THE  LEGEND  OF  ISLAM

 L’Origine Dell’Islam

La vita del fondatore dell’islam

Nascita e infanzia

Il Fondatore dell’Islam è Maometto.

Il suo nome significa “l’innalzato, il glorificato”.

Maometto nacque nell’anno 570 d. C. alla Mecca, in una ambiente pagano.

I suoi genitori si chiamavano Abdallah e Amina.

Suo padre morì durante un viaggio di affari e la madre morì quando lui aveva solo sei anni. Dopo la morte della madre visse con il nonno Abad al-Muttalib, il quale morì due anni dopo, quando il piccolo Maometto aveva solo otto anni. Così venne educato da suo zio Abu Talib.

Da dodici anni in poi, Maometto accompagnò suo zio nei viaggi di commercio.

La prima visione da parte di Allah 

A 40 anni (612 d.c.) Maometto disse di aver avuto la sua prima rivelazione per mezzo dell’angelo Gabriele che secondo lui fu mandato d Allah.

Si pensa che Maometto, dopo la sua prima rivelazione si sentì come un profeta di Allah e ammonitore del popolo arabo.

Più tardi ebbe l’immaginazione personale di essere l’ultimo e universale profeta, il “suggello dei profeti”.

Il mese in cui Maometto ricevette la sua prima rivelazione viene chiamato Ramadan.

I primi convertiti all’Islam

Dopo la sua presunta visione, andò a casa e raccontò questo fatto a sua moglie Chadigia.

La moglie rimase entusiasta di questo evento e del fatto che suo marito fosse diventato un “profeta”. La prima persona che accettò la nuova religione fu, dunque, sua moglie.

L’Islam iniziò nella famiglia e Chadigia influenzò anche le figlie ad accettare la nuova rivelazione (i figli maschi di Maometto, a quel tempo, erano già morti).

Chadgia raccontò a suo cugino Naufal la visione di Maometto.

Naufal era un cristiano e conosceva l’Antico Testamento e i Vangeli.

Dopo aver appreso conoscenza delle rivelazioni date a Maometto disse che la legge che fu rivelata a Mosé era ora promulgata da Maometto.

Anche il cugino di Maometto, Ali Ehn Abi Talib accettò la nuova rivelazione.

Maometto riuscì a far accettare il suo credo una persona di nome Abu Bakr, un commerciante con buone doti morali, al quale molta gente si rivolgeva, sia per il commercio e sia per il suo insegnamento morale. Abu Bakr fu un grande aiuto nel divulgare il nuovo credo e seppe tenere insieme l’Islam nelle sue ore più critiche.

La vita di Maometto dopo la morte di Chadigia

Dopo  la morte della moglie Chadigia (620) lo stile di vita di Maometto cambiò radicalmente. Si sposò con varie donne, tra l’altro con Aischa e Hafsa.

Volendo Maometto avere più mogli permise anche ai musulmani di praticare la poligamia e il diritto di divorzio per qualunque motivo.

Non permettendo il cristianesimo la poligamia, condannò Maometto come un immorale; ma Maometto si appoggiava sugli esempi di poligamia dell’Antico Testamento.

Maometto fu invitato ad andare ad abitare a Medina, una città araba-giudaica, all’est della Mecca in Arabia Saudita.

Il rifiuto della sua religione e la persecuzione alla Mecca spinsero Maometto ad accettare l’invito.

Gli abitanti della Mecca consideravano Maometto una persona psicologicamente turbata, della quale ebbero paura come di un pazzo o di un mago.

Gli abitanti vennero aizzati contro di lui e accusarono Maometto di essere un bugiardo e un mago.

Fu maltrattato pubblicamente.

A Medina Maometto fu accettato dalla popolazione, mentre i giudei lo rifiutarono e lo derisero quando si definì un profeta. Agli occhi dei giudei questo nuovo profeta non aveva nessuna credibilità.

Presto Maometto si rese conto che la fede cristiana era diversa dai suoi insegnamenti e pieno di ira si ritirò sia dai giudei che dai cristiani accusandoli di essere falsi e bugiardi perché credevano che Gesù fosse il figlio di Dio.

Più volte Maometto maledisse pubblicamente i cristiani.

I seguaci dell’Islam spostarono la posizione della preghiera; prima era volta inchinandosi verso Gerusalemme, ora verso la Mecca.

