by Roberta
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Introduzione
È sufficiente una piccola pozza di acqua per poter rintracciare alcuni Protisti, piccolissimi microrganismi; comunemente si
possono trovare anche nella sottile pellicola di acqua che ricopre le particelle del terreno.
Numerose sono le specie parassite, alcune delle quali causano gravi malattie nell’uomo come la malaria, altri vivono in
simbiosi con altri animali, per esempio all’interno dei loro intestini, in cui la loro azione facilita i processi digestivi.
Conoscere i protisti
Un po’ di biologia
I protisti sono organismi microscopici in genere unicellulari, formati cioè da una sola cellula. A differenza delle monere,
che non hanno un nucleo ben distinto, i protisti possiedono un vero e proprio nucleo e per questo sono detti eucarioti. Il
materiale genetico (DNA) di questi ultimi si trova nel nucleo,
avvolto da una membrana che lo separa dal citoplasma. I
protisti costituiscono il regno con il maggior grado di variabilità; esso comprende, infatti, microrganismi dotati di forma,
strutture e modi di vita molto differenti. Tutti i protisti sono capaci di riprodursi per via “asessuata”, sono cioè in grado di
duplicarsi senza scambio di materiale genetico. Questa è la forma più frequentemente utilizzata per aumentare il numero
di individui. Possono comunque all’occorrenza attuare processi di ricombinazione del loro patrimonio genetico,
riproducendosi cioè in modo “sessuato”. Tutti i protisti hanno metabolismo aerobio, ossia hanno bisogno di ossigeno per
vivere. Si distinguono due grossi gruppi: i protisti autotrofi e quelli eterotrofi
Protisti autotrofi
Sono capaci di compiere la fotosintesi, e sono rappresentati principalmente da alghe unicellulari. Si distinguono in vari
gruppi sistematici in base alla forma della cellula e al tipo di pigmento fotosintetico che utilizzano.
• Crisofite o alghe d’oro: si trovano sia in mare sia in acque dolci; le più comuni sono le diatomee, che
possiedono un caratteristico guscio fatto di silice (SiO2), formato da due parti incastrate tra di loro come una
scatola e il suo coperchio. Il guscio possiede molti piccoli forellini attraverso cui si effettuano gli scambi tra la
cellula e l’ambiente esterno. Le diatomee si trovano generalmente vicino ai fondali marini.
• Dinoflagellati: sono generalmente marini e possiedono anch’essi un guscio, costituito però da tante piastre di
cellulosa. Hanno due flagelli (simili ad un ciglio ma più lungo) che consentono solo piccoli spostamenti. Sono tra
i più importanti costituenti del fitoplancton marino.
• Euglenidi: abitano stagni e laghi.
Questi organismi hanno i cloroplasti (organelli cellulari che contengono la clorofilla, il pigmento che consente di compiere
la fotosintesi) e sono quindi in grado di effettuare la fotosintesi; tuttavia in assenza di luce diventano eterotrofi, iniziano
cioè a nutrirsi di sostanze organiche presenti nell’ambiente circostante. La loro cellula possiede due flagelli e una
macchia oculare, cioè una concentrazione di pigmenti sensibili alla luce che consentono ai protisti di spostarsi verso la luce
Protisti eterotrofi
Sono capaci di compiere la fotosintesi, e sono rappresentati principalmente da alghe unicellulari. Si distinguono in vari
gruppi sistematici in base alla forma della cellula e al tipo di pigmento fotosintetico che utilizzano.
• Crisofite o alghe d’oro: si trovano sia in mare sia in acque dolci; le più comuni sono le diatomee (vedi tabella
“Utilizzi delle Diatomee”), che possiedono un caratteristico guscio fatto di silice (SiO2), formato da due parti
incastrate tra di loro come una scatola e il suo coperchio. Il guscio possiede molti piccoli forellini attraverso cui
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si effettuano gli scambi tra la cellula e l’ambiente esterno. Le diatomee si trovano generalmente vicino ai fondali
marini.
Dinoflagellati: sono generalmente marini e possiedono anch’essi un guscio, costituito però da tante piastre di
cellulosa. Hanno due flagelli (simili ad un ciglio ma più lungo) che consentono solo piccoli spostamenti. Sono tra
i più importanti costituenti del fitoplancton marino.
• Euglenidi: abitano stagni e laghi.
Questi organismi hanno i cloroplasti (organelli cellulari che contengono la clorofilla, il pigmento che consente di compiere
la fotosintesi) e sono quindi in grado di effettuare la fotosintesi; tuttavia in assenza di luce diventano eterotrofi, iniziano
cioè a nutrirsi di sostanze organiche presenti nell’ambiente circostante. La loro cellula possiede due flagelli e una
macchia oculare, cioè una concentrazione di pigmenti sensibili alla luce che consentono ai protisti di spostarsi verso la
luce.
FONTI:
libro (life)
libri vari
itisalbenga
ROBERTA CAPOZZI
Published: Aug 29, 2020
Latest Revision: Aug 29, 2020
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