by Leila
Artwork: Bassi Leila
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CREPUSCOLARISMO
-Nuova sensibilità e una nuova concezione della poesia
-Il tono è dimesso,pacato,triste e smorzato
-Il tono viene evidenziato molto all’interno della poesia
-I poeti assumono un atteggiamento di rinuncia e si rifugiano nel ricordo dell’infanzia aspirando a un’esistenza semplice e serena
-Le composizioni sono piene di pessimismo e un sentimento di malinconia dalla stanchezza del vivere
-Il verso tende alla prosa
-Il mondo rappresentato è fatto di piccole cose
-I temi principali sono: i dolci paesaggi autunnali,la tristezza per le cose perdute, le rievocazioni nostalgiche di ambienti e persone del passato
-Gli autori principali sono: Gozzano,Corazzini,Moretti e Govoni
GUIDO GOZZANO
-Guido Gozzano nasce a Torino nel 1883
-Preferisce i corsi di Lettere e frequentare i circoli culturali della città
-Successivamente si dedica alla poesia
–La via del rifugio è stato il suo primo volume di liriche
–I colloqui è stata la raccolta poetica più importante
-Attratto dalla spiritualità delle religioni orientali
-Il poeta decide di fare un lungo viaggio in India
–Verso la cuna del mondo racchiude i ricordi di questo viaggio
-Muore a Torino nel 1916
LE OPERE
–La via del rifugio:è la prima opera pubblicata nel 1907
-La sensibilità dell’autore si manifesta in una poesia fatta di piccole cose quotidiane
–I colloqui:è la seconda raccolta di versi pubblicata nel 1911
-Rappresentano il momento più importante della sua produzione poetica
–Il giovanile errore, Alle soglie e Il reduce sono una sorta di autobiografia suddivisa in tre sezioni
-Ricostruiscono le tappe ideali della vita del poeta
I TEMI E LO STILE
-Gozzano è un poeta solitario e inquieto, è l’esponente più rappresentativo del Crepuscolarismo
-Nelle sue poesie sono presenti oggetti e temi tipici di questo movimento
-Che lo portano a desiderare tranquilli ambienti di provincia e atmosfere più raccolte
-Gozzano guarda questo mondo con nostalgia e ironia
-Un mondo fatto di piccole cose,amate perché lontane dalla cultura della sua epoca
-Gozzano utilizza un linguaggio familiare e colloquiale
-Spesso accostato a espressioni raffinate
I COLLOQUI
Venticinqu’anni!… sono vecchio, sono |
vecchio! Passò la giovinezza prima, |
il dono mi lasciò dell’abbandono! |
Un libro di passato, ov’io reprima |
il mio singhiozzo e il pallido vestigio |
riconosca di lei, tra rima e rima. |
Venticinqu’anni! Medito il prodigio |
biblico… guardo il sole che declina |
già lentamente sul mio cielo grigio. |
Venticinqu’anni… ed ecco la trentina |
inquietante, torbida d’istinti |
moribondi… ecco poi la quarantina |
spaventosa, l’età cupa dei vinti, |
poi la vecchiezza, l’orrida vecchiezza |
dai denti finti e dai capelli tinti. |
O non assai goduta giovinezza, |
oggi ti vedo quale fosti, vedo |
il tuo sorriso, amante che s’apprezza |
solo nell’ora trista del congedo! |
Venticinqu’anni!… Come più m’avanzo |
all’altra meta, gioventù, m’avvedo |
che fosti bella come un bel romanzo! |
II. |
Ma un bel romanzo che non fu vissuto |
da me, ch’io vidi vivere da quello |
che mi seguì, dal mio fratello muto. |
Io piansi e risi per quel mio fratello |
che pianse e rise, e fu come lo spetro |
ideale di me, giovine e bello. |
A ciascun passo mi rivolsi indietro, |
curioso di lui, con occhi fissi |
spiando il suo pensiero, or gaio or tetro. |
Egli pensò le cose ch’io ridissi, |
confortò la mia pena in sé romita, |
e visse quella vita che non vissi. |
Egli ama e vive la sua dolce vita; |
non io che, solo nei miei sogni d’arte, |
narrai la bella favola compita. |
Non vissi. Muto sulle mute carte |
ritrassi lui, meravigliando spesso. |
Non vivo. Solo, gelido, in disparte, |
sorrido e guardo vivere me stesso. |
