INDICE
PRIMO CAPITOLO – I CEREALI:
– Crepe Suzette
– Tarte Tatin
– Pop Corn
– Corn Flakes
– Caffè
– Grano Arso
– Farinata
– Grissino
– Sanwich
– Patatine Fritte
SECONDO CAPITOLO – I PRODOTTI DEL NORD:
– Gianduiotto
– Panettone
– Risotto alla Milanese
TERZO CAPITOLO – I PRODOTTI DEL CENTRO:
– EST! EST! EST!
– Finocchiona
– Il Gallo del Chianti
– Negroni
– Gelato
GIULIA SELVA
2 ^ D
2020/2021
I CEREALI
SUSZETTE CREPE
Le crepe suzette sono nate dall’errore di Henry Charpentier che lavorava al “Cafè de Paris” di Montecarlo come apprendista del famoso chef Auguste Escoffier. Pare che a Charpentier fosse stato affidato all’importante compito di preparare una crepe per Edoardo VIII, principe di Galles. L’emozione rese Henry maldestro e l’apprendista fece cadere per sbaglio del liquore nella padella delle crepes che naturalmente a contatto con il gas si infiammò. Da un errore nacqua così un dolce strepitoso che Henry servì ugualmente al principe. Le crepes di Charpentier piacquero così tanto ad Eduardo VIII il quale chiese anche il bis. Così le crepes di Charpentier presero il nome di Suzette, in onore della ragazza più bella presente in quella sala
TARTE TATIN
Una coppia di sorelle, Caroline e Stephanie Tatin , gestirono questa struttura dall’inizio del 1880. La storia vuole che Stephanie, intenta a preparare il pasto della giornata, aveva intenzione di fare una tradizionale torta di mele. Mentre la preparavano si dimenticarono di mettere la sfoglia, e per non buttare niente decisero di aggiungerla alla fine, sovrapponendola, e girando la torta, decisero di servirla comunque e piacque molto a tutti.
POPCORN
I pop-corn nacquero in Messico, nello Yucatan. Circa 10.000 anni fa, per sbaglio, caddero su cenere ardente dei chicchi di pannocchia. I Maya utilizzavano le esplosioni dei chicchi per far spaventare i Conquistadores.
CORN-FRAKES
Tutto inizia nel 1894 in Michigan per un errore dei fratelli Kellogg , che al tempo lavoravano all’interno di una clinica. Dovendo preparare la cena, cucinarono del grano e lo lasciarono a raffreddare, dimenticandosene. Quanto tornarono in cucina, videro che il grano era leggermente raffermo ma, viste le ristrettezze economiche, decisero di provare un lavorarlo comunque, sperando di ottenere delle lunghe sfoglie di impasto.
Ma le cose non andarono così. L’impasto, passando attraverso dei rulli, si divise in piccoli che fiocchi (flakes), che i fratelli tostarono e servirono ai pazienti. E fu subito un gran successo.
CAFFÈ
Il pastore Kaldi decise di portare le capre al pascolo, sull’alto piano Di Kaffa, in Etiopia-Africa.
Il pastore vide che le capre mangiavano delle bacche rosse e dopo averle mangiate diventavano particolarmente visibili, agitate, allora decise di coglierle, le fece abbrustolire, e mise la polvere ricavata in acqua calda, il primo caffè della storia.
GRANO ARSO
I ricchi proprietari terrieri, permettevano un tempo agli agricoltori di raccogliere per uso personale i chicchi di grano duro rimasti sui loro terreni dopo la mietitura e la bruciatura dei campi.
I chicchi, caduti a terra, vengono presi dai cittadini poveri e la mischiavano alla farina bianca che non si permetta.
LA FARINATA
Una leggenda racconta che sia nata per caso nel 1284, quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia della Meloria. Le navi genovesi , cariche di prigionieri pisani, si trovarono coinvolte in una tempesta. Nel trambusto alcuni barilotti d’olio e dei sacchi di ceci si rovesciarono, inzuppandosi di acqua salata.
Decisero di cuocerla su uno scudo di rame. Fu un successo.
GRISSINI
Siamo a Torino nel 1679. L’erede al trono, Vittorio Amedeo II di Savoia, è un bambino che soffre di problemi digestione fin dalla nascita. I genitori, chiamarono il medico di corte.
Vittorio Amedeo II non digerisce il pane! La colpa dei suoi problemi di stomaco è dello lievito.
