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Centrale idroelettrica
- Joined May 2020
- Published Books 1
Copyright © 2020
I N D I C E :
– pagina 2 introduzione
– pagina 3 mappa concettuale
– pagina 4 video della centrale idroelettrica
– pagina 5 centrale idroelettrica: aspetti generali
– pagina 6 centrale fluviale
– pagina 8 centrale a marea
– pagina 9 diga di Itaipù
– pagina 11 quiz
– pagina 12 bibliografia
Ciao a tutti, in questo libro parlerò delle centrali idroelettriche.
Ho scelto questo argomento perché mi ha colpito molto e posso collegarlo al Brasile che tratterò in Geografia, perché proprio in quel territorio è stata realizzata la diga di Itaipù: una delle centrali idroelettriche più grandi del mondo.
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La centrale idroelettrica: aspetti generali
La centrale idroelettrica è un impianto che sfrutta l’energia cinetica dell’acqua per produrre energia elettrica.
Vantaggi:
L’energia che viene creata da un centro idroelettrico fa parte a tutti gli effetti delle energie rinnovabili, dal momento in cui la sua fonte, l’acqua, è un elemento naturale, pulito e non soggetto ad esaurimento.
Svantaggi:
Le centrali idroelettriche non possono essere costruite ovunque ma solo in zone che presentano condizioni ambientali adeguate, richiedono ingenti risorse finanziarie ed il loro impatto sull’ambiente è notevole.
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Affinché si possa produrre energia idroelettrica, l’acqua deve compiere un lungo percorso. Essa parte da un bacino (artificiale o naturale), passa per i canali di derivazione o condotte forzate, arriva alla turbina, che si aziona grazie alla spinta dell’acqua, e ritorna al fiume o al corso d’acqua da cui ha origine.
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Esistono due tipi di centrale idroelettrica:
-centrale fluviale
-centrale a marea.
La centrale fluviale:
La centrale fluviale è un impianto che utilizza l’acqua corrente di un fiume. La potenza sviluppata da questo tipo di impianto dipende dalla portata del corso d’acqua.
In genere, le centrali fluviali funzionano grazie all’utilizzo di un serbatoio che può essere di origine naturale, come un lago, oppure creato dall’uomo per aumentare la portata dei bacini naturali.
I serbatoi possono essere creati attraverso la costruzione di dighe o sbarramenti. Esistono due tipi di centrali a serbatoio:
– centrale addossata alla diga: la centrale si trova quasi allo stesso livello del serbatoio, quindi per produrre una grande quantità di energia richiede un maggior valore di portata.
– centrale ad alta caduta: cioè posta ad un alto dislivello rispetto al serbatoio
La centrale a marea:
sfrutta il movimento delle maree per produrre energia elettrica. Le maree sono il moto periodico di salita e discesa di grandi masse d’acqua marine, attratte dall’azione gravitazionale della luna e del sole. Il sistema usato dalle centrali a marea è simile a quello delle centrali fluviali, solo che il bacino viene riempito non con l’acqua di un fiume ma con quella del mare. Quando la marea sale, la diga lascia passare l’acqua fino a riempire il bacino; quando la marea scende, le saracinesche vengono chiuse e l’acqua resta intrappolata a un livello più alto di quello del mare, che nel frattempo scende. A questo punto, l’acqua viene lasciata defluire attraverso le turbine, come nella centrale idroelettrica fluviale, fino a svuotare l ‘invaso che si riempirà al successivo ciclo di marea.
La diga di Itaipù:
La diga idroelettrica di Itaipù è una delle meraviglie dell’ingegneria moderna. Si tratta di un’immensa diga idroelettrica in grado di generare più energia di qualunque altro sistema del pianeta. Per costruirla è stato necessario bloccare il corso di uno dei fiumi più grandi del Sud America, migliaia di aree di territorio selvaggio e decine di migliaia di case sono scomparse per costruire il bacino della Diga, 40 mila operai hanno dovuto sfidare la potenza della natura, temperature disumane e la minaccia costante di inondazioni.
La diga di Itaipù è situata sul fiume Paranà, al confine tra Paraguay e Brasile; si estende per 7 km ed è alta come un palazzo di 65 piani. Prese il nome di “Itaipù” da un’isola. In realtà Itaipù deriva dalla lingua Guarani e significa “Pietra che Canta”.
L’idea della diga di Itaipù fu sviluppata negli anni ’60 a seguito di accordi tra il Brasile e il Paraguay. Il 22 giugno 1966, infatti, i due paesi firmarono l’Acta de Iguazù in cui fu stabilito che le risorse idriche poste al confine appartenevano ad entrambe le nazioni. Il 5 maggio 1984 fu creata la prima turbina della diga di Itaipù e nel 2006 si contavano venti turbine. Nel 2000 la produzione arriva a soddisfare la domanda del 95% dell’energia elettrica consumata in Paraguay. La diga di Itaipù è stata inserita nella classifica delle venticinque meraviglie del mondo e fa parte delle sette meraviglie ingegneristiche del mondo.
Diga di Itaipù:
BIBLIOGRAFIA:
– Benedetti C. – Romiti C., TECHNOlogica Vol. A, De Agostini 2017, p. 236-237;
– Cappè G. – Ferrari C., CODICE TECNO; SEI 2014, pag. 236-237
– “Centrale idroelettrica” in wikipedia, sito web: https://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_idroelettrica
– “La diga idroelettrica di Itaipù tra storia e innovazione sostenibile” articolo di Martina Guanalti, 26 marzo 2020, in sito web: https://www.liberopensiero.eu/26/03/2020/attualita/la-diga-idroelettrica- di-Itaipu /
AUTRICE: Benedetta Vergona 3 ^ F
Published: May 21, 2020
Latest Revision: Jun 2, 2020
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Copyright © 2020
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