La DONNA nasce LIBERA! by federica specchia - Illustrated by Federica Specchia - Ourboox.com
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La DONNA nasce LIBERA!

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Artwork: Federica Specchia

  • Joined Apr 2019
  • Published Books 2

L’ UGUAGLIANZA DI GENERE è vitale per la crescita intelligente e sana dell’ Unione europea.Essa infatti deve promuovere e contribuire soprattutto al benessere generale e a un’ Europa più inclusiva e più equa sia per le donne sia per gli uomini. Sebbene siano stati fatti tanti tentativi e progressi per migliorare il livello della parità di genere, c’è ancora molto lavoro da fare in tutti gli stati. Infatti proprio per questo continuano tutt’ ora,anche se in realtà vigenti già dall’ antichità, le disuguaglianze tra uomo e donna.La donna nella maggior parte dei casi è vista come una figura debole, che zione, a sovrastare e a calpestare la donna. Molte volte per fare ciò si ricorre alla violenza. Correlato a questo vi è il termine sulFEMMINICIDIO “.

Ne sentiamo parlare ma….. cosa significa realmente?

La parola “femminicidio” è un termine termico che ha trovato riconoscimento nel vocabolario della lingua italiana ed indica

l’ insieme di condotte violente e persecutorie che gli uomini commettono nei confronti delle fidanzate,della compagne o mogli che ne provocano la morte.Si tratta di omicidi dolosi e hanno come matrice comune una forma di odio verso il genere femminile, considerato un oggetto da possedere. Il termine “femminicidio” ha iniziato a diffondersi a partire dal 2008, ed è realizzato per la prima volta da Barbara Spinelli, consulente dell’ ONU sulla violenza di genere. Il termine è poi entrato a pieno titolo nella lingua italiana nel 2009, dopo il riconoscimento dell’ Accademia della Crusca. L’ Enciclopedia Treccani  defisce il “femminicidio” come:

qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di anniettare l’ identità attraverso l’ assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte“.

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FEMMINICIDIO-VIOLENZA

 

 

 

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Riguardo la violenza ne esistono vari tipi:

DOMESTICA= è quella compiuta all’ interno delle mura di casa da parte di un familiare; è tra le diverse forme di violenza, quella che si verifica più frequentemente e con maggiori tragiche ripercussioni sulla salute psicofisica della vittima;

FISICAconsiste in qualsiasi forma di aggressività e di maltrattamento contro le persone, contro il loro corpo e le cose che a loro appartengono. Spesso è esercitata con forza, per determinare nella donna un ruolo di sottomissione.
Essa consiste ad esempio in: picchiare con o senza l’uso di oggetti. Spintonare, tirare per i capelli, dare schiaffi, pugni, dare calci, strangolare, ustionare, ferire con un coltello, torturare, uccidere;

PSICOLOGICA E VERBALEconsiste in attacchi diretti a colpire la dignità personale, forme di mancanza di rispetto, atteggiamenti colti a ribadire continuamente uno stato di subordinazione e una condizione di inferiorità.
Essa consiste ad esempio in: minacciare, insultare, umiliare, attaccare l’identità e l’autostima, isolarla, impedire o controllare le sue relazioni con gli altri, essere sbattuti fuori casa, essere rinchiusi in casa;

ASSISTITAin ambito familiare si intende il fare esperienza da parte del minore di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica,sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte o
minori. S’includono le violenze messe in atto da minori su altri minori e/o su altri membri della famiglia, e gli abbandoni e i maltrattamenti ai danni di animali domestici;

SESSUALErapporti sessuali non voluti, stuprare, rendersi responsabili di incesto; essaconsiste in qualsiasi imposizione di coinvolgimento in attività e/o rapporti sessuali senza il consenso. Spesso la violenza sessuale comporta ripercussioni fisiche quali lo stupro e il suo tentativo, lo stupro di gruppo in cui la persona viene costretta ad avere rapporti sessuali con una o più persone estranee, o ancora con un parente, amico, un collega, che non accettano il rifiuto della persona. Essa consiste ad esempio in: fare battute e prese in giro a sfondo sessuale, fare telefonate oscene, contatti intenzionali col corpo, avances sempre più pesanti, costringere a comportamenti sessuali umilianti o dolorosi, imporre gravidanze, costringere a prostituirsi;

