Trasmigrazione di uomini tra XX e XI secolo by Sonia - Ourboox.com
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Trasmigrazione di uomini tra XX e XI secolo

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FASE1: i fenomeni migratori oggi

Al giorno d’oggi sono tante le persone che lasciano il proprio paese ei loro affetti per diversi motivi. Questi motivi possono essere: i cambiamenti climatici, le guerre, il lavoro o le cattive condizioni di vita. Queste persone compiono viaggi sperando di trovare migliori condizioni di vita e di poter vivere una vita migliore ricominciando da capo. Esistono i così detti “viaggi della speranza” che sono intrapresi da chi necessita di terapie mediche non disponibili nel proprio paese. Queste persone che intraprendono i viaggi della speranza devono affrontare tantissime difficoltà e non sanno nemmeno se riusciranno ad arrivare vivi a destinazione. Le migrazioni possono rappresentare una speranza per i paesi che stanno rimanendo abbandonati ripopolando le strade e le case ripartire l’economia. In altri paesi più sviluppati però le migrazioni possono rappresentare un problema perché questi paesi, che hanno un gran numero di abitanti, rischiano il sovrappopolamento. A volte l’arrivo dei migranti produce diffidenza dalla parte dei cittadini dei paesi che li ospitano e difficoltà di gestione da parte dei amministratori. Per questo chi migra spesso non trova l’accoglienza che sperava. 

I migranti vengono chiamati anche stranieri e sono di due tipi: ci sono i stranieri comunitari, che sono cittadini dell’unione europea e si spostano all’interno di essa, ei stranieri extracomunitari, che non sono cittadini dell’unione europea ma si spostano all ‘interno di essa. Oggi in TV si parla molto dei migranti e si vedono spesso immagini di sbarchi, tendopoli e assembramenti lungo le linee di frontiera.

2

Schema 1

Si emigra per:

-cercare lavoro

-migliori condizioni di vita

-fuggire da una difficile situazione politica (regimi, libertà negate)

-studiare

-altro

 

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Schema 2

Il lessico specifico

Termini: Definizioni:

migrazioni -> la migrazione umana è un movimento di people da un area geografica a un altra.

flussi migratori -> Migration of people o gruppi da un luogo a un altro all’interno dello stesso paese.

immigrazione -> l’insediamento di persone provenienti dall’esterno in cerca di lavoro o di miglioramento economico.

emigrazione -> spostamento regionale per lo scopo di miglioramento economico.

transmigrare -> commenti a massa che si spostano dalle loro sedi in altri paesi.

spostamento -> mutamento di posizione: identificata in un trasferimento.

esodo -> migrazione volontaria di una persona motivata da ragioni morali, religiose o politiche.

stanziamento -> destinazione di una somma a uno scopo determinato.

stabilirsi -> prendere domicilio stabile.

rimpatrio -> ritornare in patria.

espatrio -> uscita dai confini dello stato.

clandestinità-> condizione di chi affronta la lotta contro il potere costituito abbandonando l’ambiente abituale di vita.

viaggi della speranza -> viaggio nella speranza di trovare condizioni di vita migliore senza sapere quello che ti aspetta.

migrazioni coatte -> spostamento obbligatorio di interni gruppi etnici deportati in luoghi lontani.

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Schema 3

Fattori di povertà:

-scarsità di cibo

-alta percentuale di malattie

-carenza di materie prime

-elevata densità demografica

-fattori climatici e geografici

-instabilità politica / regimi dittatoriali

-conflitti etnici / religiosi

-disoccupazione

-presenza e sfruttamento delle multinazionali

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SCARSITA ‘DI CIBO

Il sistema globale seconda edizione / Geografia del sistema globale - Manlio Dinucci - L'agricoltura e alimentazione

Da come possiamo vedere da questa cartina la maggior parte delle persone che soffrono la fame si trovano in Africa mentre nel Nord America e in Oceania si concentra la minor parte delle persone che soffrono la fame. In alcuni paesi arriva l’Antartide invece non c’è nessun dato disponibile.

