La professione dell’operatore di sala e bar

by Elena Mangione

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La professione dell’operatore di sala e bar

  • Joined Nov 2020
  • Published Books 1

SANDWICH

Nel 1700 in Gran Bretagna John Montagu, quarto conte di Sandwich, aveva molti figli da varie amanti, era un appassionato
di golf e carte.

Un giorno chiese al suo chef di preparargli il roast beef con sopra delle salse ma con l’altra mano John Montagu volette continuare a giocare a carte perciò lo chef decise di mettere il roast beef nel pane. Il conte non si sporcò così tutti gli altri chiesero di cucinarne ancora. Così nacque il panino!

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2

INSALATA DI CESARE

Nel 1924 fu inventata la Cesar Salad da Cesare Cardini.

La ricetta classica proviene dal Messico ed è composta da lattuga, maionese, crostini, aceto, parmigiano, salsa worcester e pepe. Però c’è anche la versione con il pollo ei gamberi.

Cesare nacque nel 1896 in piemonte ma ben presto partì per l’america, e si spostò al di là del confine.

Un giorno finì le scorte allora le venne un’idea: andò al tavolo con la lattuga e preparò la maionese a tripla cittadinanza, versò il succo di limone, salsa worcester, uova, aceto, aglio, sale, olio, crostini e parmigiano.

La ricetta piacque subito a tutti così Cesare inserì l’aggiunse al menù e nel 1935 iniziò il suo successo anche a Los Angeles.

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3

LA STORIA DEL CAFFE ‘

L’origine del caffè si confonde tra storia e leggenda: pare che dei pastori o dei monaci si accorsero che le capre erano vivaci dopo aver mangiato le bacche rosse della pianta coffea. I monaci provarono un mangiarle ma il sapore li portò a gettarli nel fuoco. Si diffuse così l’aroma dei chicchi tostati con i quali realizzarono il caffè. Di sicuro sappiamo che il caffè raggiunse l’europa nel 1600 e la coltivazione del caffè iniziò un’opera degli olandesi nel 1700.

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4

FIOCCHI DI MAIS

Nel 1894 John Kellog, medico, stava preparando una minestra di mais quando venne chiamato per un’emergenza e per sbaglio lasciò la minestra sul fuoco. Quando tornò trovò il mais raffermo, così con l’aiuto dei rulli lo schiacciò e uscirono tanti pezzettini di mais che la ricordavano delle foglie e da lì nacque il nome corn flakes.

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5

FRITTE PATATINE

Le patatine provengono dall’America e non sono un cibo antico. In Europa arrivano nel 1492 ma sono consumate nel 1700 che erano fritte nello strutto e tagliate a fette sottili. Un giorno George Crum, un cuoco afroamericano decise di tagliare le patatine. Così diventò un piatto forte nel suo ristorante.

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6

COCA COLA

Pemberton, un farmacista della Georgia crea uno sciroppo per il mal di testa fatto con vino e noci di cola. Il gusto piacque molto così decisero di aggiungere l’acqua frizzante e da lì fu chiamata coca cola. Vennero costruiti degli impianti per garantire la bevanda a tutti i soldati durante la 2a guerra mondiale.

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7

BIRRA

La birra è una bevanda creata dai sumeri e diffusa nel nord Europa. Quando arrivò in mediterraneo ci fù la produzione del luppolo per opera dei monaci.

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8

GUINNESS

E ‘una birra irlandese, scura, cremosa e ha un sapore intenso.

La storia della nascita della Guinness ha 2 leggende:

La prima narra che a causa di un incendio si bruciò il malto e per non buttare il cereale si realizzò una birra con il malto tostato.

La seconda nasce a Londra quando Carlo II disse che il malto si bruciò in un incendio e diede la birra agli operai del porto.

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9

EST! EST!! EST!!!

Il nome di questo vino deriva da una leggenda, secondo la quale nell’anno 1111 Enrico, per soddisfare questa sua passione alla scoperta di nuovi sapori, il vescovo Defuk mandava il suo coppiere Martino in avanscoperta per assaggiare e scegliere i vini migliori in ogni luogo in cui passavano. I due avevano concordato un segnale in codice: qualora Martino avesse trovato del buon vino in una locanda, avrebbe dovuto scrivere “Est” (c’è), abbreviazione di “est bonum”, ovvero “vino buono”, vicino alla porta della locanda . Se il vino era particolarmente buono, avrebbe dovuto scrivere “Est Est”. Il servo, una volta giunto a Montefiascone e assaggiato il vino locale, ne notò l’eccezionale qualità e, per comunicarlo,

Quando morì, il vescovo lasciò alla cittadinanza di Montefiascone un’eredità di 24.000 scudi, una condizione che ad ogni anniversario della sua morte una botticella di vino venisse versata sul sepolcro, tradizione che venne ripetuta per diversi secoli.

