LA DIFESA DI ELEFTERIHA

by rachele

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LA DIFESA DI ELEFTERIHA

  • Joined May 2020
  • Published Books 4

Tre amici Malbunacci (detta Mal), Fierik e Serena un giorno si ritrovarono a Gardaland per passare una giornata spensierata e divertente. Stavano bene assieme ed erano molto uniti ed affiatati anche se erano una compagnia di amici un po’ strana: Mal era una bella ragazza di 20 anni, buona, coraggiosa, intelligente e furba, aveva lo smalto rosso e oro, il rossetto rosso fuoco e un drago rosso tatuato sulla caviglia destra. Fierik invece è un ragazzo di 16 anni con un’aria sbarazzina, paffutello, con un po’ di lentiggini  sulle guance che ama molto fantasticare. Serena ė una ragazzina di 15 anni timida e introversa e molto amante dello sport, disponibile con le persone e servizievole.Dopo aver passato la giornata a salire e scendere dalle giostre più adrenaliniche come il BlueTornado, Raptor, Oblivion, Sequoia, Shaman, Space Vertigo decisero di andare al cinema visto che era programmato un film dal titolo interessante: La difesa di Eleftheria.

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grazie a quattro leggi che gli abitanti rispettavano da sempre. Tutta questa pace e prosperità era però in pericolo a causa di un mago malvagio, Stragus, che voleva rubare le leggi per poter prendere il potere sul regno. Appena sullo schermo apparve Stragus ci fu un lampo e poi si spensero le luci, e i tre amici svennero. Non si sa quanto tempo passò, ma appena si risvegliarono si guardarono intorno e capirono di essere piombati dentro al film…Entrarono nella sala, si sedettero sulle comode poltrone di tessuto rosso e iniziarono a guardare il film: raccontava di un luogo magico che prosperava da millenni,Eleftheria era un posto magico ma allo stesso tempo inquietante: era diviso a metà. Una parte era colorata da cielo azzurro, c’erano fiori, grandi prati, alberi altissimi, fiumi, cascate e animali misteriosi ma simpatici da vedere. Nell’altra metà invece le tonalità del nero prevalevano, il cielo era grigio, c’erano rovi con spine giganti, piante carnivore e animali dall’aspetto minaccioso.

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Dal momento che non sapevano dove si trovavano i tre amici, spaventati ma uniti, si incamminarono verso la parte più rassicurante, nella speranza di capire come fare a tornare a casa! Mentre si stavano incamminando verso Eleftheria, sentirono delle voci, tante, tantissime voci, ma non riuscivano a capire da dove provenissero.Si guardarono attorno ma non videro nessuno… Fino a quando Fierik inciampò su un sasso. Era proprio quel sasso che parlava, insieme a tanti altri.

Erano voci di aiuto e tutte che dicevano la stessa cosa: “Sono loro, sono loro, sono arrivati i salvatori!”

Presi dallo stupore si inginocchiarono, e scoprirono che i sassi parlanti non erano altro che gli abitanti del villaggio vicino, finiti sotto l’incantesimo di Stragus. “Vi prego aiutateci, il regno del male sta avanzando. Stragus sta distruggendo ogni cosa che incontra, ha sottomesso e rovinato perfino la natura, avete visto anche voi come ha ridotto il nostro bel bosco!”.

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“Sappiamo che solo voi potete salvare Eleftheria” dissero i sassi parlanti, “il saggio del villaggio, prima di morire ci disse che sarebbe arrivato qualcuno da molto lontano, che aiuterà il popolo di Eleftheria a liberarsi dalla malvagità di Stragus.”

Stupiti e sbalorditi, si guardarono bene negli occhi e tutti assieme gridarono: “Noi siamo uno, noi siamo la Resistenza!”

Si stavano incamminando, quando uno dei sassi, Meridio, da lontano, gridò: “Ragazzi, aspettate: vi devo dire una cosa importante!” e continuò: “Prima di arrivare a Eleftheria, dovete passare il bosco misterioso. Più avanti troverete una grotta a forma di bocca di drago: lì troverete le armi che vi serviranno per uccidere la creatura che vive all’interno. “Le armi” diventeranno magiche solo se andranno nelle mani delle persone buone, che le sapranno usare nel modo giusto. Portatemi con voi, così vi aiuterò!”. “Avremo bisogno di una guida” disse Fierik, e lo prese con sé infilandolo nella tasca dei pantaloni.