Instogramma

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ALTA PERCENTUALE DI MALATTIE

Virus dell'epatite C (HCV) - scheda virologica ed approfondimenti

Dalla cartina possiamo vedere che i paesi più colpiti dalle epidemie sono la Russia e l’Africa. Mentre però non si hanno dati su parte della Russia e parte dell’Europa.

Istogramma

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CARTINA DI MATERIE PRIME

Consumo di energia nel mondo - Wikipedia

da come vediamo dalla cartina i paesi che consumano l’energia elettrica sono la Russia, l’Asia, e il Nord America. Però non si hanno dati sul consumo energetico in Africa e in parte del Sud America.

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ELEVATA DENSITA ‘DEMOGRAFICA

come possiamo vedere dalla cartina le aree più popolate per kmq al mondo sono l’Asia e l’Europa.

Mentre le meno popolate sono la Russia, il Sud America e l’Oceania.

Istogramma

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FATTORI CLIMATICI E GEOGRAFICI

Classificazione dei climi |  GMPE

Dalla cartina possiamo osservare che le aree più fredde del mondo sono il nord e il sud mentre quelle più calde stanno al centro.

 

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INSTABILITA ‘POLITICA / REGIMI DITTATORIALI

Indice degli Stati Fragili: ecco i paesi più instabili

Dalla cartina possiamo osservare che il paese con un’instabilità maggiore è l’Africa mentre quello con un’instabilità maggiore son l’Oceania e il Canada.

Istogrammi

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CONFLITTI ETTNICI / RELIGIOSI

La mappa che farà venire un colpo a Borghezio |  Giornalettismo

Da come possiamo vedere dalla carta i conflitti etnici e religiosi sono più diffusi nel Nord America, nel Sud America e nell’Africa.

Istogramma

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DISOCCUPAZIONE

Tasso di disoccupazione nel mondo - Wikipedia

come possiamo vedere dalla cartina gli stati con la maggiore disoccupazione sono l’Africa e l’Europa mentre nel resto del mondo la disoccupazione è molto bassa.

Istogramma

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 PRESENZA E SFRUTTAMENTO DELLE MULTINAZIONALI

La mappa delle 500 aziende più influenti al mondo

come possiamo vedere dalla cartina le multinazionali più sviluppate nel mondo sono Google, Samsung, Ikea, Toyota, BMW e altri.

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AEROGRAMMA:italiani all’estero

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FASE 2: viaggi della speranza

L’emigrazione è un fenomeno antico quanto l’uomo. Gli uomini hanno sempre sentito il bisogno di spostarsi per le ragioni più varie. I cosiddetti viaggi della speranza sono quelli che affrontano le persone che scappano dalle guerre e dalla povertà dei loro paesi. Sentiamo parlare spesso di barconi carichi di immigrati che raggiungono i nostri porti sicuri di essere accolti e di trovare ospitalità in Paesi che, come il nostro, danno protezione ai profughi e ai disperati. Spesso queste imbarcazioni fanno naufragio a causa del cattivo tempo o perché il carico delle persone a bordo è troppo grande. la gente sta ammassata su barche o gommoni inadeguati ad attraversare il mare, per giorni al freddo della notte, senza cibo e senza acqua. Arrivano stremati ma felici di trovarsi al sicuro. Molti però finiscono in mare e annegano. Per aiutare i migranti in difficoltà che rischiano di finire in mare sono nate le ONG che trasbordano i fuggiaschi in navi sicure e li salvano in caso cadano in mare. I numerosi centri di accoglienza ed i campi profughi presenti nel nostro Paese fanno capire che sono davvero numerose le persone che sbarcano in Italina con la speranza di una vita migliore. Non deve essere stato facile lasciare la propria terra, gli amici ei familiari, vendere tutto quello che aveva per pagarsi un biglietto e lasciarsi alle spalle il proprio Paese, ma che altro si può fare quando il villaggio o la città dove vivi è lacerato da continua guerre civili, dove se ti affacci alla finestra vedi macerie, soldati e feriti, dove le scuole ei negozi sono chiusi, dove non c’è più lavoro,  muori di fare e quello che comprare puoi costa troppo? Ci sono tanti ostacoli che a volte difficile il loro inserimento nella società come la mancanza di lavoro, la lingua, la cultura, la religione, il razzismo. Agli occhi dei migranti, poveri e disagiati, che nei loro Paesi non hanno diritti, poter vivere in un Paese ricco e pacifico è un grande sogno.Immaginano quel posto come un paradiso terrestre, dove finalmente potrà essere sereni e avere un lavoro stabile e ben pagato. In realtà non è sempre così. Sicuramente, però, il fatto di sentirsi al sicuro ed essere assistiti dà molta forza a queste persone. A volte l’emigrazione è causata da catastrofi politiche.  

