IL RE E LA SPADA MAGICA
C’era una volta un re, il suo nome era Carlo e abitava in un grande castello. In questo castello il re custodiva uno dei suoi tesori più preziosi: la spada magica, conservata in una bacheca chiusa con un lucchetto d’oro.
Re Carlo, però, aveva un nemico: un mago crudele che voleva a tutti i costi impossessarsi dell’oggetto magico.
Il mago aveva un alleato: il drago delle tenebre, SPUTAFUOCO. Aveva ali palmate, occhi spaventosi, denti aguzzi e una coda a spirale.
Il mago crudele chiese al drago di andare a rubare la spada del re, perché voleva prendere in mano il potere e diventare il sovrano del regno.
Il re si difese con le sue armate migliori ma non bastarono, allora li raggiunse un usignolo parlante. L’usignolo distrasse il drago e i soldati lo attaccarono alle spalle. Il drago ferito e mezzo tramortito scappò via. La spada era salva!
Durante la notte il mago riprovò a rubare la spada preziosa. Voleva, questa volta, usare i suoi poteri. Riuscì ad entrare nel castello attraverso un passaggio segreto. Pronunciò una formula magica e il lucchetto della porta si aprì. La spada, ormai, era sua!
La mattina seguente re Carlo, non trovando l’oggetto prezioso, chiamò l’usignolo e chiese di cercarla.
L’uccellino scoprì dov’era il nascondiglio del mago. Così tornò dal re e insieme andarono nella grotta sotterranea in cui abitava il ladro di spade.
Durante il loro cammino il mago fece di tutto per bloccarli. Fece comparire una foresta di spine, ma l’usignolo aiutò il re, beccando pian piano le piante spinose. Il mago, poi, piazzò davanti al re, con una magia potentissima, enormi rocce, ma il sovrano riuscì ad arrampicarsi e l’usignolo le superò volando.
Finalmente! Eccola lì la spada! Stava appoggiata su un drappo dorato. Subito la presero. Il mago che era nascosto dietro un masso, avendo paura della vendetta del re, scappò lontano e non si seppe più nulla di lui.
Nel regno ritornò la pace e tutti, proprio tutti ne furono felici.
Autori: Michele P., Claudia T., Gaia C., Sophia Di B., Francesco P.
LE AVVENTURE DEL GIOVANE CAVALIERE HARRY
C ‘era una volta un giovane cavaliere, Harry, che era appena tornato da una battaglia. Stanco, decise di riposarsi sotto un albero accanto ad uno stagno. A un tratto si svegliò e vide una orribile strega. Essa nascondeva un segreto: in realtà era una principessa ma era sotto l’incantesimo di un fantasma e per spezzare l’incantesimo bisognava superare alcune prove, così chiese aiuto ad Harry. Certo, il cavaliere all’inizio rimase impietrito e poco si fidava di quella strana donna. Alla fine, però, lo convinse: il cavaliere era pronto per affrontare nuove sfide.
La strega gli indicò un castello e disse: << Prendi questa lampada.Ogni volta che la strofinerai ti darà un oggetto per superare una prova. >> Harry prese la lampada e arrivò davanti al portone del castello che era aperto, ma c’era un problema: il luogo era sorvegliato dalle guardie che erano metà uomini e metà cervi. Harry non sapeva come entrare, allora strofinò la lampada e uscì una copia delle chiavi dell’enorme portone. Le lanciò lontano per distrarre le guardie che si allontanarono. Harry, così, riuscì ad entrare.
La prima prova consisteva nel superare il lago di barracuda blu. Harry strofinò la lampada e apparve un ponte, così riuscì a passare sull’altra sponda. La seconda consisteva nel superare le trappole per orsi. Strofinò la lampada e le trappole scomparvero. La terza consisteva nello scavare e trovare una gemma per aprire la porta di un passaggio segreto. Lui strofinò la lampada e uscì una pala con la quale scavò e trovò la pietra, la inserì al centro della porta e questa si aprì. Anche questo ostacolo era stata superato. La quarta e ultima prova consisteva nello sconfiggere il fantasma e recuperare i poteri della strega. Lui strofinò la lampada ma, questa volta non successe nulla! Harry esclamò:<< Com’ è possibile? Non funziona più!>>Allora buttò la lampada e proseguì.
In un angolo trovò un set da cucito e del filo. Realizzò, così, un tessuto magico acchiappafantasma. Il fantasma gli apparve alle spalle e … boom! Harry cadde, ma lanciò il tessuto e riuscì a metterlo addosso al fantasma. Era in trappola.
Il fantasma fu imprigionato per sempre in una torre di un paese lontano. Harry uscì dal castello e contento ritornò allo stagno dove incontrò non più la strega, ma una meravigliosa principessa. Lei lo ringraziò e lo invitò al suo palazzo. Da allora rimasero per sempre insieme, felici.
