Quest’anno abbiamo imparato che i simboli di un Paese sono tre: la bandiera, l’inno e la festa nazionale e che i simboli scelti dal Consiglio d’Europa sono diventati i simboli dell’Unione Europea.
LA BANDIERA
La bandiera è formata da un cerchio di dodici stelle in campo azzurro: il numero dodici è stato scelto come simbolo di armonia.
L’INNO
L’inno è la parte finale della Nona sinfonia composta nel 1823 da Ludwig van Beethoven: l’Inno alla gioia.
L’inno non vuole essere un sostituto dei singoli inni nazionali degli Stati membri, bensì celebrare i valori che essi condividono e la loro “unità nella diversità”, come recita il motto europeo. L’inno è privo di testo ed è costituito solo dalla musica. Nel linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa.
https://www.youtube.com/watch?v=D4wfGlzCYZI&list=PLTNNqiend_THMyi5Sn32hhBjzlQlblwM7&index=2
LA FESTA DELL’EUROPA
La festa dell’Europa ricorre il 9 maggio, in ricordo della dichiarazione fatta da Robert Schumann nel 1950.
Successivamente ognuno di noi ha scoperto quali sono i simboli degli Stati che compongono l’Unione Europea (con uno sguardo al passato…).
Vediamoli insieme…
AUSTRIA
LA BANDIERA
La bandiera austriaca ha le sue origini dallo stemma della dinastia di Babenberg, che aveva una bandiera d’argento su un campo rosso. La prima documentazione della triband è arrivata con un sigillo a novembre 30, 1230. Lo storico Chrysostomus Hanthaler affermò che il duca Federico II d’Austria stabilì un nuovo stemma con la combinazione di colori rosso-bianco-rosso dopo essere salito al potere in 1230. Il rosso e il bianco erano i colori della famiglia di Babenberg. La leggenda narra che il duca Leopoldo V d’Austria abbia inventato la bandiera dopo la sua partecipazione all’assedio di Acri. Dopo la battaglia, il duca si tolse la cintura e vide che il tessuto sotto la cintura rimaneva inossidabile, sebbene il resto della tunica bianca fosse pieno di sangue e rosso. La combinazione rosso-bianco-rosso lo sorprese e usò i colori sul suo stendardo.
L’INNO NAZIONALE
Originariamente, l’inno nazionale austriaco venne composto nel 1797 dal compositore Franz Joseph Haydn col nome di Österreichische Volkshymne (“Inno popolare austriaco”) o “Haydn-Hymne”. Venne utilizzato fino al 1919, quando alla fine della Prima Guerra Mondiale l’impero austro-ungarico venne distrutto e al suo posto nacque la Repubblica federale austriaca, composta da nove Land. Dopodiché, il Paese non ebbe più un vero inno fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1938, quando l’Austria venne inglobata all’interno del Terzo Reich, la musica di Haydn divenne l’inno nazionale nazista cambiando il titolo in Deutschland über alles (cioè, “La Germania al di sopra di tutto”). Quando poi il Nazismo decadde e venne dichiarato illegale, la canzone divenne l’inno nazionale della Repubblica federale tedesca, ancora utilizzato ai giorni nostri; l’Austria invece, desiderosa di non sentirsi più parte della Germania, decise di cambiare completamente il proprio.
Nel 1946, si decise di utilizzare come nuovo inno austriaco la melodia di una canzone inizialmente attribuita al celebre compositore Wolfgang Amadeus Mozart, ma oggi ritenuta opera di Johann Holzer, un amico di Mozart appartenente alla Massoneria: Brüder reicht die Hand zum Bunde (Fratelli datevi la mano per unirvi). Le parole sono invece (seppur leggermente modificate) della poetessa austriaca Paula von Preradović, e costituiscono l’inno oggi chiamato semplicemente Bundeshymne(inno federale) ma conosciuto anche come Land der Berge, Land am Strome (Terra dei monti, terra sul fiume).
https://www.youtube.com/watch?v=t3i8itkiEag
LA FESTA NAZIONALE
Durante la monarchia degli Asburgo (fino al 1918) non esisteva una festa nazionale, si festeggiava di solito il compleanno dell’imperatore o l’anniversario di un’importante battaglia vinta. La prima festa nazionale nella storia dell’Austria si è celebrata il 12 novembre 1919, il primo anniversario della proclamazione della Repubblica dell’Austria dopo la Prima guerra mondiale e dopo molti secoli dell’impero asburgico.
Dal 1934, quando si installò al governo il cosiddetto “austro fascismo”, un governo dittatoriale ma contrario all’annessione alla Germania, si è festeggiato invece il 1° maggio, il giorno della nuova costituzione autoritaria. Anche durante l’occupazione dell’Austria da parte della Germania (1938-1945) il 1° maggio è rimasta la data della festa nazionale. Dopo la Seconda guerra mondiale anche l’Austria è stata occupata dalle truppe degli alleati, vincitori della guerra, cioè da americani, inglesi, francesi e russi e il paese non aveva la piena sovranità nazionale. Nel 1955 è stato firmato il “Trattato di Stato”, con cui l’Austria è diventata nuovamente uno stato sovrano.
Il primo giorno senza più truppe straniere è stato il 26 ottobre 1955 e in quel giorno è stata proclamata anche la “Dichiarazione di Neutralità” dell’Austria. Così il 26 ottobre è diventato “Il Giorno della Bandiera”, senza però essere una vera festa nazionale.
Nel 1965 il parlamento austriaco ha deciso di ricostituire una festa nazionale e tra le varie proposte è stato scelto infine proprio il 26 ottobre, il giorno della “Dichiarazione di Neutralità” dell’Austria come nuova festa nazionale.
Oggi, in quella data, il parlamento a Vienna, i ministeri dello Stato, la Hofburg, il palazzo del presidente della repubblica e tutti i musei di proprietà dello stato aprono le loro porte e sono visitabili gratuitamente.
RICCARDO
BELGIO
LA BANDIERA
La bandiera del Belgio consiste in tre bande verticali di uguali dimensioni. Partendo dall’asta i colori sono: nero, giallo e rosso.
l disegno verticale è basato sulla bandiera francese mentre i colori sono stati presi da quelli del Ducato di Brabante. La bandiera venne creata a Bruxelles da Édouard Ducpétiaux e Lucien Jottrand nell’agosto 1830 e adottata il 30 settembre, poco dopo l’ottenuta indipendenza dei Belgi dai Paesi Bassi. La bandiera ha giocato un ruolo importante durante le rivolte, dove i colori servivano come ricordo di una vecchia bandiera con bande orizzontali usata durante i precedenti moti del 1789.
I colori della bandiera traggono a loro volta origine dallo stemma del Ducato, contenente un leone d’oro con gli artigli e la lingua di colore rosso, il tutto su un fondo di colore nero.
L’INNO NAZIONALE
La Brabançonne (in francese la “Canzone del Brabante”) è l’inno nazionale belga dal 1860, anno in cui il testo originale scritto nel 1830 a Bruxelles dal giovane rivoluzionario Jenneval (al secolo Alexandre Drechet) venne riscritto da Charles Rogier, mentre nel 1980 venne adottato anche un testo in fiammingo. La musica è del 1830 composta da François Van Campenhout, ma modificata nel corso dei decenni e largamente ispirata alla Marsigliese.
https://www.youtube.com/watch?v=3h0FDAWaftc
LA FESTA NAZIONALE
La festa nazionale del Belgio ha un’origine storica ben precisa. In questo caso bisogna tornare indietro nel XIX secolo, precisamente al 1831: fu proprio il 21 luglio di quell’anno che Leopoldo I giurò sulla nuova Costituzione del Belgio, approvata nello stesso anno dal Congresso nazionale belga.
Questo giorno, quindi, viene ritenuto fondamentale per l’identità nazionale belga, poiché fu proprio Leopoldo I a sancire il passaggio dalla monarchia assoluta a una di tipo costituzionale, vale a dire moderna e in grado di garantire maggiori diritti.
Il Belgio è una nazione che rispetta le proprie tradizioni ma vive tuttora una forte contraddizione, in quanto al suo interno vivono delle spinte indipendentiste provenienti dall’etnia fiamminga. Nonostante ciò, il 21 luglio gran parte della popolazione festeggia questa data storica.
BULGARIA
LA BANDIERA
La bandiera bulgara consiste di tre bande orizzontali di uguali dimensioni. I colori sono, dall’alto: bianco, verde e rosso. Fino al 1990 nella banda bianca, sul lato dell’asta, era presente l’emblema nazionale, ora rimosso: consisteva di un leone circondato da una corona di frumento, con sopra una stella rossa a cinque punte e sotto un nastro con le date 681 (fondazione del Primo impero bulgaro) e 1944 (il colpo di Stato in Bulgaria del 1944 che ha portato all’inizio della regola BKP- Partito Comunista Bulgaro (Bălgarska Komunisticeska Partija, BKP), che governò là dal 1946 al 1990).
In seguito alla liberazione ottenuta nel corso della Guerra russo-turca (1877-1878), la bandiera bulgara venne descritta nella costituzione di Tărnovo come:
«La bandiera del popolo bulgaro è tricolore, composta da bianco, verde e rosso, disposti orizzontalmente.» (Art. 23)
Dal 1948 al 1990 lo stemma della Repubblica Popolare di Bulgaria fu apposto sul lato sinistro della striscia bianca: esso raffigurava un leone tra due fasci di grano e sormontato da una stella rossa a cinque punte, simbolo del socialismo. Dal 1971 furono riportati gli anni 681, anno della costituzione del Primo impero bulgaro da parte di Asparuh, e 1944, quando il Fronte patriottico prese il potere. Anche l’attuale costituzione bulgara, adottata nel 1991, descrive la bandiera bulgara:
«La bandiera della Repubblica di Bulgaria deve essere tricolore: bianco, verde e rosso, dall’alto, disposti orizzontalmente.» (Art. 166)
L’INNO NAZIONALE
L’inno nazionale Mila Rodino è stato approvato l’8 settembre 1964, ed è stato creato sulla base della popolare canzone patriottica “Gorda Stara Planina” (1885) di Zvetan Radoslavov, che dopo essere rivista da Dobri Hristov è stata chiamata “Mila Rodino”. Il testo è stato rielaborato come inno da G.Dzhagarov e D.Metodiev, e la musica da F.Kutev e A.Raychev.
