Origine del nome della regione “Campania”
La zona intorno a Capua al tempo dei Romani si chiamava Agro Capuano che successivamente diventò Agro Campano e per finire Campania. Questo era il nome dato alla zona della fascia litorale tirrenica. Con il passare dei secoli, mancando l’unità del paese, ci furono numerose divisioni della zona, tra cui il Ducato di Napoli, il Ducato di Benevento, il Principato di Salerno e il Ducato di Amalfi. Con la costituzione del Regno d’Italia nel 1862, la Regione riportò il suo nome di Campania, ma con confini nettamente più estesi.
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La storia della Campania
I Sanniti e gli Aurunci furono i primi a insediarsi nell’attuale territorio campano precedendo i Greci che colonizzarono la Campania dopo il 1000 a.C. (Ischia fu la prima colonia greca fondata non solo in Campania, ma in tutto il nostro paese).
Nel frattempo gli Etruschi fondarono Nola, Nocera e Capua.
La Campania divenne poi obiettivo dei Romani e nel IV secolo a.C., dopo una parentesi sannita, non potè fare a meno di cedere alla potente Roma che cominciò il proprio dominio su tutto il territorio sino alla caduta dell’Impero Romano; dal quinto secolo arrivò il turno dei Visigoti, dei Bizantini, degli Ostrogoti e dei Longobardi.
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Dopo il Mille i Normanni ebbero in pugno l’intera Campania che entrò a far parte del Regno di Sicilia.
Al termine del dodicesimo secolo gli Svevi (la cui figura di spicco fu quella di Federico II) presero il posto dei Normanni; tra il Duecento e il Cinquecento furono gli Angioini e gli Aragonesi a dominare la regione.
In seguito alla Guerra di successione polacca, i Borbone di Napoli si insediarono nel territorio campano; siamo nel 1734 ed essi rimasero in queste terre sino al 1860 fatta eccezione per la breve esperienza con Napoleone Bonaparte (in seguito all’età napoleonica il Regno di Napoli fu affidato nuovamente ai Borbone dal Congresso di Vienna).
Si formò in tal periodo il Regno delle Due Sicilie, dato dall’unione del Regno di Napoli con quello di Sicilia.
Nel 1861 entrò nell’orbita del Regno di Italia; la Campania non mancò dall’essere protagonista di importanti operazioni militari quali le Quattro Giornate di Napoli e lo sbarco a Salerno.
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Si affaccia a ovest e a sud-ovest sul mar Tirreno e confina con il Lazio e il Molise a nord, la Puglia a est, la Basilicata a est e sud-est. È ripartita nelle province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno.
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Province, Città Metropolitane e i centri principali della Campania
Sul Golfo, tra le pendici del Vesuvio e quelle dei Campi Flegrei, troviamo Napoli con la sua provincia;
In visita alla città non vanno persi il Palazzo Reale e Piazza del Plebiscito con la Chiesa di San Francesco di Paola realizzata nell’Ottocento.
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Avellino
Al centro di una verdeggiante conca circondata da monti troviamo la provincia di Avellino. La città ha un aspetto moderno nonostante le sue origini antichissime: il centro più antico è Piazza Amendola al centro della quale si erge il monumento a Carlo II d’Asburgo.
La Cattedrale risale al dodicesimo secolo ma ha subito diverse ricostruzioni.
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Benevento
Tra l’Irpinia e il Sannio, la provincia di Benevento accoglie centri tranquilli dall’aspetto laborioso;
Benevento accoglie la Chiesa della Madonna delle Grazie, il Teatro Romano realizzato nei primi secoli dell’impero, e Ponte Leproso tramite il quale la Via Appia giungeva in città.
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Salerno
Salerno è la seconda città della Campania e la sua provincia si insinua nel territorio che vede la presenza del Golfo omonimo; lungo la sua costa ci imbattiamo in diverse località balneari come Positano e Amalfi.La visione della costiera amalfitana è magica con i suoi speroni di roccia a strapiombo sul mare.
