by Lorenzo Bononcini
Artwork: Lorenzo bononcini
Copyright © 2020
Autore: …
Opera: L’imperatore Giustiniano e il suo seguito
Data: 547 circa
Tecnica: Mosaico
Dimensioni: 540 x 147
Collocazione: Basilicata di San Vitale, Verona.
Analisi: è un mosaico composto da Diaconi. E’ un’arte bizantina quindi è priva di volume, in posizione frontale, senza espressioni facciali e nello spazio non c’è profondità.
Autore: Masaccio
Opera: Il tributo
Data: 1425 circa
Tecnica: Affresco
Dimensioni: 255 x 598
Collocazione: Cappella Brancacci, Firenze
Analisi: nell’opera c’è Gesù e i suoi apostoli e un doganiere gli chiede dei soldi per entrare in città. La scena è composta in modo generico, le figure delle persone sono disposte in modo generico.
Autore: Pisanello
Opera: Ritratto Di Principessa Estense
Data: 1435-1440
Tecnica: Tempera su tavola
Dimensioni: 43 x 30
Collocazione: Museo del Louvre, Francia
Analisi: La giovane che è in primo piano si chiama Ginevra che si staglia contro un cespuglio fiorito e pieno di farfalle che svolazzano. Mette in evidenza la sua eleganza da principessa mostrando le bellissime pieghe del suo vestito con la tecnica del chiaroscuro.
Autore: Giotto
Opera: Compianto su Cristo morto, parte delle storie della Passione di Gesù.
Data: 1303- 1305 circa
Tecnica: Affresco
Dimensioni: 200 x 185
Collocazione: Cappella degli Scrovegni, Padova
Autore: Giotto
Opera: Madonna di Ognissanti
Data: 1310 circa
Tecnica: Tempera su tavola
Dimensioni: 325 x 204
Collocazione: Galleria degli Uffizi a Firenze
Autore: Beato Angelico
Opera: Annunciazione
Data 1440 circa
Tecnica: Affresco
Dimensioni: 230 x 321
Collocazione: Convento di San Marco a Firenze
Opera: Natività di Maria, parte delle storie di Maria, di Cristo e del Giudizio Universale.
Data: 1303- 1305 circa.
Tecnica: affresco
Dimensioni 200 x 185
Collocazione: Cappella degli Scrovegni, primo affresco superiore, Padova.
Opera: Crocifisso di Santa Maria Novella
Data: 1288-1290 circa
Tecnica: tempera a oro su tavola con sfondo nero
Dimensioni tavola: 578 x 406
Collocazione: Santa Maria Novella a Firenze
Autore: Piero della Francesca
Opera: Flagellazione
Data: 1459- 60
Tecnica: Tempera su tavola
Dimensione: 67,5 x 91 cm
Luogo: Galleria Nazionale delle Marche, Urbin
Autore: Piero della Francesca
Opera: Dittico dei Duchi di Urbino
Data: 1465
Tecnica: tempera e olio su tavola
Dimensioni: 47 x 33 cm su ogni tavola
Luogo: Galleria Degli Uffizi, Firenze
Autore: Sandro Botticelli
Opera: Madonna del Magnificat
Data: 1480 circa
Tecnica: tempera su tavola
Diametro: 118 cm
Luogo: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi: Nell’opera si vede Maria che sta scrivendo il Magnificat (cantico contenuto nel Vangelo di Luca) per lodare e ringraziare Dio. Gesù guida il braccio della madre testimoniando l’accordo tra Dio e la sua prescelta
Autore: Sandro Botticelli
Opera: Nascita di Venere
Data: 1482 circa
Tecnica: tempera su tela
Dimensioni: 172 x 278 cm
Luogo: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi: in questa opera, Botticelli, pittura in pennellate sottili in modo che si metta in evidenza la luminosità dei colori.
Poi dietro Venere si vedono rose sollevate in volo dal vortice di vento soffiato da Zefiro e Clori. Anche i fiori prendono un posto in portante nello sfondo che simboleggiano la vitalità e la bellezza della natura.