Dalla Liberazione 1879 al 1950 l’inno nazionale è stato “Shumi Maritza”, testo di N.Zhivkov, rielaborato da Ivan Vazov, musica da canzoni popolari.
Dal 9 settembre 1944 al 1950 inno non ufficiale della Bulgaria è stata la canzone popolare “Republiko nasha, zdravej”. Dal 1950 al 1964 l’inno nazionale è stato “Balgarijo Mila” di Elisaveta Bagriana, Nikolaj Furnadzhiev e Mladen Issaev.
Dopo il 1990 l’ultima strofa è stata abolita per il suo testo di ispirazione comunista.
https://www.youtube.com/watch?v=9RBmnMsO_B8
LA FESTA NAZIONALE
Ogni 3 marzo la Repubblica di Bulgaria celebra la sua festa nazionale. In questo giorno nel lontano 1878 il paese divenne indipendente in virtù del trattato di Santo Stefano, firmato alla fine della guerra russo-turca. Importante ruolo ebbe la sollevazione nazionale dell’aprile 1876, la cui repressione provocò indignazione in tutto il continente, e spinse l’Impero Russo a dichiarare guerra all’Impero Ottomano nell’aprile 1877.
Vassil Levski, conosciuto come l’apostolo della libertà, per il suo ruolo nel movimento bulgaro di liberazione dalla dominazione turca, non riuscì a vedere questo giorno. Condannato dalle autorità turche fu impiccato a Sofia il 19 febbraio del 1873.
In una lettera dell’anno precedente scrisse: “Io mi sono dedicato alla mia Patria, fin dal 1861, per servirla fino alla morte e lavorare per il volere del popolo”. Fiducioso nella vittoria finale poco prima della cattura scrisse che “il tempo è vicino, quando il bulgaro non sarà più oppresso, ma libero”.
In tutte le città della Bulgaria la festa è celebrata dalle autorità e dai cittadini, con cerimonie e manifestazioni.
MARCO
CIPRO
LA BANDIERA
La bandiera dell’isola di Cipro presenta al centro una sagoma color rame dell’isola, sotto due rami di ulivo su sfondo totalmente bianco.
L’attuale bandiera cipriota fu adottata il 16 agosto 1960 quando fu redatta una costituzione per Cipro, che diventò uno Stato indipendente. Il significato dei simboli è il seguente:
-bianco: simbolo di pace.
-rami di ulivo: simbolo di pace tra i turchi e i greci
-color rame: presenza di numerosi giacimenti del minerale
L’INNO NAZIONALE
L’inno nazionale cipriota, come quello greco, è “L’inno alla libertà” o Imnos is tin Eleftherian. Scritto nel 1828 da Nikolaos Mantzaros in greco però è stato adottato da Cipro solo nel 1966.
https://www.youtube.com/watch?v=mVTLiabPYxY
LA FESTA NAZIONALE
Il “Giorno di Indipendenza di Cipro” è una giornata di festa nazionale dell’isola. Questo giorno è l’1 ottobre e celebra l’indipendenza dal Regno Unito avvenuta nel 1960. Cipro divenne indipendente dopo quattro anni di guerra.
ISRAE
CROAZIA
LA BANDIERA
La bandiera della Croazia consiste di tre bande orizzontali di uguale dimensione, nei colori rosso, bianco e blu. Al centro della bandiera è presente lo stemma croato: uno scudo a scacchi rossi e bianchi debordante la fascia bianca, con il primo scacco rosso, sormontato da una corona costituita da cinque scudetti in rappresentanza delle cinque grandi suddivisioni della Croazia: Croazia antica (regione di Zagabria), Ragusa, Dalmazia, Istria e Slavonia. Il tricolore rosso – bianco – blu è stato usato per la bandiera croata fin dal 1948. Quando la Croazia era parte della Jugoslavia, il tricolore era lo stesso, ma aveva una stella rossa a cinque punte al posto dello stemma. La bandiera ha acquisito la sua foggia odierna il 21 dicembre 1990, sostituendo la precedente bandiera della Repubblica Popolare di Croazia, e Repubblica Socialista di Croazia, identica come disposizione dei colori e proporzioni ma caricata al centro di una stella rossa bordata in oro, usata come simbolo del comunismo e socialismo.
L’INNO NAZIONALE
Lijepa naša (in italiano, “La nostra bella Patria”), o semplicemente Lijepa naša, è l’inno nazionale della Croazia. L’inno fu scritto dal poeta Antun Mihanović. La sua prima comparsa è stata sul giornale nel 1835. Successivamente, nel 1891 divenne l’inno dei croati e l’inno ufficiale del Regno di Croazia-Slavonia. La musica dell’inno è stata composta da Josip Runjanin (un ufficiale austro-ungarico di nazionalità serba simpatizzante per i croati). La voce diffusa a partire dal 1993 che in realtà la musica è tratta dal duetto all’inizio del terzo atto dell’opera Lucia di Lammermoor di Donizetti è del tutto infondata, tesa solo ad annullare la figura di Runjanin. Era la parte centrale dell’Inno del Regno jugoslavo, che comprendeva l’inno serbo, l’inno croato e l’antico inno sloveno con conclusione dell’inno serbo.
Dal 29 febbraio 1972 divenne ufficialmente l’inno della Repubblica Socialista di Croazia in conformità all’emendamento costituzionale (modifiche della Costituzione croata del 1963), rimanendo l’inno nazionale dopo l’indipendenza secondo la Costituzione croata del 1990 e le norme stabilite dalla “Legge sulla stemma, sulla bandiera e sull’inno della Repubblica di Croazia”.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=23&v=tjqgLZ7fZY4&feature=emb_logo
LA FESTA NAZIONALE
La festa nazionale si celebra il 25 giugno di ogni anno e commemora la dichiarazione di indipendenza del paese dalla Jugoslavia, avvenuta nel 1991.
Dopo il referendum di indipendenza del 19 maggio 1991 il parlamento croato ha proclamato formalmente l’indipendenza dello Stato croato e la sovranità del Paese stesso.
Figura nel panorama politico croato di allora fu quella di Franjo Tuđman che dopo essere stato eletto presidente della Croazia nel 1990, proclamò, appunto nel 1991, la dichiarazione di indipendenza del suo paese. In questa occasione si svolgono i discorsi del presidente della Croazia e di altri dignitari, nonché la commemorazione della guerra d’indipendenza croata e varie commemorazioni riguardanti l’indipendenza della Nazione.
CHIARA
DANIMARCA
LA BANDIERA
La bandiera della Danimarca è chiamata anche Dannebrog, che significa “Panno Danese”. La bandiera è rossa con una croce bianca che si estende fino ai bordi della bandiera; la parte verticale della croce è spostata verso il lato dell’asta. Il disegno a croce della bandiera danese è stato successivamente adottato dalle altre nazioni nordiche: Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda e Isole Fær Øer. È la più antica bandiera nazionale ancora esistente, essendo stata adottata per la prima volta nel 1625.
Secondo la tradizione antica, la bandiera non fu fatta dagli uomini, ma cadde dal cielo durante la battaglia di Lyndanisse nei pressi dell’attuale Tallinn in Estonia, nel 1219. La bandiera della Lettonia, anche se non rappresenta una croce, rimanda l’origine dei suoi colori a quella battaglia.
Secondo gli storici deriva probabilmente dagli stendardi dei crociati medievali.
L’INNO NAZIONALE
Der er et yndigt land (“C’è una terra adorabile”) è l’inno nazionale civile della Danimarca. Se la famiglia reale è presente, viene usato un altro inno, detto reale, Kong Christian stod ved højen mast (“Re Cristiano stava sull’albero maestro”), realizzato nel 1780 su testo di Johannes Ewald (1743-1781) e musicato da Ludvig Rogert (1742-1811) con un tema nobile e solenne. Questo inno è considerato tuttora in vigore ed alternativo all’altro, anche all’estero. Si può in sostanza dire che la Danimarca possiede due inni nazionali.
INNO CIVILE: https://www.youtube.com/watch?v=YrBee4YEicg
INNO REALE: https://www.youtube.com/watch?v=4Hz5lwIlx3o
LA FESTA NAZIONALE
Il “Giorno della Costituzione danese” (o “Festa della Costituzione”, in danese Grundlovsdag) è una festa nazionale della Danimarca.
La ricorrenza nazionale si celebra il 5 giugno e commemora l’anniversario della firma della Costituzione della Danimarca del 1849 da parte di re Federico VII di Danimarca, che ha segnato il passaggio da una monarchia assoluta a una monarchia costituzionale.
In questo particolare giorno si svolgono, in genere, tradizionalmente riunioni e incontri politici, spesso rimarcando i valori della Costituzione stessa e il suo modello stesso di governo.
Il 5 giugno in Danimarca è anche la Festa del papà.
ESTONIA
LA BANDIERA
La bandiera attuale venne adottata quando l’Estonia divenne indipendente nel 1918, ma rimase nascosta nel periodo della dominazione sovietica. Ritornò a sventolare di nuovo nel 1990 quando la nazione riacquisì la piena indipendenza.
Ogni colore ha un suo significato: il blu è il colore del cielo, del mare e degli ideali estoni di lealtà, il nero, invece, è il colore della patria e dello stemma nazionale e la banda bianca simboleggerebbe la ricerca di luce e felicità da parte del popolo.
