Tutto ebbe inizio in una notte di dicembre nel bel mezzo di una delle città metropolitane più belle e rinomate al mondo, Los Angeles.
Qui vi abitavano, in una gigantesca villa, un imprenditore miliardario e sua moglie, conosciuti da tutti come “gli Hamilton” che si distinguevano sia per il loro essere sempre impeccabili sia per il fatto che erano abituali a fare grandi feste private per raccogliere denaro da evolvere a degli enti di beneficienza.
Come tutte le famiglie, però, anche quelle più privilegiate avevano dei problemi; le cose in casa Hamilton, infatti, non andavano bene già da un po’.
La moglie, stanca del comportamento del marito troppo immerso nei suoi affari, e stufa di essere trascurata, decise di partire per andare a trovare la sua famiglia in Italia visto che era nata e cresciuta lì fin quando non aveva conosciuto il signor Hamilton, all’età di 22 anni.
Una volta arrivata nell’eterna Roma, passeggiando per Piazza del Popolo, incontrò una sua vecchia amica, la signora Fontana e dopo aver parlato di svariate cose venne fuori che la signora Fontana era venuta a conoscenza tramite suo cugino, che era un professore di italiano, che nella scuola in cui insegnava erano in cerca di un supplente di inglese per le due settimane prima del Natale.
La signora Hamilton, nonostante il disaccordo del marito, decise di accettare il lavoro visto che era da tanto che voleva provare esperienze nuove, seppur brevi.
Essa dovette trasferirsi da Roma a Como, visto che la scuola si trovava lì. La scuola era il CFP, cioè un centro di formazione professionale che era dedicato alla formazione dei ragazzi per introdurli nel mondo del lavoro.
Appena arrivata lì venne subito accolta dal cugino della signora Fontana, il prof. Alessandro Vitiello, che visto che lavorava nel centro da diversi anni le fece fare un tour della scuola.
La signora Hamilton rimase subito colpita dal signor Vitiello visto che lo riteneva un uomo molto affascinante e dal grande senso dell’umorismo.
Visto che la signora Hamilton non conosceva quasi nessuno a Como incominciò a passare molto tempo con il professore e da quel momento le cose le sfuggirono di mano, perché conoscendosi i due si resero conto di voler instaurare un rapporto ben lontano dalla semplice amicizia.
Iniziarono ad avvicinarsi sempre di più, fino a sviluppare un rapporto di passione e tradimento. Intanto però, le cose a Los Angeles non procedevano nel migliore dei modi; il marito, infatti, insospettito dal comportamento della moglie, decise di ingaggiare uno tra gli investigatori privati più bravi nel campo e lo mandò a Como.
Passarono così due settimane, e la moglie concluse il suo periodo da supplente e quindi tornò a casa, ignara però del fatto che il marito sapeva tutta la verità.
Le cose ripresero come se nulla fosse fino alla sera della Vigilia di Natale, quando in casa Hamilton ebbe luogo una delle più grandi feste di beneficienza mai fatte.
A questa festa vennero invitati sia famigliari sia amici dell’alta borghesia, però c’era un ospite che non era solito a venire, il professor Vitiello.
Egli venne invitato dal signor Hamilton che, anche se non aveva mai visto di persona l’uomo, si era finto la moglie spedendogli l’invito a insaputa di entrambi.
La casa era completamente addobbata a tema natalizio sia dentro che fuori, piena di luci e caratterizzata da un albero di Natale gigante che toccava persino il soffitto.
La festa iniziò alle nove di sera, con una grande tavolata imbandita di cibo di ogni tipo dove si svolse un grande cenone.
Una volta finita la cena gli ospiti vennero invitati prima ad offrire denaro da dare in beneficienza e dopo a dare inizio ad un grande ballo, fino a raggiungere le ore undici e mezza circa quando i domestici vennero inviati al piano di sopra per andare a prendere i numerosi regali di Natale che sarebbero stati scambiati tra gli invitati allo scattare della mezzanotte, con l’arrivo del Natale.
Tutta la gioia del Natale venne, però, interrotta da un forte urlo che venne lanciato da una domestica, la signorina Smith.
L’imprenditore e sua moglie corsero subito di sopra e videro la domestica spaventata fuori dalla stanza in cui erano tenuti i regali.
Il signor Hamilton aprì immediatamente la porta e vide il corpo di un uomo sconosciuto accoltellato, steso a terra ricoperto dal suo stesso sangue.
Vedendo la moglie che andò subito in suo soccorso capì che era il professor Vitiello.
Il proprietario di casa chiamò subito la polizia che mandò ad investigare il detective Johnson.