I genitori del piccolo erede al trono, diedero il consenso al medico di chiamare il più abile fornaio del paese, commissionandolo a creare un pane ben cotto.il panettiere creò una cosa mai vista prima: lunghissimi bastoncini croccanti e sottili, i grissini.
Piacquero a tutti e spopolarono sul mercato.
IL SANDWICH
A metà del 1700, il conte Di Sandwich- Jhon Montagu aveva una vita molto frenetica, 2 mogli, tanti figli, tante amanti, adorava la vita, il gioco, e tanto gli piaceva, non si voleva nemmeno fermare per andare a mangiare; allora chiese al cuoco di mettere roastbeef burro e salse all’interno di due fette di pane, per non smettere di giocare a carte, mangiando con una mano sola.
Gli altri incuriositi, chiesero di avere quel “piatto” e decisero di chiamarlo come il nome di chi lo aveva inventato, Sandwich.
FRITTE PATATINE
Le patate provengono dall’America e arrivano in Europa dopo il 1492, vennero utilizzate solo nel 1700 perché prima gli spagnoli provarono un mangiarle crude ed
avevano un gusto terribile e dalla fine del 1700 le patate vengono fritte.
PATATA A BASTONCINO:
Si contendono l’origine di questo taglio i belgi ei francesi. I belgi erano soliti friggere i pesci piccoli pescati nel fiume Mosa, quando d’estate il fiume ghiacciava, tagliavo le patate a forma di pesciolino e le friggevano al posto dei pesci.
I francesi ritengono che sia per merito di Parmentier se le patate vengono coltivate in Francia. Parmentier utilizza uno stratagemma per fare in modo che il popolo utilizza le patate: le fa coltivare nel giardino nel re e fa credere che siano un cibo da re. Lo stratagemma funziona e le patate vengono coltivate e consumate da tutti.
CHIPS (piccole foglie fritte e confezionate):
Alla metà dell’Ottocento, negli USA (Saratoga Springs), un cuoco afroamericano (George Crum) decide di tagliare le patate in foglie finissime perché un cliente lamentava il fatto che fossero troppo spesse. Il cliente apprezzò molto questo nuovo piatto.
ITALIA A TAVOLA:
I PRODOTTI DEL NORD
GIANDUIOTTO
La leggenda narra che il gianduiotto sia nato come conseguenza del blocco continentale del 1806 imposto da Napoleone. Infatti, il cacao in quel periodo era difficilmente reperibile, oltre a essere caro.
Si dice quindi, in Piemonte, molti chocolatier, come Michele Prochet, avessero iniziato a produrre cioccolato sostituendo parte dell’impasto con le nocciole, prodotto tipico e abbondante nelle colline della regione.
Nel 1865 a Torino, il maestro cioccolatiere Michele Prochet su indicazione di un giovane apprendista, inventò un cioccolatino piccolo così da poterlo consumare in un solo boccone, e per poterlo conservare decisero di rivestirlo con una carta stagnola dorata. Fu il primo cioccolatino incartato del mondo.
La forma triangolare del cioccolatino è dovuta dalla forma del cappello della maschera di carnevale Gianduia.
PANETTONE
Alla fine del 1400 nacque il panettone, alla corte di Ludovico il Moro, signore di Milano. La sera della cena di Natale, in occasione del banchetto, il cuoco ufficiale della famiglia Sforza diede l’ordine ad un giovane apprendista di nome Toni, di togliere al momento giusto il dolce dal forno, lui si dimenticò e il dolce si bruciò. Per recuperare la situazione Toni, decise di utilizzare un panetto di lievito, lo lavorò aggiungendo farina, uova, uvetta, canditi e zucchero, ottenendo un impasto particolarmente lievitato e soffice.
Il dolce è stato apprezzato così tanto che la famiglia Sforza decise di chiamarlo “pan di Toni”, da cui deriverà nei secoli a venire il termine “panettone”.
RISOTTO ALLA MILANESE
Il risotto alla milanese fu nato nel 1574, durante le nozze della figlia del capo cantiere. Il Mastro Valerio aveva un assistente chiamato Zafferano, il quale aveva l’abitudine di mescolare un po ‘di questa spezia ai suoi colori, così da renderli più vivaci. Durante il matrimonio della figlia di Valerio, l’assistente, forse per gioco, si accordò con il cuoco per aggiungere un po ‘di zafferano nel risotto che, servito con solo burro. La reazione degli invitati fu sorprendente: lo zafferano, oltre ad aver aggiunto un sapore molto buono al piatto, lo stesso colore dell’oro, simbolo di ricchezza e prosperità! Da quel giorno, il Risotto color giallo preparato a Milano divenne uno dei piatti più alla moda del periodo.