L’INNO NAZIONALE
Mu isamaa, mu õnn ja rõõm (“Mia terra natia, mio orgoglio e gioia”) è l’inno nazionale estone, scritto da Johann Voldemar (1819-1900) su una melodia composta nel 1848 da Fredrik Pacius (1809-1891), che è la stessa dell’inno della Finlandia.
https://www.youtube.com/watch?v=YCPh8HnlgOQ
LA FESTA NAZIONALE
Il giorno della vittoria è una festa nazionale estone che viene celebrata il 23 giugno di ogni anno. La ricorrenza ha lo scopo di commemorare la battaglia di Võnn, ossia la vittoria dell’esercito estone e lettone nei confronti dell’esercito imperiale tedesco, avvenuta il 23 giugno 1919 nei territori baltici. Tale ricorrenza ha anche la finalità di ricordare a tutti i cittadini le lotte per riottenere la loro indipendenza.
ESLIE
FINLANDIA
LA BANDIERA
La bandiera della Finlandia (nome ufficiale siniristilippu, letteralmente “bandiera dalla croce blu”) è stata adottata ufficialmente il 29 maggio 1918, ed è modellata sulla bandiera della Danimarca, la Dannebrog.
I colori simbolo della Finlandia sono il blu e il bianco. Il blu rappresenta i numerosi laghi presenti nel territorio finlandese e il cielo, e il bianco rappresenta la neve. La bandiera nazionale finlandese ha forma rettangolare. Presenta una croce blu su sfondo bianco. L’elemento verticale della croce è spostato verso il lato dell’asta. La bandiera di stato ha uno stemma sovrapposto al centro della croce.
L’INNO NAZIONALE
Maamme (in finlandese “La nostra terra”) è l’inno nazionale della Finlandia. Si tratta di un inno “de facto”, visto che la musica, composta nel 1848 dal compositore tedesco naturalizzato finlandese Fredrik Pacius, è stata poi usata per altri due inni, quello dell’Estonia e quello della regione baltica della Livonia.
Il testo originale è in svedese e risale al 1846; l’adattamento in finlandese fu poi realizzato da Paavo Cajander.
https://www.youtube.com/watch?v=aBGCFxU_L0A
LA FESTA NAZIONALE
Il Giorno dell’indipendenza della Finlandia (in finlandese Suomen itsenäisyyspäivä) è la festa nazionale della Finlandia.
Si celebra il 6 dicembre e commemora la Dichiarazione di Indipendenza della Finlandia dalla Russia, avvenuta il 6 dicembre 1917.
La ricorrenza nazionale viene celebrata in modo solenne: si basa su canti, parate militari e vari appuntamenti culturali dove viene rimarcato l’orgoglio nazionale e il patriottismo.
Non mancano i discorsi pubblici e le usanze tradizionali finlandesi.
FRANCIA
LA BANDIERA
La bandiera francese (in francese drapeau français o drapeau tricolore, cioè “bandiera tricolore”) è composta da tre bande verticali di pari dimensioni e partendo dall’asta i colori sono: blu, bianco e rosso.
Emblema nazionale della Quinta Repubblica, la bandiera è nata, sotto la Rivoluzione francese, dall’unione dei colori della città di Parigi (blu e rosso) e del colore della casata dei Borbone (bianco); negli anni a venire, con la caduta definitiva del sistema monarchico in Francia, il colore bianco venne attribuito alla Santa Giovanna d’Arco. Il blu era anche contenuto in epoca medievale e nella prima età moderna all’interno dello stemma reale. Oggi la bandiera è esposta su tutti gli edifici pubblici.
L’INNO NAZIONALE
“La Marsigliese” (in lingua originale, La Marseillase) è l’inno nazionale francese. Realizzato nel Settecento dal compositore e poeta Claude Joseph Rouget de Lisle, inizialmente fu un canto dei rivoluzionari francesi. Soltanto in un secondo momento divenne l’inno di Francia.
Il nome originale era Chante de guerre pour l’Armée du Rhin (“Canto di guerra per l’Armata del Reno”).
Durante la Rivoluzione francese, l’inno divenne la chiamata alle armi. Fu proprio in quel momento che assunse il nome di Marsigliese. I volontari provenienti da Marsiglia, infatti, lo cantavano per le strade al loro arrivo a Parigi.
La Convenzione decise che La Marsigliese divenisse l’inno nazionale con un decreto del 14 luglio 1795. Osteggiata nei periodi successivi, La Marsigliese assunse di nuovo il suo ruolo di inno nazionale di Francia soltanto nel 1876.
https://www.youtube.com/watch?v=k1BJjFdgT3c
LA FESTA NAZIONALE
La festa nazionale francese (in francese la fête nationale o, più comunemente, le 14 Juillet ossia “il 14 luglio”) è la festa nazionale istituzionale della Francia. Si svolge in quella data dal 1880. È stata istituita per commemorare la Festa della Federazione del 1790, giorno dell’unità nazionale, e non per la presa della Bastiglia. In Francia è un giorno non lavorativo.
Il 21 maggio 1880, il deputato Benjamin Raspail propose la legge per stabilire il 14 luglio come festa nazionale in commemorazione annuale del 14 luglio 1790 (il giorno della Festa della Federazione). Il 14 luglio 1789 (giorno della presa della Bastiglia) era considerato un giorno sanguinoso ma fu cruciale per la rivoluzione e la proposta della Festa della Federazione ottenne la maggioranza dei voti.
La Presa della Bastiglia fu comunque un evento fondamentale della storia e della cultura francese.
Il 14 luglio si svolgono una parata militare sugli Champs-Élysées, parate e cerimonie militari nella maggior parte dei comuni e fuochi d’artificio nelle notti del 13, 14 e 15 luglio.
GERMANIA
LA BANDIERA
La bandiera tedesca è tricolore nera, rossa, gialla. Le righe sono orizzontali. I colori sono, partendo dall’alto: nero, rosso e oro (in tedesco Schwarz-Rot-Gold). L’oro e il nero rappresentano la Germania meridionale, mentre il rosso rappresenta la Germania settentrionale.
L’INNO NAZIONALE
L’inno nazionale della Germania è chiamato Das Lied der Deutschen (in italiano “Il canto dei tedeschi). Usato come inno nazionale anche sotto il dominio nazista, in seguito alla Seconda guerra mondiale, come segno di rottura con quella fase, dal 1952 l’inno nazionale della Repubblica Federale di Germania si è spostato sulla terza strofa (Einigkeit und Recht und Freiheit, ossia “Unità, giustizia e libertà”).
https://www.youtube.com/watch?v=Vw9SCtsOr6g
LA FESTA NAZIONALE
La festa nazionale tedesca si festeggia il 3 ottobre, per ricordare la Riunificazione della Germania del 1990, in quanto l’obiettivo dell’unità nazionale, immaginata nella metà del XIX secolo, fu pienamente ottenuta nel 1871.
ANAS
GRECIA
LA BANDIERA
La bandiera greca, così come molte altre, è ricca di significato. I colori della bandiera greca sono due: il bianco e l’azzurro e il significato di questi colori è un po’ controverso. La tesi più accreditata li lega al mare e alla spuma delle onde che si infrangono sulle coste. Bianco e azzurro, però, sono anche le nuvole e il cielo. Le strisce della bandiera greca sono nove e stanno a simboleggiare le sillabe contenute della frase Eleftheria i Thanatos, ovvero “Libertà o morte”. Per altri invece il nove si riferisce al numero delle lettere della parola “Libertà”. Completa la bandiera una croce greca i cui colori sono gli stessi della bandiera: Una croce bianca racchiusa in un rettangolo su sfondo azzurro, posta sulla sinistra.
L’INNO NAZIONALE
L’inno nazionale greco è l’“Inno alla libertà” (in greco, Ýmnos is tin Eleftherían), ed è l’inno nazionale della Repubblica Ellenica nonché dello Stato Cipriota, esattamente uguale per entrambe le entità statali, nel testo e nella musica.
Il testo dell’inno nazionale è composto dalle prime due strofe dell’omonima poesia composta nel maggio del 1823 da Dionysios Solomos (1789-1857) e musicata poi nel 1828 da Nikolaos Mantzaros (1705-1873). È stato adottato come inno ufficiale greco nel 1864 dal re Giorgio I durante le fasi del conseguimento dell’indipendenza nazionale.
https://www.youtube.com/watch?v=fU9WIWvl5kg
LA FESTA NAZIONALE
La festa nazionale in Grecia è il 25 marzo e ricorda il giorno in cui la bandiera greca sventolò sul monastero di Aghìa Lavras, il 25 marzo del 1821. In Grecia è una festa nazionale molto sentita: si celebra la sollevazione popolare e l’inizio della guerra d’indipendenza dall’impero ottomano che per secoli ha usurpato la terra che è stata culla della civiltà, del pensiero e delle arti.
FRANCESCA
IRLANDA
LA BANDIERA
La bandiera dell’Irlanda è un tricolore composto da tre bande verticali di uguali dimensioni: verde (lato dell’asta), bianco e arancione, ed è la bandiera nazionale della Repubblica d’Irlanda, oltre che l’unica bandiera riconosciuta dalle comunità nazionaliste dell’Irlanda del Nord. La sua descrizione ufficiale è contenuta nella costituzione irlandese, che sancisce semplicemente all’art. 7: «The national flag is Tricolour. The principal colors are green, white and orange.»
Venne disegnata per rappresentare le popolazioni nazionaliste cattoliche (verde) e unioniste protestanti (arancione) dell’Isola di Irlanda, che vivono assieme in pace, pace che è rappresentata dal bianco (il tricolore francese ha un simbolismo simile).
La bandiera venne adottata come bandiera nazionale dello Stato Libero Irlandese nel 1922. Quando lo Stato Libero venne rinominato in Éire, nel 1937, la costituzione (Bunreacht na hÉireann) gli diede valore costituzionale. Da allora è rimasta la bandiera della Repubblica d’Irlanda.
L’INNO NAZIONALE
Amhrán na bhFiann (in italiano, “La canzone del soldato”) è, dal 1926, l’inno nazionale della Repubblica d’Irlanda. È, insieme agli inni di Finlandia, Sri Lanka, Sudafrica, Belgio e Canada, inno nazionale bilingue.
