Gian Lorenzo Bernini
Un grande del Barocco, che con le sue opere ha cambiato il volto di Roma
Se non ci fosse stato Bernini, Roma non sarebbe stata la stessa. Di sicuro avrebbe conservato il suo fascino, quello di una città millenaria che ha scritto la Storia, ma le sarebbe mancato qualcosa.
Lui, meglio di tutti è riuscito a dare voce, con le sue opere, all’anima sanguigna, istintiva e geniale di una delle città più belle del mondo.
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Rivoluzionò l’arte con il suo modo di intendere il rapporto tra l’opera e lo spazio, grazie alla sua stupefacente abilità nel rappresentare il movimento nelle arti plastiche.
Le sculture di Bernini sbalordirono fin da subito gli osservatori, che rimanevano estasiati e stupefatti di fronte alle opere di quel giovane talento. Il Pontefice, papa Paolo V, pronosticò che il giovane Gian Lorenzo sarebbe diventato il Michelangelo del Barocco.
Mai profezia fu più indovinata.
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Le sculture di Bernini colpivano per la apparente facilità con cui l’artista modellava il marmo che sotto il suo scalpello sembrava acquistare morbidezza, rendendo i corpi e le vesti dei suoi soggetti leggeri e i movimenti fluidi e dinamici.
Le sue sculture sono caratterizzate da un’elettrizzante dinamicità (con il quale viene sorpreso e fissato l’attimo di movimento delle forme), da un potente virtuosismo tecnico, da un’incontenibile esuberanza espressiva, da una vigorosa rappresentazione psicologica e da una scenografica teatralità.
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Prima di eseguire materialmente l’opera, Bernini esternava il proprio progetto mediante l’esecuzione di rapidi schizzi e appunti, oppure modellando piccoli bozzetti di argilla.
Dopo una serie di passaggi e fasi esecutive complesse, terminata la modellazione, Bernini raschiava le superfici con l’utilizzo di raspe e lime, per poi levigarle con abrasivi di varia natura e infine lucidarle con la tripoli e paglia bruciata.
Il marmo utilizzato, generalmente, era quello della cava carrarese, considerato allora, quello di maggiore fattura.
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Bernini, in ogni caso, aggrediva il blocco lapideo in tutte le direzioni, conservando al contempo il quadro complessivo della situazione.
Tutti gli elementi decorativi venivano in questo modo magistralmente resi, con un’attenzione speciale rivolta agli incarnati, levigati sino alla perfezione.
Alla Galleria Borghese troviamo alcuni tra i grandi capolavori di Gian Lorenzo Bernini: “Enea e Anchise”, “Il Ratto di Proserpina”, “Il David”, “Apollo e Dafne”, sculture che parlano, che vibrano, che meravigliano…
Opere di una grandiosità assoluta.
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Questo percorso sarà un breve viaggio alla scoperta delle sculture di Gian Lorenzo Bernini, le cui opere, esposte nel Museo Galleria Borghese, lasciano senza fiato.
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Published: Jun 12, 2020
Latest Revision: Jun 12, 2020
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