Lettera d’Addio by Chiara Astolfi - Illustrated by Chiara Astolfi - Ourboox.com
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Lettera d’Addio

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Artwork: Chiara Astolfi

  • Joined May 2020
  • Published Books 1
Lettera d’Addio by Chiara Astolfi - Illustrated by Chiara Astolfi - Ourboox.com

Piccola nota introduttiva

Gabriel García Márquez è stato uno degli scrittori più importanti del 1900.Il suo capolavoro è stato Cent’anni di solitudine, ma ha scritto tantissime altre storie con cui ci ha accompagnato a scoprire la magia della sua terra, la Colombia, e il fascino di tutta l’America del Sud. Il testo Lettera d’Addio viene attribuito allo scrittore, che prima di morire avrebbe inviato questo saluto agli amici. Ne riportiamo una parte. Approfittiamo di questo testo bellissimo per ripassare il congiuntivo e il condizionale e vedere come si costruisce il periodo ipotetico.

Chiara Astolfi

 

 

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Lettera d’Addio

 

Se solo per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di pezza e mi regalasse un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma in definitiva penserei tutto ciò che dico. Darei valore alle cose, non per ciò che valgono, ma per ciò che significano.
Dormirei poco, sognerei di più, capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi, perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei quando gli altri si fermano, mi sveglierei mentre gli altri dormono.
Ascolterei mentre gli altri parlano, e come mi godrei un buon gelato al cioccolato !

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I verbi al congiuntivo sono scritti in blu.

I verbi al condizionale sono invece in verde.

 

IL TESTO HA LA STRUTTURA DI UN GRANDE PERIODO IPOTETICO DI 2 TIPO (DELLA POSSIBILITÀ) 

 

SE + CONGIUNTIVO IMPERFETTO+CONDIZIONALE PRESENTE

(APODOSI)                                   (PROTASI)

Se Dio dimenticasse…….probabilmente non direi

 

L’apodosi indica la condizione senza la quale una cosa può succedere o no, la protasi è la frase principale e indica cio che potrebbe succedere se la condizione lo permette.

 

In questo caso lo scrittore esprime qualcosa di possibile, immaginando cosa farebbe se Dio gli concedesse di vivere di più.

 

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Se Dio mi facesse dono di un pezzo di vita, vestirei semplicemente, mi butterei disteso al sole, lasciando scoperto non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.

Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio, e aspetterei che il sole uscisse. Dipingerei con un sogno di Van Gogh sulle stelle una poesia di Benedetti, e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che gli offrirei alla luna.
Annaffierei con le mie lacrime una rosa, per sentire il dolore delle sue spine, e con le labbra la carnosa sensazione dei suoi petali…

Dio mio, se io avessi un pezzo di vita… Non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente a cui voglio bene, che le voglio bene.
Convincerei ogni uomo ed ogni donna che essi sono i miei preferiti, e vivrei innamorato dell’amore.

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Come vedi nella pagina a fianco le apodosi sono tre e a queste seguono le protasi con i verbi al condizionale  :

  1.  Se Dio mi facesse dono di un pezzo di vita/ vestirei, butterei
  2. se io avessi un cuore/scriverei,aspetterei… 
  3. se io avessi un pezzo di vita/lascerei, convincerei

Attenzione: 

aspetterei che il sole uscisse:  in questo caso il congiuntivo imperfetto è usato per esprimere una possibilità e non una condizione!

Il testo cita

Vincent Van Gogh: pittore olandese che visse nella seconda metà del 1800  

Mario Benedetti: poeta e insegnante italiano morto recentemente 

Joan Manuel Serrat: cantautore spagnolo

 

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Agli uomini gli dimostrerei quanto si sbagliano al pensare che smettono d’innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono d’innamorarsi!
A un bambino gli darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con l’oblio.
Tante cose ho imparato da voi uomini…

 

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Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità risiede proprio nel risalire la scarpata.
Ho imparato che quando un appena nato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito del padre, lo racchiude per sempre.
Ho imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro dall’alto solo per aiutarlo ad alzarsi.

Sono tante le cose che ho potuto apprendere da voi, ma in verità a molto non potrebbero servire, perché quando mi metterete dentro quella borsa, infelicemente starò morendo.

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IL PERIODO IPOTETICO 

 

RICORDA!

  1. TIPO 1 DELLA REALTÀ: 

SI USA QUANDO L’IPOTESI E’ REALE

 

SE + INDICATIVO PRESENTE + INDICATIVO PRESENTE 

SE PIOVE, RESTO A CASA

SE + INDICATIVO FUTURO + INDICATIVO FUTURO 

SE PIOVERA, RESTERÒ A CASA

SE + INDICATIVO PRESENTE + IMPERATIVO 

SE PIOVE, RESTA A CASA !

SE + INDICATIVO PRESENTE + INDICATIVO FUTURO 

SE MI AIUTI, TI SARÒ GRATO.

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2. TIPO 2 DELLA POSSIBILITÀ 

 

SI USA QUANDO L’IPOTESI E’ POSSIBILE

 

SE + CONGIUNTIVO IMPERFETTO + CONDIZIONALE PRESENTE 

SE PIOVESSE , RESTEREI A CASA

 

 

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3. TIPO 3 DELL’IRREALTÀ

 

SI USA QUANDO L’IPOTESI E’ IMPOSSIBILE

 

SE + CONGIUNTIVO IMPERFETTO+ CONDIZIONALE PRESENTE 

SE FOSSI UN MAGO, DAREI A TUTTI UNA CASA.

SE + CONGIUNTIVO TRAPASSATO+ CONDIZIONALE PRESENTE 

SE FOSSIMO RIMASTI A CASA, NON SAREMMO QUI

SE + CONGIUNTIVO TRAPASSATO + CONDIZIONALE PASSATO 

SE ME LO AVESSI DETTO, NON SAREI USCITO DI CASA.

 

 

 

 

 

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