Autore: Sandro Botticelli
Opera: La Primavera
Data: 1478 circa
Tecnica: tempera su tavola
Dimensioni: 203 x 314
Collocazione: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi: Nell’opera si può vedere che i personaggi in primo piano sono disposti in modo simmetrico ai lati di Venere, c’è da osservare che cupido è al centro e in posizione più elevata rispetto agli altri. Nello sfondo gli alberi formano una cortina. Tutte le figure sono definite da una linea di contorno. Botticelli usa i colori benissimo i colori nelle sue opere tant’è che in questa opera creò una brillantezza grazie ad una tempera grassa e usò anche svariati colori per le piante e i fiori del prato
Autore: Andrea Mantegna
Opera: Camera Degli Sposi, veduti dalle pareti nord e ovest
Data: 1465-74
Tecnica: Affresco
Dimensioni: Camera degli Sposi
Collocazione: Castello di San Giorgio, Mantova
Analisi: Questa camera degli sposi è totalmente circondata da affreschi decorativi articolata da elementi architettonici classici e da rilievi dipinti.
Autore: Andrea Mantegna
Opera: La Corte Dei Gonzaga
Data: 1474 circa
Tecnica: Affresco
Dimensioni: camera degli sposi
Collocazione: Castello di San Giorgio, Mantova
Analisi: Quest’opera rappresenta la Corte dei Signori di Mantova: Ludovico Gonzaga e la moglie Barbara di Brandeburgo sono seduti a sinistra, circondati dai figli e dai cortigiani. La raffigurazione dei personaggi così reali presenta il prestigio e il potere della casata. Grazie a questo aspetto assume anche un valore politico.
Autore: Andrea Mantegna
Opera: Opera del soffitto con putti e figure femminile
Data: 1474 circa
Tecnica: Affresco
Dimensioni: Camera degli Sposi
Collocazione: Castello di San Giorgio, Mantova
Analisi: Quest’opera dà un’effetto d’illusionismo sugli spazi dipinti e raggiunge il suo culmine nel finto oculo aperto sul cielo. Questo effetto dà l’illusione di trovarsi di fronte a un’apertura sul soffitto della Camera degli Sposi.
Autore: Andrea Mantegna
Opera: Cristo Morto
Data: 1470-74
Tecnica: Tempera su tela
Dimensioni: 68 x 81 cm
Collocazione: Pinacoteca di Brera, Milano
Analisi: Mantegna tratta ogni particolare di quest’opera con un fantastico effetto di intenso realismo. I particolari realistici sono: le rughe, gli occhi arrossati dal pianto, le bocche aperte e smorfie di dolore. Tutto ciò dà al dipinto una forte carica espressiva. L’opera è colorata con colori scuri e opachi ottenuti tramite l’uso della tempera a colla su tela.
Autore: Antonello da Messina
Opera: Annunciata
Data:1474-75
Tecnica: Olio su tavola
Dimensioni: 45 x 35 cm
Collocazione: galleria regionale di palazzo Abatellis, Palermo
Analisi: in quest’opera Antonello Da Messina ha usato annunciazione a Maria, chiaroscuro e volume, forte realismo, espressioni di umanità, colori a olio brillanti, prospettiva.
Affresco:
L’affresco è un’antichissima tecnica pittorica che si utilizza su un muro, si realizza dipingendo con pigmenti generalmente di origine minerale stemperati in acqua su intonaco fresco: in questo modo, una volta che nell’intonaco si sia completato il processo di carbonatazione, il colore ne sarà completamente attaccato, acquistando così particolare resistenza all’acqua e al tempo.
L’affresco si compone di tre elementi che sono il supporto, l’intonaco e il colore.
La pittura a olio:
La pittura a olio è una tecnica pittorica che utilizza pigmenti in polvere mescolati con oli essiccanti. E una tecnica di pittura più utilizzata al mondo ed è anche molto vecchia. Uno dei vantaggi è che l’olio è un ottimo legante che indurisce nel tempo per contatto con l’ossigeno presente nell’aria formando una pellicola insolubile e resistente (polimerizzazione).
Autore: Antonello Da Messina
Opera: Ritratto d’uomo
Data: 1475-76
Tecnica: Olio su tavola
Dimensioni: 25,5 x 35,5 cm
Collocazione:National Gallery, Londra
Analisi: L’opera ritrae un’uomo sconosciuto, ha una giubba in pelle che lascia intravedere la camicia bianca, mentre in testa l’uomo ha un berretto rossa di panno. Sembra quasi una foto dal gran che è fatta bene. Le caratteristiche che lo fanno sembrare una foto sono: una forte espressione facciale, uno sguardo acuto verso il visionatore dell’opera, un altissimo effetto di volume e chiaroscuro che in quest’opera sono fondamentali e la precisione che usa Antonello nel fare i muscoli facciali.