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Caserta
La provincia di Caserta si colloca ai margini della pianura;
La città di Caserta è conosciuta per il l’immenso Palazzo Reale dei Borboni noto come Reggia di Caserta, intorno al quale si sviluppa un parco arricchito di fontane e cascate.
Le maggiori isole partenopee sono Capri, Procida e Ischia.
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Il turismo
https://www.youtube.com/watch?v=aQfH2lUpGX8
La Campania è una regione dell’Italia meridionale, situata ad ovest dal Mar Tirreno, la seconda regione più popolata d’Italia nonché la regione italiana più ricca di materiale archeologico dopo il Lazio e la Sicilia. La Campania è certamente una delle regioni morfologicamente più variegate della penisola e, per questo motivo oltre che per la sua storia, questa terra è in grado di offrire diverse tipologie di turismo. Scenari incantevoli come quelli generosamente offerti dalla Costiera Amalfitana, su tutti, hanno da sempre attratto e sedotto artisti e viaggiatori importanti provenienti da ogni parte del mondo. Napoli continua a rimanere una città dal fascino controverso ma indiscusso e le prelibatezze enogastronomiche di tutto il territorio sono fin troppo note.
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Il turismo in Campania interessa particolarmente alcune città di alto valore artistico e storico, e alcuni luoghi situati in posizioni privilegiate dal punto di vita paesaggistico. Inoltre la regione è particolarmente ricca di straordinarie testimonianze del passato. Le città romane di Pompei ed Ercolano, sepolte dall’eruzione del Vesuvio e riportate alla luce dagli archeologi, e i templi greci di Paestum attirano ogni anno milioni di visitatori da ogni parte del mondo.
Pompei
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Paestum
Ercolano
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L’enogastronomia
La Campania viene considerata come una delle regioni più importanti a livello culturale e gastronomico in Italia. Dal punto di vista gastronomico la Campania è molto conosciuta nella tradizione culinaria Italiana. Molte sono le città importanti per la creazione di piatti divenuti famosi, prima su tutti spicca la città di Napoli, dando origine partendo dalla passione per i piatti tradizionali, ad un nuovo stile più innovativo, e donando alla panoramica sociale chef riconosciuti a livello internazionale quali Antonino Canavacciuolo con il suo impareggiabile Tonno Vìtellato e Gennaro Esposito.
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I piatti tipici della Campania
La pizza Margherita
Il piatto più conosciuto della cucina napoletana è la pizza margherita.
La storia racconta che nel 1889 il pizzaiolo Raffaele Esposito della pizzeria Brandi (Pietro… e Basta Così fondata nel 1780) ideò la pizza Margherita con pomodoro, mozzarella e basilico quali colori rappresentanti l’Italia. La creazione fu fatta quando Esposito fu convocato dalla real casa nella reggia di Capodimonte, dove si riunivano i re d’Italia Umberto I e sua moglie Margherita, propose tre varianti diverse di pizza e la Regina scelse la sua preferita. Per omaggiare la regina d’Italia, Margherita di Savoia, Esposito scelse di attribuire proprio il suo nome alla pizza creata per l’occasione.
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Il ragù
Il Casatiello
Impepata di cozze
Lardiata
Parmigiana di Melanzane
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Babà
Struffoli
Pastiera
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Sfogliatella “riccia”
Sfogliatella “frolla”
Delizia al limone
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Cinema
La Campania è da sempre stata utilizzata come scenografia di diversi film.
Alla Campania, attraverso registi e attori, sono andati otto Premi Oscar: quattro a Vittorio De Sica, due a Sophia Loren, uno a Gabriele Salvatores e uno a Paolo Sorrentino.
Tra gli altri film ambientati in Campania si ricordano La bella mugnaia, girato nelle province di Benevento; Gomorra, girato tra Napoli e Caserta; Miseria e nobiltà, San Giovanni decollato, L’oro di Napoli, Napoli milionaria, La baia di Napoli, Matrimonio all’italiana, Maccheroni, Operazione San Gennaro, Pane amore e…, Pacco doppio pacco e contropaccotto, Il Postino, Io speriamo che me la cavo, l’ultimo Passione di John Turturro e numerosi altri film girati tutti nel napoletano; ed infine, Benvenuti al sud, girato a Castellabate nel Cilento.
