L’ ARTE ROMANA by Nunzia Sannino - Illustrated by NUNZIA SANNINO - Ourboox.com
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L’ ARTE ROMANA

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Artwork: NUNZIA SANNINO

  • Joined May 2020
  • Published Books 1

I ROMANI

La storia di Roma inizia nel 753 aC e termina nel 476 aC Inizialmente Roma era governata da un sistema monarchico, dopo un periodo di repubblicano e un periodo di un periodo imperiale grazie all ‘imperatore Augusto. Roma aveva da sempre controllato gran parte del Mediterraneo ed ebbe la sua massima estensione nel II secolo dC I romani si lasciarono molto influenzato dalla cultura greca. Dal terzo secolo una serie di fattori politici interni e la pressione dei popoli barbarici determinarono il declino di questo meraviglioso impero fino a determinare la sua caduta con la deposizione dell’ultimo imperatore Odoacre.

 

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L ‘ARTE 

Nei primi secoli i romani hanno riscontrato scarso interesse per l’arte, dedicandosi all’espansione militare. Inizialmente accettati i modelli dell’arte etrusca e greca e preferiscono quelli tecnici edilizie. 

OPERE DI PUBBLICA UTILITA ‘ 

I Romani fondarono numerose città dotate di fognature, ponti, acquedotti, terme, edifici per lo svago e il divertimento, spazi per la vita politica e sociale come templi, teatri, aree di mercato e basiliche civili. Inoltre fondò una rete fitta di strade per collegare le numerose città dell’impero. Nella realizzazione di queste strutture i romani usarono tecniche costruttive e di ingegneria nuove, di cui l’arco etrusco.

 

OPERE PER CELEBRARE LA GRANDEZZA DI ROMA 

Con la conquista del Mediterraneo, i romani iniziarono a sentire il bisogno di manifestare la grandezza di Roma costruendo archi di trionfo, colonne trionfali e monumenti. Nella scultura i romani sono stati maestri nel rappresentare il soggetto in modo realistico e cercarono di dare ai personaggi un aspetto simile alla realtà. 

 

OPERE PER CELEBRARE LE ABITAZIONI PRIVATE 

Con il tempo l’arte assunse la funzione di abbellire le funzioni private con affreschi e la statua arriva dalla Grecia o loro copie. possediamo anche mosaici usati per i pavimenti, ritrovati nelle città di Ercolano e Pompei.

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LA STRADA ROMANA

Le strade romane dovevano essere facilmente percorribili in qualsiasi condizione e dovevano durare a lungo. Per costruire una strada si iniziava facendo due solchi che rappresentavano la larghezza della strada. Poi si scavava un solco profondo tra i fossi fino a trovare un terreno solido. Su questo genumificato posti quattro strati diversi:

1 ° stratostatumen  formato da pietre grosse

2 ° stratoRudus  formato da pietre spaccate e cementate con La Selce

3 ° stratoNUCLEUS  formato da frammenti di mattoni e cocci cimentati

4 ° strato PAVIMENTUM  formato da pietre in basalto di forma irregolare

 

 

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LA VIA APPIA

La via Appia è una stella romana che collegava Roma a Brindisi, uno dei più importanti porti dell’antica Italia. Considerata dai romani regina viarum, è universalmente ritenuta, in considerazione dell’epoca in cui fu realizzato (fine IV-III sec. AC), una delle più grandi opere di ingegneria civile del mondo antico per l’enorme impatto economico, militare e culturale che ha avuto sulla società romana. I tratti di strada sono ancora oggi conservati e percorribili nonchè meta turistica. I lavori di costruzione iniziarono nel 321 aC per volere della console Appio Claudio Cieco che fece ampliare e ristrutturare una strada preesistente  che collegava Roma ai Colli Albani prolungandola bene a Capua. Alla metà del III sec.aC il tragitto fu prolungato fino a Benevento. I lavori si protrassero durane la seconda metà del III sec. quando fu raggiunta Taranto e poi fino al 190 aC epoca in cui fu completato il percorso fino al porto di Brindisi. La funzione primaria del tracciato era di un movimento rapido delle truppe verso l’Italia meridionale, anche se consolidava il dominio di Roma su quella parte della penisola. Essa tuttavia divenne fin dal principio una fondamentale via di commercio. La strada fu organizzata con estrema perizia e precisione, impiegando il massimo delle conoscenze tecnologiche ed ingegneristiche disponibili all ‘epoca, tanto da essere percorribile con ogni tempo e mezzo.

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L’OPUS

I romani inventarono i vari opus caementicum, cioè opere, manufatti, creati grazie al conglomerato cementizio, un composto di malta con frammenti di pietra che collegati tra i muri. In questo composto i romani ci mettevano la pozzolana, una specie di malta proveniente da Pozzuoli.

