I quattro Cappuccetti

                        I QUATTRO CAPPUCCETTI

C’erano una volta quattro Cappuccetti di nome Pinguino, Pikhaciu, Rosa e Nero ed erano tutti gemelli. Vivevano in una piccola casa di campagna con la zia. Pinguino era solare, cortese, ma goffo, Pikhaciu era agitato perché era sempre felice ed era piccolo di statura, Rosa era dolce e sognatrice perché desiderava tanto viaggiare, mentre Nero era il contrario di tutti e tre: spesso era triste e imbronciato perché non aveva amici, a parte i tre gemelli. Amavano giocare insieme, stare all’aria aperta e, soprattutto, andare a trovare Biancaneve nel bosco.

Un giorno decidono di partire per andare in visita da lei e salutano la zia che si raccomanda di stare sempre uniti e attenti ai pericoli. Imboccano il sentiero che porta al bosco: attorno era tutto fiorito e il cielo era azzurro, perché era un bel giorno di primavera.

Ad un tratto sentono dei singhiozzi provenire da un cespuglio, si avvicinano e vedono una bella fanciulla di nome Cenerentola. La ragazza racconta ai cappuccetti che la sua matrigna la sgridava e la trattava come una serva: non la sopportava più e chiede aiuto ai quattro nuovi amici. Cenerentola li conduce ai piedi del castello dove incontrano la matrigna: aveva un aspetto malvagio, i suoi capelli erano gonfi, arruffati e ricci, aveva un abito tutto logoro di colore marrone e verde e teneva una scopa in mano. La matrigna faceva finta di essere gentile, ma si vedeva che non era sincera; voleva infatti rubare i mantelli e i cappucci dei gemelli, perché era invidiosa, desiderava essere all’ultima moda e togliersi di dosso quegli stracci! Con un balzo veloce sfila ai cappuccetti i loro mantelli e cappucci. Loro tentano in tutti i modi di difendersi e cominciano ad urlare e a fare un gran baccano, le loro grida vengono sentite da un principe che giunge lì in men che non si dica.

Avendo capito subito cosa era successo, combatte la matrigna con la sua spada e agilità.

Nel frattempo la malefica aveva chiamato il suo esercito di orsi polari che ostacolano il principe: erano terribilmente aggressivi e le loro zampe con quelle terribili unghie affilate erano dei veri coltelli. Grazie al principe Cenerentola riesce a scappare, ma Cappuccetto Pinguino, che tempo prima aveva tentato di volare, riesce a spiccare il volo e, tenendo stretti a sé gli altri Cappuccetti, raggiunge il castello della matrigna. La malefica si rinchiude dentro alle mura e libera i suoi orsi polari e così inizia un combattimento feroce; temendo per la loro sorte i gemelli chiedono aiuto al principe che va a chiamare Biancaneve e i Sette Nani.

Cappuccetto Pikhaciu, essendo molto piccolo riusce a non farsi prendere dagli orsi e, rubata la scopa alla matrigna, si mette in un angolo e inizia a fare lo sgambetto a quei feroci giganti che a un a uno cadono come birilli.

La battaglia finisce con la sconfitta degli animali e la liberazione di Cenerentola dalle grinfie della matrigna, ma c’è un problema: Cappuccetto Pinguino è stato ferito e non può sorvolare le mura del castello, allora i Cappuccetti cercano di aprire il portone, ma è troppo pesante e non ce la fanno. A Cappuccetto Rosa però viene un’idea e dice: “Se facessimo finta di essere le sorelle della matrigna per farci aprire il portone?”. In men che non si dica si travestono e dicono alle guardie della matrigna di essere le sue sorelle e così riescono ad entrare. Quando vedono i loro quattro cappucci li prendono e scappano via insieme ai Sette Nani, Biancaneve e il principe.

Ritornano nel bosco dove Cenerentola li aspettava e i Cappuccetti decidono di vivere insieme a lei nella stessa casa. Cenerentola non avrebbe dovuto più fare la serva della matrigna, ma preparare i pasti ai gemelli con i quali si divertiva tantissimo anche perchè erano molto gentili con lei.

Alla fine vissero tutti felici e contenti, i cinque salutarono i Sette Nani, Biancaneve e il principe che andarono verso la loro casetta e Cappuccetto Nero finalmente comincia a sorridere!