La Luna, l’unico satellite naturale della Terra, è facilmente visibile a occhio nudo sia di giorno che di notte e appare, quando illuminato completamente, grande quanto il Sole (dimensione in cielo circa 0,5°).
Osservata con un binocolo o un telescopio, mostra una superficie ricoperta da una impressionante moltitudine di crateri (maggiormente visibili nelle aree più chiare chiamate altopiani) alternati ad aree più scure e più lisce dette mari.
Dal punto di vista geologico gli altopiani sono ciò che resta della sua crosta primitiva (con circa quattro miliardi di anni di età) mentre i mari rappresentano zone di fuoriuscita in epoche remote (più di tre miliardi di anni fa) di materiale lavico probabilmente in seguito alla caduta di qualche grande asteroide sulla superficie lunare.
La differenza di età tra le due formazioni spiega anche il più basso numero di crateri presenti nei mari: se ne contano meno poiché i mari sono nati un miliardo di anni dopo gli altopiani. Possiamo quindi immaginare il nostro satellite naturale come una grande roccia la cui massa è però troppo piccola per trattenere molecole di gas: la mancanza di atmosfera che ne deriva fa sì che le formazioni rocciose si siano conservate così come si sono formate (a differenza ad esempio della Terra in cui agenti atmosferici come aria e acqua modellano la superficie cambiandola di continuo).