Cappuccetto Dark by monica giunchi - Illustrated by Aurora, Giacomo, Aya - Ourboox.com
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Cappuccetto Dark

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Artwork: Aurora, Giacomo, Aya

  • Joined Mar 2019
  • Published Books 26

CAPPUCCETTO DARK

 

C’era una volta una ragazzina che tutti chiamavano Cappuccetto Dark, perchè era sempre vestita di nero, con stivali bellissimi neri borchiati; ad accompagnarla sempre ovunque c’era la sua splendida moto da cross, anch’essa nera e borchiata. Quando saliva sulla sua moto ascoltava solo musica rock e metallara. Anche il suo carattere era cupo e oscuro, proprio come il suo aspetto esteriore, era sempre triste, arrabbiata ed imbronciata, ma nessuno sapeva il perchè. Dove poteva abitare una ragazzina così strana, se non in un bosco oscuro, in una villa abbandonata dove molti pensavano vivessero gli spiriti? La villa aveva finestre rotte, il tetto aveva un grande buco centrale e le porte erano arrugginite e scricchiolanti.

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La camera di Cappuccetto era buia e vuota, al centro della stanza non c’era un letto pulito con lenzuola ben stirate e un cuscino profumato…no! Al posto di tutto questo c’era una struttura tutta di ferro, con lenzuola stropicciate e nere.

Tutti i giorni la mamma di Cappuccetto andava a trovarla per portarle almeno qualcosa di buono da mangiare e ogni volta che se ne andava era sempre più triste e preoccupata per lei.

Un giorno alla mamma venne un’idea: andò da Cappuccetto e le disse: “Nonna Ferragni sta male, io ho un impegno importante, potresti andare tu a trovarla?”

Cappuccetto, con i suoi modi sempre molto sgarbati

rispose: “Sai che odio andare a Milano, in mezzo a tutta quella gente. Inoltre, la nonna, con il lavoro che fa è sempre circondata da tante persone.”

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La mamma pregò talmente Cappuccetto di andare dalla nonna che riuscì a convincerla.

Prima di partire la mamma diede alla ragazzina un pacco con dentro un vestito cucito da lei, da portare alla nonna che era una famosa influencer. Cappuccetto si incamminò per attraversare il bosco e andare a prendere l’autobus che l’avrebbe portata a Milano. A un certo punto incontrò una lupa, che attratta dai suoi stivali borchiati, provò a rubarglieli. Cappuccetto spaventata, cominciò a correre, quando si ricordò del suo amico Gerry e della sua gang di scoiattoli che vivevano proprio in quella zona del bosco. Così fischiò con tutta l’aria che aveva in corpo per chiamare Gerry e la sua gang, che dopo cinque secondi erano lì in suo aiuto.Lo scoiattolo capì subito che la sua amica era in pericolo e disse alla sua gang:”Dobbiamo aiutare Cappuccetto!

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Lanciate le ghiande alla lupa. “La lupa si girò per capire cosa stesse succedendo e subito Cappuccetto ne approfittò per colpirla con uno stivale. La povera lupa attaccata da tutte le parti, iniziò a correre e scappò via.

Gerry andò a salutare Cappuccetto e le diede alcune ghiande da mettere nel suo zaino nero, per potersi difendere in caso di pericolo.

Finalmente la ragazzina riuscì a prendere l’autobus per andare a Milano. Appena salita, tirò un sospiro di sollievo e pensò alla nonna. Chissà cosa aveva fatto! Mentre era assorta nei suoi pensieri sentì due anziane signore che chiacchieravano :”Ciao! Cosa ci fai qui?” l’altra signora rispose :”Sto andando a Milano a prendere le medicine per mia nipote che ha la varicella e la febbre molto alta.” Cappuccetto, ascoltando le due signore pensò alla sua nonna, forse anche lei aveva la varicella o forse

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ancora peggio il morbillo. Non sarebbe voluta andare a Milano, ma ora voleva assolutamente vedere la nonna, sperava che l’autobus andasse il più veloce possibile.

Finalmente si fermò davanti a casa della nonna Ferragni e Cappuccetto entrò in fretta per vedere come stava. Andò in cucina, ma non la trovò, andò in camera e anche lì non c’era, iniziò a cercare in ogni stanza e nell’ultima con grande sorpresa trovò la nonna in ottima forma, la mamma che sorrideva felice e le due signore dell’autobus che ballavano contente.

Cappuccetto all’inizio non capì cosa stava succedendo, poi si arrabbiò per un attimo, ma alla fine non riuscì a contenere la gioia e cominciò a ridere pure lei. Per la prima volta Cappuccetto rideva.

 

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A un tratto la mamma le disse:” Apri il pacco che ti ho dato per la nonna.” Cappuccetto obbedì e dentro trovò un meraviglioso abito da sera rosso che indossò con molta naturalezza, prese per mano la mamma e la nonna e insieme andarono ai Navigli per un aperitivo.

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