Maometto sostenne anche di aver ricevuto dall’arcangelo Gabriele i cinque orari di preghiera e le modalità di orazione.

La formazione del Corano

Maometto era analfabeta, non sapeva né leggere, nè scrivere; per questo motivo appoggiò la sua tesi di aver ricevuto per rivelazione divina e tramite l’arcangelo Gabriele il Corano (‘al-qur’ān “da recitare, da leggere”).

In realtà, Maometto ebbe la fortuna di conoscere un ex monaco di nome Buhaira, un uomo di grande conoscenza delle Scritture e della religione cristiana e giudaica.

Buhaira venne alla Mecca perché fu cacciato dal suo monastero.

Per giustificare se stesso volle fare qualcosa contro il paganesimo e il giudaismo e aiutò quindi Maometto. Si pensa, quindi, che il Corano si sia formato con il suo aiuto.

La conoscenza di Buhaira e le visioni di Maometto formarono le cosiddette “Sura” (parti).

Il Corano è composto da 114 sure.

Nell’anno 630 d. C. la tolleranza religiosa di Maometto si cambiò in inimicizia; la lotta contro i pagani cominciò.

C’era soltanto la scelta tra sottomissione o morte.

La morte di Maometto

Maometto morì nell’anno 632 d. C. all’età di 62 anni a causa di una forte febbre.

Prima di morire non prese nessuna decisione per un successore e così il futuro della religione islamica fu nelle mani dei suoi seguaci.

I LIBRI SACRI DELL’ISLAM 

Corano: 
È un libro sacro costituito da 114 sure (capitoli) con 6226 versetti chiamati “āyat    Allāh” che significa segno di Dio.
Per i Musulmani il Corano ê la parola di Allah rivelata a Maometto e da lui proclamata . Secondo gli orientalisti il Corano è il diario delle esperienze religiose , dei successi e degli insuccessi del profeta a cui si aggiungono tradizioni cristiane , ebraiche e preislamiche .

Il Corano ricorda il patto primordiale di Allah con gli uomini , che culmina in Abramo . Dopo la morte di Maometto avvenuta 8 giugno 632 a Medina , circolarono diverse versioni del Corano. Nel 651 Othman , il califfo , creò  un unico testo, eliminando tutti gli altri .

Corano deriva dal termine   al-Qurʾān; letteralmente: «la lettura» o «la recitazione salmodiata») è il testo sacro dell’Islam.

Sunna:
Letteralmente “consuetudine” è un insieme di atti,  credenze e pratiche create da Maometto .

È stata messa per iscritto nel II secolo nel calendario islamico (IX secolo) nei Sei libri , i più importanti dei quali sono universalmente considerati dai musulmani quelli di Bukhārī e di Muslim.

Sharī ‘ah :
È la regola canonica che comprende l’insieme delle disposizioni di Allah relative alle azioni umane . Questa legge divina positiva si applica alla vita sociale e religiosa , politica e privata. Indica il cammino della comunità e dei fedeli

DOTTRINA 

L’Islam è  la stessa verità rivelata da Dio a tutti i suoi profeti dalla creazione del mondo.
Non vi è alcun Dio al di fuori di Dio e Muhammad è il suo Profeta. Questa dichiarazione di fede si chiama Shahada, una semplice formula che tutti i fedeli pronunciano.

I Musulmani credono in un Unico Dio; negli Angeli da Lui creati; nei Profeti, grazie ai quali il suo verbo è stato rivelato all’umanità; nel Giorno del Giudizio quando ciascuno di noi verrà giudicato individualmente a seconda del proprio operato; nell’autorità suprema di Dio sul destino degli uomini, e nella vita dopo la morte.

Il messaggio finale di Dio all’uomo, è la conferma del messaggio eterno  di tutto ciò che fu rivelato al Profeta Muhammad (Maometto), attraverso l’Arcangelo Gabriele.

Non c’è altro Dio al di fuori di Dio, e Muhammad è il Messaggero di Dio. Con tale dichiarazione il credente manifesta la propria fede in tutti i messaggeri di Dio, e nelle scritture da loro trasmesse.
Il Corano è la testimonianza delle parole rivelate da Dio attraverso l’Arcangelo Gabriele al Profeta Muhammad.