Nella vicina Albania, ad esempio, il crollo del regime comunista nel 1991 ha spinto moltissime persone a fuggire. Si sono imbarcate nel porto di Durazzo e sono sbarcate nei porti di Bari e Brindisi. E ‘stata la prima migrazione di massa della nostra epoca tanto che ancora oggi in Italia la comunità albanese è molto presente.

 

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CARTINA FISICA DELL’INDIA

Ripasso Facile: RIASSUNTO SULL'INDIA FISICA

CARTINA POLITICA DELL’INDIA

India mappa politica (91,4 cm L x 103,4 cm H): Amazon.it: Cancelleria e prodotti per ufficio

L ‘ India , ufficialmente  Repubblica dell’India , E Uno Stato federale  dell’Asia meridionale, con Capitale Nuova Delhi. Con 3287 263 km² l’India è il 7º stato del mondo per superficie  mentre con1380004 385 abitanti è il 2 ° più popoloso  dopo la Cina. È bagnato dall’oceano Indiano  a sud, dal  mare Arabico  a ovest e dal  Golfo del Bengala  a est, possiede una linea costiera che si snoda per 7.517 km. Confina con il  Pakistan  a ovest, Cina Nepal  e  Bhutan  a nord-est,  Bangladesh  e  Myanmar  a est. Suoi vicini prossimi, separati dell’oceano Indiano, sono lo  Sri Lanka  a sud-est e le  Maldive  a sud-ovest.

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CARTINA FISICA DELLA CINA

carta geografica della cina - Cerca con Google |  Carte geografiche, Geografia, Educazione ambientale

CARTINA POLITICA DELLA CINA

Cina, mappa politica con province multicolore.  Repubblica popolare cinese con capitale Pechino, frontiere e divisioni amministrative.  Inglese Foto stock - Alamy

La  Cina , ufficialmente la  Repubblica Popolare Cinese , oppure  Repubblica Cinese  E Uno  Stato  situato nell’ Asia Orientale  ed e Il Paese  Più popoloso del mondo  con Una popolazione di Oltre 1,4 miliardi di PERSONE. Con la SUA superficie di circa 9 572 900  Chilometri quadrati  la Cina è il quarto  stato più grande del mondo per superficie . Il paesaggio della Cina è vasto e diversificato: va dalle steppe della foresta ei deserti dei  Gobi  e del  Taklamakan  nell’arido nord alle foreste  Karakoram , il  Pamir  e il  Tian Shan subtropicali  e umide del sud. L ‘Himalaya, il   sono le catene montuose che separano la Cina meridionale dall’Asia centrale. Il  Fiume Azzurro  e il  Fiume Giallo , rispettivamente il  terzo e il sesto più lunghi del mondo , scorrono dall’altopiano del Tibet  verso la costa orientale densamente popolata. La costa della Cina lungo l ‘ oceano Pacifico  è lunga circa 14.500 chilometri ed è delimitata dal  mare di Bohai , dal  mar Giallo , dal  mar Cinese Orientale  e dal  mar Cinese Meridionale .

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PLANISFERO

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FASE 3: quando i migranti eravamo noi

1. I viaggi della speranza accadono solo oggi?

2. Noi italiani siamo presenti in altre nazioni? Perchè?

3. Un paese che oggi è ricco può aver avuto un passato economico difficile?

4. Conoscete le ragioni che hanno spinto gli italiani ad andare oltre oceano?

5. Perchè la meta era l’America?

6. Da quali regioni partivano?

7. Avevano un sogno da realizzare?

 

1. No, i viaggi della speranza hanno riguardato molti momenti della storia. Ad esempio nel XIX secolo, a causa della crisi economica, milioni di agricoltori del sud Italia, impoveriti dalle carestie, emigrarono verso le ricche città settentrionali oppure oltreoceano verso stati più ricchi sperando di trovare una sistemazione lavorativa che gli avrebbe consentito una vita più dignitosa. Il film “Nuovo Mondo” rappresenta molto bene la storia di una famiglia povera che decide di lasciare la propria terra per cercare fortuna in America.

