Un proverbio dice:
PAESE CHE VAI , USANZA CHE TROVI intendendo che ogni paese ha le proprie usanze caratteristiche.
Nei nostri guardate un po’ che c’è !
Alfredo, Raffaele, Dario, Sara, Samuele , Daniele, Margherita
Aniss, Emma, Lorenzo, Luca, Tea,
Leonardo, Max, Pietro, Alessandra, Sara, Sofia,Ilaria, Vittoria, Bayram, Nathaly.
LA SUPERGOMMA
Nathaly
Una volta c’era una bambina che comprò una Supergomma.
La bambina provò a cancellare la bocca di un suo compagno su un disegno e improvvisamente il suo compagno non riuscì più a parlare.
Allora la bambina provo a disegnare di nuovo la bocca del compagno e aveva funzionato: il compagno poteva ancora parlare.
Continuarono a giocare con la super gomma ma un certo punto suonò la campanella quindi si prepararono a ritornare a casa.
Appena la bambina arrivò a casa fece lo stesso scherzo a suo fratello. Suo fratello si spaventò un sacco e la bambina disse: “Tranquillo te la disegno la bocca” e lui disse “Mmmmmmmmmmm” e la bambina rispose :“Non ti sento !” e si mise a ridere.
Il giorno dopo ritornò a scuola e la bambina non aveva studiato per gli scherzi che à aveva fatto a suo fratello quindi si cancellò la bocca, era molto furba.
La maestra disse : “Ok, interrogata. Facciamo italiano”.
La bambina rispose : “Mmmmmmmmmmmmmmmmmmm”.
La maestra rispose: “ Ma che cos’hai?” e lei: “Mmmmmmmm”
I compagni si misero a ridere “HAHAHAHHAHAHA NON HA STUDIATO”
La bambina si mise a piangere, ritornò a casa, si disegnò la bocca e buttò la gomma nel cestino.
UN COMPLEANNO SPECIALE
Alfredo
Per il mio compleanno ho mangiato una minitorta perchè eravamo in pochi,
C’era maxipapà, supermamma e mio fratello.
Siamo andati al fiume dove c’era un tripesce magico perchè poteva parlare e aveva maxigambe per camminare.
Siamo tornati a casa ed eravamo felici.
LA MIA STORIA
Leonardo
Un bambino salì sulla macchina con suo papà e gli disse :
-Dai Sgomma !…vai veloce !!!
La macchina cominciò a girare intorno a se stessa e andò storta su tutta la strada.
Il bambino era molto impaurito sembrava che avevo una semifebbre, quando vide un vigile che mise mano nella tasca e prese una maxipenna da una superborsa per fare la multa.
Il bambino aveva una minitorta sul sedile e gliela tirò in faccia.
I vigile poi si arrabbiò e chiamò il suo vicegatto che li lasciò andare.
IL PAESE DEI PREFISSI
Alessandra
C’era una volta uno strano paese, si chiamava il Paese dei prefissi.
Era un bel paese, con bella gente e fra queste persone c’era Sofia che era una semi-persona ossia una bambina.
Sofia ogni giorno faceva colazione con i super-cereali e andava alla vice-scuola cioè una scuola dove si fa solo l’intervallo.
Ci andava con il tri-micio, il suo gatto enorme, sulla bis-bici, una bicicletta con il volante ma senza pedali.
Sofia era una bambina allegra, simpatica a tutti e generosa.
Addirittura un pittore le chiese di posare per lui:
-In paese ci sono poche semi-persone come te e il tuo quadro verrà messo al municipio.
ORA SALVIAMO LA CITTA’ !
Aniss
A Pestonia le cose andavano bene a tutti fino a quando arrivò
Minipietro che voleva disturbare tutti e distruggere la città.
Viceraffa passando per la città sentì questa notizia e corse a dirla a Superaniss .
Allora organizzarono un piano che consisteva nell’andare nel suo castello ed entrare di nascosto .
Minipietro era nel piano più alto e lo colsero di sorpresa.
presero Minipietro e a Pestonia tornò la tranquillità.
LA TRICITTA’:
UNA CITTA’ SUPER, MAXI, IPER.
Pietro
C’era un giovane viaggiatore di nome Giorgio.
Un giorno trovò una città molto strana: era tridimensionale.
Così chiese a un bambino:
-Che città è questa?
