L’esercito dei punti
C’era una volta un ragazzo di nome Matteo che un bel giorno mentre svolgeva un compito in classe, stanco del lavoro e preso dalla smania di finire presto perché il suo pensiero era rivolto ai compagni e ai giochi che avrebbe fatto quando finalmente sarebbe suonata la campanella che avvisava tutti del termine delle lezioni, quasi per dispetto, mise un punto e concluse la sua attività. Il punto che non voleva finire nel dimenticatoio e che ci teneva a mettersi in bella mostra, iniziò a prendere vita vantandosi di essere il Primo e cominciò a portare scompiglio nella vita del disordinato ragazzo. Accorsero gli altri segni di punteggiatura, arrabbiati con quel piccolo puntino che credeva di essere il più importante di tutti.Cominciarono a rincorrersi per tutta l’aula e ben felici di lasciare il loro posto nei libri di scuola si unì a quegli scalmanati anche nei segni delle quattro operazioni, le lettere dell’alfabeto e … il povero Matteo non riusciva a riprendersi dallo stupore . Li vedeva passare davanti ai suoi occhi mentre si divertiva spostando l’agitazione nei suoi quaderni sciamannati. Anche Matteo voleva unirsi a quella banda strana in un’avventura reale o immaginaria?
… Convinti di poter lasciare tutto … Matteo ei suoi amici puntini cominciarono così una nuova vita all’insegna del “caos”. Questo punto era un po ‘più grande degli altri, era un punto esclamativo, la cui asta era uno scettro. Si sentiva potente, era presuntuoso e arrogante, non aveva un bel carattere, prendeva in giro gli altri punti e si rivolgeva agli altri come fosse il Re dei Punti. Gli altri che non volevano essere trattati male dal punto esclamativo si riunirono e decisero di comune accordo su come fare per ridimensionare lo spavaldo Punto con lo scettro .. Uno dei punti pensò di farlo entrare in un portale inter-dimensionale. Tutti approvarono … ma chi avrebbe costruito il portale? Pensa e ripensa … ma si, lo avrebbe disegnato Matteo!Basta! Appena fu pronto, con uno stratagemma fecero entrare quell’arrogante e qui lo sottoposero a mille domande:
– Perché sei venuto sulla terra?
– Perché hai reso tristi i bambini?
– Perché tutti hanno paura di te?
– Perché sei così piccolo e forte? Il punto sovrastato dalle tante domande decise di fuggire, non prima di punire tutti i puntini al bianchetto, ovvero la punizione che tutta la punteggiatura teme.
Ma all’improvviso i punti si ricordano di non aver chiuso il portale per
intrappolare il Re dei punti e …
Allorchè tutti i punti si sentirono spacciati, arrivò in loro soccorso il “Paladino della grammatica”, cioè il punto e virgola; che si oppose coraggiosamente alla decisione del “Re dei punti” facendoli evadere…. ” Finalmente liberi manifestarono il loro dissenso rintanandosi in un nuovo portale disegnato da Matteo il quale si trovava in un brutto guaio, infatti … tutti i libri, i quaderni, le frasi senza punteggiatura non avevano più un un senso “e il caos la faceva da padrone .. Che guaio! Cosa avrebbe detto la maestra! Si era cacciato proprio in un bel pasticcio! Il ragazzo cercò di rimediare a tanto disastro progettando un altro portale.Lo colorò di rosa, giallo, verde, tanti colori allegri che avrebbero attirato ancora di più i punti.
“Fatto!” esclamò Matteo con tono soddisfatto …. Poi disse ai punti: “Venite a vedere, ho creato un portale dove il” Re dei punti “non potrà mai entrare! In quel portale ci sono punti esclamativi buoni. Gentilissimi!
Allora tutti i punti uscì e Matteo fece in tempo a cancellare entrambi i portali con le sue gomme Master 3000. Poi chiese con tono gentile ma allo stesso tempo tempo disperato: “Per favore punti, potete tornare al vostro posto?”.