Gli irlandesi combatterono a lungo, perché pesantemente discriminati in quanto cattolici, contro la Gran Bretagna, e per molti l’Ottocento e l’inizio del Novecento fu un duro periodo di emigrazione verso le Americhe. Ad inizio Novecento cominciarono a diffondersi sempre più movimenti rivoluzionari clandestini, e fu in questo clima che nacque l’inno, inteso come un canto di battaglia. Durante la Prima guerra mondiale gli irlandesi passarono alla lotta armata che portò, nonostante le feroci repressioni, al riconoscimento nel 1921 dello Stato libero d’Irlanda, da cui poi derivò la proclamazione della repubblica nel 1949, con l’eccezione di sei delle nove contee dell’Ulster rimaste nel Regno Unito in quanto a maggioranza protestante. I simboli rivoluzionari, la bandiera verde-bianco-arancione e l’inno, divennero così ufficiali, l’inno fu proclamato tale il 7 luglio 1926.
Si tratta di una melodia nobile, combattiva, fiera, di notevole bellezza, munita di due temi fondamentali; il primo dei due incornicia il secondo. Dal 1990, nelle manifestazioni sportive, sta prendendo sempre più piede l’usanza di eseguire l’inno in maniera accorciata, cominciando subito con il secondo tema e concludendo con il primo.
https://www.youtube.com/watch?v=ERN92tvsYGg
LA FESTA NAZIONALE
La festa di san Patrizio (in irlandese, Lá ‘le Pádraig oppure Lá Fhéile Pádraig, in inglese, Saint Patrick’s Day, spesso chiamato anche St. Paddy’s Day o più semplicemente Paddy’s Day), è una festa di origine cristiana che si celebra il 17 marzo di ogni anno in onore di san Patrizio, patrono dell’Irlanda. La festa commemora l’arrivo del cristianesimo in Irlanda durante il quinto secolo d.C. proprio grazie a Patrizio, ai tempi vescovo in Irlanda.
Il 17 marzo è festa nazionale nella Repubblica d’Irlanda. Tale ricorrenza viene celebrata anche in altri paesi del mondo, in particolar modo quelli interessati da una significativa immigrazione irlandese. La festa di San Patrizio è, inoltre, una delle feste nazionali più festeggiate al mondo e ha acquisito grande fama e interesse anche da persone la cui origine non è irlandese.
Caratteristiche della festa di san Patrizio sono anche le sfilate per le vie cittadine, soprattutto a Dublino, a Montréal, New York, Chicago e Boston.
ITALIA
LA BANDIERA
«La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.» (Articolo 12 della Costituzione Italiana)
La bandiera italiana è un tricolore composto da tre bande verticali di uguali dimensioni. Partendo dall’asta i colori sono: verde, bianco e rosso. Il 7 gennaio la stessa bandiera è protagonista della Giornata Nazionale della Bandiera.
Come altre bandiere, anche l’italiana si ispira alla bandiera francese introdotta con la rivoluzione del 1789.
Il tricolore italiano nasce ufficialmente il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia come bandiera della Repubblica Cispadana.
I toni cromatici dei colori della bandiera della Repubblica Italiana, indicati dall’art. 12 della Costituzione, sono definiti dalla circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2 giugno 2004: «il verde prato brillante, il bianco latte e il rosso pomodoro.» Il colore nazionale dell’Italia è invece l’azzurro (derivato dal blu di casa Savoia, a sua volta frutto di una antica dedica alla Madonna), il quale campeggia parallelamente alla bandiera in eventi militari, sportivi ed istituzionali.
Il significato romantico della scelta dei colori è:
- Verde come le pianure
- Bianco come le nevi delle Alpi e degli Appennini
- Rosso come il sangue versato dai compatrioti per l’unione della nostra terra
Un’altra interpretazione si riferisce alle virtù teologali:
- verde per la speranza
- bianco per la fede
- rosso per la carità
L’INNO NAZIONALE
L’inno nazionale italiano è Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Inno di Mameli. Scritto nell’autunno del 1847 dall’allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro, il Canto degli Italiani nacque in quel clima di fervore patriottico che già preludeva alla guerra contro l’Austria.
L’immediatezza dei versi e l’impeto della melodia ne fecero il più amato canto dell’unificazione, non solo durante la stagione risorgimentale, ma anche nei decenni successivi. Non a caso Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, affidò proprio al Canto degli Italiani – e non alla Marcia Reale – il compito di simboleggiare la nostra Patria, ponendolo accanto a God Save the Queen e alla Marsigliese.
Fu quasi naturale, dunque, che il 12 ottobre 1946 l’Inno di Mameli divenisse l’inno nazionale della Repubblica Italiana.
https://www.youtube.com/watch?v=AcI2IdHhEHE
LA FESTA NAZIONALE
La Festa della Repubblica Italiana è una giornata celebrativa nazionale italiana istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana. Si festeggia ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946, nonché anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi, con la celebrazione principale che avviene a Roma. La Festa della Repubblica Italiana è uno dei simboli patri italiani.
Il cerimoniale della manifestazione organizzata a Roma comprende la deposizione di una corona d’alloro in omaggio al Milite Ignoto all’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica Italiana e una parata militare lungo via dei Fori Imperiali.
LETTONIA
LA BANDIERA
La bandiera rosso-bianco-rosso della Lettonia è stata nominata per la prima volta nella Livländische Reimchronik, un’opera letteraria sulla storia medievale della Livonia dal X al XIII secolo. Nel testo si parla di un drappo rosso attraversato da una striscia bianca usato come vessillo da soldati lettoni. Per questo si può considerare la bandiera lettone come una delle più antiche tra quelle ancora in uso al giorno d’oggi. Secondo una leggenda locale, però, la bandiera potrebbe avere origine dal lenzuolo di un soldato lettone gravemente ferito in battaglia: l’enorme quantità di sangue versato era interrotta, sul lenzuolo, solo dalla sagoma del soldato sdraiato (la striscia bianca). La bandiera descritta nel Livlandische Reimchronik fu “riscoperta” nel XIX secolo, ed adottata dagli studenti lettoni all’Università di Tartu nel 1870.
L’INNO NAZIONALE
L’inno nazionale della Lettonia è il Dievs, svētī Latviju (cioè, “Dio benedica la Lettonia”).
Il testo e la musica sono stati composti da Kārlis Baumanis (1834-1904) nel 1873. La solenne melodia venne presentata ad un festival di canzoni e divenne per i lettoni simbolo di libertà dal dominio russo. Nel 1918 il brano fu proclamato inno nazionale della Lettonia indipendente. Sotto il dominio sovietico l’inno fu abolito dal 1940 al 1991 e sostituito da un inno realizzato appositamente per la Repubblica socialista sovietica di Lettonia. Con la ritrovata indipendenza del 1991, è ritornato inno nazionale.
https://www.youtube.com/watch?v=YRlrJjj1Pt8
LA FESTA NAZIONALE
Il “Giorno della Proclamazione della Repubblica di Lettonia” è una festa nazionale della Lettonia.
Viene celebrata il 18 novembre e commemora la proclamazione della Repubblica di Lettonia, nel 1918, in seguito all’indipendenza della Lettonia dalla Russia.
In questo periodo storico così importante per il paese baltico si distinse la figura di Kārlis Ulmanis.
Durante il periodo della rivoluzione, Ulmanis fondò il partito “Unione dei Contadini della Lettonia” (LZS) per rivendicare l’indipendenza lettone. Quando, con altri nazionalisti, nel 1918 formò il Consiglio nazionale lettone per proclamare l’indipendenza dalla Russia, fu subito riconosciuto come capo del governo di transizione. Il 18 novembre 1918, il Comitato nazionale proclamò l’indipendenza lettone e Ulmanis divenne Primo ministro del governo provvisorio.
Vari eventi pubblici si svolgono in tutta la nazione, tra cui concerti e fuochi d’artificio. La grande processione della torcia elettrica, che si svolge nella capitale Riga, richiama ogni anno migliaia di partecipanti: il suo percorso per le strade del centro termina al Monumento alla Libertà. Un’altra tradizione del paese baltico è la parata militare nazionale delle forze armate lettoni e ancora il canto dell’inno nazionale lettone da parte di migliaia di persone.
La festività non è da confondere con la “Giornata dell’indipendenza dall’Unione Sovietica” del 4 maggio 1990.
MATTEO
LITUANIA
LA BANDIERA
La bandiera lituana è composta da tre bande orizzontali di uguale dimensione. I colori, partendo dall’alto sono: giallo, verde e rosso.
La legge lituana stabilisce che le bandiere esposte sugli edifici siano di dimensione 1 metro × 1,7 metri. Tali misure possono variare in altri contesti, ma devono essere sempre mantenute le proporzioni 3:5 tra i due lati della bandiera.
Il simbolismo dei colori è il seguente:
- il giallo rappresenta la luce e il sole
- il verde rappresenta l’erba
- il rosso rappresenta il sangue versato per la patria
I tre colori sono gli stessi della prima bandiera nazionale della Lituania, che fu Stato indipendente dal 1918 al 1940. Dopo l’annessione della Lituania all’Unione Sovietica nel 1940 fu sostituita dalla bandiera della repubblica sovietica lituana. Il tricolore lituano fu riadottato come bandiera nazionale il 20 marzo 1989.
L’INNO NAZIONALE
L’inno nazionale lituano è stato composto da Vincas Kudirka. In realtà si tratta di una sua poesia intitolata “Canto Nazionale”, pubblicata nel 1898 sul giornale Varpas, edito dallo stesso Kudirka. A quel tempo (il periodo della censura) la stampa lituana era solita pubblicare molte poesie e canzoni a sfondo patriottico. Cantando quelle canzoni e leggendo quelle poesie i Lituani capirono più profondamente e divennero maggiormente consci dell’amore verso la loro nazione e del desiderio di riacquisire la libertà.