-Questa è Tricittà. –rispose il bambino – Vedi, la città è un po’ strana, però è molto grande e spaziosa ognuno di noi può andare in qualsiasi direzione.
Da noi non serve l’ascensore: basta che ci attacchiamo al muro e saliamo.
Se vogliamo andare a casa dei nostri amici, basta chiamarli e il supertelefono ti porta a casa loro.
Il supertelefono ci porta anche in giro: quando vogliamo fare una gita, però usiamo alcune volte le macchine per andare fuori città.
Qui non si fa fatica ad aspettare in coda. Qua noi non abbiamo mezzi di trasporto e non ci sono code per il metrò e nemmeno il traffico.
Le stanze delle case sono molto belle e molto decorate.
Le case sono fatte di cemento, molto resistente, perché camminiamo ovunque, anche sul soffitto.
Da noi ci sono molte piante. Infatti, io ho un orto che coltivo con i pomodori, le pesche, i fichi, le carote, le angurie, i limoni, i papaveri e un po’ di prugne. Possiamo coltivare dappertutto, sulle pareti verticali e sul soffitto.
Il viaggiatore Giorgio, sorpreso, allora chiese:
-Visto che conosci tanto bene questa città, ti va di farmi fare un giro?
-Va bene iniziamo ad andare in centro.
Durante il viaggio incontrarono Bisfredo, un fruttivendolo, fratello gemello di Bisnato.
-Assaggiate queste Sbanane!
Mentre l’assaggiava si accorse che era molto gustosa. Si chiedeva come mai fosse così buona.
-Sono davvero ottime – disse Giorgio – direi spettacolari.
Il fruttivendolo rispose: – Noi abbiamo un ingrediente segreto, abbiamo i “prefissi” che fanno la differenza… e tutto diventa super! O Maxi o Iper !
Anche il gusto si moltiplica e tutto diventa superbuono, ma solo se ci metti il prefisso, eh!
Giorgio si fermò un momento a riflettere e disse : – Quasi quasi vorrei stare qua con voi, ma devo andare via, devo scoprire nuovi posti. Se avrete bisogno del mio aiuto sapete come trovarmi, con il supertelefono!
GLI SDISEGNI
Daniele
A Stea non piaceva disegnare ma amava tanto gli animali e se proprio doveva disegnare usava gli acquerelli così quando disegnava non si vedeva niente.
Una volta però, di notte, notò che i suoi disegni si illuminavano e si vedevano al buio.
Decise di chiamare sdisegni i suoi disegni con gli acquerelli perchè sembrava che non ci fosse disegnato nulla.
IL PAESE DEI PREFISSI
Ilaria
C’era una volta un trio di ragazzini Giada, Giorgio e Giovanni, si incontrarono al parco per giocare e poi decisero di andare nel bosco.
Mentre giocavano Giorgio inciampò in un cespuglio; gli amici andarono subito ad aiutarlo ma, appena entrarono nel cespuglio si ritrovarono in un altro mondo, pieno di fiori, caramelle e felicità.
Vicino al loro trovarono un cartello a forma di freccia e sopra c’era scritto: PAESE DEI PREFISSI.
Senza pensarci due volte andarono subito dove indicava la freccia e dopo due ore di cammino arrivarono.
Lì tutti avevano dei cartellini attaccati alla testa con scritto un prefisso e un nome e ogni parola che dicevano gli abitanti aveva un prefisso.
Per cui si poteva incontrare una maxisofia che mangiava una vicetorta. Era molto strano.
Dopo un po’ incontrarono un ragazzo come loro; anche lui era finito nello stesso cespuglio cercando di prendere una bacca e spiegò loro tutto su quel paese.
Lì si fecero degli amici ed erano tutti così gentili e sorridenti che decisero di imparare la lingua dei prefissi e di tornare lì tutte le volte che volevano andare a giocare perchè lì erano i benvenuti .
decisero però di non dirlo mai a nessuno per non rovinare il clima del paese dei prefissi.
LA TRINAVE
Tea
Mario il pescatore era molto sfortunato perché non pescava mai niente. Un giorno decise di andare in un nuovo paesino a pescare: scelse Vattelapesca, che non conosceva nessuno.
Arrivò al porto a scegliere una nave e ne vide una molto strana… allora chiese a un signore che cosa fosse:
-Ma come non la conosci? Si tratta della TRINAVE – gi rispose quello.