Autore: Leonardo Da Vinci
Opera: Uomo Vitruviano
Data: 1490 circa
Tecnica: pittura a inchiostro
Dimensioni: 35 x 26 cm
Collocazione: Gallerie dell’Accademia, Venezia
Analisi: quest’opera rappresenta l’unione simbolica tra l’arte e la scienza. E’ situato dentro due figure geometriche: il cerchio e il quadrato. Il quadrato rappresentala Terra e il cerchio l’Universo. L’uomo nell’Opera entra perfettamente dentro queste due figure geometriche e questo particolare è fatto apposta per far vedere che la natura rappresenta la perfetta creazione dell’uomo in sintonia con Terra e Universo.
Autore: Diego Velàzquez
Opera: Las Meninas
Data: 1656
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni: 318 x 276 cm
Collocazione: Museo del Prado, Madrid, Spagna.
Analisi: In quest’opera si nota che molte persone ci guardano come se fossero allibite. Si nota che sullo sfondo ci sono molti quadri di cui uno è colorato e contiene persone che ci osservano.
In quest’opera il chiaroscuro è fondamentale per la luce. La luce viene da più fonti ma soprattutto dalla finestra alta che non si vede.
1° opera
Autore: Beato Angelico
Opera: Annunciazione
Data: 1435 circa
Tecnica: tempera su tavola
Dimensioni: 154 x 194 cm
Collocazione: Museo del Prado, Madrid
Analisi: Nell’opera si vede la Madonna seduta su un piccolo sgabello la cui davanti ha l’Arcangelo Gabriele onorato di averla incontrata che gli porta il messaggio che Maria sarà la madre di un Dio.
In quest’Opera risale molto l’effetto di chiaroscuro e di volume. E’ come se l’Arcangelo Gabriele portasse una luce intorno, infatti il prato è molto scuro mentre la casa è più chiara.
2° opera
Autore: Leonardo Da Vinci
Opera: Annunciazione:
Data: 1472-1475 circa
Tecnica: olio e tempera su tavola
Dimensioni: 98 x 217 cm
Collocazione: Galleria degli Uffizi, Firenze
Analisi: In quest’opera si vede (come tutte le altre) che l’arcangelo Gabriele annuncia a Maria che avrà un figlio di Dio chiamato Gesù. La cosa più bella di quest’opera è il chiaroscuro e tutti i piccolissimi dettagli. In quest’opera sembra che succeda il contrario… Sembra che Maria aspetti l’arcangelo Gabriele e invece dovrebbe essere il contrario.
3° opera
Autore: Antonello da Messina
Opera: Annunciata
Data:1474-75
Tecnica: Olio su tavola
Dimensioni: 45 x 35 cm
Collocazione: galleria regionale di palazzo Abatellis, Palermo
Analisi: in quest’opera Antonello Da Messina ha usato molto espressionismo e quest’opera è molto significativa. Antonello usa molto chiaroscuro e volume, ne usa così tanto che quest’opera sembra reale. Da non dimenticare la precisone fatta sul volto e sulle mani di Maria. Nell’Opera, Antonello, usa Maria come centro di luce, infatti lo sfondo è nero
Autore: Leonardo Da Vinci
Opera: Vergine delle Rocce
Data: 1483-85 (nell’epoca Rinascimentale)
Tecnica: Olio su tavola
Dimensioni: 1,99 x 1,22 m
Collocazione: Museo del Louvre, Francia
Analisi: un quest’Opera si vede Giovanni Battista (a sinistra) che tiene le mani giunte ed è inginocchiato verso Gesù bambino come se stesse pregando verso di lui e Gesù sembra che lo stia benedicendo perché ha le dita rivolte verso il capo di Giovanni. Si vede come sfondo un tratto di mare lontano rispetto al primo piano dell’immagine, posto con una prospettiva e con una minore nitidezza.
Autore: Leonardo da Vinci
Opera: La dama con l’ermellino
Data: 1488-90 circa
Tecnica: olio su tavola
Dimensioni: 54 x 39 cm
Collocazione: Museo Czartoryski, Cracovia
Analisi: Nell’opera si vede solo la dama con l’ermellino, lo sfondo è totalmente nero. Si vede una luce che spunta da destra che salva l’effetto di chiaroscuro leggermente sfumato. L’ermellino che tiene in braccio la dama è praticamente il simbolo dell’opera: è simbolo di purezza e sembra spaventato dalla luce, come se ci fosse Dio che crea quella luce e che animali e uomini ne sono attratti.
