IL DECADENTISMO
Il decadentismo ha origine in Francia e si diffonde in tutta Europa tra la fine dell’ ‘800 e il primo dell’ ‘900.
E’ un movimento culturale e artistico che si distingue per una concezione dell’esistenza, del sentimento e dell’individuo stesso.
Le principali caratteristiche di questo movimento sono:
–Esasperazione dell’individualismo: esaltazione dell’individuo eccezionale, il superuomo, o come sofferenza per l’incapacità dell’uomo a comunicare;
–Mancata fiducia nella ragione: esaltazione dell’irrazionalità;
–Isolamento della società: viene meno l’impegno politico e sociale dello scrittore;
–Senso di angoscia e di solitudine del poeta: lo stato del poeta è caratterizzato dalla noia, dal senso del vuoto e del nulla.
Gli autori principali sono Pascoli,D’Annunzio, Svevo e Pirandello
GIOVANNI PASCOLI
LA VITA
Nasce a San Mauro di Romagna nel 1855.
Il 10 Agosto del 1867 il padre viene assassinato, è l’inizio di una serie di lutti che segneranno la sensibilità del poeta per tutto il resto della vita. Nel 1873 ottiene una borsa di studio all’Università di Bologna.
LE OPERE
Myricae: è una raccolta di poesie incentrata su temi familiari e campestri. Tra le poesie più famose ricordiamo: Lavandare, Arano, X Agosto, Novembre, Sera D’ottobre.
Canti di Castelvecchio: ritornano le immagini della vita campestre e del succedersi delle stagioni, ma ricorrono anche i ricordi dolorosi della tragedia familiare. Da ricordare: La mia sera, Nebbia, Il gelsomino notturno.
Poemi conviviali: sono componenti dedicati a fatti e personaggi del mito e della storia antica.
LA POETICA E LO STILE
La poesia per Pascoli assume un valore consolatorio , diventa ta l‘unico conforto dell’uomo nel suo destino di solitudine. E’ compito del poeta spiegare le ragioni profonde dell’esistenza, per far ciò, egli deve evadere dalla realtà e rifugiarsi nel mondo dell’infanzia.
E’ proprio l’atteggiamento del fanciullo quello che permette di penetrare nel mistero della realtà e scoprirne i segreti, per questo anche le piccole cose di ogni giorno acquistano un significato simbolico.
Il linguaggio che egli utilizza è innovativo, un linguaggio aderente alle cose, più suggestivo che realistico. Le parole attraverso la riproduzione di colori, profumi, suoni creano una particolare musicalità, che immerge il lettore in un’atmosfera di mistero.
GABRIELE D’ANNUNZIO
LA VITA
Nasce a Pescara nel 1863.
Studia a Prato (Roma) dove collabora a diversi periodici e in poco tempo diventa una figura di spicco della vita culturale e mondana della capitale. A causa del suo amore per il lusso è costretto a fuggire, trasferendosi a Napoli. Cambia più volte residenza ma alla fine si stabilisce a Gardone, sul lago di Garda, nella residenza da lui denominata “Vittoriale degli Italiani”, che trasformerà nel museo della sua vita e delle sue opere.
LE OPERE
Il piacere:costituisce l’autobiografia spirituale dello scrittore.
L’innocente: è la confessione di un delitto.
Il trionfo della morte: è un romanzo psicologico che preannuncia la celebrazione del superuomo.
La raccolta più importante sono: Le lauti del cielo, del mare, della terra e degli eroi e Alcyone.
LO STILE
La sua poetica è l’espressione più appariscente del Decadentismo italiano, egli sembra cogliere solo modi e forme , senza approfondirne le problematiche più intime
LUIGI PIRANDELLO
LA VITA
Nasce a Ginrgenti (Agrigento) nel 1867.
Si trasferisce a Bonn, in Germania, dove si laurea, tornato in Italia si stabilisce a Roma dove collabora con vari giornali e riviste. Nel 1903, una sciagura mineraria riduce la famiglia in povertà e, in seguito al dissesto economico, si manifesta una malattia mentale della moglie, che costituirà per lo scrittore una vera e propria tragedia familiare, in grado di influenzare la sua vita e le sue opere.
LE OPERE
Novello per un anno: è una raccolta di racconti scritti e pubblicati in epoche diverse.
Il fu Mattia Pascal: è una storia al limite del fantastico nella quale non mancano situazioni comiche e tragiche.
Uno, nessuno e centomila: è un romanzo psicologico, in cui lo scrittore affronta il tema esistenziale della solitudine e dell’incomunicabilità umana.
I TEMI
Al centro dell’opera pirandelliana c’è l’analisi dell’animo umano. Ogni uomo è chiuso in un ruolo, che si è assunto con le proprie abitudini, il proprio lavoro o gli è stato imposto dalla società. Ogni individuo si nasconde sotto una maschera, costretto a recitare una parte e a negare la sua vera personalità.
ITALO SVEVO
LA VITA
Nasce nel 1861 a Trieste.
Compie gli studi prima in Germania, poi a Trieste, dove collabora con un giornale triestino.
Nel 1892 scrive Una vita, opera che non desta alcun interesse come Senilità. Deluso sceglie di chiudersi in un silenzio destinato a durare a lungo.
Muore nel 1928 in seguito alle ferite riportate da un incidente stradale.