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FILU FERRU

Significa “fil di ferro”. Un’antica leggenda della Sardegna narra che questo curioso nome nasce in un tempo in cui i contadini distillavano clandestinamente le vinacce. Per tenere segreta questa attività essi nascondevano sottoterra gli alambicchi e le bottiglie del distillato come segnale un piccolo fil di ferro dalla terra. Puro e trasparente questo distillato di vinacce pregiate ha un’aroma intenso e fruttato.

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11

DONNAFUGATA

Il nome Donnafugata fa riferimento al romanzo di Tomasi di Lampedusa il Gattopardo. Un nome che significa “donna in fuga” e si riferisce alla storia di una regina che trovò rifugio in quella parte della Sicilia dove si trovano i vigneti aziendali. Una vicenda che ha ispirato il logo aziendale: l’immagine della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia. Donnafugata in Sicilia conta 3 sedi di produzione storiche nelle antiche cantine di famiglia a Marsala, dove hanno luogo i processi di affinamento e imbottigliamento.

Sicilia DOC Anthìlia 2019 Donnafugata |  Bernabei

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GALLO NERO DEL CHIANTI

Ai tempi delle rivalità tra Firenze e Siena, le due repubbliche decisero di ridisegnare i confini dei rispettivi territori. Non riuscendo a trovare un accordo, decisero di sfidarsi: al canto del gallo da Siena e da Firenze sarebbe partito al galoppo un cavaliere diretto verso l’altra città.

Il punto del loro incontro avrebbe segnato il nuovo confine. I fiorentini seppero spuntarla il loro galletto nero un digiuno cosicché esso cantò prima dell’alba, al cavaliere fiorentino di percorrere più strada rispetto allo sfidante senese.

I due si incontrarono al castello di Fonterutoli, dove vennero firmati i trattati e il confine tra le due repubbliche venne fissato a Castellina, a pochi km da Siena.

Il gallo nero è diventato così il simbolo del consorzio Chianti Classico e ancora oggi è stampato su tutte le bottiglie di Chianti prodotte a partire dagli anni ’20 a testimoniare l’autenticità del vino Chianti Classico.

Chianti Classico DOCG Vallenuova Tolaini 2017

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IL VINO DEGLI ABISSI

Per realizzare uno spumante metodo classico a partire da uvaggi autoctoni liguri, imbottigliarlo con uno speciale tappo a corona in acciaio anti-corrosione e spedirlo ad affinare sui lieviti a 60 metri di profondità sul fondale della Baia del Silenzio a Sestri Levante.

A 60 metri di profondità la temperatura dell’acqua è costante a 15 ° C, la pressione è costante, la luce del sole è a mala pena visibile e le correnti sottomarine scuotono dolcemente le bottiglie impedendo ai lieviti morti di attaccarsi alle pareti della bottiglia realizzando così un vero e proprio coup de poignée. Le bottiglie riposano sott’acqua per un minimo di 18 mesi, 30 nella versione di Abissi Riserva e, nel riemergere, portano con sé le tracce della lunga commistione con la fauna e la flora del regno Oceanico.

Cantina degli Abissi di Bisson, Sestri Levante

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VINO AD ALTA QUOTA

Un vino per essere definito “d’alta quota” deve venire elaborato a partire da uve provenienti da vigne situate a una certa altitudine: di norma, dagli 800 m fino alla quota in cui il clima consente di coltivare le vigne e maturare l’uva .

Scilio Alta quota Etna Rosso 2014 Etna Rosso DOC

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NEGRONI

Inizialmente questo cocktail nato nei bar fiorentini circa 100 anni fa, veniva chiamato “un Americano alla maniera del conte Negroni”, in seguito divenne semplicemente, per tutti, il Negroni.

Il Negroni, nato a Firenze nel 1919, è giunto immutato, dopo quasi un secolo, ai giorni nostri.

Narra la leggenda che il conte Camillo Negroni, avesse chiesto al bartender Fosco Scarselli della drogheria e profumeria Casoni di “irrobustire” il solito Americano.

L’americano era ai tempi, un cocktail molto alla moda preparato mixando vermouth, bitter e soda.

Camillo indicò al suo bartender di fiducia, la bottiglia del gin.

Voleva “rafforzare” il grado alcolico del cocktail, senza alterarne il colore.

Nacque così il Negroni.

cocktail Negroni a Terra Madre

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NEGRONI SBAGLIATO

Il Negroni Sbagliato è nato a Milano fra la fine degli anni 60 e l’inizio dei 70, nel bar Basso, storico bar di quartiere ancora oggi in voga. A inventarlo fu il bartender Mirko Stocchetto: pare che durante la preparazione di un classico Negroni, Mirko confuse la bottiglia di gin con quella di Prosecco.

Negroni Sbagliato Cocktail - Ricetta e Preparazione | Italian Bartender

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