TRE AMICI UN OMICIDIO by Ivan - Illustrated by IVAN AISONI - Ourboox.com
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TRE AMICI UN OMICIDIO

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Artwork: IVAN AISONI

  • Joined Dec 2020
  • Published Books 3

INDICE

 

CAPITOLO 1: IL PIANO PAG 2-4

CAPITOLO 2: NEI SOTTERRANEI PAG 5-7

CAPITOLO 3: INIZIA IL RITO PAG 8-13

CAPITOLO 4: UNA NOTIZIA SCONVOLGENTE PAG 14-16

CAPITOLO 5: UNA SCENA STRAZIANTE PAG 17-19

CAPITOLO 6: ARRIVA L’INVESTIGATORE PAG 20-22

CAPITOLO 7: RACCONTI STRANI PAG 23-25

CAPITOLO 8: IL MOSTRO PAG 26-28

CAPITOLO 9: L’INSEGUIMENTO PAG 29-31

CAPITOLO 10: IL RITROVAMENTO PAG 32-34

CAPITOLO 11: I RAGAZZI CONFESSANO PAG 35-37

CAPITOLO 12: IL COLPEVOLE SEI TU… PAG 38-41

CAPITOLO 13: UNA GRANDE RI COMPENSA PAG 42-44

 

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IL PIANO

3

 

 

 

Era una fredda e nebbiosa notte di fine ottobre precisamente il 31 del 2020 la notte di Halloween; tre amici della classe 2E della scuola cfp Como volevano provare il brivido di fare la tavola ouija. Si organizzarono per entrare nei sotterranei della scuola, il loro piano era studiato nei minimi dettagli. Calò la sera e i tre ragazzi si avviarono verso la scuola, faceva freddo e c’erano dei brutti nuvoloni sembrava che stesse per piovere. Arrivarono davanti al cancello e Ivan tirò fuori il piano e incominciarono a leggerlo per essere sicuri di non far scattare nessun tipo di allarme e che nessuna telecamera potesse inquadrarli. 

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NEI SOTTERRANEI

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I tre amici si aiutarono a scavalcare il cancello con una corda. Una volta scavalcato fecero il possibile per evitare qualunque tipo di telecamera. Finalmente arrivarono nei sotterranei della scuola l’ambiente era molto umido, buio e freddo, c’erano sedie e tavoli impilati tutti in un angolo.
I ragazzi avevano scelto quel posto perché si ricordarono di una leggenda raccontata dal loro prof di italiano e diceva che la scuola prima era un manicomio e i morti si mettevano tutti ammassati nei sotterranei e si diceva anche che i demoni dei loro corpi siano ancora presenti.

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INIZIA IL RITO

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A questo punto Carola tirò fuori le candele e le mise attorno ad un tavolo che avevano recuperato, Sara invece tirò fuori la cosa principale la tavola ouija. Ora sì che l’atmosfera era proprio quella giusta perfetta per incominciare il rito. A questo punto i ragazzi si misero intorno al tavolo e misero il loro dito indice sulla planchette e fecero la prima domanda uno alla volta:” c’è qualcuno”? La planchette si mosse verso il SI allora i ragazzi continuarono con le domande:”chi sei e come ti chiami”? Ed ecco che si mosse di nuovo svelandogli il suo nome: esso si chiamava: ZOZO.

10

 

 

 


Loro continuarono fino a notte fonda fino a quando il fantasma volle chiudere la seduta. I ragazzi avevano delle informazioni ben precise; era un fantasma un vecchio alunno della scuola che si voleva vendicare a tutti i costi ma non sapevano con chi… Sara, Ivan, e Carola si erano divertiti ma volevano saperne di più.

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Allora tentarono di interagire ancora con il fantasma ma a quel punto un soffio gli spense tutte le candele la pila di sedie e di banchi cadde a terra! I ragazzi spaventati uscirono subito dalla stanza e si misero a correre verso un luogo dove potevano dormire la notte. Arrivati in hotel i tre amici si calmarono ma non sapevano ancora chi avessero fatto ritornare in vita!