L’opus caementicium potrebbe essere:

OPUS INCERTUM , formato da pietre disposte in modo irregolare

OPUS RETICULARUM , fatto da blocchi di una forma di piramide con la punta fissata nell’amalgama e la base nella parte esterna formando un disegno a rombi 

OPUS LATERICIUM O TESTACEUM  , con cui realizza gli archi colonnati degli acquedotti o ponti 

 

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GLI SCAVI DI ERCOLANO

Guardando l’immagine degli scavi di Ercolano, risalendo all’epoca romana, notiamo che ci sono degli archi etruschi e muri sono stati associati con la tecnica dell’opus latericium e altri con l’opera incertum

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L ‘ARCO 

I romani presero dagli etruschi l’arco a tutto sesto. Esso è costituito da una serie di piedritti che, restringendosi, costituito da una parte curva sospesa su uno spazio vuoto. Al centro di questa curva è collocata la chiave di volta che è l’elemento di chiusura dell’arco. Per costruire l’arco si ricorre un’impalcatura di legno di sostegno ai mattoni, la centina, che viene smontata quando l’arco è pronto.

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 VOLTE ROMANE

L’utilizzo dell’opus caementicium e della struttura ad arco (e dei suoi derivati, volta, cupola, botte, cupola) fu molto utile per realizzare edifici sempre più imponenti come il Pantheon

VOLTE A CUPOLA, BOTTE E CROCIERA 

Ruotando più voti sull’arco etrusco, i romani riuscirono a ricavarci forme di copertura di edifici, usandole in monumenti straordinari. 

Esistono molti tipi di volta, le principali sono:

VOLTA A BOTTE , è usato per coprire gli spazi rettangolari, può essere in cemento armato, in calcestruzzo, in legno ecc. Fa parte delle superfici coniche, è sia di forma cilindrica che di forma conica 

VOLTA A CROCIERA , è un tipo di copertura architettonica formata dall’intersezione longitudinale di due volte a botte. 

VOLTA A CUPOLA , è una volta a base circolare, poligonale o ellittica ed il cui profilo è costituito da un semicerchio

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LA CITTA ‘

L’espansione di Roma avvenne sia grazie al suo esercito che alle capacità organizzative e pratiche dei romani che alla creazione di numerose città che seguivano lo schema dell’accampamento romano. Esso era formato da un incrocio di vie parallele al cardo (andamento nord-sud) e al decumano (andamento est-ovest) al cui incrocio stava il foro. Intorno alla città c’erano mura difensive. In questa struttura sono presenti gli edifici di culto e le basiliche e anche gli edifici importanti per la vita dei cittadini come terme, teatri, anfiteatri, circhi ecc. Le città erano facilmente raggiungibili grazie ad un eccezionale sistema di strade ed erano serviti da fogne, acquedotti, ponti ecc.

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planimetria scavi di ercolano

DESCRIZIONE DELLA PLANIMETRIA

DEGLI SCAVI DI ERCOLANO

Osservare la planimetria degli scavi di Ercolano osserviamo che i cardi ei decumani si intersecano in un punto formando il foro. Poi notiamo la presenza di edifici tipici delle città romane come le terme, il termopolium (luogo dove le persone si incontrano per mangiare insieme all ‘aperto), i teatri ecc.

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OPERE PER CELEBRARE LA GRANDEZZA DI ROMA 

L’aspetto di Roma era enorme ma disordinato e poco armonioso. Fu così che Augusto, diventato imperatore, cambiò l’attenzione della città. A questo scopo creato costruire l’Ara Pacis, un altare sacrificale in marmo candido con cui viene celebrato come colui che ha portato il ritmo a Roma con la fine delle guerre civili. L’opera di abbellimento di Roma continua con gli imperatori successivi ad Augusto che fecero costruire opere per celebrare la grandezza propria e dello Stato. Nei nuovi fori imperiali, accanto ai templi che celebravano gli imperatori, furono costruite strutture senza una vera e propria funzione pratica, ma che servivano solo di gran lunga la figura di imperatori e comandanti, stiamo parlando di archi di trionfo e colonne.è la colonna Traiana (presente nella foto della pagina precedente) che racconta la conquista della Dacia da parte di Traiano. Alla base della colonna sono presenti i ceneri di Traiano ed i bassorilievi che la decorazione è uno straordinario esempio di scultura realistica

 

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LA CASA: INSULA,

DOMUS E VILLA  

L’INSULA

Nelle città erano diffuse le insule ovvero grandi edifici a più piani che occupavano un intero isolato. Gli abitanti vivevano nelle stanze dei piani alti raggiungibili grazie a una scala ripida e si affacciano in un cortile dove si trovano un pozzo e le latrine, mentre il piano terra era occupato da botteghe. Erano difici poco sicuri e soggetti ad incendi poichè erano spesso fatti in legno. Per questo gli alloggi più prestigiosi erano situazioni ai piani inferiori 

LA DOMUS

L’abitazione signorile era chiamata domus era destinata ad una sola famiglia. Si è intorno all’impluvio, una vasca che raccoglieva l’acqua piovana. Più tardi si aggiunse un secondo cortile, il prestilio, che era più grande e più interno.