2. Sì, gli italiani sono tutt’oggi molto presenti in alcuni stati europei come la Francia e la Germania, negli Stati Uniti, in Canada e in diverse città dell’America Latina. Dal mio paese, ad esempio, c’è stata una forte emigrazione verso l’Argentina. A Rosario vive ancora adesso una vasta comunità di ripesi che sono arrivati ​​in quella città molti anni fa dedicandosi soprattutto alla produzione di pane e biscotti.

3. Certamente, perchè il benessere economico di un paese è dovuto al lavoro e gli immigrati costituivano un’importante risorsa per le industrie ed il commercio dei Paesi in cui emigravano. Quindi grazie all’emigrazione si creano anche possibilità di miglioramento economico per stati che avevano difficoltà economiche.

4) Le ragioni erano soprattutto l’estrema povertà dovuta alle crisi economiche che colpirono soprattutto la classe contadina del meridione. Gli scarsi raccolti e aggiunti dei prezzi, le proprietà terriere già per sé piccolissime e poco produttive spingevano all’emigrazione. Altre ragioni correlate essere la disoccupazione oppure le cattive condizioni lavorative di braccianti e operai.

5) La meta era soprattutto l’America perchè si diffonde il mito dell’America come di un Paese grandissimo che offriva a tutti buone opportunità di lavoro. Ne parlavano così quelle persone che avevano parenti emigrati lì e che gli spedivano soldi e altre cose che in Italia era difficile trovare. Perciò molti partivano alla volta dell’America quando il parente lontano riusciva a trovargli lavoro e così l’emigrazione divenne via via più massiccia.

6) Partivano soprattutto dalle regioni meridionali, ancora poco sviluppate economicamente, dove tra XIX e XX secolo esisteva ancora un’economia basata sulla terra. Esistevano i latifondisti che possedevano molta terra che facevano lavorare da coloni e braccianti e tanti piccoli proprietari che raccoglievano troppo poco per sopravvivere. I metodi di coltivazione erano inadeguati e il commercio molto limitato.

7) Il sogno da realizzare era appunto quello di non essere più poveri, di potersi comprare tanta terra e una casa o di avere un lavoro che garantisse loro una vita migliore. Il viaggio verso un altro continente era dunque, per questi disperati, un grande sogno da realizzare.

 

Mamma mia dammi cento lire – Gigliola Cinquetti:

https://youtu.be/RVQGeveIOGI

Emigranti indesiderati ": la storia degli immigrati italiani all'estero

Immigrati africani e emigrati italiani: perché non sono uguali

L'emigrazione degli italiani: dai picchi del dopoguerra ai nuovi flussi |  Dialoghi Mediterranei

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MESSICO

Il  Messico , ufficialmente gli  Stati Uniti Messicani, è una  democrazia rappresentativa  composta da  trentuno Stati. Secondo la Costituzione messicana la sede dei poteri della federazione e  capitale  dello Stato è  Città del Messico. Occupa la parte meridionaledell’America settentrionale, e la parte settentrionaledell’America Latina. Il Messico è delimitato a nord dal confine con gli  Stati Uniti d’America, a est dal  golfo del Messico  e dal  mare Caraibico, a sud-est dal  Belize  e dal  Guatemala  ea ovest dall ‘ oceano Pacifico . Con una superficie di 1.972.550 km² il Messico è il  14º paese  più esteso del mondo  mentre con 128.649.565 persone, oltre ad essere il  10º paese più popoloso del mondo,  e anche lo stato  ispanofono  più popoloso e il secondo stato  cattolico  dopo il  Brasile . Lo spagnolo è parlato in Messico con molte lingue indigene, ufficialmente riconosciute. Per volume di  prodotto interno lordo  (PIL) nominale il Messico è considerato la quattordicesima economia mondiale. Tuttavia la distribuzione della ricchezza è estremamente diseguale, tanto che gli indicatori di sviluppo umano possono variare enormemente fra zona e zona del paese. Il Messico è una  potenza regionale e uno dei due paesi dell’America Latina  insieme al  Cile  a essere membro dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico  (OCSE).

