LETTERATURA DEL 900 by Tobia Ertolupi - Ourboox.com
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LETTERATURA DEL 900

  • Joined Mar 2020
  • Published Books 1

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2

IL NOVECENTO

  • ha origine in francia
  • il termine inizialmente ha eccezione negativa:indica un gruppo di giovani poeti anticonformisti
  • nasce da una crisi esistenziale
  • Caratteristiche principali:
  • -non si ha più fiducia negli altri(invidualismo)
  • -mancanza di fiducia nella regione
  • -isolamento della società
  • -senso di solitudine e di angoscia/tristezza
  • PRINCIPALI AUTORI
    Pascoli, D’Annunzio,Svevo, Pirandello.
3

GIOVANNI PASCOLI

LA VITA
Nasce nel 1855 a San Mauro di Romagna.
Il 10 agosto del 1867 muore suo padre, assassinato da ignoti, e questa esperienza cambierà la sua vita.Studia a Bologna dove studia lettere ed ottiene una borsa di studio.
Otterà la cattedrale di letteratura all’università di Bologna.
Muore nel 1912.
LE OPERE
La maggior parte risale ai primi del’ 900. Si tratta di raccolte di poesie.
-MYRICAE su (x Agosto)
-CANTI DI CASTELVECCHIO temi campestri
-POEMI CONVIVIALI dedicati al mito e alla storia antica
LA POETICA E LO STILE
IL FANCIULLINO: si rifugia nel mondo dell’infanzia;(TEMA DEL NIDO)anche le più piccole cose acquistano valore simbolico e allusivo.
Il linguaggio è innovativo tratti di vocabolari tratti dalla vita quotidiana ricco di suggestioni.
4

X AGOSTO

San Lorenzo, Io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

5

D’ANNUNZIO

LA VITA
Nasce a Pescara nel 1863.
Studia a Prato alla facoltà di lettere diventa una figura di spicco della vita colturale a Modena.
Partecipa alla prima guerra mondiale.
LE OPERE
I romanzi:
-Il piacere 1889
-l’innocente 1892
-Il trionfo della morte 1894
Le raccolte poetiche
-le laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi.
-Alcyone
LA POETICA
La sua poetica più apparescente del decadentismo.
Aspetti:
-estetismo: inteso come esaltazione della bellezza e dell’arte
-superomismo: il culto esagerato della personalità
-sensualismo: abbandono delle suggestioni dei sensi e dall’istinto.

 

 

6

PIOGGIA NEL PINETO

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell’aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d’arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L’accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall’umida ombra remota.

Più sordo e più fioco
s’allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s’ode voce del mare.
Or s’ode su tutta la fronda
crosciare
l’argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell’aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell’ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l’erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.

E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c’intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m’illuse, che oggi t’illude,
o Ermione.
7

                              IL CREPUSCOLARISMO

 

-Poeti che si fanno interpreti di una nuova sensibilità e di una nuova concezione della poesia

-Assumono atteggiamento di rinuncia

-si rifugiano nel ricordo dell’einfanzia

-Aspirano a un’esistenza semplice e serena

-composizione accomunate da un tenue pessimismo, da una malinconia e dalla stanchzza di vivere

-i temi cantati sono dolci paesaggi autunnali, la tristezza per le cose perdute, rievocazioni nostalgiche di ambienti e persone del passato.

8

PRINCIPALI AUTORI SONO:

 

GUIDO GOZZANO

 

 

SERGIO CORAZZINI

MARTINO MORETTI

CORRADO GOVONI

9

 GUIDO GOZZANO

 

LA VITA:

Nasce a Torino nel 1883. Dopo aver studiato al liceo si iscrive alla facoltà di legge senza mai laurearsi, preferisce seguire i corsi di lettere.

Pubblica il suo primo volume di liriche, la vita del rifugio, e successivamente la raccolta più importante, icolloqui.

Malato di Tubercolosi si rifugia sulla riviera ligure.

Il poeta decide di andare verso i paesi orientali.

Le immagine del viaggio andranno poi raccolte su un volume con titolo Verso la cuna del mondo.

Muore a Torino nel 1916.

 

LE OPERE

-La via del rifugio è la prima opera del poeta.

-I colloqui,pubblicata nel 1911

 

I TEMI E LO STILE

E’ un poeta solitario e inquieto è l’esponente più significativo del crepuscolarismo.

Nelle sue poesia sono presenti oggetti e temi tipici di questo movimento.

Gozzano abbandona i termini artificiosi di una certa poesia del periodo, utilizza un linguaggio familiare e colloquiale.