ECONOMICAconsiste in forme dirette ed indirette di controllo sull’ indipendenza economica e limitano o impediscono di disporre di denaro, fare liberamente acquisti, avere un proprio lavoro. Essa consiste ad esempio in: sottrarre alla persona il suo stipendio, impedirle qualsiasi decisione in merito alla gestione dell’economia familiare, rinfacciare qualsiasi spesa, obbligarla a lasciare il lavoro o impedirle di trovarsene uno, costringerla a firmare documenti, a contrarre debiti, a intraprendere iniziative economiche, a volte truffe, contro la sua volontà, appropriarsi dei beni, fare acquisti importanti senza la consultazione del parere della moglie/convivente;

Si parla poi anche di: MOBBING e STALKING:

STALKING= la violenza psicologica può manifestarsi tramite vere e proprie persecuzioni e molestie assillanti
che hanno lo scopo di indurre la persona ad uno stato di allerta, di emergenza e di stress psicologico. Comunemente conosciuto con il termine “stalking” (appostarsi), questo
comportamento non è attivato solo da sconosciuti, ma anche da familiari solitamente mossi dal risentimento o dalla paura di perdere la relazione. Essa consiste ad esempio in: telefonate, sms, e-mail, continue visite indesiderate e,
anche il pedinamento, raccolta di informazioni sulla persona ed i suoi movimenti, la persecuzione può arrivare a delle vere e proprie minacce e anche alla morte;

MOBBING= è un insieme di comportamenti violenti (abusi
psicologici, angherie, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, maldicenza, ostracizzazione, ecc.) perpetrati da parte di uno o più individui nei confronti di un altro individuo, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale, nonché della salute psicofisica
dello stesso. I singoli atteggiamenti molesti (o emulativi) non raggiungono necessariamente la soglia del reato né debbono essere di per sé illegittimi, ma nell’insieme producono danneggiamenti plurioffensivi anche gravi, con conseguenze sul patrimonio della vittima, la sua salute, la sua
esistenza. Più in generale, il termine indica: i comportamenti violenti che un gruppo (sociale, familiare,
animale) rivolge ad un suo membro;

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Già in epoche passate esistevano le ” MUTILAZIONI” e il fenomeno delle ” SPOSE-BAMBINA“, temi appunto correlati alla violenza contro la donna.

Per quanto riguarda il tema ” mutilazioni ” si può dire che è sempre stato ,soprattutto di chi l’ ha vissuto, un qualcosa di forte e delicato. E’  per questo che il 21 giugno scorso proprio contro le mutiazioni genitali femminili e il fenomeno delle spose-bambina l’ autorevole vice gran imam di al-Azhar, Seleh Abbas prende posizione con un documento ufficiale Conseguenzela formazione di ascessi, calcoli e cisti, la crescita abnorme del tessuto cicatriziale, infezioni e ostruzioni croniche del tratto urinario e della pelvi, forti dolori nelle mestruazioni e nei rapporti sessuali, maggiore vulnerabilità all’infezione da HIV/AIDS, epatite e altre malattie veicolate dal sangue, infertilità, incontinenza, maggiore rischio di mortalità materna per travaglio chiuso o emorragia al momento del parto. Le MGF sono discriminatorie e violano il diritto delle bambine alla salute, alle pari opportunità, a essere tutelate da violenze, abusi, torture o trattamenti inumani. Le ragazze che le subiscono sono private anche della capacità di decidere sulla propria salute riproduttiva.

Entro il 2030 secondo un rapporto dell’ Unicef  del 2016, 50 milioni di ragazze saranno a rischio di infibulazione. Per ora si cerca attraverso il documento sopra citato di smantellare questo fenomeno.

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                                   MUTILAZIONI

 

https://youtu.be/ad3pVPabAj4

 

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                                SPOSE-BAMBINA

Le “spose bambine sono innanzitutto ragazze alle quali sono negati diritti umani fondamentali: sono più soggette, rispetto alle spose maggiorenni, a violenze, abusi e sfruttamento. Inoltre, esse vengono precocemente sottratte all’ambiente protettivo della famiglia di origine e alla rete di amicizie con i coetanei e con gli altri membri della comunità, con conseguenze pesanti sulla sfera affettiva, sociale e culturale. 

