Cap. 1 -All’arsenale
Era la primavera del 1269, all’arsenale di Venezia, luogo in cui si costruivano navi, c’era un bambino di nome Marco Polo. Egli si aggirava spesso da quelle parti soprattutto per fare mille domande ai falegnami, che lavoravano alle navi e ai marinai. A questi domandava come una nave avesse potuto prendere il largo e quanto tempo avesse impiegato per arrivare in Oriente. Uno giorno la zia ,lo stava cercando e chiese in giro se l’avessero visto; chiedendo qua e là, lo vide da lontano parlare con uno dei falegnami al quale stava dicendo che lui sarebbe partito presto alla ricerca del padre ,Nicolò Polo. A quel punto però il falegname gli fece notare che suo padre e suo zio mancavano da tanti anni e che era impossibile ritrovarli .Marco si arrabbiò moltissimo, e gli sfuggì anche una lacrima, ma un fabbro che era presente in quel momento lo rassicurò, dicendo di non preoccuparsi perché suo padre sarebbe tornato e anche più ricco ,poi lo invitò ad andarsene a casa insieme a sua zia.A queste parole, Marco si sentì più sereno. Quando il ragazzo alzò lo sguardo, vide una ragazza con un cestino in mano. Era la figlia del fabbro. Marco rimase folgorato dal suo sorriso e tra sè pensò che quel bel sorriso non l’avrebbe mai scordato e lo avrebbe custodito come talismano (portafortuna).La zia, finalmente lo riportò a casa dove lo aspettava una sorpresa…….
CAP 2 RITA
Cap. 3: Inizia l’avventura
Nel gennaio del 1271, i due Polo discutevano del loro viaggio: Matteo voleva portare Marco con loro per fargli conoscere Kublai Khan, ma Niccolò non è d’accordo.
Marco entrò nella sala e chiese al padre di portarlo con lui, ma il papà disse di no perché il viaggio era pieno di pericoli, allora lo zio Matteo prese una decisione, non sarebbe partito senza Marco.
Il padre, anche se non era contento, accettò di portare Marco in viaggio con loro.
In primavera sarebbero partiti per il loro primo viaggio.
CAP. 4 : Addio,Venezia!
Nella primavera del 1271 arrivò il giorno della partenza per Marco. Era felicissimo perché sapeva che gli aspettavano mille avventure. La loro prima meta era San Giovanni d’Acri dove fecero visita all’amico Tebaldo Visconti. Poi ripartirono verso Laiazzo in cerca di smeraldi, oro, rubini, quando ad un certo punto arrivò un messaggero che li fece ritornare ad Acri perché Tebaldo era stato eletto papa con il nome di Gregorio X. Quando arrivarono, il papa disse che dovevano portare dei doni a Kublai Khan, il più grande imperatore della Cina. Sarebbero andati con loro due frati,Niccolò e Guglielmo. I due frati si lamentarono per tutto il viaggio poi scapparono. La mattina seguente Niccolò Polo si arrabbiò con Marco perché avrebbe dovuto fare la guardia. Lo zio si intromise e disse che non era successo niente di grave anzi fece custodire a Marco i doni preziosi.
CAP 5- In cammino
Erano arrivati giorni faticosi per i Polo; dovevano attraversare deserti infuocati e terre inospitali.
Durante il viaggio Marco scrisse un diario, assaggiò ottimi frutti come i datteri ed era ancora all’inizio dei suoi viaggi.
I Polo non si fermarono molto a Baghdad ma continuarono il loro viaggio verso la Cina, utilizzando la Via della Seta. Si accamparono in un deserto in cui si diceva che c’erano banditi che rubavano e uccidevano la gente, perciò Marco
decise di stare in guardia. Durante la notte Marco vide i cammelli agitarsi e un’ombra nera con la sciabola in mano, quindi diede l’allarme a tutti. I banditi scapparono e rimasero con un pugno di mosche in mano. Giunti a Balascian alcuni mercanti offrirono ai Polo cose meravigliose, Marco scelse un cofanetto pieno di rubini e zaffiri che rappresentava un combattimento fra un cavaliere e un drago. Marco penso che quello era il regalo perfetto per la sua sposa ovvero la ragazzina dell’arsenale. Poi successe una cosa imprevista: Marco si ammalò gravemente, aveva tanto freddo e non c’erano coperte, non c’erano nemmeno medici quindi doveva mangiare pappette schifose che preparava un anziano che si credeva un dottore. L’anziano disse che Marco era in pericolo di vita.