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Al grido: ” Noi siamo uno, noi siamo la resistenza!” partirono per la loro avventura.Arrivati ai margini del bosco i tre amici si resero conto che era ormai notte perché in cielo splendeva una luna bianca candida, che proiettava sul sentiero le ombre degli alberi. Spaventosi rumori risuonavano nell’aria, così decisero di fermarsi lì per la notte, ma il giorno seguente ripartirono alle prime luci dell’alba. Dopo qualche ora di cammino arrivarono nei pressi di un fiume impetuoso e profondissimo, che non avrebbero mai potuto guardare, si accorsero che in ognuna delle due sponde c’era un mezzo ponte, se solo avessero trovato il modo di smuoverlo e di unirlo…. Mal si mise a studiare il ponte per capire come farlo muovere, e gridò: “Ragazzi venite! Ho trovato qualcosa! Nel pilastro c’è un’incisione, è un indovinello…”, “…esisto solo prima d’essere nato, appena nato son già trapassato….”. I ragazzi rifletterono a lungo e dopo varie ipotesi dissero: “il domani!”.

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Alla risposta il ponte sì uni lasciando passare Fierik, Mal e Serena che si affrettarono a oltrepassare il fiume.Verso mezzogiorno finalmente arrivarono alla grotta del drago. Meridio disse: “Ragazzi ci siamo, siate prudenti, il mostro che abita questa galleria è veramente feroce.. L’ingresso è a forma di bocca di drago, e rappresenta il male che la abita”. L’antro era molto buio e spaventoso ma i ragazzi si ricordarono della loro missione e si fecero coraggio. Entrarono, dopo qualche passo sentirono sotto i loro piedi qualcosa di spinoso, guardarono per terra e videro degli enormi aculei di riccio. Mal ne raccolse uno che si trasformò in una bellissima e lucente spada d’argento, anche Serena e Fierik raccolsero alcuni aculei, ma non si trasformarono in spade, bensì in cenere. Con spada e cenere proseguirono l’ispezione della caverna finché videro la bestia enorme, con le zampe da struzzo e il corpo da orso, con la schiena tutta ricoperta di aculei come i ricci.

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Alla vista di quell’animale si spaventarono e cominciarono ad aggirarlo per uscire.La bestia li vide e vi si scagliò contro, allora Fierik e Serena buttarono la cenere sugli occhi della bestia e prontamente Mal la trafisse con la spada d’argento. Il mostro ruggì così forte che le pareti tremarono e cominciarono a franare, i ragazzi corsero a gran velocità verso l’uscita, scampando per un pelo alla frana che uccise il mostro permettendo ai ragazzi di continuare con la loro missione.

Indirizzati da Meridio i tre amici partirono verso la città di Avalon, alla ricerca di armi magiche per lo scontro con Stragus. Arrivati ad Avalon videro un’anziana donna che li osservava intensamente e studiava ogni loro mossa, finché Fierik non si decise ad affrontarla: “Cos’hai da guardare? Perché non te ne vai per la tua strada?” e lei rispose: “Io so cosa state cercando, non sono cose che troverete ovunque…”.

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“Fidati Fierik” intervenne Meridio dal fondo della tasca, “conosco la sua voce, è dalla nostra parte” e Fierik lo estrasse dalla tasca e lo porse all’anziana donna. Bisbigliarono un po’, poi Meridio disse a Fierik: “Cercate l’antico negozio di libri, lì qualcuno vi aiuterà” e salutò i suoi compagni di viaggio perché si fermò con la donna.

Fierik, Mal e Serena entrarono nel grande e antico negozio di libri al lato della strada. Mal disse a Fierik “Qui non ci sono spade!”, ma il vecchio commesso li sentì parlare e si avvicinò. “Shh, silenzio! Non urlate perché qui vicino passano le spie di Stragus e sapete che le spade sono vietate!”. Il vecchio aveva capito che a loro servivano delle spade per combattere, anche lui era stato un soldato nella Prima Guerra contro il male. In quell’occasione aveva rubato e nascosto le spade che adesso teneva in cantina.

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Il vecchio chiuse il negozio, portò i ragazzi in una stanza nascosta e consegnò loro dei piccoli quadratini di metallo: Fierik, Mal e Serena non capirono, ma l’uomo disse: “Dovete schiacciare il bottone e la spada si aprirà”. I ragazzi provarono e funzionò!