Kurdika in realtà non intendeva fare di quella poesia l’inno nazionale lituano. Non visse tanto da poter assistere alla Dichiarazione di Indipendenza e non seppe mai che il suo “Canto Nazionale” era divenuta la massima espressione di amore per la propria patria – l’inno nazionale.
L’inno nazionale fu eseguito per la prima volta da un coro sotto la direzione del compositore Česlovas Sasnauskas il 13 novembre del 1899 durante un concerto. Il concerto si tenne a S. Pietroburgo in Russia, città in cui viveva un gran numero di Lituani. Kudirka era da poco deceduto. A Vilnius i Lituani poterono sentire l’inno nazionale per la prima volta il 3 Dicembre del 1905. Il concerto fu tenuto la vigilia del Gran Concilio di Lituania. Da lì in poi la canzone si diffuse per tutta la Lituania e venne cantata in diverse occasioni solenni. Quando la Lituania ottenne l’indipendenza la canzone diventò ufficialmente l’inno nazionale (1919). Il suo titolo fu modificato prendendo le prime tre parole del primo verso: Lietuva, Tėvyne mūsų (“Lituania, nostra Patria”).
In numerose occasioni viene cantata una seconda canzone scritta dall’amato poeta Maironis: Lietuva brangi, mano tėvyne (“Cara Lituania, mia patria”). Questa canzone è diventata un po’ la sostituta dell’inno nazionale.
La musica è calma, quasi ascetica, e si rifà, assieme al testo, alle antiche memorie del potente Granducato di Lituania dei tempi remoti.
https://www.youtube.com/watch?v=yd6fM_IPTGA
LA FESTA NAZIONALE
Il 16 febbraio rappresenta la festa nazionale in Lituania (Lietuvos valstybės atkūrimo diena, ossia “Giorno della Restaurazione dello Stato Lituano”) e si celebra per ricordare l’”Atto d’indipendenza della Lituania” (in lituano Lietuvos Nepriklausomybės Aktas) o “Atto del 16 febbraio”, firmato dal Consiglio della Lituania il 16 febbraio 1918. L’atto afferma l’indipendenza della Lituania, governata dai principi democratici, designando Vilnius come capitale.
AURORA
LUSSEMBURGO
LA BANDIERA
La bandiera del Lussemburgo (in lussemburghese Fändel vu Lëtzebuerg) consiste in tre strisce orizzontali di eguale lunghezza, dall’alto in basso rispettivamente di colore rosso, bianco e azzurro “medio”.
Il tricolore lussemburghese fu adottato ufficialmente solo il 23 giugno 1972, e trae i suoi colori dall’antico stemma del Lussemburgo, raffigurante un leone rosso con cinque bande azzurre e cinque bianche che lo fasciano; il vessillo ha una certa somiglianza, non voluta, con la bandiera dei Paesi Bassi, distinguendosi da essa per la tonalità dell’azzurro e per il fatto di avere una maggiore lunghezza.
L’INNO NAZIONALE
Ons Heemecht (“La nostra terra madre”) è l’inno nazionale del Granducato di Lussemburgo.
Il testo fu scritto, in lingua lussemburghese, da Michel Lentz (1820-1893) nel 1859; la musica è di Jean-Antoine Zinnen (1827-1898) e risale al 1864. È inno nazionale lussemburghese dal 1895.
La prima interpretazione pubblica si tenne il 5 giugno 1864, a Ettelbruck. Si tratta di una melodia dolce, lenta, posata, che rende la dolcezza che caratterizza il paesaggio lussemburghese.
https://www.youtube.com/watch?v=GXs2Ssn3pLY
LA FESTA NAZIONALE
La festa nazionale del Lussemburgo (in lussemburghese Lëtzebuerger Nationalfeierdag) è una festa che si celebra il 23 giugno di ogni anno e celebra in genere il compleanno del Granduca di Lussemburgo.
La data ricorda, in effetti, il compleanno della Granduchessa Carlotta di Lussemburgo, simbolo dell’unità nazionale, durante la Seconda guerra mondiale e ancor oggi una delle figure più importanti della storia del Granducato del XX secolo. La data del 23 gennaio, giorno del compleanno della Granduchessa è stata poi spostata al 23 giugno per ragioni climatiche.
La festività si svolge, tra l’altro, con il canto del Te deum, presso la Cattedrale di Notre-Dame, alla presenza del Granduca e della famiglia granducale.
MALTA
LA BANDIERA
La bandiera di Malta è composta da due bande verticali, di uguali dimensioni di colore bianco (lato del pennone) e rosso. Nel cantone superiore sinistro è presente una Croce di Re Giorgio, bordata di rosso, un’onorificenza conferita da Re Giorgio VI all’intera popolazione maltese per il suo eccezionale coraggio durante la Seconda guerra mondiale.
La bandiera è in uso dal 21 settembre 1964, giorno dell’indipendenza dell’isola dal Regno Unito. Prima di quella data, essendo un possedimento britannico, Malta, utilizzava una bandiera su modello Blue Ensign con lo stemma di Malta nel disco bianco alla destra del battente.
L’INNO NAZIONALE
L-Innu Malti (cioè, “L’inno di Malta”) è l’inno nazionale di Malta.
Tra il 1922 e il 1923, A.V. Laferla, Direttore delle Scuole Primarie di Malta, acquistò la proprietà di un brano musicale composto da Robert Samut (1870-1934) e lo passò a Dun Karm Psaila (1871-1961), un prete e poeta di una certa notorietà nell’isola. Nelle originarie intenzioni di Laferla, Dun Karm avrebbe dovuto scrivere i versi per un inno scolastico ed egli concepì l’idea di comporli sotto forma di preghiera all’Onnipotente.
Dun Karm, che venne in seguito riconosciuto Poeta Nazionale di Malta, intese colmare il divario esistente tra i partiti politici di allora e, al fine di ravvicinarli, scrisse un testo, in lingua maltese, facente leva su valori religiosi e patriottici largamente condivisi da tutta la nazione.
L-Innu Malti fu eseguito la prima volta il 3 febbraio 1923. Nel 1945 fu dichiarato inno ufficiale locale di Malta come colonia britannica. Nel 1964 fu ufficializzato come inno nazionale con l’indipendenza.
La sua esecuzione viene trasmessa dalle emittenti televisive nazionali quotidianamente all’inizio delle programmazioni, oltre che prima di ogni discorso del presidente della Repubblica, del primo ministro e di altre personalità politiche. Viene, inoltre, eseguito ogni mattina nelle scuole e nelle principali manifestazioni nazionali.
https://www.youtube.com/watch?v=30S3klJNnOY
LA FESTA NAZIONALE
Le feste nazionali maltesi sono ben tredici, il numero più alto tra tutti gli stati membri dell’Unione Europea. La maggior parte delle feste sono di carattere religioso, viste le profonde radici cattoliche del popolo maltese. Cinque date invece sono di natura politica e civile: commemorano gli avvenimenti più importanti che hanno portato all’indipendenza di Malta dalle dominazioni straniere. Tra queste figurano quella del 31 marzo, che è una festa patriottica: si festeggia il ritiro delle truppe britanniche da Malta, avvenuto nel 1979.
Malta infatti è stata per due secoli e mezzo una colonia inglese, importante per la sua posizione centrale nel Mediterraneo. Nel 1964 ottenne una prima e parziale indipendenza come reame del Commonwealth, in cui il capo di stato è il sovrano del Regno Unito. L’esercito e la marina britannici rimasero a Malta, ma previo pagamento di una tassa di locazione. Nel 1971 iniziarono altre lunghe trattative tra i due governi che si conclusero nel 1974 quando Malta divenne una repubblica (questo giorno viene commemorato come “Festa della Repubblica”). Siccome vi erano precedenti accordi con l’esercito, solo il 31 marzo 1979 le truppe britanniche lasciarono definitivamente l’isola: per la prima volta dopo un millennio, non c’erano eserciti stranieri sul territorio maltese.
In questa giornata, presso il monumento del Freedom day, il presidente della Repubblica maltese depone una corona di fiori alla base del monumento.
La “Festa della Repubblica”, invece, celebra il 21 settembre 1964, giorno in cui Malta ottenne l’Indipendenza totale dalla Gran Bretagna. Si è trattato di un lento processo, iniziato nel 1947, al termine della Seconda Guerra Mondiale. Dopo secoli, Malta diventò finalmente libera da ogni dominazione straniera.
Durante l’arco della giornata, tutti i paesi e le città organizzano dei festeggiamenti, che comprendono sfilate, concerti e fuochi d’artificio in tarda serata.
PAESI BASSI
LA BANDIERA
La bandiera dei Paesi Bassi è un tricolore a banda orizzontale di colore (dall’alto verso il basso) rosso, bianco e blu.
Varianti della bandiera sono state in uso a partire dal 1572 e nel 1937 la bandiera attuale fu ufficialmente formalizzata come bandiera nazionale del Regno dei Paesi Bassi: il 19 febbraio 1937 la regina Guglielmina stabilì con decreto reale che la bandiera olandese fosse composta dai colori rosso (vermiglio brillante), bianco (bianco) e blu (blu cobalto).
L’INNO NAZIONALE
Het Wilhelmus (“Il Guglielmo”) è l’inno nazionale dei Paesi Bassi.
Il Wilhelmus van Nassowe nasce da un’antica canzone, risalente al XVI secolo, con parole di Philips van Marnix van Sint Aldegonde e musica di Adriaan Valerius van der Veere.
È dedicato a Guglielmo I d’Orange, il condottiero che durante la Guerra degli Ottant’Anni portò i Neerlandesi a ottenere l’indipendenza dalla Spagna. Da qui il riferimento che troviamo nella parte finale della prima strofa, che può apparire curioso (“Un principe d’Orange, libero sono, ed imperterrito; il Re di Spagna ho sempre onorato.”).
