la battaglia tra Greci e Troiani nacque perché Paride, principe della città di Troia, rapì la bellissima Elena, moglie di Menelao, re di Sparta.
I re di tutta la Grecia si unirono a Menelao ea suo fratello Agamennone, per combattere Troia e liberare Elena.
Con le loro navi raggiunsero Troia e l’assediarono per 10 anni
Agamennone dopo il saccheggio di Limesso prese come sua schiava Criseide figlia di Crise, sacerdote preferito di Apollo.
Apollo arrabbiato con il re Agamennone
Perché non voleva lasciare libera Criseide, scatena una pestilenza tra i soldati greci.
Solo Achille ha il coraggio di parlare e chiede ad Agamennone di restituire la ragazza al padre per placare la collera del dio Apollo.
Agamennone accetta, ma per rinunciare alla fanciulla vuole in cambio Briseide, la schiava di Achille.
Achille è turbato e non vuole rinunciare alla sua schiava, ma Agamennone è irremovibile.
La rabbia è nel petto di Achille che decide di non combattere più e nel momento in cui Briseide viene consegnata ad Agamennone, l’ira funesta si scatena …
Achille sconvolto piange in riva al mare e domande aiuto
alla sua divina madre.
Teti esce dall’acqua e promette al figlio di aiutarlo
nella sua vendetta:
Perché senza Achille i Greci non vinceranno la guerra.
la dea Teti chiede aiuto a Zeus per vendicare offesa
recata al figlio Achille.
Zeus mentre Agamennone dormiva gli sussurrò all’orecchio che sarebbe stato lui a vincere la battaglia contro i Troiani.
Al suo risveglio Agamennone ordina al suo esercito di continuare la battaglia contro i Troiani
mentre la bella Elena e Priamo osserviamo da lontano il combattimento tra Menelao, fratello di Agamennone e marito di Elena, e Paride
chi dei due vincerà segnerà i sorti della guerra.
Intanto gli dei sul monte Olimpo discutono della guerra. Zeus vorrebbe farla finita, ma Atena ed Era vogliono che la battaglia riprenda.
Menelao aiutato dalla dea Atena sta per colpire a morte Paride, ma Venere, che da sempre lo protegge, lo avvolge in una nuvola e lo salva dalla lancia di Menelao.
I due eserciti muovono l’uno verso l’altro.
Marciando i guerrieri gridano e agitano le lance, la terra rimbomba e il fragore delle armi arriva al cielo.
Troia sta ormai cadendo nelle mani dei Greci.
Ettore abbandona momentaneamente il campo di battaglia
perché vuole rivedere per un’ultima volta la moglie Andromaca
e il figlioletto Astianatte.
Non appena arrivato alle porte di SCEE, vede venirgli incontro
Andromaca e il figlioletto
la vista del bambino fa nascere sulle labbra di Ettore un sorriso.
L’eroe tende le braccia al figlio che, impaurito dal grande elmo
ondeggiante, si rifugia tra le braccia della nutrice
Ettore prende il piccolo tra le braccia, lo bacio e lo solleva in
alto e prega gli dei che il proprio figlioletto da grande
diventi più forte del padre.
Venuta l’ora del distacco Ettore mise il figlioletto tra le braccia
della moglie piangente.
tra le lacrime Andromeda diceva a Ettore:
Avevo sette fratelli, che furono uccisi dalle frecce di Achille,
tutti in un solo giorno.
Mia madre, regina di Placo, fu uccisa da Artemide dopo
aver pagato un riscatto ad Achille per essere lasciato libero .
Per me tu sei per l’ unica persona che ho rimani a casa
non rendere tuo figlio orfano e io Vedova.
Ettore intenerendosi, la bacia ma non può esaurire il desiderio di Andromeda
perché la patria e l’onore sono più importanti dell’amore che prova per la sua famiglia.
preferisce morire piuttosto che vedere la moglie prigioniera e
schiava dei nemici Achei.
Ettore riparte per la battaglia
La battaglia continua furiosa ma Achille non vuole combattere
Patroclo, giunto alla tenda di Achille, tenta di convincerlo in
tutti i modi a tornare a combattere ma Ettore rifiuta.
Cede quindi a Patroclo le sue armi ei suoi soldati.
L’arrivo di Patroclo travestito da Achille infonde
fiducia ai Greci.
Ettore sfida dal suo carro Patroclo pensando che fosse
Achille e dopo una lunga lotta riesce a trafiggerlo
con il suo giavellotto.
Patroclo muore.
Ettore trionfante spoglia Patroclo dell’armatura di
Achille e indossa l’elmo del suo grande rivale.
La battaglia continua furiosa mentre il corpo di Patroclo
giace a terra …
Recuperato il corpo di Patroclo, Achille promette
piangendo che vendicherà la sua morte
uccidendo Ettore.
Achille invoca ancora l’aiuto della madre.
La quale gli fa costruire una nuova armatura forgiata da Efesto
Achille Indossata la nuova armatura si prepara a
combattere contro Ettore ei Troiani.
Ettore, per volere del Fato, resta fuori delle mura e aspetta l’arrivo di Achille, ma quando lo scorge, bellissimo e possente nelle sue armi divine, preso da sgomento, fugge. Per tre volte compie il giro delle mura inseguito dal nemico, poi si riprende, domina la paura e affronta il suo destino con coraggio e risolutezza.
Ettore, colpito al collo dalla lancia di Achille, muore.
Achille lega i piedi di Ettore al suo carro e urlando trascina il
cadavere del rivale nella polvere in segno di disprezzo.
dopo giorni, il vecchio Priamo, re di Troia e padre di Ettore,
si presenta umilmente alla tenda di Achille e inginocchiandosi chiede ed invita il corpo del figlio.
Priamo ritorna a casa e sistema il corpo di Ettore nel centro della grande sala.
Elena e Andromeda, la giovane moglie di Ettore, si inginocchiano piangendo e guardando il viso pallido del’amato
La guerra però non finisce.
i Greci inviati ricorrere all’astuzia per vincere.
infatti il greco Ulisse ha costruito un cavallo di legno colomba gigante all’interno erano nascosti i soldati greci e lo lascio sulla spiaggia.
i Troiani vendendo il grande cavallo pensarono che fosse un dono degli e lo portarono dentro la città di Troia.
ma durante la notte mentre tutti dormivano i soldati i greci
uscirono dalla pancia del cavallo e incendiarono Troia.
Published: Apr 19, 2020
Latest Revision: Apr 19, 2020
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