Egli incominciò ad interrogare tutte le persone presenti alla festa, ma nessuno ammise di conoscerlo tranne la signora Hamilton che affermò che la vittima fosse un amico di famiglia e che non sapeva come mai l’uomo si trovasse lì visto che era all’oscuro della sua presenza.
A questo punto il marito confessò alla moglie di essere a conoscenza del tradimento e spinse essa a raccontare dettagliatamente la vicenda al detective.
Durante l’interrogatorio, la signora, si ricordò che anni orsono il marito aveva già adottato il sistema dell’invito a una persona estranea senza che lei sapesse nulla perché sospettava della sua infedeltà, quindi decise di comunicare al detective dei suoi sospetti sul marito a causa della scoperta del tradimento; ma il signor Hamilton negò dato che lui non aveva mai visto il professore di persona, perciò non poteva essere in grado di riconoscerlo tra le centinaia di persone presenti alla festa.
Dopo la sua confessione vennero svolte approfondite indagini da parte del detective e venne confermato che ciò che aveva detto l’imprenditore era la verità e quindi venne scagionato dalle accuse della moglie.
Dopo la sua confessione vennero svolte approfondite indagini da parte del detective e venne confermato che ciò che aveva detto l’imprenditore era la verità e quindi venne scagionato dalle accuse della moglie.
Il detective Johnson continuò a svolgere svariate indagini per più di due giorni ma senza nessun risultato finché non si accorse che alle sue indagini mancava un tassello fondamentale per la scoperta del colpevole: come faceva a sapere il signor Hamilton del tradimento della moglie se non aveva mai visto il signor Vitiello di persona?
L’imprenditore venne chiamato frettolosamente dal detective che gli domandò come aveva scoperto dal tradimento della moglie visto che lui non si era mai mosso da Los Angeles in quel periodo.
Il signor Hamilton confessò al detective che aveva ingaggiato il signor Williams, uno degli investigatori privati più rinomati al mondo, per controllare la moglie in quanto sospettoso del suo comportamento nelle ultime settimane.
Tutti i sospetti del detective caddero, a questo punto, sull’investigatore privato quindi lo chiamò immediatamente a testimoniare e visto che il sospettato non aveva intenzione di confessare, ebbe inizio un lungo interrogatorio nel quale l’unico obbiettivo del detective era quello di far confessare il signor Williams; egli, infatti, aveva esordito con tono particolarmente scontroso dicendo: “Dimmi immediatamente la verità!” e da lì ebbe luogo un dialogo molto acceso tra i due.
“La verità è che io non ho ucciso nessuno!” disse l’investigatore e quindi il detective ribatté dicendo: “Se la metti così dimmi precisamente per filo e per segno dove ti trovavi poco prima che il corpo della vittima venne trovato!”; a quel punto il signor Williams incominciò a dire: “ Stavo posizionando la tradizionale punta della famiglia Hamilton sull’albero di Natale visto che il signor Hamilton tiene particolarmente a questo oggetto molto antico e non voleva che i domestici, distratti dal pensare anche alla festa, rischiassero di farla cadere!”.
L’interrogatorio si concluse dopo quasi cinque ore, quando il detective decise di fare una pausa per mettere insieme tutte le dichiarazioni possibili riferite dal signor Williams e svolgere un ulteriore interrogatorio agli invitati per chiarirsi ancora di più le idee, e fu così che capì che l’investigatore privato non era il colpevole.
A questo punto cercò di concentrare le sue ricerche su alcuni fatti che non gli erano ben chiari.
Il detective si insospettì quando il signor White, migliore amico del signor Hamilton, incominciò a fare svariate domande, ma ne fece una molto particolare: “Avete trovato delle impronte sul coltello?”.
Dopo quella domanda il detective si insospettì e capì che il colpevole era proprio lui, il signor White, per il fatto che nessuno oltre ai signori Hamilton, alla signorina Smith e le forze dell’ordine erano a conoscenza di come era stato ucciso il professor Vitiello; allora incominciò a tartassarlo di domande fino al punto che il signor White, sentendosi messo alle strette, confessò di essere lui l’assassino spiegando che… tempo prima, il signor Hamilton, gli confessò di aver scoperto del tradimento della moglie, ignaro del fatto che il suo migliore amico era perdutamente innamorato di lei.
Dopo questa dichiarazione il signor White venne subito arrestato.
Questa è la prova che per amore anche le persone di cui ci fidiamo cecamente sono in grado di tradirci e ferirci.
Published: Dec 14, 2020
Latest Revision: Dec 14, 2020
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