I “matrimoni precoci” sono le unioni (formalizzate o meno) tra minori di 18 anni, una realtà che tocca milioni di giovanissimi nel mondo. Nel mondo circa 700 milioni di ragazze si sono sposate in età minorile. Oltre un terzo di esse – circa 250 milioni – hanno contratto matrimonio addirittura prima di compiere 15 anni! I tassi più elevati di diffusione dei matrimoni precoci si registrano nell’Asia meridionale (46%) e nell’Africa subsahariana, non a caso le medesime regioni del globo in cui sono massimamente diffusi altri fenomeni, come la mortalità materna e infantile, la malnutrizione, l’analfabetismo ecc. Sposarsi in età precoce comporta una serie di conseguenze negative per la salute e lo sviluppo. Al matrimonio precoce segue quasi inevitabilmente l’abbandono scolastico e una gravidanza altrettanto precoce, e dunque pericolosa sia per la neo-mamma che per il suo bambino. Le gravidanze precoci provocano ogni anno 70.000 morti fra le ragazze di età compresa tra 15 e 19 anni, e costituiscono una quota rilevante della mortalità materna complessiva. A sua volta, un bambino che nasce da una madre minorenne ha il 60% delle probabilità in più di morire in età neonatale, rispetto a un bambino che nasce da una donna di età superiore a 19 anni. E anche quando sopravvive, sono molto più alte le possibilità che debba soffrire di denutrizione e di ritardi cognitivi o fisici.

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                               SPOSE-BAMBINA

 

 

https://youtu.be/U3kcZmtkTbs

 

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Tutti i punti e argomenti sopracitati si riconducono alla Donna. Quest’ ultima e la sua condizione nella società, ha subito diversi cambiamenti, a seconda dell’ evoluzione politica ed educativa. In quasi tutti i paesi e i tempi ella è stata sottoposta a un trattamento meno favorevole di quello riservato all’ uomo. A differenza delle civiltà arcaiche, nelle quali la donna era regina nella famiglia e potente nella comunità perchè generava la vita, nell’ antica Grecia il suo ruolo cambierà completamente. I grandi filosofi come Platone,Pitagora o Euripide la consideravano inferiore,ignorante e incompleta e soggetta prima alla potestà del padre e poi del marito. Nell’ epoca romana la donna era una figura importante solo nel nucleo familiare; a differenze delle mogli dei grandi imperatori che potevano partecipare alla vita politica. Nel Medioevo invece la donna era vista come reincarnazione di due poli opposti: angelico e maligno. Cossichè in ella si rivedevano il Bene e il Male, ma comunque piegate al potere dell’ uomo. Nel mondo cristiano la donna quando si sposava riceveva una dote, che successivamente veniva affidata alla gestione del marito. Le donne venivano sempre controllate e accompgnate dall’ uomo quando dovevano uscire, questo perchè la loro libertà e autonomia avrebbero minacciato l’ ordine sociale. Dal punto di vista lavorativo la donna era libera: le contadine lavoravano i campi e le artigiane nelle botteghe. Molte erano le donne che già nel 600/700 si ribellavano agli uomini. Ma facendo ciò venivano considerate streghe e condannate al rogo; dopo la Rivoluzione francese fu grazie a Napoleone che la sfera dei diritti delle donne venne ampliata: venne concesso di mantenere il loro cognome, di esercitare attività commerciali e fu abolita la disparità di trattamento nella divisione dell’ eredità del patrimonio familiare. Nel mondo occidentale tra 800/900 le donne chiedono gli stessi diritti degli uomini.

 

 

 

 

 

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 I 2 FRONTI SU CUI VEDERE LA DONNA: PASSATO/PRESENTE

ECONOMICO= le donne se in alcuni tempi e luoghi si sentivano libere nel mondo lavorativo, in altre occasioni no. Esse si dovevano dedicare solo alla casa e ai figli ed era l’ uomo a lavorare e portare i soldi a casa per mantenere la famiglia; oggi invece la maggior parte delle donne ha un’ occupazione ma spesso non ben retribuita, in quanto permane ancora la disparità di genere;

SOCIALE= se prima la donna era vista come una figura inferiore e incompleta ,oggi è parte integrante della società con pieni diritti;

ISTRUZIONE= se prima la donna non era istruita ma soltanto educata per poter essere una buona madre di famiglia,oggi, i tassi di frequenza delle scuole superiori e dell’istruzione universitaria tra le donne sono più elevati; invece nei paesi che si trovano ancora in fase arretrata di sviluppo, le hanno aiutate ad intraprendere carriere professionali con salari maggiormente remunerativi. L’istruzione aumenta il livello di consapevolezza della salute propria e dell’intera famiglia. L’aumento dei livelli d’istruzione e formazione avanzata delle donne tende anche a portare più in alto l’età del primo rapporto sessuale (quindi l’avvio dell’attività sessuale), del primo matrimonio e conseguentemente anche del primo parto, nonché una maggiore probabilità di rimanere nubili, di non avere figli, di non sposarsi formalmente e, in alternativa, una crescita esponenziale della convivenza e

dell’unione civile a lungo termine;