-Della TRINAVE? Come è fatta? -gli chiese Mario
-Ha tre poppe, tre prue, tre scafi e tre grandi reti per pescare-gli disse il signore
Mrio gli domandò: -Ma posso farci un giro?
-Certo! Ma solo per una notte – gli rispose.
Mario gli disse grazie, salì sulla nave e in tre ore pescò così tanti pesci che diventò ricco sfondato.
VICEMAXI
Lorenzo
C’era una volta un viceMaxi che raccoglieva le foglie ma un giorno si ammalò: il naso colava, febbre alta.
Un gatto di nome Gomma lo aiutò a fare il suo lavoro.
Alla fine mangiarono una torta insieme e lui guarì.
LA MAXIGOMMA
Sofia
C’era una volta una gomma che, beh, era una gomma normale.
La gomma però voleva essere maxi e così una notte, nell’astuccio di Chiara, la gomma si trasformò in ciò che voleva.
La maxigomma andò in giro per la città .
Poteva fare tutto, sistemò tutti i guai e divenne la MAXIGOMMA.
Quando vedeva un errore arrivava veloce come un lampo e lo cancellava per poi tornare indietro nel tempo e sistemare l’errore.
SCARAMELLA
Margherita
C’era una volta un signore che adorava viaggiare; si chiamava Geppetto.
Un bel giorno Geppetto decise di andare in una cittadina sconosciuta dove aveva sentito dire che le persone mangiavano solo Scaramelle .
Quando giunse a destinazione Geppetto incontrò un signore che gli regalò una scaramella però la sua scaramella si incastrò in un dito.
Tra e Tira…niente, la caramella non si staccava!
Geppetto cercando di togliere la scaramella si allontanò dal paese e arrivò nel paese accanto dove le scaramelle si indossavano e non si mangiavano.
Si sentì a suo agio e decise di trasferirsi lì.
Un bel giorno Geppetto incontrò per strada un giornalista, stupito, gli fece delle foto perché non aveva mai visto nessuno con la scaramella al dito.
Geppetto aveva lanciato una nuova moda e diventò famoso.
LUIGI E IL PAESE CON GLI OGGETTI CON L’ESSE DAVANTI
Sara W
Un bambino di nome Luigi viveva nel paese con l’esse davanti.
Si era appena trasferito e non aveva capito bene come si parlava e il significato delle parole ma prima o poi doveva impararlo.
Come ogni bambino per imparare doveva andare a scuola.
il problema non era la scuola ma i suoi genitori che non ci capivano niente finchè lo zio Antonio che era cresciuto in quel posto lo aiutò.
Lo zio gli spiegò come funzionava il posto mandandogli uno slibro.
Lo slibro è un libro che non si deve leggere ma si deve ascoltare; infatti nello slibro non ci sono scritte le parole ma ci sono solo le immagini.
Le parole bisogna ascoltarle da un tipo di radio ,in quelli medi e piccoli, o da un cd nascosto negli slibri grandi.
Quando capì come andare a scuola, Luigi capì molto bene i posto e le sue parole.
il materiale scolastico era quello che gli piaceva di più: la smatita, la spenna, lo srighello.
Ma la cosa che gli piaceva di più era la sgomma.
La sgomma non cancella le parole ma le ricopia : basta che strofini la sgomma sopra la parola che vuoi ricopiare, poi strofini di nuovo la sgomma nel posto in cui vuoi riscrivere la parola e la scrive.
Un’altra cosa che gli piaceva era lo scoronavirus che non faceva ammalare le persone ma al contrario faceva guarire le persone da ogni malattia
LA CITTA’ BOMBA
Emma
C’era una volta un bambino di nome Geltrude.
Geltrude andò in vacanza in una città di nome Bomba.
Quando il bambino arrivò in città andò subito a fare un giro, arrivò vicino ad un fiume e chiese a una povera vecchietta:
-Come si chiama questo fiume ?
La vecchietta gli disse
-Oh, piccolo bambino, questo fiume si chiama SUBOMB.
Geltrude rimase colpito e chiese alla vecchietta:
-Signora, come si chiamano quelle magliette?
-Non si chiamano maglietta, si chiamano MAIEBOMB rispose.