FUTURISMO
-Il futurismo è un movimento d’avanguardia
-Nato da un manifesto di Filippo Tommaso Marinetti
–Rinnovamento dell’arte
-Esprimere in forme nuove il dinamismo della società contemporanea
-Affascinati dal progresso tecnologico
-Esaltano il mondo moderno in tutte le sue espressioni:la velocità, la civiltà delle macchine,l’industrializzazione e la guerra
-La guerra viene definita sola igiene del mondo perché spazza via la debolezza dell’umanità selezionando i più forti
-Nascono nuove forme di scrittura
–Aboliscono la sintassi,gli aggettivi,gli avverbi e la punteggiatura
-I verbi sono usati solo all’infinito
-Viene esaltata la violenza,la guerra e il nazionalismo
-I principali esponenti sono: Marinetti, Palazzeschi, Folgore e Soffici
FILIPPO TOMMASO MARINETTI
-Nato ad Alessandria il 22 Dicembre 1876
-Si laurea in giurisprudenza a Genova
-A Parigi si mette in luce e comincia a pubblicare alcuni volumi di poesie
-Carattere esuberante e combattivo
LE OPERE
–Il Manifesto del Futurismo: pubblicato nel 1909 esalta l’inizio di una nuova epoca
–Zang Tumb Tumb: pubblicato nel 1914 realizzata durante l’assedio di Adrianopoli
–Guerra sola igiene del mondo: pubblicata tra il 1913-1915 costituisce il credo politico dei futuristi
–L’indomabile: pubblicata nel 1922, la violenza bestiale,l’odio,l’istinto sanguinario vengono purificati dalla civiltà delle macchine
–Poemi simultanei futuristi: pubblicata nel 1933, esaltano l’ebrezza della velocità
Aeropoema del Golfo della Spezia: celebra la flotta italiana da guerra
I TEMI
-Marinetti è in polemica con la cultura tradizionale
-Organizza manifestazioni di patriottismo irredentistico
-Esalta la guerra, la velocità, l’istinto più sfrenato e la forza
-Uomo coerente nel senso che mette in pratica quello che teorizza
IL BOMBARDAMENTO
ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo
all’infinito
nel centro di quei tam-tuuumb spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati) balzare scoppi tali pugni batterie tiro rapido Violenza ferocia regolarità questo basso grave scandere gli strani folli agitatissimi acuti della battaglia Furia affanno
orecchie occhi
narici aperti attenti
forza che gioia vedere udire fiutare tutto tutto tara-tatatata delle mitragliatrici strillare a perdifiato sotto morsi schiaffffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie salti altezza 200 m della fucileria Giù giù in fondo all’orchestra
stagni diguazzare buoi buffali pungoli
carri pluff plaff impennarsi di cavalli
flic flac zing zing sciaaack ilari nitriti iiiiii scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia croooc-craac [LENTO DUE TEMPI] Sciumi Maritza o Karvavena croooc craaac grida degli ufficiali sbataccccchiare come piattttti d’otttttone pan di qua paack di là cing buuum cing ciack [PRESTO] ciaciaciaciaciaak su giù là là in-torno in alto attenzione sulla testa ciaack bello Vampe
vampe
vampe vampe
vampe vampe
vampe ribalta dei forti die-
vampe
vampe
tro quel fumo Sciukri Pascià comunica telefonicamente con 27 forti in turco in tedesco allò Ibrahim Rudolf allô allô attori ruoli
echi suggeritori scenari di fumo
foreste applausi odore di fieno fango sterco non sento più i miei piedi gelati odore di salnitro odore di marcio
ERMETISMO
-Poetica che sorge intorno agli anni Venti
-Periodo tra le due guerre mondiali fino al secondo dopoguerra
-Ermetico:Oscurità e indecifrabilità della nuova poesia,ritenuta difficile in confronto alle altre strutture della poesia classica
-I poeti ermetici seguono l’ideale della poesia pura
-Tema centrale:la solitudine disperata dell’uomo moderno,ha perduto fede negli antichi valori,nei miti della civiltà romantica e positivista
–L’inguaggio essenziale che descrive l’intensità del suo stato d’animo
