by Thomas Mocchi
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La storia del caffè
L’origine del caffè fu scoperta in Africa, Etiopia, precisamente a Kaffa, dal pastore Kaidi, che un giorno mentre pascolava le sue capre le vise mangiare delle bacche rosse.
successivamente dopo averle mangiate, le sue capre iniziarono ad avere atteggiamenti strani, diventavano piu vispe e agitate, cosi il pastore Kaidi decise di prenderle e metterle a scaldare sull’acqua calda. Così nacque il caffè.
Nel 1300 dall’Etiopia si spostò nello Yemen, che in seguito dalla città di Mokha prese il nome Moka.
Inizia la diffusione in tutto il mondo.
Nel 1400 si spostò nel mondo mussulmano, aveva scopo di tenere svegli i mussulmani per praticare le loro preghiere.
Nel 1500 lo vietarono a Venezia perchè dicevano che fosse bevanda mussulmana del diavolo, ma successivamente il Papa lo assaggiò e lo permise.
La storia dei Corn Flakes
La storia dei corn flakes nacque il 14 aprile 1894 da un medico di Sanatorio in Michigan, chiamato John Kellogg.
Come tanti suoi giorni stava preparando la zuppa ai suoi pazienti, solo che vennè chiamato con suo fratello per un emergenza. Quando tornò indietro vise la minestra sul fuoco acceso e il mais raffermo.
successivamente provò a schiacciare il mais , e uscirono tanti pezzettini a forma di foglie, che poi furono chiamati Flakes.
La storia del Sandwich
La storia del sandwich nasce da un conte, John Montagau, nella metà del 1700 in Gran Bretagna.
Nel mezzo di una partita a carte doveva consumare il suo pasto ma non volendo smettere di giocare ordinò al suo cuoco di mettere il suo roast beef in due fette di pane morbide possibilmente imburrate.
E così il conte mangiò con una mano il sandwich appena inventato da lui, e con l’altra mano continuò a giocare a carte.
La Ceasar Salad
La ceasar salad è composta da lattuga, maionese (tripla cittadinanza), salsa warchester e tocchetti di pane fritto.
E’ stata creata da un italiano per la precisione, nato nel 1896 in un paesino sul lago maggiore, si chiamava Cesare Cardini.
Era alto, con pochi capelli e un gran sorriso, la sua foto è ancora appesa nel locale, a San Diego.
Si pensa che questa insalata sia nata in America per due motivi, è stata creata al confine con gli USA in Messico all’interno una cittadina chiamata Tiwana.
L’altro motivo è perchè nei suoi ingredienti è presente la salsa warchester che proviene dall’America.
Successivamente si iniziò a esportare ovunque e in fine quest’ultima fu composta da uova messicane, succo di limone californiano, aceto di vino bianco italiano, salsa warchester , pepe, sale e aglio frullato.
Riscontrò grande successo e ogni giorni nuovi clienti andarono nel suo ristorante per assaggiarla, così lui decise di metterla su carta del ristorante per provare la sua creazione e venne subito chiamata Ceasar Salad, insalata di Cesare.
Patatine fritte
La scoperta delle patatine fritte nacque in Bolivia, in America Centrale e in Perù.
Dalla metà del 1700 le iniziarono a mangiare fritte, mentre prima i conquistadores le mangiavano sempre crude.
Prima erano tagliate a foglie di patata, non avevano la forma di ora.
La forma che assumono ora, ovvero quella a bastoncino, si dice che deriva dal Belgio o dalla Francia.
Questi due paesi dicono ognuno di aver inventato la forma a bastoncino della patatina fritta.
I Belgi si aggrappano alla teoria del manoscritto del 1981 che dice che dei pescatori amavano friggere dei piccoli pesci della Mosa che in realtà erano appunto queste patatine visto che in inverno l’acqua gelava e la pesca non era possibile.
I francesi invece sostengono di averle inventate in questa forma di patatina fritta nel 1789 durante una rivoluzione.
La Coca Cola
La Coca-Cola è una bevanda industriale analcolica di tipo bibita.
La Coca-Cola fu inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l’8 maggio 1886 ad Atlanta, Georgia, inizialmente come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza.
Il primo nome che venne dato alla bevanda fu “Pemberton’s French Wine Coca”.
L’alcol venne in seguito sostituito con un estratto delle noci di cola, una pianta tropicale reputata non dannosa per la salute.
Nonostante la scoperta, Pemberton accumulò forti debiti e per 2 300 dollari vendette formula e diritti della Coca-Cola ad Asa Candler, uomo d’affari che aveva intuito il potenziale della bevanda e compreso l’importanza della pubblicità per diffonderla e per sbaragliare la concorrenza.
Dopo la quotazione in borsa dell’azienda nel 1919, la Coca-Cola cominciò la sua diffusione mondiale negli anni venti, trasformandosi in un ‘business’ di grandi dimensioni, gestito dalla The Coca-Cola Company con sede a New York.