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ITALIANI IN MESSICO:

Circa 3000 Italiani si trasferirono nel secolo XIX in sette zone agricole del Messico, ma attualmente solo quattro continuano ad avere colonie di Italo-messicani: Chipilo ( Puebla ), Huatusco / Zentla ( Veracruz ), Ciudad del Maíz ( San Luis Potosí ) e La Aldana (Distretto Federale Messicano).

A fine secolo vennero alcuni gruppi di Italiani (con un certo livello di ricchezza) che investirono in tenute agricole, impiegando i locali contadini messicani, come a  Nuova Italia  ed a  Lombardia  ( Michoacán ).

Nel  Novecento  l’emigrazione dall’Italia si esaurì e le comunità italiane esistenti furono quasi completamente assimilate, dati la loro relativamente esigua consistenza. Comunque ancora oggi vi sono località di Italo-messicani che si identificano con il loro dialetto originario, come a Colonia Manuel González / Zentla (Trentini) ed a  Chipilo  (Veneti).

La  comunità dei Messicani con ascendenza italiana raggiunge circa 300.000 persone  ed ha ottenuto livelli di massima importanza nella società messicana.

I circa 13.000 italiani attualmente residenti in Messico sono costituiti anche da numerosi emigrati dopo la seconda guerra mondiale, che lavorano per ditte italiane od in proprio in svariate attività (dal turismo al commercio, alla ristorazione, ecc.). Alcuni vengono finanche da altri Stati sudamericani (come l’Argentina).

La comunità italiana nel Messico attuale usufruisce di varie strutture culturali e sociali (come l ‘”Istituto Italiano di Cultura”, la “Dante Alighieri”, le “Casas de Italia” ed i “Círculos de emigrados”).

Inoltre dispone di una eccellente rivista chiamata “Punto d’Incontro” e gode di ottima reputazione nella società messicana, grazie ad imprenditori come Daniel Mastretta, architetti come Mario Pani e / o calciatori come Jared Borgetti.

Italo-messicani:

Gli  Italo-messicani  sono gli  Italiani  emigrati in  Messico  ei loro discendenti. La storia dell’emigrazione italiana in Messico ha inizio durante il periodo dell’Impero spagnolo. I primi italiani che sono arrivati ​​in terra messicana sono stati i  francescani  ei  domenicani  che accompagnavano i religiosi spagnoli nella campagna di conquista delle  Americhe . Il periodo che vide più italiani emigrare in Messico fu la fine del  XIX secolo , dove erano per la maggior parte provenienti dai territori del nord d ‘ Italia .

