Come organizzare gli insegnamenti?
Didattica per competenze:
- ogni unità di apprendimento è un percorso formativo a diverse fasi di lavoro.
- L’allievo attivando le proprie conoscenze, viene guidato all’arricchimento e alla trasformazione dei saperi fino all’ottenimento della competenza.
Di cosa abbiamo bisogno?
Lavoro di squadra!
Per quale motivo?
La classe è una comunità di apprendimento composta da tante persone uniche, ognuna col proprio vissuto
La nostra didattica
Sollecita l’operatività dello studente e sviluppa il gusto di sperimentare , cercare , trovare, realizzare e confrontare idee e prodotti con i compagni.
Gli insegnanti sono attenti a valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti.
Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, favorire l’esplorazione e la scoperta, incoraggiare l’apprendimento collaborativi, promuovere la consapevolezza sul proprio modo di apprendere, realizzare percorsi in forma di laboratorio.
ARCHIMEDE E il diavoletto di CARTESIO
Metodologia
1.INFORMAZIONE
- Che cosa sai?
- Devi sapere che.
2.LABORATORIO
- Quel che devi fare
- E se invece……. Prova anche tu
3.VALUTAZIONE
- Che cosa hai fatto e perchè?
IL DIAVOLETTO DI CARTESIO
Questo esperimento sfrutta due importanti leggi della fisica relative ai liquidi:
1) LEGGE DI PASCAL: la pressione esercitata su una superficie qualsiasi di un liquido si trasmette, con lo stesso valore, su ogni altra superficie a contatto con il liquido.
2) LEGGE DI ARCHIMEDE: un corpo immerso in un liquido è soggetto ad una forza rivolta verso l’alto, detta spinta di Archimede, di intensità uguale al peso del volume del liquido spostato.
Esercitando una pressione sulla superficie della bottiglia, tale pressione, per la legge di Pascal, si trasmette anche all’oggetto posto al suo interno. Inizialmente nell’oggetto prevale l’aria rispetto all’acqua e questo gli permette di galleggiare rimanendo parzialmente immerso. L’oggetto galleggia poiché la spinta di Archimede, diretta verso l’alto, è maggiore rispetto alla forza peso dell’oggetto stesso. Facendo pressione sulla bottiglia, ne riduciamo il volume, perciò l’acqua, che è incomprimibile, ha bisogno di nuovo spazio da occupare. L’aria presente all’interno dell’oggetto, al contrario, si comprime e in questo modo fa spazio all’acqua. A questo punto l’acqua che entra all’interno dell’oggetto ne fa aumentare la densità e quindi il suo peso, di conseguenza l’oggetto affonda. Questo perché la spinta di Archimede risulta essere minore rispetto alla forza peso dell’oggetto stesso.
Nel momento in cui non viene più esercitata alcuna pressione sulla bottiglia, l’aria torna ad occupare lo spazio che occupava all’origine, così pure l’acqua, quindi la spinta idrostatica torna ad essere maggiore rispetto al peso dell’oggetto che per questo risale in superficie.
Published: Dec 12, 2020
Latest Revision: Dec 12, 2020
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