LE OPERE
Una vita: nel racconto evidenzia i pregiudizi e le falsità che dominano a società borghese.
Senilità: il protagonista è un uomo giovane ma vecchio nell’animo, tormentato dal rimpianto di una vita non vissuta.
La coscienza di Zeno: è un racconto autobiografico in cui il protagonista, scava dentro di sé, dando libero corso al fluire dei suoi ricordi, per capire le cause del suo disagio esistenziale.
I TEMI
Nelle sue opere Svevo dedica attenzione agli impulsi più segreti e oscuri dell’animo, portando alla luce il senso di inquietudine e di precarietà che vive l’uomo moderno. Secondo lo scrittore la realtà è un indecifrabile caos, dove dominano l’imprevedibile, il caos, lo stato di malattia. All’uomo efficiente, Svevo sostituisce l‘uomo senza qualità, che, non possedendo certezze, si mette in continua discussione con sé stesso e con gli altri.
I CREPUSCOLARISMO
I crepuscolari sono quei poeti che nei primi decenni del Novecento , si fanno interpreti di una nuova sensibilità e di una nuova concezione della poesia.
Il termine sottolinea il tono dimesso, pacato un pò triste della loro poesia, essi assumono infatti un atteggiamento di rinuncia, si ripiegano su sé stessi, si rifugiano nel ricordo dell’infanzia, aspirando a un’esistenza semplice e serena.
Le loro composizioni sono pertanto accomunate da un tenue pessimismo, da una malinconia senza scosse e ribellioni, dalla stanchezza di vivere. Alla poesia negano ogni ruolo sociale e civile e mostrano una particolare predilezione per un linguaggio dai toni smorzati.
Itemi cantati sono i dolci paesaggi autunnali, la tristezza per le cose perdute, le rievocazioni nostalgiche di ambienti e persone del passato.
AUTORI PRINCIPALI
Tra le voci più autentiche e significative ricordiamo quelle di Guido Gozzano e Sergio Corazzini, Marinoi Moretti e Corrado Govoni.
GUIDO GOZZANO
LA VITA
Nasce a Torino nel 1883.
Abbandona gli studi e si dedica completamente alla poesia, pubblicando il suo primo volume di liriche.
Nel 1912, con l’aggravarsi del suo stato di salute, nella speranza di trovare sollievo, il poeta decide di compiere un lungo viaggio in India.
Muore a Torino nel 1916.
LE OPERE
La via del rifugio: la sensibilità dell’autore si manifesta in una poesia fatta di piccole cose quotidiane, all’interno di ambienti pieni di vecchi oggetti e di memorie.
I colloqui: sono una sorta di autobiografia suddivisa in tre sezioni: Il giovanile errore, Alle soglie, Il reduce, che ricostruiscono le tappe ideali della vita del poeta.
I TEMI E LO STILE
Nelle sue poesie sono presenti oggetti e temi tipici di questo movimento, che lo portano a desiderare tranquilli ambienti di provincia e atmosfere più raccolte. Il poeta guarda a questo mondo con un misto di nostalgia e di ironia.
Nello stile abbandona i termini artificiosi di una certa poesia del periodo, utilizza un linguaggio familiare e colloquiale, spesso accostato a espressioni raffinate.
IL FUTURISMO
Il futurismo è un movimento d’avanguardia nato da un manifesto programmatico di Filippo Tommaso Marinetti.
Affascinati soprattutto dal progresso tecnologico, i futuristi esaltano il mondo moderno in tutte le sue espressioni:la velocità, la civiltà delle macchine, l’industrializzazione e la guerra. Danno vita a nuove forme di scrittura: aboliscono la sintesi, gli aggettivi, gli avverbi e la punteggiatura, mentre i verbi sono usato solo all’infinito.
L’esaltazione della violenza, della guerra e del nazionalismo porteranno il movimento a sostenere l’intervento nella Prima Guerra Mondiale e a fiancheggiare il fascismo nel dopoguerra.
MAGGIORI ESPONENTI
Gli esponenti più importanti del Futurismo, oltre a Filippo Tommaso Marinetti, sono: Aldo Palazzeschi, Luciano Folgore e Ardengo Soffici.
FILIPPO TOMMASO MARINETTI
LA VITA
Nasce ad Alessandria d’Egitto, il 22 Dicembre 1876.
Entra in contatto con la letteratura Francese d’avanguardia, a Parigi si mette in luce e comincia a scrivere alcuni volumi.
Partecipa a diverse occasioni di guerra e parte volontario nella Prima Guerra Mondiale. Muore a Bellagio nel 1944.
LE OPERE
Il Manifesto del Futurismo: esalta l’inizio di un’epoca nuova, più dinamica e virile di quella passata.
Zang Tumb Tumb: realizzata durante l’assedio di Adrianopoli sotto la suggestione delle azioni belliche.
Guerra solo igiene del mondo: costituisce il credo dei futuristi.
L’indomabile: la violenza bestiale, l’odio, l’istinto sanguinario vengono purificati dalla civiltà delle macchine.
Poemi simultanei futuristi: esaltano l’ebbrezza della velocità.
Aeropoema del Golfo della Spezia: celebra la flotta italiana da guerra.
Published: Feb 28, 2020
Latest Revision: Feb 28, 2020
Ourboox Unique Identifier: OB-740197
Copyright © 2020