Nel 1927 la Coca-Cola viene importata in Italia. Nel 1960 comparve la prima Coca-Cola in lattina, mentre nel 1980 anche quella in bottiglia PET.
La Birra Guinnes
La birra fu inventata dai sumeri circa 5000 anni fa in mesopotamia, a quei tempi non era la birra che conosciamo noi, mancava il luppolo.
La birra fu inventata prima del vino per il fatto che era più facile coltivare i cereali che avere una piantagione di viti.
La Guinnes in particolare è una birra scura proveniente dall’Irlanda.
Nasce nel 1759 a Dublino, l’inventore è Arthur Guinnes.
A causa di un incendio che tostò il malto contenuto nei magazzini Arthur non decise di buttare via tutto ma di fare comunque una birra e così inventò la Guinnes; alcune persone però sostengono che nonostante un incendio il re di Inghilterra decise comunque fare la birra e la diede ai lavoratori portuali.
Crepes Suzette
La Crêpe Suzette è un dessert francese molto famoso ed apprezzato, si tratta di crepes servite con una salsa fatta con zucchero e burro caramellati, con aggiunta di succo e buccia di arancia e limone con l’aggiunta di liquore Grand Marnier, il tutto servito flambé.
Creata da La Redazione il 16 maggio 2017 La crepe Suzette è un elegante dessert elegante reso goloso da una delicata salsa all’arancia e Grand Marnier. La storia della nascita gastronomica della crepe Suzette vede protagonista il noto Café de Paris di Montecarlo alla fine del 1800.
Vino: EST!EST!EST!
Si narra che nel lontano 111, al seguito della corte di Enrico V di Germania, in viaggio per Roma, dove sarebbe stato incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero, ci fosse il vescovo Johannes Defuk, grande buongustaio. Il vescovo incaricava in suo Coppiere di precederlo lungo l’itinerario del viaggio, per segnalargli le migliori locande in cui fermarsi a dormire e a bere un buon bicchiere di vino. Il segno dell’eccellenza da lasciare sulla porta della locanda era la scritta “Est” (c’è). Quando il Coppiere assaggiò il vino di Monfefiascone, ne rimase a tal punto affascinato da scrivere per ben tre volte Est, accompagnato da altrettanti punti esclamativi. Sarebbe nato in questo modo il nome Est! Est!! Est!!!, che poi è rimasto nel tempo a garanzia dell’eccellenza dei vini di Montefiascone. Difficile discernere tra leggenda e verità storica ma un buon bicchiere di Montefiascone mette tutti d’accordo, la qualità è rimasta intatta.
Vini: Filu e Ferru
Acquavite è una bevanda alcolica tradizionalmente utilizzata dai sardi sin dai tempi lontani, utilizzato come liquore ma anche come ingrediente in diverse ricette.
Veniva effettuata artigianalmente, nelle distillerie collegate alla cantina domestica, che spesso ospitava un locale (bettola) destinato al dettaglio del vino, dei liquori e al consumo sul luogo. Questo, sino all’avvento della Legge sui Monopoli di Stato, che ne ha vietato definitivamente la produzione in proprio.
Da qui prese il nome: “Filu e Ferru” in quanto la produzione artigianale continuò clandestinamente. Per sfuggire ai controlli, il distillato veniva conservato in bottiglie di vetro legate con un fil di ferro, e interrate in profondità nell’orto famigliare o in giardino, lasciando fuori un piccolo spezzone del fil di ferro, per poterle poi rintracciare.
Quindi su Filu e Ferru si ottiene attraverso un processo di doppia distillazione di vini e/o vinacce a temperatura controllata. Le vinacce, sottoprodotto del processo di vinificazione, vengono stoccate e poi trasportate presso le distillerie autorizzate, dove unite a vini vengono sottoposte al processo di doppia distillazione con appositi alambicchi. Il corpo del distillato, che costituisce la bevanda, viene conservato in botti di rovere e sottoposto ad un periodo di stagionatura di 1 anno.
Vini: Donnafugata
La storia di Donnafugata, però, ha origini ben più antiche: l’avventura nel mondo del vino inizia nelle storiche cantine della famiglia Rallo a Marsala – costruite nel 1851 – e nelle vigne di Contessa Entellina, nel cuore della Sicilia occidentale, oggi meta (e Mecca) per gli appasionati di vino, che raggiungono la tenuta Donnafugata da tutta Italia. La produzione odierna complessiva di Donnafugata è ottenuta da 410 ettari di vigneto, localizzati a Contessa Entellina, a Pantelleria, a Vittoria ed Etna.
Vini: Il Gallo nero del Chianti
L’origine di questo simbolo deriva da un’antica leggenda. Si narra che al tempo delle lotte medievali Firenze e Siena , da sempre in guerra per il possesso di questo preziosissimo angolo di Toscana ed entrambe stanche di battaglie sanguinose, decidessero di regolare la questione con un singolare arbitrato.