Autore: Leonardo Da Vinci
Opera: Gioconda
Data: 1503-1504 circa
Tecnica: Olio su tavola
Dimensioni: 73 x 53 cm
Collocazione: Museo del Louvre, Parigi, Francia
Analisi: Questa è una delle opere più famose del mondo, per non dire la più famosa. Sembra dipinta semplicemente ma ci sono molti aspetti che ci sembrano banali ma in realtà fanno la differenza. Uno di questi è la posa di questa donna, che riesce a far vedere la parte davanti e la parte del fianco facendosi vedere anche gli occhi. In quest’opera una delle cose fondamentali è la luce ed il paesaggio che danno l’impressione che sia una foto.
Le differenze:
Nella Dama con l’ermellino c’è uno sfondo nero mentre nella Gioconda lo sfondo è un paesaggio.
La Dama indossa abiti più signorili, più lussuriosi, mentre la Gioconda porta abiti più semplici.
La Dama è più illuminata mentre la Gioconda viene ritratta in un luogo più scuro.
La Dama con l’ermellino è un’opera più significativa e complessa rispetto alla Monna lisa (secondo me).
L’opera che preferisco è la Dama con l’ermellino perché per me porta un significato ben preciso rispetto alla Gioconda
Autore: Giotto
Opera: The Ognissanti Madonna
Data: 1306-1310
Tecnica: tempera su carta
Dimensioni: w2040 x h3250 mm
Collocazione: Galleria degli Uffizi.
Analisi: Giotto usa un’architettura gotica tridimensionale, usando maggiore profondità nell’Opera. La Madonna indossa un’abito bellissimo, trasmette un sentimento di umanità.
Autore: Cimabue
Opera: Maesta of Santa Trinita
Data: 1280-90
Tecnica: Tempera su tavola
Dimensioni: 424 x 276 cm
Collocazione: Museo del Louvre, Parigi, Francia
Analisi: La scena disegnata da Cimabue, rappresenta la fissità della tradizione bizantina. Il trono è una struttura solida e massiccia. La veste di Maria, è così grande e larga che copre la sua forma del corpo. Tutte le persone in questa Opera non guardano mai fisso l’osservatore ma altrove, come se ci fosse qualcosa che li attraesse.
Autore: Michelangelo
Opera: La Pietà Vaticana
Data: 1498-99
Tecnica: Scultura in marmo
Dimensioni: 174 cm di altezza
Collocazione: Basilicata di S. Pietro, Città del Vaticano.
Analisi: Quest’opera prende anche nome di “Pietà di Michelangelo”. Rappresenta una statua in marmo scolpita dall’autore a soli 24 anni che mostra la Vergine Maria che tiene in braccio Cristo morto dopo essere stato crocifisso. Michelangelo fece la prima scultura ad avere un’effetto otticco che permette di vedere come se la situazione fosse reale. Si vede Gesù mollemente poggiato sulle ginocchia di maria e non rigidamente. Insomma, quest’opera si porta con sé l’effetto di pura naturalezza. A me piace molto l’opera perché dà un’enorme effetto di realtà, anche solo guardando la veste di maria si capisce che sembra quasi una vera opera se non fosse solo grigia.
Autore: Michelangelo
Opera: David
Data: 1501-04
Tecnica: marmo
Dimensioni: 517 x 199 cm
Collocazione: Galleria dell’Accademia, Firenze.
Analisi: quest’opera esprime equilibrio e armonia, con una posa solo apparentemente statica. La testa fissa lo sguardo verso destra, mentre il busto compie una leggera rotazione come se si dovesse mettere in mostra il fisico.
Esercizio:
David, armato di sasso, fissa l’avversario con un’attegiamento carico di tensione fisica e psicologica. Il suo corpo appare immobile, ma pronto a scattare: lo si percepisce dai dettagli anatomici che lo scultore produce con precisione, come il disegno dei muscoli tesi e quello delle vene in rilievo. Lo sguardo è concentrato e la fronte corrugata
IL CONFRONTO
Hanno molti fattori in comune ad esempio: hanno tutti e due una postura come se fossero stati ritratti in un momento di movimento, hanno tutti e due uno sguardo distratto, sono tutti e due ben dettagliati, le differenze: noto che David ha molti più dettagli, David è più fisicato, Doriforo sembra che sia stato creato durante una camminata. A me piace di più David perchè è più significativo e più dettagliato.
Published: Jan 2, 2020
Latest Revision: Apr 29, 2020
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