ITALIA A TAVOLA: I PRODOTTI DEL CENTO
EST! EST! EST!
Nel 1111 il re di Germania, si stava recando a Roma. Al suo seguito si trovava anche il vescovo, Defuk. Appassionato del buon vino, aveva ordinato al servo di precederlo lungo la strada, in modo da individuare le taverne con il vino migliore e segnarle con la scritta “est” (ossia: “c’è”, sottinteso “il vino buono”). Così il servo si comportò, anticipando il suo signore sul percorso; arrivato nella cittadina di Montefiascone, nel Lazio settentrionale, trovò del vino talmente buono che ripeté per tre volte il segnale convenuto con l’aggiunta di punti esclamativi. Così, accanto alla porta dell’osteria, scrisse a grandi lettere: “Est! Est!! Est!!!”.
Il cardinale apprezzò così tanto questo vino che rimase a Montefiascone per tre giorni, prima di riprendere il suo viaggio verso Roma.
FINOCCHIONA
La finocchiona è un salume tipico di Firenze, composto dalle parti nobili del maiale, finocchio selvatico, sale, aglio e vino.
Nel medioevo il costo del pepe salì molto, e di conseguenza non si permise di insaporire i salumi, allora alcuni nocini iniziarono ad utilizzare il finocchio selvatico che aiuta anche la conservazione ed è presente in abbondanza con un basso costo.
Così questo salume prese il nome di ‘Finocchiona’, da cui deriva il verbo “infinocchiare” ossia ingannare / raggirare.
Era usanza prima di acquistare il vino, assaggiarlo dai contadini, quest’ultimi sapendo che il vino spesso non era buono, proponeva ai clienti alcune fette di finocchiona, in modo da togliere il gusto cattivo del vino e far sentire il gusto del salume
IL GALLO DEL CHIANTI
Si dice che nel periodo medievale, dopo anni di guerra tra la Repubblica di Firenze e quella di Siena, per il controllo del territorio del Chianti, si decise di porre fine alla guerra e determinare i confini delle due repubbliche attraverso una singolare competizione.
Ad un giorno stabilito, al primo canto del gallo, un cavaliere sarebbe partito al galoppo dalle rispettive città e nel punto in cui si sarebbero incontrati sarebbe stato disegnato il confine.
I senesi scelsero un gallo bianco per lontano partire il loro cavaliere e nei giorni precedenti lo trattarono con tutti i comfort e lo nutrirono a volontà. I fiorentini invece scelsero un gallo nero che misero in una gabbia scomoda e lo lasciarono a digiuno per alcuni giorni.
Arrivato il giorno della sfida, il gallo nero dei fiorentini, ormai esasperato dalla fame e dalla gabbia scomoda cantò molto prima dell’alba e il cavaliere potè partire con un decisivo vantaggio rispetto a quello senese, il cui gallo, ben sazio e rilassato, si svegliò e cantò molto dopo le prime luci dell’alba.
Fu così che i cavalieri si incontrarono appena dopo pochi chilometri da Siena, nei pressi di Fonterutoli dove fu posto il confine tra le due Repubbliche.
NEGRONI:
I Negroni e ‘un cocktail nato nel 1919 a Firenze, per mano di un cliente chiamato Camillo Negroni, che dopo aver viaggiato in America e in Inghilterra, ritorno’ a Firenze, e chiese al suo bartender Fosco Scarselli, di preparargli l’aperitivo l ‘aperitivo del momento, ossia l’Americano con composto da vermouth e bitter, facendogli aggiungere del gin, e per differenziarlo gli disse di aggiungere una fetta di arancia al posto della classica scorza di limone.
GELATO
A Firenze, a metà del cinquecento, si sta svolgendo una competizione culinaria alla corte di Caterina De Medici: avrebbe vinto il cuoco capace di realizzare il piatto più singolo che si sia mai visto. Alla gara partecipò un pollivendolo Fiorentino, Ruggeri, che preparò un composto di neve, frutta e zucchero.Fu un successo e la ricetta si diffuse ben oltre le mura di Firenze, tanto che, quando Caterina De Medici dovette lasciare la città per andare in sposa dal futuro re di Francia, volle che insieme ai cuochi ci doveva essere anche Ruggeri.
Published: Oct 7, 2020
Latest Revision: Oct 7, 2020
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