Le due città decisero infatti di affidare la definizione del confine ad una prova tra due cavalieri, uno con i colori di Firenze ed uno con i colori di Siena. Il confine fiorentino-senese sarebbe stato fissato nel punto dove i due cavalieri si fossero incontrati partendo all’alba dalle rispettive città, al canto del gallo. I senesi scelsero un gallo bianco e lo rimpinzarono di cibo, convinti che all’alba questo avrebbe cantato più forte, mentre i fiorentini scelsero un gallo nero che lasciarono a stecchetto. Il giorno della prova, il gallo nero fiorentino, morso dalla fame, cominciò a cantare prima ancora che il sole fosse sorto, mentre quello bianco, senese, dormiva ancora beato perché ancora sazio.
Il cavaliere fiorentino, al segnale convenuto, si mise subito al galoppo, mentre il collega senese dovette aspettare ancora molto prima che l’altro volatile si decidesse a cantare: il risultato della pacifica tenzone fu che i due cavalieri si incontrarono a soli 12 km dalle mura di Siena e così la Repubblica Fiorentina poté annettersi tutto il Chianti.
Il Vino degli abissi
Pierluigi Lugano è il fondatore dell’azienda vinicola Bisson, che si affaccia sulla riviera ligure del Levante. Insegnante d’arte e sommelier, è l’inventore dello spumante degli Abissi, un vino di alta qualità mantenuto a 70 metri di profondità. Scopriamo insieme di che cosa si tratta in questa intervista.
Com’è nata l’idea dello spumante degli Abissi?
Lo spumante degli Abissi è un’idea maturata negli anni ’90e realizzata poi nel 2008. Le bottiglie sono ricoperte da una pellicola alimentare, che ne permette la salubrità. I tappisott’acqua sono provvisori, costituiti da acciaio anticorrosivo, che evitano anche la permeabilità dell’acqua di mare. La concezione del mantenimento del vino sott’acqua è una novità, ci sono voluti parecchi anni di studio per curare tutti i dettagli.
Il vino in alta quota
Li chiamano vini estremi o eroici. Sono i vini di montagna che nascono ad altezze importanti, su pendii assai scoscesi e in condizioni climatiche a volte estreme. I vignaioli che coltivano viti sopra i 700 – 800 metri sono anche custodi di territori che altrimenti potrebbero scomparire.
Non pensate a grandi estensioni, a filari a perdita d’occhio: piuttosto immaginate fazzoletti di roccia ricoperti da sottili strati di terra, file strette di vigneti, muretti a secco che fanno da contenimento, panorami mozzafiato. Questa particolare estate italiana ha voglia di tanta montagna: per stare all’aperto, fare escursioni, godere di aria e cieli limpidi. E perché no, di vini che raccontano le vette, la neve d’inverno e i pianori assolati d’estate. C’è più montagna di quanto si immagini in Italia e, di conseguenza, più vini d’altura di quanto si pensi. In più sono di tendenza grazie a scelte enologiche sempre più indirizzate su vini meno alcolici e più eleganti, più freschi che di struttura, etichette facili da abbinare a tavola.
Cocktail: Negroni
Secondo la tradizione il Negroni sembra essere stato ideato a Firenze tra il 1919 ed il 1920 dal conte Camillo Negroni nel Caffè Casoni, dove un giorno il conte stanco dei soliti drink, ordinò un Americano con una piccola variante, ovvero la sostituzione del Seltz con il Gin e il risultato piacque così tanto che da quel momento molti preferirono “l’americano al modo di Negroni” al solito Americano.
Per un Negroni perfetto basta versare tanto ghiaccio in un tumbler basso, scolare l’acqua in eccesso e aggiungere 1/3 di gin, 1/3 di bitter e 1/3 di Vermut rosso. Mescolare gli ingredienti delicatamente, per 20 secondi, e guarnire con una fetta d’arancia.
Cocktail: Negroni sbagliato
Il Negroni Sbagliato, conosciuto anche come “Sbagliato” o Americano Sbagliato, è la versione leggera del Negroni, un cocktail nato da un errore di Mirko Stocchetto nel Bar Basso di Milano negli anni Sessanta. Differisce, infatti, da quest’ultimo per la presenza dello spumante che si usa al posto del gin, ricorda un po’ lo spritz ma con un gusto più amaro.Al posto del Martini potete usare per il Negroni Sbagliato un vermouth rosso qualsiasi o il Carpano. Se mettete la vodka al posto del gin, il vostro Sbagliato si chiamerà NegroskyAlcuni aggiungono qualche goccia di angostura per dare un tocco più deciso al cocktail.
Published: Nov 24, 2020
Latest Revision: Dec 1, 2020
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