Il Wilhelmus diventò l’inno ufficiale dei Paesi Bassi solo nel 1932; è un testo moto lungo, di 15 strofe, del quale viene cantata solo la prima.
https://www.youtube.com/watch?v=-igHs4adgAE
LA FESTA NAZIONALE
Il Koningsdag (in olandese, il “Giorno del Re”) è la festa nazionale dei Paesi Bassi, celebrata a partire dal 2014 ogni anno il 27 aprile, giorno del compleanno del re Guglielmo Alessandro. La festa nazionale, nei Paesi Bassi, cambia il base al re o alla regina che regna in quel momento: precedentemente la festa nazionale (Koninginnedag, cioè la festa della regina) era dedicata alle regine Giuliana e Beatrice (la prima nata e la seconda incoronata il 30 aprile).
Per tradizione, il Giorno del Re è l’unico giorno che non richiede autorizzazioni per vendere merci per strada, per questo motivo l’intero paese si riempie di mercatini. È inoltre l’unico giorno in cui è concesso consumare alcolici per strada ed i parcheggi sono gratuiti.
Durante la festa i Paesi Bassi si tingono di arancione, colore tradizionale della monarchia olandese, in un fenomeno detto Oranjegekte (in olandese, follia arancione): questo fenomeno è un omaggio alla famiglia reale degli Orange.
POLONIA
LA BANDIERA
La bandiera della Polonia è in uso dall’inizio del XX secolo ed è composta da due strisce orizzontali di pari dimensioni: bianca quella superiore e rossa quella inferiore. Nell’insegna civile e in quella di stato è presente lo stemma nazionale al centro della banda bianca. L’insegna di guerra è come queste ultime ma con l’aggiunta di una coda di rondine che porta ad una proporzione di 10:21.
Il 7 febbraio 1831, durante la Rivolta di Novembre, la Camera dei deputati della Polonia decise che i colori nazionali della Polonia sarebbero stati quelli dello stemma dell’Unione polacco-lituana, ossia il bianco e il rosso.
Il 1º agosto 1919, la Camera dei deputati della Polonia nuovamente indipendente creò la bandiera polacca nella sua attuale forma.
In Polonia il giorno della bandiera viene celebrato il 2 maggio sin dal 2004, anche se non si tratta di una festività pubblica.
L’INNO NAZIONALE
L’inno nazionale polacco è Mazurek Dąbrowskiego (in italiano, la “Mazurka di Dąbrowski”) è il nome con cui è anche conosciuto il canto Pieśń Legionów Polskich we Włoszech (cioè, il “Canto delle legioni polacche in Italia”).
L’inno è stato scritto nel luglio 1797 a Reggio Emilia, da Józef Wybicki (1747-1822), tenente dell’armata polacca. La prima esecuzione pubblica, in forma di serenata, avvenne per le strade di Reggio Emilia, sotto il palazzo vescovile dove erano alloggiati il generale Dąbrowski e i suoi ufficiali, nella notte tra il 10 e l’11 luglio 1797. La musica è trascinante, esaltante, al punto che, pur rimanendo per i polacchi un canto patriottico fondamentale, nel 1834 il poeta slovacco Samo Tomasik vi inserì un nuovo testo, Hej slovani (“Ehi, slavi”), che si diffuse in tutte le nazioni slave con varie traduzioni, divenendo di fatto un inno panslavo, e anche l’inno nazionale jugoslavo dal 1943 al 2006. Il canto è stato ufficialmente adottato dalla Polonia come inno nazionale nel 1926.
Le celebrazioni per il 200º anniversario della nascita dell’inno si sono svolte a Reggio Emilia il 5 luglio 1997, alla presenza di alte autorità civili, militari e religiose polacche.
https://www.youtube.com/watch?v=zUKdbNBzRk0
LA FESTA NAZIONALE
Il “Giorno dell’indipendenza della Polonia” (in polacco, Narodowe Święto Niepodległości) è la festa nazionale celebrata ogni anno l’11 novembre, in cui la Polonia commemora l’anniversario della Seconda Repubblica di Polonia, 123 anni dopo la spartizione della Polonia nel 1795 da parte di Russia, Prussia e Austria.
Questa ricorrenza nazionale resta la festa nazionale polacca per eccellenza, assieme alla “Festa della Costituzione” (in polacco, Święto Konstytucji 3 Maja), che si celebra il 3 maggio e commemora la prima Costituzione polacca di maggio del 1791, fra le prime costituzioni democratiche al mondo.
PORTOGALLO
LA BANDIERA
La bandiera del Portogallo è di forma rettangolare e colorata in verde e rosso. Il rettangolo verde è sul lato del pennone mentre la parte al vento è rossa. Centrato sulla partizione si trova uno stemma costituito da una sfera armillare con sovrapposto il tradizionale scudo portoghese. Venne adottata ufficialmente il 30 giugno 1911, ma era in uso effettivo sin dalla rivoluzione repubblicana del 5 ottobre 1910.
La bandiera del Portogallo ha un significato molto più ambiguo di quello tradizionale: fino alla rivoluzione del 1974, si diceva che il verde rappresentasse i boschi del Portogallo e il rosso fosse il simbolo del sangue versato dai caduti per servire la nazione. Questa definizione dei colori è quella comunemente accettata, comunque il significato originale potrebbe essere più incerto. Alcune teorie sostengono che il rosso rappresenti l’alba e il tramonto sulle navi portoghesi durante le “Scoperte” del XVI secolo e che il verde rappresenta il colore del mare profondo, che venne navigato per la prima volta dai portoghesi in tutto il mondo.
Il disegno circolare rappresenta una sfera armillare, che sostituì la corona della vecchia bandiera monarchica. Rappresentava l’impero coloniale portoghese del periodo della rivoluzione e le scoperte fatte dai portoghesi.
Il tradizionale scudo portoghese è invece presente in praticamente tutte le bandiere portoghesi della storia. I cinque punti bianchi nei cinque scudi blu al centro della bandiera fanno riferimento ad una leggenda riguardante il primo Re del Portogallo, Alfonso Henriques, mentre i cinque scudi rappresentano i cinque re moreschi che vennero sconfitti nella battaglia di Ourique.
I castelli, in origine nove, sono un simbolo delle vittorie portoghesi al comando di Re Alfonso III, e fanno riferimento ai nove castelli moreschi sconfitti dal Portogallo nel 1249; in seguito, Re Giovanni II ridusse il numero di castelli nella bandiera a sette.
L’INNO NAZIONALE
A Portuguesa (in italiano, “La portoghese”) è l’inno nazionale del Portogallo.
Il testo è stato scritto da Henrique Lopes de Mendonça. Nel 1895 il compositore Alfredo Keil, in pratica fondatore della scuola musicale nazionale portoghese, musicò il testo, che divenne ben presto molto celebre. Nel 1910 una rivoluzione rovesciò la monarchia e proclamò la repubblica. L’inno precedente, l’inno reale portoghese, una marcia composta nel 1869 dal re Don Luis I, musicista anch’egli fu soppresso e sostituito dall’inno di Keil, morto tre anni prima.
https://www.youtube.com/watch?v=IC1OFfb-weQ
LA FESTA NAZIONALE
Il “Giorno del Portogallo” (in portoghese per esteso Dia de Portugal, de Camões e das Comunidades Portuguesas) è la festa nazionale portoghese, che si celebra il 10 giugno, e che commemora la morte del poeta nazionale Luís de Camões, che rappresenta, anche per merito del suo poema epico nazionale I Lusiadi, un punto di identità nazionale culturale fondamentale e che riguarda principalmente le conquiste coloniali di cui il Portogallo fu una delle nazioni più rilevanti.
Le conquiste coloniali e i racconti celebranti tali conquiste rappresentano per il popolo lusitano uno dei principali riconoscimenti di orgoglio nazionale.
È da ricordare, nel contesto, che l’Impero portoghese fu il primo impero coloniale della storia: iniziato il 22 agosto 1415 con la conquista di Ceuta nella Battaglia di Ceuta e terminato il 20 dicembre 1999 con la restituzione di Macao alla Cina.
La festa viene celebrata con concerti, parate e vari eventi culturali in tutto il paese.
REPUBBLICA CECA
LA BANDIERA
La bandiera della Repubblica Ceca è la stessa che appartenne alla Cecoslovacchia. Con la dissoluzione della Cecoslovacchia, la Repubblica Ceca mantenne la bandiera, mentre la Slovacchia ne adottò una nuova.
La bandiera contiene i colori rosso e bianco, che derivano dall’antico stemma ceco (leone d’argento in campo rosso); venne aggiunto un triangolo blu sul lato del pennone. La versione senza il triangolo blu è identica alla bandiera della Boemia ed era stata provvisoriamente adottata dalla Cecoslovacchia dopo l’indipendenza acquisita al termine della Prima guerra mondiale in seguito al disfacimento dell’Impero austro-ungarico. Il bianco e il rosso erano i colori della Boemia e della Moravia mentre l’azzurro apparteneva per tradizione alla Slovacchia ed inoltre i tre colori erano quelli tradizionali panslavi.
L’INNO NAZIONALE
Kde domov můj (in italiano, “Dov’è la mia casa”) è l’inno nazionale della Repubblica Ceca.
È in uso dall’indipendenza della nazione nel 1993. Questo canto formava la prima parte dell’inno nazionale della vecchia Cecoslovacchia, con la prima strofa dell’inno slovacco a formare la seconda.
La sua musica fu scritta dal compositore František Škroup (1801-1862) e dal drammaturgo Josef Kajetán Tyl (1808-1856) come parte dell’operetta Fidlovačka aneb žádný hněv a žádná rvačka (Fidlovačka, ovvero niente rabbia e niente lotta), più esattamente si trattava di un’aria del primo atto. Fu eseguita per la prima volta nel teatro Teatro degli Stati di Praga il 21 dicembre 1834.
https://www.youtube.com/watch?v=LhR3AyYoZtQ
LA FESTA NAZIONALE
La “Giornata dell’indipendenza dello Stato Cecoslovacco” (in ceco, Den vzniku samostatného československého státu) è la festa nazionale della Repubblica Ceca.