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ISOLA ELLIS

Cerco il 40 percento degli americani discendono dai migranti. Il 1 gennaio 1896 aprì la prima stazione di Ellis Island nel porto di New York Per gestire il crescente numero di migranti che arrivarono in America. In quell’anno arrivarono quasi 450.000 persone. Nel 1954, quando Ellis Island chiuse, quel numero aveva raggiunto i 12.000.000. I migranti viaggiavano con piroscafo privato dell’est e dell’Europa meridionale. I viaggi richiedevano una o due settimane. Le navi dividevano i passeggeri per ricchezza e classe. I passeggeri della prima e della seconda classe dormivano in stanze di rappresentanza e cabine mentre tutti gli altri in uno spazio in fondo Della nave chiamato steerage.I passeggeri nello steerage hanno pagato circa $ 30 per biglietto mentre i passeggeri di prima e seconda classe pagavano circa $ 50/90 per biglietto. Quando le navi arrivarono al porto di New York venne controllato che gli immigranti non avessero malattie. I passeggeri sani di prima e seconda classe sono stati elaborati in loco e consentiti per entrare negli Stati Uniti senza mettere piede a Ellis Island. Tutti gli altri aspettavano, a volte per giorni, per piccoli traghetti per portarli alla stazione di immigrati per operare. Nella camera del registro sarebbe stato deciso il destino della maggior parte dei migranti. Il primo passo per entrare è stato un esame fisico di sei secondi da un medico in uniforme.Chiunque venisse considerato un rischio per la salute pubblica segnato con un gesso e tolto dalla linea da esaminare ulteriormente. Quelli che hanno superato La visita medica sono mandati a un ispezione legale. La stragrande delle persone è passata facilmente ed è stata autorizzata ad entrare nel paese dopo essere stato rilasciato carte di atterraggio con il loro nome e destinazione. I pochi che sono stati arrestati per motivi medici o legali potrebbero restare sull’isola per una notte o per mesi. Una volta che i loro dischi sono stati finalmente esaminati, sarebbero stati ammessi dagli Stati Uniti o rimandati nel paese da cui provenivano gratuitamente.Chi era autorizzato a entrare nel paese si ricava ad un ufficio postale, una biglietteria ferroviaria e un posto dove cambiare i soldi. Una volta che i loro dischi sono stati finalmente esaminati, sarebbero stati ammessi dagli Stati Uniti o rimandati nel paese da cui provenivano gratuitamente. Chi era autorizzato a entrare nel paese si ricava ad un ufficio postale, una biglietteria ferroviaria e un posto dove cambiare i soldi. Una volta che i loro dischi sono stati finalmente esaminati, sarebbero stati ammessi dagli Stati Uniti o rimandati nel paese da cui provenivano gratuitamente. Chi era autorizzato a entrare nel paese si ricava ad un ufficio postale, una biglietteria ferroviaria e un posto dove cambiare i soldi.

PER PIU ‘INFORMAZIONI: https://youtu.be/bDNKHWzQiz8

Le penne ad Ellis Island, sala del Registro di sistema (o Grande Hall).  Queste persone hanno superato il primo controllo mentale - Ellis Island stazione di immigrazione 1902-1913 Foto stock - Alamy

Ellis Island e la “Merica” - LATITUDINI E ALTRE PAROLE

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Relazione sul percorso laboratoriale

Il laboratorio sul tema dell’emigrazione ieri e oggi mi ha permesso di comprendere meglio le ragioni che hanno spinto e che spingono ancora molti popoli ad abbandonare la loro terra natia. Come prima cosa abbiamo definito con chiarezza il significato di alcuni termini che riguardano proprio l’emigrazione (migrazione, espatrio, spostamento, immigrazione, ecc.) E ci siamo interrogati sulle cause di questo fenomeno che è davvero molto complesso. Quindi abbiamo iniziato un laboratorio di studio e di ricerca che ci ha permesso di conoscere meglio le cause e le conseguenze dell’emigrazione a livello mondiale. Ci è stato chiesto di cercare i fattori principali che determinano come la povertà, le guerre, le malattie, la disoccupazione, la mancanza di governi stabili e democratici e lo sfruttamento delle risorse territoriali da parte di Paesi economicamente e politicamente forti. La lettura di carte tematiche ei dati statistici ci hanno permesso di conoscere i diversi problemi, tra loro correlati, che affliggono i Paesi del terzo e quarto mondo come alcuni stati dell’Africa centrale e orientale, dell’India, dell’Indonesia e degli stati mediorientali come Iran, Iraq, Pakistan, Afganistan, e recentemente anche del Sudamerica come il Venezuela e l’Argentina. Ci si rende conto che tanti sono i popoli che soffrono a causa di continui conflitti che ne aumentano la povertà e la disperazione. Il tasso di mortalità, soprattutto infantile, è molto elevato, si muore per fame ma anche per banali infezioni. Spesso vediamo anche in televisione pubblicità che trasmettono immagini di bambini morenti e richieste di aiuti economici per chi non ha nulla da mangiare e rischia di morire. Le donne faticano a nutrire i loro numerosi figli e, gracili come sono, muoiono giovani o di parto lasciandoli orfani e senza un futuro. Non c ‘è lavoro e la gente viene spesso sfruttata dai ricchi in lavori pesanti in cambio di poco denaro. Il caos della guerra tiene spesso le scuole chiuse per cui i bambini crescono senza un’istruzione, coinvolti spesso nei lavori pesanti degli adulti o, peggio, nelle guerre.Si parla poco dei bambini soldato che imbracciano armi e uccidono o restano uccisi o mutilati. L’economia fa fatica a decollare, pochi negozi e poco commercio locale. I governi, che sono spesso nelle mani delle bande armate, non si occupano del bene delle persone e fomentano le guerre spesso anche armati dai paesi del mondo più ricchi e progrediti. Anche  il sopraffollamento determina spesso uno squilibrio tra numero di abitanti e risorse disponibili. Un altro fattore importante che incide sulla povertà sono la geografia e la morfologia del territorio. Climi torridi, suoli paludosi e terre aride, la scarsità di acqua, di risorse boschive, la povertà di materie prime possono essere alla base della miseria dei popoli. Altre volte, invece, le materie prime che possiedono, come petrolio o metalli preziosi come l’oro, spingono Stati confinanti meglio armati e occuparli imponendogli le loro leggi e tenendoli in uno stato di povertà e sottomissione. Queste persone povere e senza diritti emigrano nei Paesi  dove non c’è guerra, dove poter crescere e istruire i propri figli, dove esiste un governo che garantisce i diritti e dà possibilità di lavoro ed integrazione sociale.

