Dal futuro al passato

Nel XXII secolo, ossia nel futuro viveva un vecchio ingegnere che fu l’ inventore di numerose scoperte: come la macchina volante, i libri che si scrivono da soli e li comandi con la sola forza del pensiero, ma quella migliore era la macchina del tempo. So a cosa starete pensando: Wow che figata, ma è strabiliante e sinceramente avete ragione ma la cosa che la rende speciale e che si comanda vocalmente o con l’ impronta digitale.

Questo vecchio ingegnere è sempre stato ossessionato dal passato e così dopo innumerevoli prove di manutenzione per verificare la sicurezza decise di andare in Madagascar all’ anno 186 d.C.

Proprio così la persona che osserva con il cannocchiale è il nostro amico ingegnere che con la sua macchina del tempo è atterrato in una roccia.

Munito di cannocchiale, borraccia e cellulare iniziò a girovagare per la giungla però dall’ euforia si dimenticò la pedana per ritornare nel nostro futuro, ma nel suo presente dove è atterrato.

Dopo un’ ora che girovagava era stanco e voleva tornare a casa.

Così cercò nel suo zaino la pedana, ma invano.

Pensò di essere morto quando una signora di nome Flogenzia

andò in suo aiuto e lo portò nel suo villaggio dove gli insegnò a pescare a cacciare, a cucinare…