Essa si celebra il 28 ottobre di ogni anno e commemora la fondazione della Cecoslovacchia come stato indipendente dall’Impero austro-ungarico, nel 1918.
La Repubblica di Cecoslovacchia fu uno degli stati indipendenti, quindi, creato, dopo il primo conflitto mondiale, dallo smembramento dell’impero asburgico e dalla riunione di territori, tolti alla Germania, come i Sudeti, all’Austria come la Boemia e la Moravia e all’Ungheria come la Slovacchia e la Russia subcarpatica.
Oggi la ricorrenza nazionale mantiene un significato molto importante per la Repubblica Ceca per i valori e i principi che ha infuso, assieme all’altra festività nazionale del 1º gennaio, che commemora invece la scissione pacifica della Cecoslovacchia e la formazione di Repubblica Ceca e Slovacchia nel 1993.
ROMANIA
LA BANDIERA
La bandiera della Romania (chiamata anche Tricolorul) è un tricolore composto da tre bande verticali uguali blu (dalla parte dell’asta), gialla e rossa. I colori risalgono a quando la Romania nacque dall’unione tra la regione di Moldavia e quella di Valacchia che già dal 1834 avevano dei loro colori e stemmi. Quando si decise l’unità nel 1848 i colori furono riuniti in quella che oggi è l’attuale bandiera con tre bande verticali di ispirazione francese. La bandiera nazionale precedente, quella dello Stato comunista (1947-1989), conteneva lo stemma della Romania comunista al centro della banda gialla. Durante la rivoluzione del 1989 si potevano notare molte bandiere con l’emblema comunista ritagliato ed il governo successivo decise contro l’aggiunta di qualsiasi stemma alla bandiera, come era l’insegna civile durante il Regno di Romania (1881-1947).
L’INNO NAZIONALE
Deșteaptă-te, Române! (in italiano: “Risvegliati, romeno!”) è un canto patriottico romeno, inno nazionale della Romania dal 1990.
Inizialmente noto come Un răsunet, marșul anului revoluţionar 1848 (in italiano: “Un risuono, marcia dell’anno rivoluzionario 1848“) o Un răsunet (anche scritto Unu răsunetu), venne pubblicato in 11 strofe per la prima volta nel 1848 da Andrei Mureșanu, mentre Anton Pann è generalmente considerato l’autore della melodia, sebbene vi siano altre fonti che attestano compositori diversi.
Molto popolare fin dal suo esordio, il canto venne fortemente limitato sotto il governo comunista, per poi diventare il simbolo del dissenso nei confronti del regime e della rivoluzione romena.
È celebrato ufficialmente il 29 luglio con la “Giornata dell’inno nazionale della Romania”.
https://www.youtube.com/watch?v=aJ-6Ch62aJ4
LA FESTA NAZIONALE
La “Giornata della Grande Unione” (in rumeno, Ziua Marii Uniri, chiamata anche “Giorno dell’unificazione” o Ziua Națională a României) viene festeggiata il 1º dicembre è una festa nazionale della Romania. Commemora la Dichiarazione di Alba Iulia, con cui l’assemblea dei delegati rumeni tenuta a Alba Iulia dichiarò l’Unione della Transilvania alla Romania, nel 1918. In questo contesto si distinse la figura di re Ferdinando I di Romania. Questa festività fu instaurata nel 1989 dopo la rivoluzione per commemorare l’unificazione con la Transilvania ma anche con le province della Bessarabia e Bucovina con il Regno di Romania nel 1918.
SLOVACCHIA
LA BANDIERA
La bandiera della Slovacchia è stata adottata il 1° gennaio del 1993. È composta da un tricolore orizzontale in bianco, blu e rosso con sovraimposto lo stemma nazionale.
La versione originale era uguale a quella creata nel 1939 per la Repubblica Slovacca, nata in seguito all’occupazione tedesca della Cecoslovacchia, priva di stemma che venne poi aggiunto in seguito per distinguere la bandiera da quella russa.
Lo stemma della bandiera è formato da una croce posta sopra a tre monti sulla base: Carpazi Tatra, Fatra e Matra; la croce, invece, ha delle origini antiche che risalgono all’impero bizantino. Le linee orizzontali secondo gli studiosi rappresentano il potere ecclesiastico e secolare.
L’INNO NAZIONALE
L’inno nazionale della Slovacchia è il Nad Tatrou sa blyska composto nel 1844 da Janko Matuska.
Matuska scrisse il testo in seguito a una brutale cacciata da Bratislava degli studenti di lingua slovacca da parte degli ungheresi; come melodia venne usata quella di una tradizionale canzone slovacca.
La canzone divenne popolare durante la “Primavera dei Popoli” e nel 1918 divenne parte dell’inno cecoslovacco. Quando la Repubblica Slovacca si rese indipendente dalla Repubblica Ceca, la seconda strofa venne aggiunta all’inno e divenne ufficialmente inno nazionale.
https://www.youtube.com/watch?v=ve1Sl-iYlwg
LA FESTA NAZIONALE
La festa nazionale della Slovacchia si festeggia il 1° gennaio e celebra la nascita della Repubblica Slovacca avvenuta nel 1993, in seguito alla divisione dalla Repubblica Ceca.
La ricorrenza nazionale è una delle più sentite festività della Slovacchia e anche, se in coincidenza col giorno del Capodanno, viene ricordata con diverse iniziative volte a commemorare la nascita ma soprattutto l’indipendenza della Repubblica.
ASIA
SLOVENIA
LA BANDIERA
La bandiera slovena è composta da tre bande orizzontali uguali, di colore: bianco (in alto), blu e rosso. Nella parte superiore sinistra (lato dell’asta), centrato tra la banda blu e quella bianca, è presente lo stemma nazionale. Lo stemma nazionale è uno scudo con disegnato il profilo del monte Tricorno, la vetta più alta della Slovenia, in bianco su sfondo blu; sotto di esso ci sono due linee ondulate blu, che rappresentano il Mare Adriatico e i fiumi sloveni, mentre al di sopra si trovano tre stelle dorate a sei punte, disposte a triangolo inverso, che sono prese dallo stemma dei Conti di Celie (in sloveno Celjski grofje), l’importante casa dinastica del tardo XIV e inizio XV secolo.
Bisogna inoltre evidenziare che la Costituzione slovena definisce la bandiera dello Stato come “bandiera nazionale slovena bianco-azzurro-rossa con lo stemma della Repubblica”. Da questa definizione deriva che la bandiera con lo stemma (quello attuale è stato ideato, sulla base dell’ex stemma della Slovenia comunista, nel 1991 da Marko Pogačnik) è la bandiera dello Stato sloveno, mentre quella tradizionale, senza stemma, usata ininterrottamente dal 1848 al 1945, rappresenta il popolo sloveno. Nella prassi però la bandiera tradizionale senza stemma è quasi completamente scomparsa dopo il 1991: in Slovenia è stata soppiantata dalla nuova bandiera della Repubblica.
L’INNO NAZIONALE
Zdravljica (in italiano, “Brindisi”) è una poesia scritta da France Prešeren (1800-1849) nel 1844 e dal 29 marzo 1990 la 1ª la 7ª strofa formano l’inno nazionale sloveno.
Per questa settima strofa, il sacerdote Stanko Premrl (1880-1965), compositore in genere di musica sacra, scrisse una composizione corale con il medesimo nome. Non fu il solo, lo fecero anche altri tredici compositori.
Al momento dell’indipendenza del 1990 venne data la preferenza all’inno di Premrl, una melodia solenne e piena di fierezza.
L’inno nazionale della Slovenia è basato sulla prima e sulla settima strofa della poesia. Questa settima strofa però è considerata la più importante (unico caso al mondo di inno nazionale dove la strofa principale non è la prima). L’esecuzione prevede, nella forma consueta, il canto della sola settima strofa, mentre nella forma solenne si cantano entrambe.
https://www.youtube.com/watch?v=1K9QnlrVlec
LA FESTA NAZIONALE
La “Festa nazionale slovena” (in sloveno Dan državnosti, letteralmente “Giorno della statualità”) è la festa nazionaledella Repubblica di Slovenia. La ricorrenza nazionale slovena si celebra ogni 25 giugno per commemorare la dichiarazione d’indipendenza della Slovenia dalla Repubblica Socialista Federale di Iugoslavia nel 1991. È da notare che malgrado la dichiarazione formale d’indipendenza sia arrivata il 26 giugno 1991, il 25 giugno è considerata la festività nazionale effettiva, poiché è la data in cui sono state approvate tutte le formalità in materia d’indipendenza così che la Slovenia è diventata una repubblica indipendente.
Questa ricorrenza è ben diversa dalla giornata dell’indipendenza e dell’unità della Slovenia, celebrata ogni anno il 26 dicembre in commemorazione del 26 dicembre 1990 che celebrava la proclamazione ufficiale dei risultati delle votazioni elettorali in cui l’88,5% di tutti gli elettori sloveni risultavano favorevoli a una Slovenia intesa come Paese sovrano.
La ricorrenza del 25 giugno comunque riveste ancora un forte senso di orgoglio nazionale e dei valori dell’indipendenza nazionale stessa.
SPAGNA
LA BANDIERA
La bandiera spagnola (conosciuta anche come la Rojigualda, cioè, la “rosso-oro”), così come definita dalla Costituzione spagnola del 1978, è divisa in tre bande orizzontali: rosso, giallo e rosso, con la parte gialla di dimensione doppia rispetto a quelle rosse. Le bandiere e le insegne di Stato e di guerra devono essere caricate dallo stemma spagnolo, mentre la bandiera civile ne è sprovvista, anche se lo stemma può essere messo a piacimento.
L’attuale stemma spagnolo fu adottato il 19 dicembre 1981.