Vittorio De Sica e Sophia Loren nel film Pane, amore e… (1955)
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Tra gli esponenti cinematografici più importanti della regione troviamo: per la produzione, Dino De Laurentiis; per la regia Ettore Scola, Gabriele Salvatores, Vittorio De Sica, Francesco Rosi, Paolo Sorrentino ed Eduardo De Filippo; come attori meritano citazione, sempre Eduardo, Totò, Peppino De Filippo, Titina De Filippo, Sophia Loren, Massimo Troisi, Bud Spencer, Toni Servillo, Silvio Orlando, Vincenzo Salemme, Alessandro Siani, Lello Arena, Nando Paone e Carlo Buccirosso.
Totò e Peppino
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Lo sfondo di Napoli, infine, è stato utilizzato anche in un episodio del cartone animato Tom & Jerry, nel quale i due protagonisti vivono le loro avventure proprio lungo il golfo della città. I luoghi visibili in tale episodio sono il panorama del golfo da Posillipo, il Maschio Angioino, l’isola di Nisida, la Galleria Umberto I, la fontana del Gigante, e diversi vicoli e scale caratteristiche della città.
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Curiosità
Leggende e tradizioni campane: fantasmi, misteri e superstizioni
La Campania è una terra ricca di tradizioni e cultura popolare. Sono tantissimi i racconti su miti e leggende legati al territorio campano, che si tramandano di generazione in generazione per far sì che la cultura popolare non vada dimenticata. Tra Munaciello, Bella ‘mbriana, spettri nei palazzi e fortezze e le streghe, sono tanti i racconti che fanno della Campania una regione piena di mistero.
Le più popolari leggende e credenze nel territorio campano sono:
Munaciello
Il munaciello è uno spirito dispettoso che vive nelle case, può portare sia fortuna sia sventura ed indossa un saio da monaco che nasconde le sue brutte fattezze. Secondo la leggenda, il figlio deforme di Caterinella Frezza, ricca donna che si innamorò di un garzone contro il volere del padre ebbe un figlio dall’aspetto orrendo.
Un’altra leggenda, invece, racconta che il munaciello fu un gestore di pozzi d’acqua che entrava nelle case dai canali di scolo per rubare oggetti preziosi. Il popolo gli attribuisce poteri magici e lo incolpa degli episodi spiacevoli, ma lo considera anche benevolo perché spesso lascia delle monete in luoghi nascosti della casa.
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Il malocchio
Per malocchio s’intende la capacità o potere dello sguardo umano di procurare intenzionalmente danni e mali alla persona osservata. Da un punto di vista fisico, i problemi causati dal malocchio possono essere: violenti mal di testa, vomito, nausea, depressione e cattivo umore.
Secondo alcune credenze popolari ci sono delle donne, quasi sempre anziane, che assicurano di possedere la capacità di scoprire se una persona è vittima del malocchio e di eliminarlo attraverso il rito dell’olio. Questa facoltà viene tramandata di generazione in generazione, ma la tradizione vuole che nel momento in cui la persona lo trasmette, perde la capacità di effettuare il rito. Per questa ragione, il passaggio avviene quando la santona crede che si stia avvicinando la fine dei propri giorni.
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Sitografia
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http://www.treccani.it/enciclopedia/campania_%28Enciclopedia-Italiana%29/
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http://www.lacampania.it/storia-della-campania.cfm
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https://www.youtube.com/watch?v=aQfH2lUpGX8
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https://salerno.occhionotizie.it/tradizioni-leggende-campania-superstizione-malocchio-fantasmi/
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https://www.oblo.it/tom-e-jerry/
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https://it.wikipedia.org/wiki/Arte_in_Campania
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http://www.tour-italia.com/Campania/Campania-Economia.html
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https://www.youtube.com/watch?v=aQfH2lUpGX8
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Published: May 17, 2020
Latest Revision: May 17, 2020
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