by Mariangela
Artwork: Maestra Mariangela
Copyright © 2020
C’era una volta una piccola
goccia d’acqua, che viveva
nel mare assieme
a milioni di altre compagne:
rideva, scherzava e giocava
con i pesci.
A volte saliva sulla superficie del
mare per vedere le navi e il sole.
Gocciolina era sempre allegra,
ma un giorno diventò molto triste
perché Goccetto, Il suo fratellino
prediletto, l’aveva lasciata ed era
volato in cielo come un uccellino.
Succedeva così ha tante gocce che
stavano sulla superficie del mare.
Riscaldate dal sole, si alzavano in
cielo e volavano, volavano.
A questo punto Gocciolina decise:
“Voglio volare anch’io e vedere il
mondo come Goccetto”.
E da quel giorno cerco di farsi
notare dal sole, perché la scaldasse
e la facesse volare.
Finalmente un raggio di sole si posò
sopra di lei e la riscaldò.
Com’era caldo il sole!
Gocciolina si sente leggera leggera
e allora capì che
stava volando in cielo.
In cielo incontrò tante sue compagne
trasformate come lei in vapore e
insieme formarono una graziosa
nuvola che venticello leggero
spingeva di qua e di là.
Ma dopo un po’ il venticello si trasformò in un
vento forte che spingeva le nuvolette verso
grossi nuvoloni neri.
Chi sono? chiese Gocciolina!
“Sono tanti tuoi parenti” rispose il vento.
“E da dove vengono?“
“Dal mare, dai laghi, dai fiumi, dai torrenti……”
risposero moltissime voci da dentro i nuvoloni.
Intanto l’aria era diventata molto
fredda.
“Ahime!” pianse Gocciolina,
“non so cosa mi stia succedendo, ma mi pesa la testa. Quest’aria fredda mi fa male. Non posso più volare!“
Mentre diceva così, precipitò giù,
seguita da tutte le sue compagne
che erano ridiventate gocce d’acqua,
come lei.
Gocciolina cadde su un prato fiorito,
dove trovò molti fiori e molte erbe
assetate. Penetrò nella terra e si
spaventò, perché là sotto era buio,
ma seguì le altre gocce…….
Parecchi giorni dopo uscì dalla terra:
era la goccia di una sorgente.
Gocciolina chiese a una sua
compagna: “E adesso dove si và?“
La goccia che le stava vicino rispose:
“Adesso andiamo a incontrare un
ruscello, poi al fiume e il fiume ci
porterà al mare.”
Ma le cose non andarono così e le
avventure di Gocciolina di continuarono.
Il sole la catturò di nuovo e Gocciolina
si ritrovò in una nuvoletta sospinta
dal vento.
“Senti, nuvoletta, l’autunno
sta per finire e presto verrà
l’inverno. Adesso ti porterò sulle
alte montagne
e vedrai quante meraviglie!”
disse il vento.
Mentre volava, Gocciolina incontrava
amici e parenti che le portavano le
notizie dal mare.
“Sai che è partito anche nonno
Acquerottolo?” le disse un giorno
sua cugina. “Non volevano lasciarlo
andare, alla sua età, ma lui ha tanto
insistito!“
“E Goccetto è tornato?” chiedeva
Gocciolina. “No, non ancora.“
All’improvviso si scorsero in lontananza le montagne e Gocciolina era impaziente di arrivare.
“Siamo arrivati sulle montagne” disse il vento,
“Ma siamo troppo alti, bisogna scendere per vedere bene“
E cominciò a far scendere la nuvoletta verso il basso. Intanto arrivarono nuvoloni grigi da ogni parte e venti gelidi incominciavano a soffiare.
Gocciolina si sentì stanca, poi si mise a danzare, leggera come un petalo di fiore.
Anche le sue amiche e i suoi parenti si erano trasformati in farfalline bianche che danzavano nell’aria
“Che cosa è successo?” chiese al vento. “
“Sei diventata un fiocco di neve” le rispose.
“Che gioia” esclamò Gocciolina e continuò a
danzare finché fu stanca.
“Scendi a riposarti sulla montagna” le suggerì
il vento.
Gocciolina si posò sulla montagna e si addormentò, insieme a
milioni di altri fiocchetti, tutti stretti stretti l’uno contro l’altro.
La neve continuava a scendere dal cielo e premeva col suo peso sul fiocchetto di Gocciolina e dei suoi compagni, tanto da trasformarli in ghiaccio.
Il ghiaccio si accumulò, divenne tanto grande
da essere chiamato “ghiacciaio” e cominciò a
scivolare lentamente giù per la montagna,
verso la valle dove faceva meno freddo. Qui
cominciò a sciogliersi dando origine ad un
torrente di acqua freddissima. Passò l’inverno e
venne la primavera, ma nevicava ancora sulla
montagna.
Passarono gli anni e finalmente il sole vide
Gocciolina e le sue compagne e decise di
svegliarle piano piano.
“Ci voleva proprio questo lungo riposo!” disse
una vocina che a Gocciolina parve di
riconoscere?
“Chi sei tu che hai parlato?” chiese ansiosa.
“Questa è bella!” rispose la prima voce. “Mi
pare di sentire la voce di mia sorella
Gocciolina!” “Ma sono io!“
I due fratelli avrebbero voluto abbracciarsi,
ma non potevano muoversi.
“Povero me!” Dovrò restare qui fermo
immobile tutta la vita?”
si lamentò Goccetto.
“State tranquilli, ragazzi!”
disse una voce: era quella del vecchio Acquerottolo.
“Oh, nonno, sei qui anche tu? Perché ci troviamo qui fermi impalati e duri come un sasso?“
“Siamo duri perché siamo di ghiaccio!”
“Ghiaccio?“
“Si, ghiaccio e non siamo fermi: ci muoviamo ma così lentamente che non ce ne accorgiamo nemmeno.“
“Oh, poveri noi! Dovremo rimanere sempre così?“
“No il sole sta svegliandoci. Un giorno o l’altro
ritorneremo al nostro amato mare.“
“E poi nonno?“
“E poi siamo sempre da capo, perché il gioco
dell’acqua non finisce mai!“
Ben presto il sole sciolse tutto il ghiaccio in cui
c’erano Gocciolina, Goccetto, e il nonno e tutti
si abbracciarono.
Poi si misero a correre giù per il pendio, tra i
sassi….Formarono una cascata, un torrente, un
lago, un fiume e finalmente videro il mare.
Era vicino, sempre più vicino,eccolo
finalmente……
Com’era bello tornare a casa!
Ciao bambini, al prossimo libro!
Published: May 15, 2020
Latest Revision: May 15, 2020
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