Storie che profumano di primavera
Storie create, pensate e soprattutto immaginate dai bambini della splendida 4B
La leggenda della primavera
Tanto tempo fa c’erano soltanto tre stagioni.
Un bambino di nome Manuel ne voleva quattro e chiedeva sempre a sua mamma:” ne metti un’altra di stagione?” la mamma gli rispondeva sempre:”no!”
Diventò grande e come lavoro scelse di fare lo scienziato e unì estate, autunno, inverno e formò la primavera!
Corse a dirlo ai parenti e agli amici, ma loro non lo credettero e lo deridevano, così decise di fargliela toccare questa nuova stagione, ma prima che potessero toccare com’era la primavera, lei stessa si mise al suo posto tra le stagioni; ma c’era un problema: gli altri non sapevano che esistesse una nuova stagione e lei, la primavera, non sapeva come fare a mettersi al posto giusto, quindi le persone si fecero prendere dal panico perché non capivano più in quale stagione fossero: non faceva tanto caldo per andare al mare, ma non faceva così freddo come in inverno, e le foglie erano verdi e non marroni e gialle come in autunno. Per risolvere il problema a Manuel venne un’idea e disse:” se su ogni cosa tecnologica ci fosse scritto – c’è una nuova stagione di nome primavera- forse tutti mi crederebbero!” E così fece e mise la notizia su tutte le cose tecnologiche. Tutti così gli credettero e proprio in quel giorno ci fu la primavera per la prima volta in tutta la storia e fu così che nacque la primavera.
Adolfo Barone
La primavera smarrita
L’inverno col suo cappotto pesante, stava facendo le valigie per lasciare il posto nel mondo alla colorata primavera, mise in valigia la neve, il freddo, i camini fumanti e le gelide folate di vento, lasciò alla primavera un po’ di pioggia, che poteva tornargli utile, un cicalino per farle svegliare gli animali assopiti nel letargo e il richiamo per gli uccelli migratori per avvisarli di ritornare al nido. Controllò di non aver dimenticato niente, chiuse la valigia e salutò la terra, dandole appuntamento al prossimo dicembre, non si preoccupò di attendere l’arrivo della primavera, era certo che sarebbe arrivata, ogni anno il 21 di marzo lui le lasciava il posto e lei puntualmente prendeva posizione e iniziava a dipingere il mondo con i suoi colori brillanti.
Il vecchio inverno non sapeva che quell’anno la primavera
sarebbe arrivata in ritardo.
Mentre lui partiva, la primavera era ancora in viaggio ma non riusciva a trovare la strada, si era persa!
Si era persa in nuvole di fumo nero che salivano verso il cielo impedendole di trovare la strada giusta, così provò a raggiungere la terra via mare ma perse tempo a farsi strada nella plastica che le impediva di nuotare. Provò a viaggiare via terra ma c’era un traffico bestiale, automobili, camion, motorini… insomma non riusciva proprio ad arrivare in tempo.
Ci mise un bel po’ ad arrivare e mettersi finalmente al lavoro, ma le era rimasto davvero poco tempo, ormai l’estate stava per reclamare il suo posto più calda che mai, per la rabbia che le aveva procurato il ritardo della primavera.
-” Ormai quest’anno è andata così” sospirò, la primavera afflitta, -“l’anno prossimo cercherò di partirmi un po’ prima per essere sicura di arrivare per tempo.”
La sua buona volontà non fu premiata, per molti anni si incamminò in anticipo per essere puntuale, ma non riusciva mai ad arrivare per tempo, anzi il suo ritardo si faceva sempre più grande. Ogni anno lungo la strada trovava sempre più fumo, più plastica e più traffico.
I reclami si facevano sempre più numerosi al servizio clienti delle stagioni, arrivavano messaggi di ogni genere, del tipo:-” ma non esistono più le mezze stagioni…?” oppure:-” che bella primavera quest’anno.. piove sempre…!” e ancora:-” ma quando ha intenzione di arrivare questa benedetta primavera…?!”
Lei era tutta mortificata, ci metteva tanto impegno, non sapeva più cosa fare…
Arrivò il 2020, una pandemia aveva bloccato tutti gli uomini in casa, la primavera si incamminò verso la terra e per la prima volta dopo tanti anni il cielo era terso, permettendole di vedere
chiaramente la via, il mare lo vide popolato di pesci che nuotavano con una nuova spensieratezza e il traffico si era volatilizzato.
Tutta contenta per essere arrivata puntuale si mise al lavoro, svegliò gli animali, colorò i prati e li decorò con i fiori più belli del suo catalogo, avvicinò un po’ il sole per dare tepore alla terra e aggiunse qualche stella in più nel cielo notturno. Mise con cura ogni singola foglia negli alberi ancora spogli e si curò che ogni fragola fosse rossa al punto giusto e con tutti i puntini in ordine. Quando tutto fu pronto però si accorse con stupore che proprio gli uomini, che si erano lamentati tanto, non uscivano a godersi tutto ciò che con tanta gioia aveva fatto. Si guardò intorno, cominciò a cercali e li trovò tutti chiusi in casa, scoprendo che questa loro clausura era dovuta alla pandemia che padroneggiava sulla terra. Si mise a riflettere su quella strana coincidenza e capì che i suoi ritardi erano dovuti proprio agli uomini, rendendosi conto che se quell’anno era riuscita ad arrivare in tempo era proprio perché l’inquinamento delle loro attività si era ridotto a causa dell’impossibilità di uscire.
La primavera si dispiacque molto che gli uomini non potessero godere della sua creazione e prima di lasciare il posto all’estate lasciò loro questo messaggio:
“Cari esseri umani, mi è dispiaciuto molto quest’anno non avervi visto vivere la mia stagione. Il mio lavoro non riguarda solo la natura e gli animali, lavoro anche e con molto impegno soprattutto per voi perché gioisco nell’assistere alle vostre scampagnate, gioisco nella corsa felice dei bambini e nel vederli popolare i parchi che decoro con tanta passione! Purtroppo negli ultimi anni ho avuto qualche difficoltà ad arrivare in tempo, ma sono sicura che da questa situazione che vi colpisce in prima persona, imparerete tante piccole, grandi lezioni per il vostro e nostro futuro. La vostra storia è ricca della saggezza che fin dai tempi antichi avete dimostrato di avere… E’ ora di cambiare, forse, è l’ora di una nuova evoluzione!
Con la certezza di vedervi l’anno prossimo e con l’augurio che cercherete di aiutarmi ad arrivare in tempo vi lascio a mia sorella estate, con la speranza che quando mi affaccerò nuovamente alla terra vi troverò nuovi e rinati.
con affetto
la vostra vecchia Primavera”
Published: Apr 22, 2020
Latest Revision: Apr 22, 2020
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