POLITICO= nell’ antchità naque il movimento delle suffraggette, tanto che venne fondato nel 1903 il WSPU, la cui formazione venne probabilmente da una petizione firmata dalle donne. Questo movimento voleva far sì che le donne potessero votare,in contrasto con il Labour Party che chiedeva l’ estensione del voto non solo alle donne capofamiglia ma anche agli uomini esclusi. Lloyd George era invece diretto al fatto che il voto fosse un diritto anche delle nubili, delle vedove e delle mogli degli operai. Contrario era Asquith e Lewis ( primi ministri); furono così violate di tutti i diritti, arrestate,però, il WSPU insisteva sul fatto che le donne dovevano farsi coraggio da sole e dipendere da se stesse. Così iniziarono ad essere fatte lotte, proteste e alla fine solo  nel 1945 il Regno d’Italia istituì il suffragio femminile e le donne votarono alle amministrative. Nel 1946 avvenne il primo voto su scala nazionale, al referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica italiana e alle contemporanee elezioni politiche dell’Assemblea costituente. Oggi sulla base di ciò che successe prima, si può affermare come le donne hanno pieni diritti politici, possono votare e candidarsi alle elezioni;

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Oggi come oggi si può dire che non tutti gli aspetti sopraelencati si sono realizzati al 100%. A partire da quello lavorativo visto che i salari non vengono retrubuiti a pari merito di quelli degli uomini. Invece didatticamente,socialmente e politicamente si è tutto quasi pienamente raggiunto.

Diciamo che a come stanno le cose esistono ancora sottili differenze tra uomo e donna. Ancora continuano per certi aspetti ad esserci disuguaglianze e violenza sulle donne da parte degli uomini, molto spesso ex della donna violentata.

 

Queste violenze subite da tutte le donne devono ora e per sempre essere arginate. La donna si deve imporre di vivere una vita libera e tranquilla con se stessa, con gli altri e col mondo che la circorda.

Perciò tutto deve ricominciare da un suo desiderio: LA DONNA DEVE ESSERE PROTAGONISTA VIGILE E CONSAPEVOLE DELLA PROPRIA VITA.

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Quali sono i modi di prevenzione da attuare per arginare la violenza?

 

1) dal luglio 2019 è in vigore il Codice Rosso, una misura speciale che si stabilisce contro ogni violenza; esso prevede l’ abbattimento dei tempi della giustizia per i reati sulle donne, quindi l’ acceleramento dei procedimenti penali e l’ intensificazione  delle misure cautelari preventive per allontanare mariti e fidanzati pericolosi dalle donne che ricevono minacce e violenza;

2)anche il poter parlare,sfogarsi con una una persona a noi cara può aiutarci, ma ciò non basta. E’ opportuno che le donne DENUNCINO poter vivere in maniera tranquilla la propria vita, per avere giustizia e farla in qualche modo pagare a chi fa e strumenta ogni giorno violenza;

3)il Centro anti-violenza è una struttura in cui vengono accolte prevalentemente donne ma anche uomini, che subiscono o sono minacciati da qualsiasi forma di violenza. Esso offre diversi servizi alle vittime di violenza: accoglienza telefonica, colloqui personali, ospitalità nelle cosiddette case rifugio, assistendo così le vittime ed eventualmente i figli minori coinvolti nel percorso di uscita dalla violenza.

I centri svolgono diverse attività a cominciare dal primo ascolto telefonico, anonimo e gratuito, spesso disponibile 24 ore su 24. Dopo il primo contatto le donne possono decidere di avviare un percorso di uscita dalla violenza, avvalersi di consulenze legali, informazioni e aiuto nella ricerca lavoro e ricerca casa . In alcuni centri si sono formati specifici gruppi di auto mutuo aiuto. In caso di emergenza i centri offrono delle “case rifugio” o nelle “case di semiautonomia”, luoghi sicuri dove le donne coi loro figli possono ricostituirsi una vita autonoma, garantendo un posto sicuro.

Molto spesso le associazioni che gestiscono i centri si occupano anche di formazione, promozione, sensibilizzazione e prevenzione, raccolta ed elaborazione dati, orientamento ed accompagnamento al lavoro, raccolta materiale bibliografico e documentario sui temi della violenza. I centri antiviolenza si sono organizzati costituendo una rete nazionale che organizza 80 associazioni (nel 2017) in una unica grande organizzazione denominata DiRe, donne in rete contro la violenza. Anche a livello territoriale si sono costituite reti per favorire il coordinamento di tutti gli enti che sono coinvolte in accoglienza di donne che subiscono violenza, i centri antiviolenza, le forze dell’ordine, i pronto soccorsi, i servizi sociali ed altri enti competenti sul tema.

 

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