Serena chiese perché le spade fossero così e il vecchio le spiegò che le spie controllavano dappertutto, quindi dovevano stare molto attenti, e le spade dovevano essere nascoste.

Il vecchio, che era un abile mago, aveva fatto una magia alle spade e le aveva rese potentissime: potevano rompere tutte le alte spade. Fierik chiese: “Perché ti fidi di noi e ci consegni subito le spade?”

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Il vecchio rispose che il suo acquario magico gli aveva previsto il loro arrivo, e gli aveva mostrato anche il loro futuro! Sapeva che sarebbero diventati soldati della Seconda Guerra contro il male, che il loro compito era salvare Eleftheria, e disse loro che avrebbero avuto bisogno di altre armi per riuscire nell’impresa, e li indirizzò da Nasid, il più bravo costruttore di archi magici di tutto il mondo.

Il viaggio breve e senza intoppi, li portò in un paese molto piccolo. Trovarono la casa di Nasid facilmente, si presentarono dicendo che li aveva mandati il vecchio dell’antico negozio di libri, e così capì di cosa avevano bisogno.  Nasid li fece entrare in casa, aprì una porta nascosta dietro ad un armadio e i quattro cominciarono a scendere un lunghissima scala a chiocciola: scesero per alcuni minuti fino ad arrivare in una stanza sporca e piena di polvere. Vicino al muro erano appoggiati tanti archi di tutte le dimensioni e di tutte le forme.

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Mal, prese un grande arco le cui frecce magiche uccidono all’istante la persona che ne viene trafitta. Fierik scelse l’arco medio: chi viene colpito dalle sue frecce diventa una statua di pietra. Serena infine prese un piccolo arco: quando la freccia colpisce la terra si alza subito un muro. I ragazzi ringraziarono e partirono verso il tempio.

Tornarono a Eleftheria con le armi, pronti per combattere.. Sapevano che Stragus li osservava da lontano con il suo cannocchiale magico, quindi non andarono direttamente al tempio,  ma si diressero al castello ed entrarono veloci dal portone, che poi venne serrato.

Ad accoglierli c’era Altea, amazzone a capo delle guardie del tempio. Altea era una donna slanciata, con biondi capelli raccolti in una lunga treccia, corpo statuario coperto da una corazza di cuoio, magnetici occhi color ghiaccio, e uno sguardo da leonessa. La sua figura emanava energia, forza e nobiltà d’animo.

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Quando Fierik la vide, restò senza parole, non aveva mai visto una donna così bella se ne innamorò perdutamente.

Il sacerdote del tempio e le guardie avevano pensato a tutto: Altea e i soldati avevano scavato il tunnel di collegamento tra il cortile del castello e il tempio, così da potersi spostare senza essere visti da Stragus. Altea, i ragazzi e l’esercito di Eleftheria percorsero la galleria e arrivano tranquilli,

senza essere visti da nessuno direttamente nella Sala Grande del tempio. Tutte le finestre erano chiuse per evitare di essere visti dai nemici, ma un raggio di sole passò attraverso una finestra rotta e colpì il tatuaggio di Mal che cominciò a trasformarsi in drago: le si allungarono le gambe,  spuntarono le ali, cominciò a cambiare colore virando al rosso e divenne sempre più grande. “E’ troppo grande! Rischia di distruggere tutti i muri, e far crollare il tempio! Oscurate subito quel raggio di sole!” ordinò Fierik e la magia del tatuaggio di Mal svanì e lei tornò ad essere una ragazza.

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Adesso che avevano scoperto di aver addirittura un Drago nel proprio esercito, i tre ragazzi e Altea organizzarono la difesa: “Dobbiamo mettere al sicuro la Sacra Legge” disse Altea, “se non riuscissimo a difendere il tempio, Stragus non deve assolutamente trovarla!” e si misero a discutere su dove nasconderla. Mal ebbe un’idea e disse: “La prendo io. L’armadio della Sacra Collana a Croce ha un doppio fondo. Nasconderò lì la legge e Stragus vedrà solo la collana e non cercherà altro”. Tutti furono d’accordo e Mal corse a nascondere le leggi.