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UNA NOTIZIA SCONVOLGENTE

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Il mattino seguente i ragazzi erano in vacanza ma, accendendo la televisione il notiziario diceva che nella casa della loro preside erano stati trovati dei bigliettini di minaccia lasciati da un anonimo. A quel punto, si guardarono in faccia e si misero a pensare che cosa gli avesse detto il fantasma. Erano molto preoccupati perché incominciarono a pensare che con l’accaduto     anche loro fossero coinvolti.

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UNA SCENA STRAZIANTE

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Il giorno dopo i ragazzi furono costretti a tornare a scuola per seguire le lezioni. Appena entrarono notarono del sangue sparso ovunque coltelli in giro per i corridoi e la preside seduta su una sedia era legata e imbavagliata. I tre la aiutarono a slegarsi e a chiedere cosa era successo ma la preside non apri’ bocca era come traumatizzata. Era il momento di chiamare la sicurezza ed un investigatore.

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ARRIVA L’INVESTIGATORE 

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La prima cosa che fecero quando arrivarono fu stato subito controllate le telecamere ma le registrazioni erano state bloccate. Ivan disse a Sara e carola che non poteva andare avanti così dovevano confessare tutto ma le ragazze erano contrarie all’idea e alla fine Ivan le diede ascolto. I giorni seguenti la preside Colombo era sempre più traumatizzata si chiudeva in casa non si lavava più le occhiaie aumentavano e non voleva assolutamente ricevere nessuno; le lettere di minaccia aumentavano e la scuola era sempre più preoccupata che potesse succedere qualcosa.

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RACCONTI STRANI

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L’attubato nel periodo di assenza della preside l’incarico venne dato a lei. I ragazzi continuavano a negare per paura che potessero essere accusati. Era il 12 novembre 2020 il notiziario comunico’ che la preside aveva ricevuto una ennesima lettera che diceva:”Sono il peggiore dei tuoi incubi ma tra un po’ non avrai più nulla da temere finirà tutto non avrai più pensieri”. Firmato ANONIMO. Quel giorno il prof Moriani era cambiato e l’investigatore se ne accorse subito era molto starno non rispondeva alle domande, non voleva parlare con nessuno ma sopratutto si mise a raccontare tutte le cattiverie che gli aveva fatto la preside nel corso della sua carriera. La stessa cosa era successa ad altri tre prof tra cui il prof Acierno, il prof binda e la professoressa Mariano.

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IL MOSTRO

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Il giorno seguente nella scuola l’attubato diede una riunione con tutti gli alunni in aula magna, per fare un po’ il punto della situazione. Ma fu allora che le luci della sala incominciarono a scoppiare, le persiane si chiusero, dalle sedie uscirono delle catene e immobilitarono gli alunni e tutti i professori; tranne i quattro che il giorno prima erano molto strani. A quel punto uscì da una nube di fumo un uomo dall’aspetto orribile era pallido con un occhio solo denti affilati e sporchi con il sangue che gli usciva dalla bocca. Incomincio’ a parlare e disse che era un vecchio alunno che si voleva vendicare e che i quattro professori erano i suoi complici. Il suo nome era ZOZO.

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L’INSEGUIMENTO

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Dopo avere detto il suo nome lui e i quattro professori incominciarono a correre verso l’uscita. Una bidella gli aveva visti è spaventata corse subito in aula magna e riuscì a liberare tutti quanti. I poliziotti presero la macchina e corsero a casa della preside ma quando entrarono non c’era più nessuno. La porta era spalancata e il locale era messo sottosopra. Era troppo tardi. Allora chiamarono in centrale e avviarono le ricerche.