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L’emigrazione è un fenomeno antico quanto l’uomo. I nostri primati si spostavano da una terra all’altra alla ricerca di cibo e nel corso della storia i popoli migravano per insediarsi in territori fertili e sicuri.

Le cause delle migrazioni, oggi come ieri, sono legate soprattutto a guerre, povertà e persecuzioni etniche, politiche e religiose. Anche in Italia è stato così. Alcune foto di fine Ottocento mostrano i poveri migranti italiani su grandi navi che li portavano oltreoceano che salutano i parenti rimasti a terra. In altre si vedono donne e bambini che, con pesanti valige di cartone, aspettavano di imbarcarsi con aria triste e cupa. Poi c’è stato il periodo del fascismo che ha perseguitato gli ebrei ma anche tante persone che non volevano che Mussolini governasse l’Italia. Molti fuggirono in Stati dove nessuno li avrebbe giudicati per il loro modo di pensare. 

Il periodo delle grandi migrazioni di massa è verificato in Europa tra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, per continuare in maniera meno sistematica per tutto il secolo. Ancora oggi sono tanti gli italiani sparsi nel mondo. Da un grafico che mostra la percentuale di italiani all’estero, risulta che tra i paesi europei la Germania è quella che ne ha di più (circa il 25%), seguono il Belgio e la Francia. Tra gli stati extraeuropei, la presenza degli italiani è maggiore in Sudamerica, con il Brasile al primo posto (23%) seguita dall’Argentina (18%). Molti ripesi, ad esempio, nel secolo scorso sono emigrati soprattutto in Argentina dove, a Rosario, hanno costituito una vera e propria comunità molto unita.Molti hanno aperto forni a conduzione familiare sfornando pane e biscotti. Altri si sono invece diretti in Australia, paese lontanissimo che attirava emigranti di tutto il mondo. Molte persone nel mondo vivono come i nostri contadini moti anni fa e migrano per quegli stessi motivi. Mi ha colpito molto vedere in alcuni grafici che sono moltissimi i paesi in cui ancora si muore di fame. In classe abbiamo discusso dell’Agenda 2030 che si propone di sconfiggere la povertà e di assicurare a tutti gli uomini diritti come quello alla salute, al cibo, al lavoro, all’istruzione. Se questo accadesse, l’emigrazione di profughi e disperati non dovrebbe più esserci.

Gli spostamenti avvengono però anche per avere prospettive di vita migliori: ad esempio un giovane può spostarsi in una città che offre lavoro nel settore in cui gli piacerebbe lavorare o per studiare in università più grandi o anche per fare nuove esperienze di vita. Infatti le differenze tra città ci sono anche nei Paesi come l’Italia dove le regioni del nord sono economicamente più progredite di quelle del sud e offrono maggiori opportunità lavorative. Ad esempio una cugina di mia madre ha voluto studiare Economia alla Bocconi di Milano e oggi lavora per una grande multinazionale.  L’emigrazione interna all’Italia ha spinto, negli anni subito dopo la seconda guerra mondiale, molti disoccupati del sud a cercare lavoro nelle ricche città del nord come Milano e Torino. I meridionali sono spesso stati trattati molto male, definiti <<terroni>> o <<cafoni>>. Mio nonno, che aveva trovato lavoro all’aeroporto di Linate, mi raccontò che a Milano nessuno voleva affittargli un appartamento e che si dovette accontentare di una cameretta in una pensione sporca e brutta in una zona periferica della città. Ci sono rimasta davvero molto male e questo mi ha fatto capire che è  esistito un razzismo anche tra italiani e che queste cose possono succedere ancora oggi nell’emigrazione all’interno di uno stesso Paese.