Il fleur de lys in palo (cioè il giglio in verticale) posto al centro degli stemmi dei regni rappresenta la casa reale regnante dei Borbone, mentre le due colonne a lato dello scudo richiamano le scoperte e le conquiste spagnole in America: le colonne infatti sono le mitologiche Colonne d’Ercole poste sullo Stretto di Gibilterra, passaggio obbligato per l’Oceano Atlantico, che rappresentano Gibilterra e Ceuta. Sulla colonna recante la scritta Plus poggia la corona imperiale, sull’altra la colonna reale. Lo storico e tradizionale motto “Plus Ultra” rimpiazzò il precedente Non Plus Ultra (“Non più oltre”) che campeggiava prima della scoperta dell’America, dato che la Spagna era considerata “il punto più occidentale” della Terra.
L’INNO NAZIONALE
La Marcha Real (in italiano, la “Marcia reale”), nota anche come Marcha de Granaderos o Marcha Granadera, è l’inno nazionale della Spagna. È uno dei rari casi di inno nazionale senza un testo ufficiale: deriva dal fatto che in passato ogni re modificava il testo.
La Marcha Real è stato l’inno nazionale dal XVIII secolo, con eccezione del periodo democratico della Seconda Repubblica Spagnola (1931–1939), in cui venne adottato l’Himno de Riego, una marcia di ispirazione militaresca con accenni alla francese “Marsigliese”, molto in voga all’inizio del XIX secolo.
Il futuro dittatore Francisco Franco fa adottare nuovamente la Marcha Real come inno nazionale nel 1942 e nel lungo periodo dittatoriale (1939–1975) spesso accompagna la musica un testo composto da José María Pemán, anche se non a carattere ufficiale. Alla sua morte nel 1975, e insediato il nuovo capo di Stato della restaurata monarchia, Juan Carlos I, la Marcha Real rimane inno nazionale e il testo spesso usato durante la dittatura sparisce.
https://www.youtube.com/watch?v=4kJ7X7k5buo
LA FESTA NAZIONALE
La festa nazionale spagnola (in spagnolo Fiesta Nacional de España) è una festa che si celebra il 12 ottobre e che commemora il giorno della scoperta dell’America da parte del navigatore genovese Cristoforo Colombo, nel 1492.
La festività rappresenta l’ispanità (hispanidad in spagnolo) cioè un momento di celebrazione dell’identità nazionale spagnola e che comprende anche le grandi esplorazioni in cui la Spagna ebbe un ruolo importante.
La festa si caratterizza da una sfilata militare a cui partecipa il re, tutta la famiglia reale e gli alti rappresentati del governo, comprese anche le autonomie locali.
SVEZIA
LA BANDIERA
La bandiera svedese risale al diciannovesimo secolo, e si ritiene sia stata modellata sullo stemma nazionale svedese, che contiene la famosa croce scandinava gialla su sfondo blu e sulla bandiera della Danimarca, la Dannebrog. Il duca Giovanni di Finlandia, figlio del re svedese Gustav Vasa, introdusse in uso l’attuale bandiera svedese nel 1569.
In base al decreto parlamentare 270/1982 sono definiti i giorni ufficiali in cui la gente comune può issare la bandiera svedese, detti “giorni della bandiera”, tra i quali troviamo molti giorni legati ai compleanni della famiglia reale, festività religiose, il giorno dell’assegnazione dei premi Nobel e la festa nazionale svedese.
L’INNO NAZIONALE
Du gamla, du fria (“Tu antica, tu libera”) è l’inno nazionale della Svezia.
A differenza di molti altri inni nazionali, Du gamla, du fria non è mai stato riconosciuto ufficialmente (cioè con un atto politico) come inno nazionale della Svezia, quindi lo status di inno nazionale gli viene riconosciuto solo per tradizione, anche se il 1890 è indicato come anno di inizio della sua effettiva adozione.
https://www.youtube.com/watch?v=qGy_MEjivfw
LA FESTA NAZIONALE
La festa nazionale in Svezia (Sveriges nationaldag) si festeggia ogni anno il 6 giugno. Prima del 1983, la ricorrenza era nota come “Giornata Nazionale della Bandiera” (Svenska flaggans dag). Da quell’anno la data fu dichiarata festa nazionale dal Riksdag, il Parlamento svedese.
La tradizione di celebrare questa data iniziò nel 1916, in ricordo del 6 giugno 1523, giorno dell’ascesa al trono di Gustavo I di Svezia, incoronato e acclamato come il liberatore della patria dalla dominazione danese. Questo evento viene considerato l’inizio della storia della Svezia moderna.
UNGHERIA
LA BANDIERA
Il tricolore orizzontale della bandiera dell’Ungheria, secondo la tradizione storica, venne adottato durante la rivoluzione del 1848. Il rosso simboleggia la forza, il bianco la fedeltà e il verde la speranza. Il 1º agosto 1869, a seguito dell’Ausgleich (cioè il “compromesso austro-ungarico” grazie al quale l’Ungheria otteneva una condizione di parità con l’Austria all’interno della monarchia asburgica), l’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria unì i vessilli dell’arciducato d’Austria e del regno d’Ungheria nella bandiera dell’Impero austro-ungarico.
L’INNO NAZIONALE
Riguardo l’inno nazionale, il nuovo governo ungherese sorto dopo il “compromesso” non accettò Himnusz (il canto patriottico dei rivoluzionari ungheresi che chiedevano l’autonomia dall’Austria), ma bandì un concorso per un nuovo inno. Vinse un’opera di Johann Strauss junior, che per motivi patriottici (la nazionalità del compositore) e musicali (l’inno non era una composizione veramente tale) non fu poi accettata; si arrivò anzi all’annullamento del concorso. Strauss junior sfruttò comunque la sua opera inserendola nell’operetta Lo zingaro barone.
Il governo ungherese ebbe un ripensamento, si rese conto dell’errore e decise, come del resto giusto storicamente, anche in ricordo del passato patriottico, di adottare ufficialmente Himnusz, che da allora venne eseguito nella parte ungherese dell’Impero. Soltanto in certe occasioni solenni poteva capitare che venissero eseguiti, sia in Austria che in Ungheria, i due inni assieme.
https://www.youtube.com/watch?v=Y0FnhrsnUAU
LA FESTA NAZIONALE
La festa nazionale ungherese (in ungherese Nemzeti ünnep) è la ricorrenza nazionale dell’Ungheria che si celebra il 15 marzo. Tale ricorrenza commemora l’inizio della Rivoluzione ungherese del 1848, strettamente connessa alle altre rivoluzioni del 1848 nelle zone dell’Impero asburgico. Essa nacque in seguito alla dichiarazione d’indipendenza del popolo magiaro, guidata dal liberale Lajos Kossuth, dal dominio asburgico. Veniva così richiesto, per esempio, l’ampliamento del diritto di voto, e il trasferimento da Pozsony a Pest della Dieta ungherese.
IMAN
E mentre ci prendiamo cura di quella stella che speriamo possa tornare presto tra le altre…
REGNO UNITO
LA BANDIERA
La bandiera del Regno Unito (comunemente Union Flag o Union Jack) fu adottata nel 1801 in seguito all’Atto di unione con il quale il Regno di Gran Bretagna e il Regno d’Irlanda si univano a formare il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda. Derivata da una versione precedente adottata nel 1606, è anche stata la bandiera rappresentativa dell’Impero britannico. Il nuovo disegno vide l’aggiunta del decusse rosso della bandiera di San Patrizio per rappresentare l’Irlanda. La croce decussata fu disegnata sopra quella di Sant’Andrea, ma sempre sotto a quella inglese: per chiarire il fatto che l’Irlanda non era superiore in ogni modo alla Scozia, la croce irlandese fu ristretta e coperta a metà da quella bianca dell’altra nazione.
È l’unica bandiera al mondo ad aver sventolato su tutti i sei continenti contemporaneamente: Europa, Nord e Sud America, Africa, Asia, Oceania e Antartide. Ancora oggi l’Union Flag è presente nel cantone di alcune bandiere nazionali: Australia, Nuova Zelanda, Figi e Tuvalu. Inoltre, è presente su tutte le bandiere delle dipendenze britanniche d’oltremare (tranne Gibilterra) e sulle due bandiere degli Stati associati alla Nuova Zelanda: le isole Cook e Niue.
L’INNO NAZIONALE
God Save the Queen (in italiano “Dio salvi la Regina”, e in alternativa, a seconda del sesso del regnante, God Save the King, ovvero “Dio salvi il Re”) è il brano tradizionalmente utilizzato come inno nazionale del Regno Unito. È inoltre l’inno reale di alcune nazioni del Commonwealth che riconoscono la Regina del Regno Unito come capo di Stato, come ad esempio Canada, Australia, e Nuova Zelanda. È anche l’inno nazionale di tutti i Territori d’oltremare britannici.
Scritto tra il 1736 e il 1740 ed entrato in uso il 28 settembre 1744, è l’inno più antico al mondo. Come altri aspetti dell’ordinamento britannico, il suo utilizzo come inno nazionale non è sancito da alcuna legge parlamentare o proclama reale, essendo invece frutto della consuetudine.
Quando l’inno è cantato, il/la monarca non lo canta, perché l’inno è un preghiera per lui o lei, ma il consorte sì.
https://www.youtube.com/watch?v=6tz8h3ibaR0
LA FESTA NAZIONALE
Il Regno Unito non ha una festa nazionale celebrata nella totalità del suo territorio.
In generale, sono festivi i giorni dei santi patroni: in Inghilterra il 23 aprile per il giorno di San Giorgio, e in Scozia e in Galles l’1 marzo per il giorno di San David. In Irlanda del Nord il 17 marzo si festeggia il giorno di San Patrizio, in Scozia il 30 novembre si festeggia il giorno di Sant’Andrea e in Cornovaglia, infine, il 5 marzo si festeggia il giorno di San Pirano.
MATTIA
…lasciamo uno spazio aperto per accogliere ogni altra stella che si sente unita in diversitate…
Published: Jun 2, 2020
Latest Revision: Jun 10, 2020
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