Autori: Ambra M., Chiara N., Gabriele N., Mario C.
LO SCUDIERO E IL DIAMANTE
Una mattina d’autunno, un giovane scudiero che si chiamava Jonathan si esercitava con l’arco, ma sbagliò mira e la freccia, dalla punta d’oro, finì nel bosco chissà dove.
Lo scudiero, si inoltrò nel bosco per ritrovarla, ma si perse. Mentre cercava la via d’uscita trovò a terra una mappa che portava a un diamante. Quando tornò al castello cercò di decifrare la mappa, ma non capiva dove si trovasse quella pietra preziosa, così chiese aiuto al mago di corte.
Andò dal mago Lucian e gli chiese: ”Lucian, nel bosco ho trovato questa mappa ma non la capisco. Mi puoi aiutare? “Il mago gli rispose:” Jonathan, il percorso della mappa indica i sotterranei del castello. Devi andare lì! Attento, però, ci saranno delle prove da superare “. Jonathan andò nei sotterranei come gli avevano detto Lucian. Per sbaglio schiacciò una mattonella e all’improvviso il pavimento si sgretolò e lui cadde in una fossa.
Davanti a lui c’erano due muri che si aprivano e chiudevano velocemente. Il mago venne ad aiutarlo e con i suoi poteri magici fece fermare i muri, così Jonathan passò oltre la porta sano e salvo. La seconda prova consisteva nell’attraversare un labirinto lunghissimo dove c’erano dei mostri. Riuscì a sconfiggere tutti i mostri lanciando con estrema precisione le sue frecce e uscì dal labirinto. Si ritrovò in un corridoio in fondo al quale trovò una spada magica che gli sarebbe servita per superare la terza prova che era sconfiggere un serpente. Era enorme, velocissimo, viola e nero. Jonathan, con la sua spada magica, dopo una lunga lotta, ammazzò il serpente che stava a guardia del diamante. Finalmente poteva prendere la pietra preziosa. Vide una porta l’aprì e trovò un forziere e dentro c’era un enorme diamante luminoso e raro. Si avvicinò pian, piano, lo prese in mano e lo avvolse in una stoffa dorata.
Decise di non tenerlo per sé: lo portò al re a cui apparteneva da generazioni. Il sovrano, felice, gli disse :”Grazie. Da oggi in poi non sarai più uno scudiero, ma diventerai il mio primo cavaliere!”
Le buone azioni vengono sempre ripagate.
Autori: Gianmarco R., Angelo P., Lorenzo A., Giada M., Giorgia C.
LA PRINCIPESSA E IL FANTASMA
Era una mattina d’inverno e una bellissima principessa che viveva in un luogo dove regnava la pace e la serenità andò sulle rive di uno stagno che si trovava non lontano dal castello. Si fermò un attimo e guardò nelle acque dello stagno. Che strano! Le sembrò di vedere il riflesso di un fantasma, ma pensò che fosse solo stanca così andò a riposarsi.
Più tardi la mamma,la svegliò per dirle che era ora di pranzo. La principessa andò in bagno per lavarsi le mani e vide nello specchio il fantasma dello stagno. Si voltò e non vide più nulla. Quando si sedette a tavola mangiò tremando, perché aveva paura. L’unico posto in cui voleva andare, nonostante tutto, era lo stagno, perché voleva scoprire se davvero lì c’era questa presenza inquietante, così ci andò.
Improvvisamente, invece del fantasma, comparve davanti a lei una fata : la Fata dei Fiori e le disse che c’era un anello magico in uno scrigno pieno di tesori; era nascosto in un labirinto ad ostacoli. Con l’anello magico poteva imprigionare chi voleva, anche quell’essere che le faceva venire i brividi. Non si accorsero, però, che nascosto tra gli alberi c’era proprio il fantasma che ascoltò quasi tutto.
La principessa, felice della notizia, tornò a casa e preparò uno zaino per partire per questa avventura, ma si ritrovò incatenata alle sbarre della finestra della sua camera. Era stato il fantasma che la obbligò a dirgli dov’era il tesoro, ma la principessa gli chiese:” Perché vuoi questo tesoro?” Il fantasma le rispose:” Dieci anni fa ero una fata: la Fata delle Stelle. Bellissima e invidiata da tutti. Commissi un errore, uno stupido errore e il re delle fate sai cosa fece? Mi trasformò in un fantasma. L’anello mi servirà per liberarmi dall’incantesimo”. La principessa dispiaciuta gli disse dov’era il tesoro e il fantasma scappò via senza liberarla.