All’improvviso Altea divenne seria e gridò: “Stragus e il suo esercito stanno arrivando! Ho nascosto sotto terra, a un raggio di cinquecento metri intorno al tempio, venti bottoni magici: appena un nemico mette il piede su un bottone, subito ricevo un segnale nella protesi che ho all’orecchio e so che il nemico è vicino, e ho appena ricevuto il segnale!”.Altea, Fierik e Serena salirono sulla torre del tempio, videro Stragus e il suo esercito. Serena si fece prendere dalla paura e gridò: “E’ un esercito grandissimo! Ci sono centinaia di cavalieri in groppa a degli enormi cani con occhi rossi, zanne lunghissime, il pelo nero, ispido e resistente come l’acciaio!”. 

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Altea la rassicurò: “Non temere Serena, siete stati mandati da noi per aiutarci a combattere questa battaglia, avete fatto tutto ciò che vi era stato chiesto e siete riusciti a portarci le armi di cui avevamo bisogno. La magia del tempio ci ha portato un’arma in più il Drago Mal!!” e aggiunse “E’ arrivata l’ora del coraggio, del coraggio di tutti perché Noi siamo uno, noi siamo la resistenza!” I ragazzi ebbero solo il tempo di scendere le scale e arrivare nel giardino, che Stragus era già davanti alle mura del tempio. Aspettava impaziente il momento in cui le mura sarebbero crollate a causa dei continui colpi da parte dei cani. Stragus urlò: “Non ce la farete, questa volta vi sconfiggeremo, abbatteremo le mura ci prenderemo ciò che ci spetta di diritto!” 

Mal, Fierik, Serena e le guardie, si guardarono e capirono che era arrivato il momento dello scontro finale e che avrebbero dovuto dare tutti il massimo per riuscire a sconfiggere il nemico, così prima di affrontare la battaglia contro Stragus e il suo esercito, si unirono e levarono il loro grido di battaglia: “Noi siamo uno, noi siamo la resistenza” e partirono all’attacco.

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Fierik e Serena chiamarono le guardie più valorose e distribuirono loro le spade magiche dicendo: “Non temete la battaglia, queste spade sono magiche, ad ogni scontro romperanno le spade dei vostri nemici” e subito le guardie uscirono dal tempio a combattere per la salvezza di Eleftheria.

L’amazzone Altea disse: “Io prendo l’arco di Mal e corro alla torre, da lì posso abbattere più nemici” prese l’arco che aveva il potere di uccidere qualunque essere vivente ne venisse trafitto, salì sulla torre e si mise a scagliare frecce su frecce, con l’intento di uccidere quante più bestie possibile, quelle orrende bestie che le guardie non riuscivano ad abbattere con le comuni armi, e che stavano per far crollare le mura del tempio.“Anch’io farò la mia parte” disse Serena, e salì sulla torre. Scoccò le sue frecce lungo le mura nei punti in cui i cani le avevano danneggiate per rinforzarle, grazie alla magia del suo arco che costruiva muri in ogni punto in cui la freccia toccava il terreno.

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Mal espose il suo tatuaggio al sole e divenne un enorme drago rosso, si alzò in volo e si lanciò sull’esercito scagliando fiammate e grosse rocce contro il nemico decimandone le forze.

Dopo interminabili ore di lotta, Stragus riuscì a sfondare il grande portone ed entrò nel tempio “Ah ah ah! Siete perduti! I vostri sforzi sono stati inutili! Sono ormai nel tempio ed ora la Sacra Legge sarà mia!” I soldati rimasti di guardia accorsero per l’estrema difesa, ma l’intervento di Fierik fu determinante: prese il suo arco, salì sul punto più alto della torre, prese la mira e gridò: “Stragus non l’avrai mai!” e scoccò la sua freccia pietrificante, lo colpì uccidendolo e trasformandolo all’istante in una statua. Senza il proprio capo, l’esercito del male si vide sconfitto e depose le armi.

Tutte le maledizioni e i sortilegi di Stragus, svanirono alla sua morte, e Eleftheria tornò finalmente ad essere la bellissima Eleftheria di un tempo.

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Arrivò anche il momento degli addii. Mal, Fierik e Serena salutarono i loro nuovi amici, con le lacrime agli occhi. Avevano vissuto un’avventura straordinaria, che li aveva portati a diventare degli eroi, ma sentivano il desiderio di tornare a casa dalle loro famiglie. Il sacerdote del tempio aprì per loro il varco che li riportò dove tutto era cominciato…

FINE

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