Martin Lutero
Martin Lutero pubblicò 95 tesi in cui contestava la chiesa cattolica e proponeva di creare la chiesa protestante.
Applica il documento sulla porta della cattedrale di Wittenberg e lo inviò al Papa. Il Papa è lesse e reagì, gli inviò una bolla papale in cui chiedo di ritirare la proposta della chiesa Lutero si rifiuta di farlo bruciando la bolla papale, lo scomunicò e chiedendo a Carlo V, imperatore dell’impero asburgico, di eseguire l’acquisto .
Per Carlo Vengano solo due possibilità: condannare Lutero e agire come cristiano o dargli un salvataggio condotto e salvare l’accesso imperiale. Alla fine decise per il salva condotta.
Lutero appende le 95 tesi
La diffusione della Riforma Protestante in Europa
L’entusiasmo generato dalla Riforma cominciò a diffondersi in molti Paesi europei, e il primo che fu influenzato dalla Svizzera, in Germania meridionale Giovanni Calvino attuò una rigida organizzazione codificando le tesi riformate, accentuando il tema della predestinazione. La dottrina calvinista (o riformata) è diffusa in Europa e nelle colonie inglesi fino in America.
In Inghilterra, in seguito all’atto di Supremazia di Enrico VIII, si afferma la Chiesa anglicana, che conserva le forme di culto tradizionale, pur facendo propria la teologia riformata.
La Controriforma
Le mire espansionistiche della Spagna di Carlo V hanno impiegato poco tempo a raggiungere la penisola italiana dove, una folta e agguerrita truppa di mercenari reclutati in Germania , (chiamati lanzichenecchi) entrò a Roma senza incontrare resistenza. Giunti lì posero l’urbe sotto assedio e il saccheggiarono mentre il Papa trovava rifugio a Castel Sant’Angelo dove vi rimase diversi mesi, prigioniero di sé stesso.
Le ragioni che indussero i mercenari germanici ad abbandonarsi a un saccheggio così barbaro e per così lungo tempo (cioè per circa un anno) risiedevano soprattutto nell’ eccesso odio che la maggior parte dei luterani nutrivano per la Chiesa.
Inoltre, a quei tempi i soldati venivano pagati ogni cinque giorni, cioè per “cinquine”. Quando però il comandante delle truppe non disponeva di abbastanza denaro per la retribuzione delle soldatesche, autorizzava il cosiddetto “sacco” della città, che non durava, in genere, più di una giornata. Il tempo sufficiente affinché la truppa si rifacesse della mancata retribuzione.
Il Concilio di Trento (1545-1563)
Trento fu scelta come sede del Concilio perché si trovava al confine tra l’Italia e l’Impero, e dunque per sottolineare la volontà di giungere a un compromesso con il mondo riformato. Ciò nonostante, nel corso di quasi vent’anni, a causa di sorgenti conflitti e incomprensioni, il Concilio ebbe una vita travagliata, piena di interruzioni e rinvii. Dal 1545 al 1563, tra le principali questioni affrontate vi furono quelle sulla riforma disciplinare e dottrinaria. In ambito disciplinare vennero regolati i sinodi provinciali e diocesani, che dovevano tenersi a intervalli regolari e ravvicinati ed essere accompagnati da visite nelle diocesi.
Dal Concilio emersero le linee fondamentali del cristianesimo cattolico, operanti per quasi 4 secoli e nettamente distinte dal contenuto dottrinale delle confessioni protestanti. L’attuazione del programma di riforma deciso a Trento, contro le opposizioni del potere politico e del protestantesimo, impegnò la Chiesa con l’aiuto dei nuovi ordini religiosi e della rinnovata Inquisizione.
Published: May 28, 2020
Latest Revision: May 28, 2020
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