Un pò di cose

by ANGELA ANDREOZZI

Artwork: Angela Andreozzi

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Un pò di cose

by

Artwork: Angela Andreozzi

  • Joined Mar 2020
  • Published Books 2

Questo libro raccoglie lezioni, pensieri e tanto altro.

Potrei quasi dire che è un brogliaccio, uno “Zibaldone” è tutto ciò che da un pò di tempo sta capitando.

La prima domanda che mi pongo: “Perché insegno?”

2

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

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Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

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Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

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Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

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Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

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Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

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Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

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Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

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Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

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Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

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Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

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Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

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Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

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Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

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Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

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Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

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Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

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Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

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Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

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Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

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Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

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Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

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Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

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Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

Ecco la NOSTRA vocazione:” insegnare ma anche stimolare la memoria, l’intelligenza, la sensibilità e la fantasia.

Credere in quello che si fa e, metterci l’anima, il cuore  e la ragione

Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

Farli essere veri, protagonisti anche se, in termini di gestione della classe e della disciplina costa.

Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

Raramente perdo la pazienza. Argomento con calma. Non minaccio, cerco di motivarli.

Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

Vorrei “marchiarli “ per tutta la vita!

Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

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Insegno la curiosità, la fantasia, (perché ogni parola fa parte di un’immagine e ogni frase è un’immagine e la fantasia le unisce.)

Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

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Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

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Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

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Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

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Insegno la passione per la cultura, il rispetto, il saper ragionare. Insegno a non aver paura di sbagliare; ad andare contro corrente, anche a dissentire. Insegno i valori dell’amicizia, della lealtà, della collaborazione e della condivisione. Insegno ad accettare le sconfitte, le critiche, ad affrontare le difficoltà ma anche a porsi degli obiettivi e a credere in essi e, soprattutto, a credere in se stessi. A sognare senza pudore, a credere in quello che si fa e a farlo con passione, a combattere i luoghi comuni, a scrivere con passione. A scoprire a coltivare, a far esplodere il proprio talento stuzzicandolo continuamente, a cercare la strada giusta e tutto questo in classe.

Ecco, io vorrei essere il “maestro giusto” perché il maestro giusto cambia la vita dell’alunno. Io l’ho incontrato durante il mio cammino di studente,quindi, spero che succeda anche agli alunni che, ogni anno CI capitano.

Lavoro con loro, per loro.

Giocare, leggere insegnare e così  imparare insieme. Fargli il regalo della curiosità intellettuale questo cerco di fare: “ non farli mai sentire soli”.

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Loro sono quello che sono e ti sbattono in faccia il loro “essere diversi” prima che ti glielo possa ricordare.

Ed io?

Io li amo proprio per questo.

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Poi capita che, quando hai tante perplessità loro ti stupiscono e, danno il meglio.

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Perché è proprio questo insegnare, lasciare il segno che stimola a discutere a dubitare, che invoglia ad imparare.

Questo è alla base dell’insegnamento: la ricerca dell’affanno di educare per tutta la vita trasformando la frustrazione e la disperazione di alcuni in energia serena, saggia e perseverante.

Insomma, per farla breve:” ciò che conta è l’insieme di ciò che si insegna e di come lo si insegna!”

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