il virus sconfiggi bambini

Appena Gabriele fece rientro da scuola la nonna notò subito qualcosa che non andava in lui, era triste per qualcosa ma non le disse nulla. Così la donna andò da lui e riuscì a farsi dire il motivo di quella tristezza; un ragazzo a scuola lo insultava sempre facendolo sentire diverso dagli altri soltanto per la sua corporatura più magra rispetto agli altri bambini. Ad un certo punto la nonna lo portò in soffitta con una cioccolata calda, per vedere come stava e si diresse verso un vecchio specchio appoggiato ai piedi della porta e lo spostò. Il ragazzo non poteva credere ai suoi occhi: dietro lo specchio c’era sempre stata una porta e lui non l’aveva mai saputo. I due entrarono insieme dentro quella porta e si ritrovarono in una piccola stanza, tutta buia, senza finestre con al centro solanto un tavolo con sopra un vaso chiuso tutto pieno di polvere e ragnatele. “dentro questo vaso c’è tutto il potere di cui hai bisogno per sconfiggere quei bambini che ti fanno stare male, c’è un virus molto potente che può uccidere le persone, usalo con cautela e fai attenzione perchè potrebbe diffondersi in una maniera che non potrai conrollare” disse la nonna, il bambino rimase a bocca aperta e non potè fare altro che abbracciare la sua cara nonnina. Il giorno dopo portò il virus con se a scuola e riuscì ad attaccarne un pezzo nel fazzoletto del compagno che lo prendeva sempre in giro. A Gabriele era sfuggito però che il virus si sarebbe potuto trasmettere anche ai genitori del compagno e a sua volta ai nonni e poi agli amici di calcio e alle maestre e in questo modo nessuno sarebbe più riuscito a sconfiggerlo. Avvenne proprio così; questa cosa era incontrollabile, era riuscita ad arrivare fino a New York e nessuno sapeva spiegarsi il perchè. Gabriele si sentiva così in colpa che andò a racconatre tutto alla polizia, i quali con l’aiuto dei medici e degli scienziati riusciriono a trovare la cura per quel maledetto virus e tutti furono messi in salvo.