LA VILLA

Poi c’era la villa, la casa dei proprietari terrieri che in origine comprendeva tutti gli edifici destinati a contenere gli attrezzi per l’agricoltura che poi assunse il carattere di luogo di piacere lontano dai centri urbani. Una delle ville più delle è la villa del Casale di Piazza Armerina appartenente forse al governatore di Sicilia.

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LA DOMUS

La domus era composta da molte stanze:

FAUCES  che si trovava all ‘ingresso e che portava all’ atrio 

ATRIO era la stanza centrale subito dopo l’ingresso

CUBICOLA  erano le camere da letto

AMBIENTI DI SERVIZIO  stanze dove tutti i servi lavoravano

ALA  erano degli ambienti laterali

IMPLUVIUM  era una vasca dove si raccoglieva l’acqua piovana

TABLINUM  era il salotto

TRICLINIUM  che era la sala da pranzo dove si mangiava sdraiati

PERISTILIUM che era il giardino circondato da statue e portici

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LA PITTURA

Abbiamo una conoscenza approfondita della pittura romana Grazie agli affreschi che si trovano sui muri delle domus. Grazie al ritrovamento degli scavi di Ercolano e Pompei sono stati individuati QUATTRO STILI DI PITTURA ROMANA:

I STILE è detto anche ad incrostazione perchè imita lastre di marmo o di altri materiali che ricoprono le pareti

II STILE ricopre le pareti rifacendosi a templi e colonne in prospettiva 

III STILE che rappresentano soggetti naturalistici o mitologici oppure paesaggi

IV STILE richiama le caratteristiche del II stile ma rappresentando scene normali o improbabili in prospettiva

L ‘ENCAUSTO

L’encausto è una particolare tecnica di pittura che si ottiene mescolando i colori con il miele usata in dipinti romani ritrovati in Egitto

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DESCRIZIONE DEI DIPINTI DEGLI SCAVI DI ERCOLANO

Grazie a questa foto degli scavi di Ercolano possiamo notare che sono ancora usati per creare i dipinti degli scavi archeologici sono il IV stile visto che ci sono elementi in prospettiva

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LA SCULTURA

Anche se i Romani vennero profondamente influenzati dalla perfezione della scultura Greca, mostrarono particolare interesse per il ritratto di tipo realistico. La tradizione voleva che nell’atrio delle case nobiliari venissero conservasse le maschere degli antenati da usare nei riti funebri. La trdizione del ritratto continua anche in età imperiale. Tuttavia, una causa dell’influenza greca nei ritratti dell’individuo descritto prodotto con linea più dolce e delicati. Un particolare tipo di ritratto ufficiale è la statua equestre di Marco Aurelio (immagine nella pagina precedente). La tradizione dei ritratti continua anche in epoca tardoimperiale.

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MARCO NONIO BALBO

Marco Nonio Balbo è stato un politico romano, cavaliere e proconsole. Egli non era nativo di Ercolano, essendo nato a Nuciera Alfaterna ( Nocera Superiore) ; tuttavia vi si trasferì ben presto, tanto che divenne la sua città. Questo avvenne sia perchè mostrò per essa un amore smisurato, sia per gli onori che gli attribuirono gli ercolanesi al punto di eroicizzarlo, quasi come un imperatore. Egli fu esponente del senato romano ai tempi di Augusto , rivestendo la carica di pretore e proconsole; nel 32 a.C. venne eletto tribuno della plebe, diventando partigiano di Ottaviano Augusto durante la guerra civile. Poi gli furono riservati diversi benefici diventando molto ricco, tanto che ad Ercolano divenne proprietario di una residenza di giardini pensili e impianti termali che si affacciavano sul mare (corrispondenti alle attuali terme suburbane) le quali furono poi rese pubbliche. La sua attività di benefattore lo portò a finanziare il restauro delle mura e delle porte, nonchè della Basilica di Ercolano. L’ insieme degli onori che gli furono attribuiti dopo la morte rimanda ad una forma di culto eroico. La terrazza dove è posizionata la sua statua dovrebbe essere il luogo in cui fu cremato

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