La condizione dell’immigrato non è facile in nessun tempo della storia e c’è bisogno di una cultura profonda per comprendere e accettare la diversità. Mia madre, che è un’insegnante, quando capita di ascoltare notizie su comportamenti razzisti, dice sempre che la scuola deve educare la nostra mente e il cuore a rifiutare ogni forma di violenza. Solo così si potrà avere una società migliore. Ed io la penso come lei. Oltre ad aver compreso meglio le diverse cause dell’emigrazione,  questo laboratorio mi è servito a riflettere su quanto deve essere difficile dover lasciare la terra in cui si è nati e si hanno le proprie radici, anche se costretti da una situazione invivibile. Certo non tutti hanno la possibilità di affrontare un viaggio costoso e molti sono quelli che muoiono ancor prima di raggiungere un nuovo paese a causa della fatica del lungo cammino o dei naufragi in mare. Gli immigrati africani, mediorientali, sudamericani sono molti nel mondo e ovunque si discute sulla loro gestione ed integrazione, dividendo spesso anche il mondo politico che deve ricercare le migliori soluzioni al problema. Non mancano atteggiamenti razzisti di chi li insulta e non li vuole nel proprio Paese, considerandoli pericolosi delinquenti o persone che godono addirittura di più privilegi rispetto a loro. Per fortuna, però, c’è chi crede che la xenofobia, cioè la pausa dello straniero, non è una cosa giusta e che dobbiamo invece guardare alla diversità come ad un valore e alla loro storia con rispetto. Il papa nell’Angelus domenicale fa spesso appelli rivolti ai fedeli perchè gli immigrati siano trattati come fratelli e non come nemici. Nonostante ciò,  l’integrazione dei migranti non è facile e richiede tempo. Nel mio paese ci sono da qualche anno alcuni immigrati africani. Per farli sentire parte della comunità il comune ha organizzato serate dove hanno preparato cibi della loro tradizione e cantato e suonato canzoni della loro terra. Purtroppo però io li vedo sempre stare tra di loro e si relazionano poco con noi del paese. Forse c’è un po ‘  di imbarazzo da tutte e due le parti. Spero che in futuro ci potrà essere più comunicazione tra noi per farli sentire come noi e non soltanto ospiti del nostro paese.

 

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Lettera a uno straniero

                                                                     05/01/21

Cara Dara,

ho ricevuto la tua lettera in cui parlavi di quello che ti è successo con quel ragazzo bianco. Mentre la leggevo sono stata invasa da un senso di rabbia perchè nessuno si sarebbe dovuto permettere di chiamarti negra. Tu non sei diverso da me per il tuo colore della pelle ma per fortuna sei diverso da lui perchè sei molto più intelligente e sono sicura che tu non avresti mai fatto una cosa del genere se fossi stata al posto suo. Purtroppo al mondo ci sono persone che non riescono proprio a comprendere quello che hai passato e che hanno passato tante persone nella tua stessa situazione. Ricorda che il colore della tua pelle non è una maledizione ma è ciò che ti rende speciale e non pesa sulla tua intelligenza, forza o bellezza.Tu non ti devi abbattere per una cosa che ti ha detto una persona che nemmeno ti conosce. La vita è dura e spesso cadremo per questo è importante imparare a rialzarsi. Tu devi imparare a dare meno peso alle parole delle persone che nemmeno ti conoscono perchè sei simpatica, dolce, intelligente, piena di talento e ci sei sempre per gli altri quando ne hanno bisogno. Le persone che non ti accettano hanno la sfortuna di non avere la tua amicizia. Ricorda che sei speciale.

Un forte abbraccio

Sonia

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