Ma i Punti capirono di Essere Caduti in una trappola e per vendicarsi decisero di RITORNARE nel testo ma “a caso” senza SEGUIRE un ordine.Il povero Matteo rischiava di prendere un brutto voto e questo era davvero troppo!
A quel punto decise di riunire tutti “i punti”
Il Paladino della grammatica propose di scrivere un testo inserendo tutti i punti tranne il Punto esclamativo dimostrando così di poter fare a meno di lui che era presuntuoso, arrogante e addirittura pensava di essere il re.
Ma le cose non andarono proprio così … Matteo non riusciva più a raccapezzarsi. C’era solo un modo per porre rimedio al guaio: chiedere aiuto alla maestra,la quale d’incanto si avvicinò al ragazzo che rimase come paralizzato tanto da non riuscire a spiaccicare parola… Fortunatamente la maestra fu distratta dal vociare degli altri e
Matteo pian piano e sudando sette camicie riuscì a passare inosservato. Intanto il “Paladino della grammatica” prese la decisione di attirare quel bulletto del punto esclamativo in un portale luminoso come il cielo stellato in una notte d’estate. La bellezza mozzafiato di quell’immagine subito catturò l’attenzione dello sciagurato che vi si catapultò. Giunto nel portale trovò ad accoglierlo il “Paladino della grammatica” che gli parlò sinceramente facendogli capire che nessuno è superiore agli altri. Finalmente il punto esclamativo aveva capito i suoi errori, mise da parte il suo ego e cercò di rimediare agli errori fatti aiutando Matteo nell’interrogazione ma …
Ormai era tardi, tutti gli altri punti erano troppo arrabbiati per come erano stati trattati in precedenza … sembravano delle mie vaganti … nessuno sarebbe riuscito più a fermarli. Allora il punto esclamativo pensa e ripensa fu folgorato da un’idea: chiedere aiuto alle operazioni, ma per poter entrare nel quaderno di matematica bisognava passare il controllo dei numeri romani. Ahimè! Era un’impresa fantascientifica! Perché non ci travestiamo da numeri? “Proposero i nostri. ” Ottima idea! ”
Così Matteo aprì il quaderno di matematica e li fece entrare, da lontano già si intravvedevano tutti i numeri, le operazioni e i problemi;il “Paladino della grammatica” e il punto esclamativo si avvicinarono ai numeri romani e ……. iniziarono a chiedere loro di poter passare, ma essi furono bloccati subito: << Non praeteribit >> dissero. Accidenti! I numeri romani parlavano in latino. Il punto esclamativo sbigottito non riusciva a capire quello che avevano detto.
<< Come non hai capito? >> disse il “Paladino della grammatica”, << dovresti conoscere il latino, visto che la lingua italiana deriva proprio dal latino. Hanno detto che non possiamo passare. >>
<< Quindi come facciamo a travestirci da numeri se non ci fanno passare? >> chiese il punto esclamativo. << Dobbiamo creare un diversivo, poi li catturiamo, li leghiamo e rubiamo loro i vestiti >> disse il “Paladino della grammatica”.
<< E che diversivo? come facciamo a distrarre i primi due numeri romani che sono l’eccellenza dei numeri? >>
<< Mmmmmm …… >> al “Paladino della grammatica” non veniva nessun’idea << E se gli lanciassimo una sfida? >>
<< Che tipo di sfida? >>
<< Non so un indovinello e se perdono ci devono dare i loro vestiti
così noi ci travestiamo da numeri e possiamo passare >>
II “Paladino della grammatica” e il punto esclamativo proposero la sfida ai numeri romani, che accettarono, perché erano convinti di vincere.
L’indovinello era questo …… << Più è nera e più è pulita, più è bianca e più è sporca, cos’è? >> I numeri romani pensarono per qualche minuto, ma poiché erano furbi riuscirono a risolvere l’indovinello e risposero con aria fiera << È la lavagna! >> Il punto esclamativo e il “paladino della grammatica” imbarazzati per aver perso quella sfida, iniziarono a pensare a come entrare nel quaderno di matematica senza sottoporsi al controllo dei perfidi numeri.