Geltrude chiese il nome di tante cose finchè le chiese un’ultima cosa:
-Come si dice “sera”, signora?
-Si dice SEREBOMB.
Geltrude si divertì tantissimo ma si accorse che era un sogno.
ROMEO IL SUPERGATTO
Sara P
Una sera il gatto Romeo passeggiava sopra il tetto di un laboratorio scientifico.
Romeo aveva molta sete e allora entrò nel laboratorio per bere.
Pensava di aver bevuto dell’acqua invece era una pozione frizzante dal gusto amaro.
Romeo si sentì strano e stanco, così decise di tornare a casa per dormire.
Da quel giorno accaddero delle cose inaspettate.
Una mattina, mentre Romeo passeggiava con il suo padrone, si accorse che un bambino era in pericolo: al bambino era scappata la palla e per prenderla era andato in mezzo alla strada.
Romeo alla velocità della luce era corso a salvarlo perchè stava arrivando una macchina.
un’altra volta era stato capace di volare per salvare un uccellino appena nato che stava cadendo dal nido.
Tutti volevano bene a Romeo e quando c’era lui tutti si sentivano protetti. Soprattutto i bambini lo adoravano.
Proprio il bambino che lui aveva salvato gli aveva dato il nome di Supergatto e gli aveva regalato una tutina rossa con la scritta SG arancione.
UNA STRANA LINGUA
Max
Un giorno un bambino chiamato Trax andò nel paese B, un paese da ricchi.
Un giorno incontrò una signora e le disse che si stava annoiando quindi la signora gli disse delle cose da fare: un gioco chiamato Bornite, e poi Bascondino.l
Infine il bambino le chiese perchè tutte le parole iniziassero con la lettera B.
La signora gli disse che era una città molto particolare e da quel momento il bambino iniziò a parlare in “modo B”
BISFORNITE
Samuele
Questa è la storia di Mini-Iris e Maxi-Ruggine.
Sono due personaggi di BisFortnite diversi visto che Mini-Iris ha il potere di fermare le persone mentre Maxi-Ruggine non ha alcun potere.
Maxi-Ruggine conosce Mini-Iris perché l’ha incontrata sopra un ponte di legno durante le vacanze di Natale.
Durante la vigilia di Natale, vanno a casa insieme e si scambiano i tri-regali.
Quanto Mini-Iris apre il suo tri-regalo una molla le fa arrivare la torta in faccia e rimane con tutta la s-panna sul viso ed una semi-fragola sul naso.
La parte di s-torta che è caduta a terra è stata mangiata dal super-gatto di Maxi-Ruggine
MARY E TORTASITY
Vittoria
Sono Mary, viaggio in lungo e in largo finchè arrivo a Tortasity.
Arrivata vedo una pecorella che sembrava triste, allora la asotto e mi metto a cantare: “Mary ha una pecorella, Mary ha una pecorella di nome Mary junior.”
Poi incontro un cittadino che dice:
– Ciao, io sono Minimarco, tu chi sei?
– MMh io sono Mary e lei è Mry junior.
-IO SONO IL SINDACO DI TORTASITY, PERCHE’ SEI QUI?
-Puoi smettere di urlare, per favore?
– Ok
-Scusi può parlare a voce normale? Mi sta dando abbastanza fastidio….
-Questa è la mia città, Tortasity, se vuoi abbiamo una casa libera, è una villa. La vuoi? E’ un regalo. Li diamo sempre ai nuovi arrivati ! E’ quella !
-Grazie. E’ gentile da parte sua, prenderò la mia roba e traslocherò.
Arrivata alla villa si rese conto che era stupenda e c’era anche la piscina ! Una camera da letto gigantesca , cucina e soggiorno più sala giochi.
Era proprio una villa quella ! il giorno dopo cantai “Mary ha una pecorella” però non trovavo la pecorella.
Era finita nella sala giochi !!
Andai in giro per la città e mi feci delle amiche di nome Maxisara e Viceilaria.
Erano divertentissime e anche l,oro avevano delle pecorelle, allora le invitai a fare un pigiama party e ci raccontammo un sacco di storie divertenti.
Ci divertimmo un sacco e decisi di invitarle qualche giorno da me. Le feci venire a vivere a casa mia e la mia vita cambiò da quando le incontrai.
Published: May 18, 2020
Latest Revision: May 26, 2020
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