Il Decameron

Care ragazze e cari ragazzi,

in questo tempo sono state diverse le persone, insegnanti e non, che nel paragonare la realtà che stiamo vivendo a quella relativa a epoche passate, hanno più volte fatto ricorso al DECAMERON di Boccaccio.

Vediamo di conoscere insieme la ragione, memori dei concetti appresi in classe riguardo allo studio dei testi.

Innanzitutto cerchiamo di capire insieme chi è Boccaccio; perché il Decameron ha questo nome e cosa significa.

Per farlo ho pensato di mostrarvi questo breve video che ci aiuta a conoscere più da vicino l’autore di quest’importantissima opera della letteratura italiana.

Ecco, ora dovreste avere compreso il perché quest’opera viene citata e presa come paragone rispetto al tempo che stiamo vivendo noi.

Boccaccio, come si apprende dal video, ambienta l’opera nell’anno 1348, cioè quello in cui scoppiò a Firenze un’epidemia di peste, e immagina così che un’allegra brigata, vale a dire un gruppo di sette giovani ragazze e tre giovani ragazzi, si allontani dalla città di Firenze, afflitta per l’appunto dalla peste, per recarsi in campagna, e lì trascorrere dieci giorni, da cui il nome DECAMERON, passando il tempo a conversare, a narrare delle novelle e, insieme, sfuggire così anche al rischio di contagio.

Oggi leggeremo una di queste novelle presenti nel nostro manuale, VOL A. Per prima cosa andiamo a pagina 348, leggiamo la biografia di Giovanni Boccaccio, poi a pag. 350 e pag. 351, ripassiamo la struttura dell’opera, presentata nel box a fondo pagina, quindi leggiamo la novella Federigo e il suo falcone, nella riscrittura di Piero Chiara, ma ricordiamo che è importante sapere che l’originale è scritta da Boccaccio, e porta il titolo Federigo Degli Alberighi (si trova a pag. 349). Poiché l’originale è scritta nel volgare del Trecento, ci aiutiamo con la riscrittura di pag. 355 e svolgiamo poi l‘esercizio n. 10 a pag. 360.

Si tratta di una delle più celebri novelle del Decameron; in linea alle novelle della quinta giornata, racconta una storia d’amore prima non corrisposto e poi felicemente corrisposto.

Per concludere, vi invito a vedere questo filmato per conoscere meglio l’aspetto legato all’epidemia di peste del 1348 e capire dunque perché quest’opera sia stata così lungamente citata in tutto questo tempo in cui nel mondo si assiste all’epidemia denominata Covid-19.

Ecco, se avete visto anche questo video, direi che non ci rimane che accogliere questo invito al racconto. Iniziate a pensare a un tema da porre come oggetto di un racconto: a turno ciascuno di voi sarà chiamato a comporre un breve testo, nel rispetto del tema scelto.

Dalla prossima volta avrò la cura di indicare sul registro elettronico il re e la regina della giornata, i quali saranno incaricati di scegliere il tema. Una volta approvato dall’insegnante, il tema sarà condiviso coi compagni: a quel punto ciascun alunno scriverà la sua novella che invierà via mail alla docente. Chissà che da questo lavoro non nasca un Decameron 2.0 del secolo XXI, al tempo del Covid-19!

Per venerdì 17 vi aspetto invece coi compiti sulla novella di Federigo Degli Alberighi.

Buona lettura e buon lavoro.

A venerdì!