Cap. 6- Guarigione
Marco non morì e, dopo qualche settimana tentò di alzarsi dal letto ma fu inutile non era guarito.
Il papà era furioso con lo zio all’idea che Marco morisse. Però, una mattina Marco guarì, ma dovette passare un anno prima che l’esploratore ripartisse. E così affrontò uno dei deserti più spericolati al mondo! Ma lo fece per un mese e non fece brutta figura col Khan perché lì le persone erano più calme e si godevano i momenti di riposo, a nostro esatto contrario!
Cap. 7 La Cina delle meraviglie
I Polo dopo un’altra sosta si recarono dal Khan. La sua dimora era enorme ed era circondata da un parco pieno di daini, caprioli, puledri, cervi, linci e orsi, Marco rimase stupefatto dalla meravigliosità del posto, allora decisero di rimanere dal Khan
Decise di portare con se Marco nella sua residenza invernale a Cambaluc oggi Pechino. Marco rimase Meravigliato come sempre e dopo nel 1277 il Khan visto che lo aveva bene come un figlio lo elesse governatore di Hangzhou famosa per i suoi 12000 ponti. Dopo 8 anni il grande esploratore visitò il Giappone, il Vietnam, L’india, Giava e di nuovo Ceylon. Marco fu non solo stato il primo a scrivere un libro contenente i suoi viaggi ma fu anche il più giovane esploratore di terre lontane.
Cap. 8 L’uomo da un milione di storie
Nella sala della udienza. Kublai Khan sedeva sul trono ed i Polo erano in prima fila. Chi stava vicino a Kublai Khan godeva di grandi onori.
Kublai Khan chiese a Marco cosa lo avesse spaventato di più nei viaggi. Marco raccontò di quando era stato nel deserto del Gobi. Lì all’ improvviso arrivò una tempesta di sabbia, che impediva di vedere intorno. Alla fine della tempesta di sabbia Marco disse di essere rimasto da solo con il cammello e decise di galoppare velocemente con il esso.
Quando l’animale si fermò Marco disse di avere incontrato un vecchio dalla barba bianca. Il vecchio gli disse di seguire le stelle e Marco così fece e si salvò.
Dopo Kublai Khan chiese quale fosse la cosa che aveva stupito di più Marco. Dopo averci pensato Marco raccontò del fiume Nero come la pece e che bruciava e solo alla sera capì che serviva per illuminare ed era il petrolio.
A quel punto il Gran Khan iniziò a ridere per l’ingenuità di Marco.
Capitolo 9: Complicazioni
Passarono i giorni, i mesi e gli anni e Niccolò e Matteo sentirono nostalgia di Venezia. Marco stava bene in quel posto e lo disse al padre. Il padre rispose che i giovani volevano sempre trovare nuove terre. Niccolò disse che voleva correre a guardare le gondole e voleva stare anche nella sua Piazza San Marco.
Marco disse che capiva lo zio e il padre e che avrebbe chiesto a Kublai Khan se poteva ritornare a Venezia. Il giorno dopo andarono dall’imperatore, si inginocchiarono e gli chiesero se potevano lasciare il paese. Kublai khan alzò la mano che rivelava la sua ira e i presenti si chiesero se i Polo sarebbero stati uccisi, incarcerati o cacciati via. L’ imperatore si era dispiaciuto e rispose che sarebbero dovuti passare altri anni prima di partire perché aveva ancora bisogno dei loro servizi.I Polo se ne andarono come se avessero avuto un pugno in faccia.
Published: Apr 28, 2020
Latest Revision: Apr 28, 2020
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