Pensarono di chiedere aiuto all ‘alfabeto, infatti le lettere potevano benissimo passare inosservate nel quaderno di matematica. X e Y entrarono per prime, riuscirono a passare al controllo dei numeri romani e andarono subito dalle operazioni ….
… Dopo un lungo dibattito dove ognuno continuò a mantenere il proprio punto di vista, i nostri paladini partirono per ritornare da Matteo, il quale appena li …
… Fu davvero felice di aver ritrovato i suoi amici, finalmente tutto sarebbe stato più semplice e avrebbe potuto capire quei testi incomprensibili. Ma, come al solito, quando pensi che le cose stiano andando per il verso giusto ecco che succede qualcosa che …
Matteo vide sul quaderno una grande confusione, i numeri litigavano con le lettere, i punti si accapigliavano con tutti..Insomma non si capiva niente! In quel quaderno regnava la completa anarchia.La maestra che si era di nuovo avvicinata al banco di Matteo, non capiva niente, la poverina era sull’orlo di una crisi nervosa … Il tempo sembrò essersi fermato …
Allora i punti capirono che dovevano trovare il modo di mettersi finalmente d’accordo, così non si poteva continuare … e mentre cercavano … ecco squillare la campanella.Matteo chiuse con uno scatto il quaderno e i punti che rimanevano intrappolati, incominciarono a invadere tutta la pagina , nel testo di un problema erano presenti: moltiplicazioni, sottrazioni, divisioni, lettere, virgole, punti interrogativi, punti fermi ed esclamativi. A questo punto non si riusciva più a venire a capo di niente: le virgole inseguivano i numeri che diventavano numeri decimali, il punto interrogativo prese il posto del segno uguale, il punto e virgola … insomma era un bel pasticcio. Matteo capì che il problema era ormai compromesso. Ma poi …
Quel piccolo punto esclamativo era riuscito da solo a creare una PANDEMIA e bloccare una grammatica intera, ma non poteva finire così, tutto doveva andare bene.
Matteo chiese aiuto ai compagni, chiedendo loro di restare nei propri banchi per evitare il contagio degli altri quaderni. In questo modo riuscì ad isolare il punto esclamativo e a renderlo innocuo.
Come d’incanto tutto tornò alla normalità: i segni di punteggiatura tornarono nei libri di grammatica.
Meno male che tutto era finito.Matteo finalmente tirò un sospiro di sollievo.Tutto era tornata alla normalità.
Insieme ce l’avevano fatta!
Questo racconto è nato da un piccolo punto: il “coronavirus” .Nei giorni della pandemia quando non si intravvedeva uno spiraglio di luce, mi sono spesso chiesta come trovare il modo per spiegare ai miei “bambini” quello che ci stava accadendo e come fare per aiutarli a superare questo difficile momento.Ho iniziato esortandoli a parlare dei momenti “non belli” che stavano vivendo.Mi sono subito resa conto che erano spaventati e non riuscivano ad esternare le loro paure. Chiedevano aiuto.Era passato il momento dell’euforia “Che bello non si va a scuola! Niente compiti”! Iniziavano a sentire la mancanza dei loro compagni, delle maestre, della quotidianità.Per sdrammatizzare e per fare in modo che i ragazzi restassero in contattato tra di loro e che il gruppo classe fosse ben saldo mi è venuta l ‘idea della staffetta di scrittura creativa online.Ho dato l’incipit:”C’era una volta un punto chiamato covid 19″.Non so perchè ,ma il comando non è stato recepito.I ragazzi,come amano sentirsi chiamare,hanno voluto seppure inconsciamente evadere da questo brutto periodo.
Ne è venuto fuori un testo meraviglioso, come meravigliosi sono i miei bambini! Eh! Si! Permettetemi di chiamarvi così ancora per una volta.
Maestra Lucia.
Published: May 31, 2020
Latest Revision: Jun 12, 2020
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