-Uso dell’analogia,la sintassi è semplificata,la punteggiatura abolita e viene dato grande rilievo agli spazi bianchi e alle pause
-I principali autori:Giuseppe Ungaretti,Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo
–Vincenzo Cardarelli e Umberto Saba
UNGARETTI
-Nasce ad Alessandria d’Egitto
-Nel 1912 si trasferisce a Parigi
-Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale rientra in Italia
-Da fervido interventista si arruola volontario combattendo sul Carso,esperienza che segnerà Ungaretti
-Ottiene un impiego presso il Ministero degli Esteri e aderisce al fascismo
-Rientrato in Italia insegna Letteratura moderna e contemporanea
-Il poeta perde il figlio di nove anni durante il soggiorno in Brasile
–Muore nel 1970
OPERE
–Allegria(1931): raccolta di poesie che esprimono il punto di vista del poeta sull’esperienza della guerra
–Sentimento del tempo(1933): meditazione sui grandi temi della vita:il dolore,la morte e la memoria
–Il dolore(1947): è incentrato sul mistero della morte sentito come tragedia personale e storica
POETICA
–Poesia delle forti emozioni
-La punteggiatura spesso scompare
-La disposizione della parola nello spazio bianco assume un preciso significato
IL DOLORE
Fa piaga nel Tuo cuore
La somma del dolore
Che va spargendo sulla terra l’uomo;
il Tuo cuore è la sede appassionata
dell’amore non vano.
Cristo, pensoso palpito,
Astro incarnato nell’umane tenebre,
Fratello che t’immoli
Perennemente per riedificare
Umanamente l’uomo,
Santo, santo che soffri,
Maestro e fratello e Dio che ci sai deboli,
Santo, Santo che soffri
Per liberare dalla morte i morti
E sorreggere noi infelici vivi,
d’un pianto solo mio, non piango più,
Ecco, Ti chiamo, Santo,
Santo, Santo che soffri.
MONTALE
-Nasce a Genova nel 1896
-Non completa gli studi
-Forte passione per la letteratura,la poesia e anche per il canto
-1917 partecipa alla guerra come ufficiale di fanteria
-1927 si trasferisce a Firenze
–Collaboratore presso una casa editrice
-Direttore del Gabinetto Vieusseux: circolo culturale fiorentino
–Collaborazione con varie testate giornalistiche:Corriere della Sera,dove lavorava come critico letterario e musicale
–1967: viene nominato senatore
–1975: ottiene il premio Nobel per la Letteratura
–Muore nel 1981
OPERE
–Ossi di seppia(1925): il male di vivere
–Le occasioni(1939): liriche scritte tra il 1928 e il 1939, situazioni dalle quali scatta la memoria di persone,eventi e circostanze della vita
–La bufera e altro(1956): la sua terza raccolta di poesie risalenti agli anni della guerra
–Farfalla di Dinard
POETICA
-Ha valore in quanto documento del male di vivere che investe l’universo
-Rappresentato dal paesaggio aspro e riarso e attraverso gli stessi oggetti nei quali la vita sembra impietrita
-Utilizza uno stile essenziale e spesso impenetrabile, lingua parlata ad altri di uso poetico
LA BUFERA
La bufera che sgronda sulle foglie
dure della magnolia i lunghi tuoni
marzolini e la grandine,
(i suoni di cristallo nel tuo nido
notturno ti sorprendono, dell’oro
che s’è spento sui mogani, sul taglio
dei libri rilegati, brucia ancora
una grana di zucchero nel guscio
delle tue palpebre)
il lampo che candisce
alberi e muro e li sorprende in quella
eternità d’istante – marmo manna
e distruzione – ch’entro te scolpita
porti per tua condanna e che ti lega
più che l’amore a me, strana sorella, –
e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere
dei tamburelli sulla fossa fuia,
lo scalpicciare del fandango, e sopra
qualche gesto che annaspa…
Come quando
ti rivolgesti e con la mano, sgombra
la fronte dalla nube dei capelli,
mi salutasti – per entrar nel buio.
Published: Apr 12, 2020
Latest Revision: May 2, 2020
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