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IL RITROVAMENTO

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Orami è il 20 novembre e della Colombo non c’è traccia. Era una mattina tranquilla o quasi, i ragazzi entrarono a scuola ma all’entrata trovarono la preside assassinata sul pavimento del corridoio della scuola. Vicino a lei c’era una lettera con scritto:”ci siamo vendicati dopo tanto tempo”. I tre ragazzi non c’è la fanno più devono confessare tutto. Si fanno coraggio e dicono tutto alla polizia. Dalla risposta rimasero spiazzati; gli dissero che non si sarebbero dovuti permettere di entrare a scuola senza il permesso ma non era questo il punto gli fecero notare che la tavola ouija era tutta finzione e che non era colpa loro. “Allora perché si muoveva da sola?” Dissero i ragazzi al detective.

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I RAGAZZI CONFESSANO

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Lui gli disse che qualcuno gli aveva ingannati ma non si sa chi. Esso gli fece delle domande se avessero parlato con qualcuno, dove l’avevano comprata e chi gliel’aveva data la tavola ouija. I ragazzi però non si ricordavano quasi niente e che la tavola era rimasta nei sotterranei della scuola. I ragazzi allora andarono a recuperarla e il detective si accorse che la planchette non era una semplice planchette ma era una telecomandata. Poi a Ivan venne in mente che ne avevano parlato con una persona è la tavola ouija era stata data proprio da lui. Allora per il detective fa tutto molto più chiaro però c’era solo un problema dove l’uomo aveva nascosto le altre persone. Allora il detective convoco’ tutti i professori in aula magna più i bidelli.

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IL COLPEVOLE SEI TU…

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Incomincio’ a parlare. E disse:” i tre ragazzi Sara, Ivan e Carola questa mattina sono venuti nel mio ufficio a confessarmi che erano entrati a scuola di notte per provare la tavola ouija ma non sapevano che il loro piano lo avevano dato nella mano sbagliate; lo avevano dato ad una persona che sapeva tutto in questa scuola. Quindi quella notte loro entrarono e le telecamere non hanno registrando nulla perché l’assassino le aveva spente. Poi mi hanno detto che era stato proprio lui a darle quella tavola ouija e io mi accorsi che la planchette era telecomandata; mentre l’assassino guardava dalla telecamera la spostava a suo piacimento e mettendo paura hai ragazzi attivo’ i condizionatori che spensero le candele e la sedia di uno dei ragazzi era collegata a un banco che se spostata in modo violenta faceva si che la pila cadeva.

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Dopo che li fece scappare lui si travestì e come complici aveva trovato quattro professori che solo lui sa dove sono nascosti. Quindi mise in atto il suo piano perfetto e lo studio’ nei minimi dettagli dimenticando però di far sparire la planchette e il suo telecomando. Quindi il colpevole è proprio lei Antonio! Mi hanno aperto gli occhi anche quando mi hanno detto che non è suonato nessun tipo di allarme e chi meglio di un bidello che apre sempre la scuola alla mattina può sapere il codice dell’allarme!” Non c’è la faceva più e alla fine confesso tutto, andarono a recuperare anche gli altri quattro professori se non complici. Vennero accusati di omicidio premeditato, e con l’accusa di aver sfruttato dei minori.

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UNA GRANDE RICOMPENSA

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I tre super migliori amici erano felicissimi e più uniti di prima. Il detective gli disse che non dovevano più fare quelle cose. Ma soprattutto dovevano dire subito la verità. Il caso era risolto ed i ragazzi erano molto felici di avere aiutato a risolvere il caso. Il giorno seguente venne eletta una nuova preside la prof Attubato. Tutti erano felici e si diede una gran festa. Il cfp ora poteva stare più tranquillo. Il 26 novembre il detective si sentiva in debito con i ragazzi e quindi li convoco’ tutti e tre e gli fece una grande sorpresa consisteva in un assegno per pagarsi gli studi oppure un piccolo fondo per aprire la propria attività personale. I ragazzi felicissimi ringraziarono e uscirono sentendosi un po’ più grandi di prima.

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FINE.

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