Salat è il nome delle preghiere obbligatorie che si recitano cinque volte al giorno e che costituiscono il legame diretto tra il credente e Dio. Non esistono autorità gerarchiche, né preti nell’Islam, di conseguenza la guida delle preghiere è affidata a una persona che conosca il Corano, scelta dalla congregazione.

Queste cinque preghiere contengono versetti del Corano e sono recitate in lingua araba, la lingua della Rivelazione, tuttavia suppliche personali possono essere recitate nella lingua di ogni fedele.

Le preghiere si recitano all’alba, a mezzogiorno, a metà pomeriggio, al tramonto e quando cade la notte, scandendo così il ritmo dell’intera giornata. Sebbene sia preferibile pregare insieme in una moschea, un Musulmano può pregare quasi ovunque, nei campi, in ufficio, in fabbrica, all’università.

Chi visita il mondo arabo rimane colpito dall’ importanza delle preghiere nella vita quotidiana delle persone.

I Musulmani rispettano e onorano Gesù e aspettano la sua seconda venuta.

Lo considerano uno dei più grandi messaggeri divini. Un Musulmano non si riferisce mai a lui chiamandolo semplicemente Gesù, ma aggiungendo sempre le parole la pace sia con lui.

Il Corano conferma la sua nascita da una donna vergine (un capitolo del Corano si intitola Maria), e Maria è considerata la donna più pura dell’universo.
Ogni anno, durante il mese di Ramadan, tutti i Musulmani digiunano dall’alba al tramonto, astenendosi da cibo, bevande e rapporti sessuali.

Gli ammalati, i vecchi, chi si trovi in viaggio e le donne in stato interessante o che allattino, sono autorizzati a interrompere il digiuno, osservando poi nel corso dell’anno un numero di giorni di digiuno equivalente a quelli non effettuati.

Coloro che sono fisicamente impossibilitati a osservare il digiuno debbono offrire cibo a una persona bisognosa per un numero di giorni uguale a quello in cui non si è osservato il digiuno.

I bambini iniziano a digiunare (e a recitare le preghiere) dalla pubertà, sebbene molti inizino ancora prima. Il digiuno, anche se molto salutare, viene osservato principalmente come metodo di autopurificazione.

Chi digiuna, anche se per breve tempo, si pone in sintonia con tutti coloro che digiunano e nel contempo, cresce spiritualmente.

Ogni musulmano ha l’obbligo di recarsi alla Mecca almeno una volta nella vita se i suoi mezzi lo consentono.

I 5 pilastri dell’Islam sono sono i 5 obblighi fondamentali che ogni Mussulmano deve osservare. Essi sono:
1. La testimonianza di fede (Shahada)

2. Le preghiere rituali (Salat o Namaaz)

3. Il digiuno durante il mese di Ramadan (Sawm o Siyam)

4. L’elemosina canonica (Zakat)

5. Il pellegrinaggio alla Mecca (Hajj).

E’ bene chiarire il fatto che l’Islam è caratterizzato da un rigido Monoteismo : “non c’è Dio all’infuori di Allâh”.
Nella sua insistente affermazione dell’unicità divina, l’islam rigetta per principio l’idea cristiana di Trinità, tanto più che essa è percepita da Muhammad come una triade di divinità. Nel Corano, Gesù stesso testimonia di aver predicato soltanto l’unicità di Dio ed il vero Islàm e di non aver mai preteso di essere ritenuto, con sua madre, come delle divinità accanto a Dio

La Mecca – la Ka’ba

  (Arabia Saudita) La Mecca, la principale città santa dell’Islam è la meta, ogni anno, di milioni di pellegrini. E’ la sede della Ka ‘ba ed il luogo di nascita di Maometto.

La Ka’ba è un edificio a forma di cubo, nove metri per dodici, che si eleva nel cortile della Grande Moschea. Si ritiene che la Ka ‘ba, l’edificio sacro che sia stata costruita da Abramo e dal suo figlio Ismaele e rappresenti la casa di Dio.  Nell’angolo sud-est, all’esterno, vi è incastrata la famosa Pietra Nera, un meteorite .

La Ka’ba contiene un’unica stanza senza finestre, cui si accede per una porta, alcuni metri sotto il livello del suolo. Vi si fanno vedere l’impronta del piede di Abramo su una sacra pietra, insieme con la tomba di Agar e del figlio Ismaele. L’edificio è coperto da pesanti drappeggi di broccato nero ricamato in oro con i testi del Corano.