10

INVERNALE

“…cri…i…i…i…icch”…
l’incrinatura
il ghiaccio rabescò, stridula e viva.
“A riva!” Ognuno guadagnò la riva
disertando la crosta malsicura.
“A riva! A riva!…” un soffio di paura
disperse la brigata fuggitiva
“Resta!” Ella chiuse il mio braccio conserto,
le sue dita intrecciò, vivi legami,
alle mie dita. “Resta, se tu m’ami!”
E sullo specchio subdolo e deserto
soli restammo, in largo volo aperto,
ebbri d’immensità, sordi ai richiami.
Fatto lieve così come uno spetro,
senza passato più, senza ricordo,
m’abbandonai con lei nel folle accordo,
di larghe rote disegnando il vetro.
Dall’orlo il ghiaccio fece cricch, più tetro…
dall’orlo il ghiaccio fece cricch, più sordo…
Rabbrividii così, come chi ascolti
lo stridulo sogghigno della Morte,
e mi chinai, con le pupille assorte,
e trasparire vidi i nostri volti
già risupini lividi sepolti…
Dall’orlo il ghiaccio fece cricch, più forte…
Oh! Come, come, a quelle dita avvinto,
rimpiansi il mondo e la mia dolce vita!
O voce imperiosa dell’istinto!
O voluttà di vivere infinita!
Le dita liberai da quelle dita,
e guadagnai la riva, ansante, vinto…
Ella sola restò, sorda al suo nome,
rotando a lungo nel suo regno solo.
Le piacque, al fine, ritoccare il suolo;
e ridendo approdò, sfatta le chiome,
e bella ardita palpitante come
la procellaria che raccoglie il volo.
Noncurante l’affanno e le riprese
dello stuolo gaietto femminile,
mi cercò, mi raggiunse tra le file
degli amici con ridere cortese:
“Signor mio caro, grazie!” E mi protese
la mano breve, sibilando: – Vile!
11

 FUTURISMO

-movimento d’avanguardia nato da un manifesto programmato da Filippo Tommaso Marinetti.

-I futuristi esaltano il mondo moderno in tutte le sue espressioni.

-l’esaltazione della violenza, della guerra e del nazionalismo porteranno il movimento a sostegno della prima guerra mondiale.

 

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PRINCIPALI AUTORI

 

ALDO PALAZZESCHI

LUCIANO FOLGORE

ARDEGNO SOFFICI

FILIPPO TOMMASO MARINETTI

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FILIPPO TOMMASO MARINETTI

 

Marinetti nasce ad Alessandria d’egitto il 22 Dicembre 1876.

Inizia gli studi nella città natale poi li prosegue a Parigi e li completa a Genova con una laurea in Giurisprudenza.

Entrato a contatto con la letteratura Francese comincia a pubblicare alcuni volumi di poesie.

Marinetti parte volontario nella prima guerra mondiale dove combatte eroicamente.

Muore nel 1944 dopo aver constatato il fallimento dei suoi ideali nell’immane tragedia della seconda guerra mondiale.

 

LE OPERE
-il manifesto del futurismo, 1909 che esalta l’inizio di una nuova epoca.

-Zang Tumb Tumb, 1914 opera realizzata durante l’assedio di Adrianopoli

-Guerra sola igene del mondo,1913-1915 che costruisce il credo dei futuristi

-l’indomabile, 1922

-poemi simultani futuristici, 1933 che esaltano l’ebrezza della velocità

 

I TEMI

Marinetti è in guerra con la coltura tradizionale organizza manifestazioni di pattriottismo.

E’ un uomo che mette in pratica quello che teorizza.

 

14

BOMBARDAMENTO

ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare
spazio con un accordo tam-tuuumb
ammutinamento di 500 echi per azzannarlo
sminuzzarlo sparpagliarlo all´infinito
nel centro di quei tam-tuuumb
spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati)
balzare scoppi tagli pugni batterie tiro
rapido violenza ferocia regolarita questo
basso grave scandere gli strani folli agita-
tissimi acuti della battaglia furia affanno
orecchie occhi
narici aperti attenti
forza che gioia vedere udire fiutare tutto
tutto taratatatata delle mitragliatrici strillare
a perdifiato sotto morsi shiafffffi traak-traak
frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie
salti altezza 200 m. della fucileria
Giù giù in fondo all’orchestra stagni
diguazzare buoi buffali
pungoli carri pluff plaff impen-
narsi di cavalli flic flac zing zing sciaaack
ilari nitriti iiiiiii… scalpiccii tintinnii 3
battaglioni bulgari in marcia croooc-craaac
[ LENTO DUE TEMPI ] Sciumi Maritza
o Karvavena croooc-craaac grida delgli
ufficiali sbataccccchiare come piatttti d’otttttone
pan di qua paack di là cing buuum
cing ciak [ PRESTO ] ciaciaciaciaciaak
su giù là là intorno in alto attenzione
sulla testa ciaack bello Vampe
vampe

vampe vampe

vampe vampe

vampe ribalta dei forti die-

vampe

vampe
tro quel fumo Sciukri Pascià comunica te-
lefonicamente con 27 forti in turco in te-
desco allò Ibrahim Rudolf allò allò
attori ruoli echi suggeritori
scenari di fumo foreste
applausi odore di fieno fango sterco non
sento più i miei piedi gelati odore di sal-
nitro odore di marcio Timmmpani
flauti clarini dovunque basso alto uccelli
cinguettare beatitudine ombrie cip-cip-cip brezza
verde mandre don-dan-don-din-bèèè tam-tumb-
tumb tumb-tumb-tumb-tumb-tumb-
tumb Orchestra pazzi ba-
stonare professori d’orchestra questi bastona-
tissimi suooooonare suooooonare Graaaaandi
fragori non cancellare precisare ritttttagliandoli
rumori più piccoli minutisssssssimi rottami
di echi nel teatro ampiezza 300 chilometri
quadri Fiumi Maritza
Tungia sdraiati Monti Ròdopi
ritti alture palchi logione
2000 shrapnels sbracciarsi esplodere
fazzoletti bianchissimi pieni d’oro Tumb-
tumb 2000 granate protese
strappare con schianti capigliature
tenebre zang-tumb-zang-tuuum
tuuumb orchesta dei rumori di guerra
gonfiarsi sotto una nota di silenzio
tenuta nell’alto cielo pal-
lone sferico dorato sorvegliare tiri parco
aeroatatico Kadi-Keuy

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