New York 1965 .
Samantha Rois , una ragazzina di quattordici anni magra , alta con due grandi occhi azzurri come il mare, capelli ricci e biondi, così biondi che alla luce sembravano bianchi .Era una ragazza forte e determinata ma anche coraggiosa e testarda, con un animo gentile e sensibile . Samantha viveva nel centro della città di New York con la sua famiglia e la sua nonna molto anziana alla quale era molto affezionata. Era il 20 ottobre del 1965 Samantha e i suoi genitori decisero come ogni anno di fare una gita nel bosco per godere appieno il cambiamento della natura . Quel giorno divenne una data indimenticabile: dopo aver fatto il consueto picnic con le prelibatezze preparate dalla nonna , si dedicarono a giocare a pallavolo. Il gioco presto si trasformò in una vera e propria tragedia . Samantha senza rendersene conto lanciò il pallone distante dal posto in cui si trovavano e il signor Rois il papà, premuroso nei confronti della figlia decise di andare a recuperarlo inoltrandosi nei meandri del bosco : da
quel momento non fece più ritorno . Da lì a poco calò la notte e ,Samantha e la sua mamma distrutte dal dolore fecero ritorno a casa . I giorni trascorrevano tristi ,erano gli uni uguali agli altri, tutto per la famiglia Rois si era fermato al quel dì di ottobre . Aspettarono ancora con la speranza che il padre tornasse ma non fu così.
Le giornate trascorrevano con la tristezza nel cuore ma , anche con la speranza che il papà potesse ritornare : “ la speranza era l’ ultima a morire ”.
Trascorsero ancora giorni ma, man mano la speranza affievoliva sempre di più lasciando spazio alla consapevolezza di doversi rivolgere alle autorità: denunciare la scomparsa affinché si avviassero le ricerche . Samantha era troppo testarda non si sarebbe mai perdonata di non essere andata i
di persona a cercarlo . Trascorsi circa 10 giorni dall’ accaduto, era il 30 ottobre un giorno particolare : il compleanno di Samantha che non si arrendeva assolutamente di aver perso il papà per sempre . Si rivolse finalmente ad un ispettore che l’ accompagnò nella sua ricerca.
Era un magnifico giorno d’autunno, nel bosco si sentiva il profumo delle foglie bagnate dalla brezza mattutina , gli alberi erano spogli e secolari , tutti gli animali erano nascosti nelle loro tane ricoperte da foglie di diversi colori : giallo , rosso , marrone . Si sentiva il cinguettio degli uccellini
che portava un po’ di gioia in quel posto che sembrava deserto . Il bosco era molto grande e c’ era una grande lago dove si rispecchiavano gli alberi, un piccolo parco giochi e un campo da pallavolo circondato da panchine.
Arrivati nei meandri del bosco i due iniziarono a sentire dei rumori , impauriti si nascosero dietro agli alberi più robusti . All’ improvviso , non credendo ai loro occhi videro una grande ombra muoversi : era un orso . Da lontano scorsero una casetta : quale posto migliore per nascondersi consigliò Samantha all’ ispettore … Ma lì Samantha ricevette il regalo per il suo compleanno : ritrovò suo padre .
Il problema non era affatto risolto bisognava liberarlo senza che l’ orso se ne accorgesse . Era un’ impresa difficile . Il sole iniziò a tramontare e la nebbia offuscava la visuale , tutto si complicò quando l’ orso notò la loro presenza ; erano davvero nei guai !
La paura iniziava a diffondersi negli animi di tutti e nuovamente la speranza di salvare il padre si allontanava sempre di più. Per l’ ispettore i pensieri negativi furono solo di passaggio , nella sua mente diede subito spazio al coraggio . Egli si rivolse con determinazione a Samantha invitandola a non scoraggiarsi esclamando : ‘dobbiamo farcela’.
Intanto l’ orso continuava ad avvicinarsi , quale miglior pasto per sfamarsi pensò tra sé . Ma , la fitta nebbia non aiutò neanche lui che puff … Inciampò tra la legna bruciata e appuntita lasciata lì abbandonata da chi giorni prima avrebbe trascorso una giornata rilassante tra picnic e giochi . Questo si che fu un vero colpo per l ‘ orso che ferendosi ad una zampa rallentò la sua corsa verso i due .
Ecco che un’ idea geniale azionò nella mente di Samantha che rivolgendosi all’ ispettore disse : ‘che ne dice se ci sdraiassimo per terra e ci coprissimo di foglie in modo da mimetizzarci con la natura e , strisciando pensassimo di avvicinarci alla casetta?’. Ebbe subito il consenso dell’ ispettore ed in questo modo con fatica ci riuscirono . Fu un’ ottima idea depistare l’ orso in questo modo che ferito si lasciò cadere sofferente sul terreno . Samantha era felicissima , finalmente si era avvicinata alla casa : il suo obbiettivo era quasi raggiunto . Ecco che, toc toc l’ ispettore suonò alla porta ma, nessuno rispose, uno, due tre volte ma , alla quarta iniziarono a preoccuparsi. Samantha agitata riuscì a recuperare lì accanto a lei un pezzo grosso di legno che insieme all’ ispettore con grande forza utilizzarono per sfondare la porta .
Ormai era sera , la nebbia diventava sempre più fitta e non si riusciva a vedere più nulla , ma l’ ispettore, era attrezzato : dalla tasca della sua divisa prese una torcia , una di quelle semplici a carica : gira e rigira la manopola per alimentarla e la punta in un angolo ed è lì che si intravede il signor Rois rannicchiato, ricoperto di foglie che aveva utilizzato per riscaldarsi in quelle lunghe anzi lunghissime notti . Appena da luce della torcia illuminò il viso del signor Rois Samantha corse ad abbracciarlo e sussurrando esclamò:’questo è il regalo più bello che potessi ricevere al mio compleanno , papà’! Trascorsero la notte tutti e tre insieme , il papà raccontò tutti i dettagli della sua prigionia dall’ orso , non potevano rischiare di avventurarsi nel bosco di notte con solo una piccola torcia. Il giorno seguente appena il sole riprese a sorgere , ai primi bagliori dell’ alba, ripresero a camminare per casa .
Published: Jul 15, 2020
Latest Revision: Jul 15, 2020
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