La Grande Moschea che circonda la Ka ‘ba racchiude anche la famosa fontana di Zam-Zam.

I fedeli ogni venerdì, raccolti in preghiera, si rivolgono a La Mecca, per rendere omaggio, non ai resti mortali del profeta, ma ad Allah, loro unico e vero dio.

Medina – la Moschea del Profeta  

(Arabia Saudita) Medina è celebrata come luogo di sepoltura del Profeta (Maometto) e per un periodo è anche stata la capitale dell’impero islamico.

Orgoglio di Medina è la Grande Moschea originariamente costruita da Maometto e in seguito ampliata e modificata. Al di sotto della cupola centrale vi era la casa del Profeta, nella quale morì e fu sepolto.

Nei successivi ampliamenti la casa venne inglobata nella moschea.

Gerusalemme – Il Nobile Santuario di Al-Haram al-Sharif  

(Palestina) Il Nobile Santuario è uno dei tre luoghi sacri dell’ Islam, ma è anche una vetrina dell’ architettura islamica e un centro religioso e scolastico.

L’area comprende oltre 14 ettari di fontane, giardini, costruzioni e cupole.

L’ intera zona è considerata una moschea e comprende quasi un sesto della città entro le mura.

Due sono le strutture principali :  -La Cupola della roccia

                                                – La Moschea Al-Aqsa

A Gerusalemme, all`interno della moschea di Omar, si venera la roccia su cui si crede che Abramo stesse per sacrificare il figlio.

1. LE PRATICHE RITUALI

1) La preghiera giornaliera

Ogni musulmano, dall’età della pubertà, esegue cinque preghiere rituali ogni giorno (salāh). Per poter iniziare la preghiera egli deve compiere l’abluzione rituale (wudū’) nella forma prescritta.

Poi egli si pone col corpo rivolto nella direzione di Mecca ed esprime l’intenzione di compiere la preghiera, relativa a quel particolare momento della giornata, avendo come scopo quello di avvicinarsi a Dio

2. Il Digiuno

Il secondo atto di adorazione è il digiuno (sawm) durante il mese di Ramadhan, il nono mese del calendario islamico. Durante questo mese ogni musulmano adulto si trattiene dal mangiare, dal bere e dall’attività sessuale, dall’alba al tramonto

3. Il Pellegrinaggio (Hajj) alla Mecca

Ogni musulmano che ha raggiunto la pubertà, che sia in buona salute e ne abbia la possibilità finanziaria deve compiere, almeno una volta nella sua vita, il Pellegrinaggio alla Mecca  nel dodicesimo mese del calendario islamico. A Mecca si trova la Moschea più importante per tutti i musulmani del mondo, il Masjid al-Harām, che è il santuario della Ka’bah.

Tutti i musulmani volgono il viso e il corpo verso la Ka’bah quando pregano. La Ka’bah è la costruzione a forma di cubo eretta dal Profeta Abramo e da suo figlio, il Profeta Ismaele, sulle fondamenta di ciò che era stato costruito in origine dal Profeta Adamo.

4. L’elemosina rituale

L’elemosina è un dovere religioso vivamente incoraggiato nel Sacro Corano e nella Sunna e la ricompensa per azioni caritatevoli è grande. Sebbene ogni cosa che si possiede appartiene a Dio, il Sacro Corano presenta l’atto del donare un’elemosina come un prestito fatto a Dio

Maometto commentava l’annuncio della morte di un amico in termini che potrebbero apparire inusuali. Sosteneva che bisognasse essere felici per lui, perché la vita nell’aldilà è veramente meno impegnativa di quella che viviamo sulla terra e aggiungeva, per ribadire il concetto, che ciò che era stato lasciato, ovvero il corpo fisico, era una continua preoccupazione, una interminabile serie di problemi e di dolori.
Di fatto i musulmani considerano il rito funebre uno dei servizi finali da offrire ai propri cari ed una opportunità per ricordare la brevità della vita su questa terra. Il Profeta riteneva che tre opere possono continuare ad aiutare una persona anche dopo la morte: la caritàche aveva profuso, la conoscenza che aveva trasmesso e le preghiere pronunciate per il morto da parte di un figlio giusto.