Povera principessa: non sapeva che in realtà quel fantasma aveva commesso tanti, tanti errori. Non sapeva che era stato, in passato, una fata malefica. Non sapeva che aveva rivelato il segreto dell’anello ad un essere che era capace di tutto pur di raggiungere il suo scopo. E lo scopo era , adesso, quello di impadronirsi dell’anello per vendicarsi del re delle fate.
La Fata dei Fiori comparve nella stanza della principessa e la vide incatenata, così le domandò cosa fosse successo. La giovane rispose che l’aveva intrappolata il fantasma. Subito la liberò e con la sua polverina magica, permise anche alla principessa di volare per raggiungere il prima possibile il labirinto. Nel frattempo il fantasma sbagliò strada e perse del tempo prezioso.
Una volta arrivati, la principessa iniziò a cercare il tesoro, ma doveva superare tre ostacoli: trappole, spuntoni e un indovinello.
Per superare le trappole si saltava su dei massi. Per la principessa non fu difficile: era molto agile. Per evitare gli spuntoni si doveva camminare su una trave sottile. La principessa, che sapeva tenere l’equilibrio anche su una fune, superò la prova in modo brillante. L’indovinello, poi, era molto facile e la giovane trovò subito la risposta.
Finalmente arrivò al tesoro:era abbagliante! Anelli, collane, diamanti. Prese lo scrigno e lo portò a casa. Il fantasma che era arrivato tardi al labirinto non trovò l’anello, così tornò al castello. Eccolo, la principessa lo stava mettendo al dito. Bisognava impadronirsene, bisognava rubarlo. La giovane, però, fu velocissima. Infilò l’anello e…magia! Finalmente catturò il fantasma che rimase per sempre imprigionato nel suo incantesimo.
Autori: Alessandro R., Irene di M., Bridget M., Loris r., Marco C.
LA SCOMPARSA DELLA
FIGLIA DEL RE
Era una notte buia e piovosa. Re Sigismondo, stanco, dopo una lunga giornata di udienze, andò a dormire e fece un brutto, anzi bruttissimo sogno: un orco rapiva sua figlia, la principessa. Quando si svegliò, si affacciò alla finestra e vide in lontananza un orco: capí che il sogno sarebbe diventato realtà. Il re, spaventato, raccontò tutto alla figlia e la fece entrare in una stanza segreta dove nessuno l’avrebbe trovata.
L’orco prima di avvicinarsi al castello, bevve una pozione magica e diventò un bel principe, così la sentinella abbassò il ponte levatoio e lo fece entrare.
Il principe/orco si presentò al re e gli disse che veniva da un regno molto lontano e che si era perso. Il re allora lo ospitò al castello per qualche giorno. Una notte, mentre tutti dormivano, l’orco andò in cerca della principessa. Quando la trovó, le disse che il re l’aveva incaricato di portarla in un luogo sicuro, lontano dal terribile orco che la cercava per poterla rapire. La principessa si fidò di lui e lo seguì.
Mentre il principe/orco si dirigeva verso la sua grotta con la principessa, l’effetto della pozione svanì e apparve un essere grosso e ripugnante. La principessa,spaventata, cercò di scappare, ma non ci riuscì.
Un vero principe che si trovava nei dintorni sentì le sue urla e senza esitare, decise di aiutarla. Corse più velocemente che poteva e arrivò davanti al rifugio dell’orco.
Sulla grotta, però, c’era un drago che aveva zampe muscolose, fauci enormi e denti affilati . Povero principe! Come avrebbe potuto abbatterlo? All’ improvviso, però, comparve un mago, amico del principe, che con la sua bacchetta magica fece apparire una spada affilata, tagliente e indistruttibile.
Il principe, dopo una dura battaglia, sconfisse il drago. Il mago, invece, con un incantesimo, imprigionò l’orco nella sua tana per sempre. Non avrebbe fatto più del male a nessuno.
Il bello e valoroso principe liberò la principessa e l’accompagnò al castello. Qui si sposarono e vissero felici e contenti.
Autori: Paola Di F., Jean De L., Antonio R., Linda D., Agostino C.
Published: Feb 15, 2020
Latest Revision: Feb 17, 2020
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Complimenti Maria …è bellissimo!
Grazie Mattia. https://tse2.mm.bing.net/th?id=OGC.5b8fa679140e0cdb35bef2e4abc90d40&pid=Api&rurl=https%3a%2f%2fmarisamoles.files.wordpress.com%2f2010%2f06%2flolly-flowers.gif%3fw%3d470&ehk=FXXFVWh5%2fVPYQDMAcXajFZYhzTmBAIBrAKCFdLULFvE%3d E’stata una nuova esperienza per me e i bambini. Da ripetere.Tutto è partito da: “cerco una motivazione per scrivere”