L’ILIADE

by FNATICGIANNI

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L’ILIADE

  • Joined May 2019
  • Published Books 12

 

L’Iliade (in greco anticoἸλιάςIliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Il titolo deriva da Ílion(Ἴλιον), l’altro nome dell’antica Troia, cittadina dell’Ellesponto (e da non confondere con Ilion nell’Epiro). Ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante del poema. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale.

Tradizionalmente datata al 750 a.C. circa[2]Cicerone afferma nel suo De oratore che Pisistrato ne aveva disposto la sistemazione in forma scritta già nel VI secolo a.C., ma si tratta di questione discussa dalla critica.[3] In epoca ellenistica fu codificata da filologi alessandrini guidati da Zenodoto nella prima edizione critica, comprendente 15.696 versi divisi in 24 libri (ciascuno corrispondente a un rotolo, che ne dettava la lunghezza).[4] Ai tempi il testo era infatti estremamente oscillante, visto che la precedente tradizione orale aveva originato numerose varianti. Ciascun libro è contraddistinto da una lettera maiuscola dell’alfabeto greco e riporta in testa un sommario del contenuto.

L’Iliade (in greco anticoἸλιάςIliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Il titolo deriva da Ílion(Ἴλιον), l’altro nome dell’antica Troia, cittadina dell’Ellesponto (e da non confondere con Ilion nell’Epiro). Ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante del poema. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale.

Tradizionalmente datata al 750 a.C. circa[2]Cicerone afferma nel suo De oratore che Pisistrato ne aveva disposto la sistemazione in forma scritta già nel VI secolo a.C., ma si tratta di questione discussa dalla critica.[3] In epoca ellenistica fu codificata da filologi alessandrini guidati da Zenodoto nella prima edizione critica, comprendente 15.696 versi divisi in 24 libri (ciascuno corrispondente a un rotolo, che ne dettava la lunghezza).[4] Ai tempi il testo era infatti estremamente oscillante, visto che la precedente tradizione orale aveva originato numerose varianti. Ciascun libro è contraddistinto da una lettera maiuscola dell’alfabeto greco e riporta in testa un sommario del contenuto.

L’Iliade (in greco anticoἸλιάςIliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Il titolo deriva da Ílion(Ἴλιον), l’altro nome dell’antica Troia, cittadina dell’Ellesponto (e da non confondere con Ilion nell’Epiro). Ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante del poema. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale.

Tradizionalmente datata al 750 a.C. circa[2]Cicerone afferma nel suo De oratore che Pisistrato ne aveva disposto la sistemazione in forma scritta già nel VI secolo a.C., ma si tratta di questione discussa dalla critica.[3] In epoca ellenistica fu codificata da filologi alessandrini guidati da Zenodoto nella prima edizione critica, comprendente 15.696 versi divisi in 24 libri (ciascuno corrispondente a un rotolo, che ne dettava la lunghezza).[4] Ai tempi il testo era infatti estremamente oscillante, visto che la precedente tradizione orale aveva originato numerose varianti. Ciascun libro è contraddistinto da una lettera maiuscola dell’alfabeto greco e riporta in testa un sommario del contenuto.

L’Iliade (in greco anticoἸλιάςIliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Il titolo deriva da Ílion(Ἴλιον), l’altro nome dell’antica Troia, cittadina dell’Ellesponto (e da non confondere con Ilion nell’Epiro). Ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante del poema. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale.

Tradizionalmente datata al 750 a.C. circa[2]Cicerone afferma nel suo De oratore che Pisistrato ne aveva disposto la sistemazione in forma scritta già nel VI secolo a.C., ma si tratta di questione discussa dalla critica.[3] In epoca ellenistica fu codificata da filologi alessandrini guidati da Zenodoto nella prima edizione critica, comprendente 15.696 versi divisi in 24 libri (ciascuno corrispondente a un rotolo, che ne dettava la lunghezza).[4] Ai tempi il testo era infatti estremamente oscillante, visto che la precedente tradizione orale aveva originato numerose varianti. Ciascun libro è contraddistinto da una lettera maiuscola dell’alfabeto greco e riporta in testa un sommario del contenuto.

L’Iliade (in greco anticoἸλιάςIliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Il titolo deriva da Ílion(Ἴλιον), l’altro nome dell’antica Troia, cittadina dell’Ellesponto (e da non confondere con Ilion nell’Epiro). Ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante del poema. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale.

Tradizionalmente datata al 750 a.C. circa[2]Cicerone afferma nel suo De oratore che Pisistrato ne aveva disposto la sistemazione in forma scritta già nel VI secolo a.C., ma si tratta di questione discussa dalla critica.[3] In epoca ellenistica fu codificata da filologi alessandrini guidati da Zenodoto nella prima edizione critica, comprendente 15.696 versi divisi in 24 libri (ciascuno corrispondente a un rotolo, che ne dettava la lunghezza).[4] Ai tempi il testo era infatti estremamente oscillante, visto che la precedente tradizione orale aveva originato numerose varianti. Ciascun libro è contraddistinto da una lettera maiuscola dell’alfabeto greco e riporta in testa un sommario del contenuto.

L’Iliade (in greco anticoἸλιάςIliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Il titolo deriva da Ílion(Ἴλιον), l’altro nome dell’antica Troia, cittadina dell’Ellesponto (e da non confondere con Ilion nell’Epiro). Ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante del poema. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale.

Tradizionalmente datata al 750 a.C. circa[2]Cicerone afferma nel suo De oratore che Pisistrato ne aveva disposto la sistemazione in forma scritta già nel VI secolo a.C., ma si tratta di questione discussa dalla critica.[3] In epoca ellenistica fu codificata da filologi alessandrini guidati da Zenodoto nella prima edizione critica, comprendente 15.696 versi divisi in 24 libri (ciascuno corrispondente a un rotolo, che ne dettava la lunghezza).[4] Ai tempi il testo era infatti estremamente oscillante, visto che la precedente tradizione orale aveva originato numerose varianti. Ciascun libro è contraddistinto da una lettera maiuscola dell’alfabeto greco e riporta in testa un sommario del contenuto.

L’Iliade (in greco anticoἸλιάςIliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Il titolo deriva da Ílion(Ἴλιον), l’altro nome dell’antica Troia, cittadina dell’Ellesponto (e da non confondere con Ilion nell’Epiro). Ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante del poema. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale.

Tradizionalmente datata al 750 a.C. circa[2]Cicerone afferma nel suo De oratore che Pisistrato ne aveva disposto la sistemazione in forma scritta già nel VI secolo a.C., ma si tratta di questione discussa dalla critica.[3] In epoca ellenistica fu codificata da filologi alessandrini guidati da Zenodoto nella prima edizione critica, comprendente 15.696 versi divisi in 24 libri (ciascuno corrispondente a un rotolo, che ne dettava la lunghezza).[4] Ai tempi il testo era infatti estremamente oscillante, visto che la precedente tradizione orale aveva originato numerose varianti. Ciascun libro è contraddistinto da una lettera maiuscola dell’alfabeto greco e riporta in testa un sommario del contenuto.

L’Iliade (in greco anticoἸλιάςIliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Il titolo deriva da Ílion(Ἴλιον), l’altro nome dell’antica Troia, cittadina dell’Ellesponto (e da non confondere con Ilion nell’Epiro). Ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante del poema. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale.

Tradizionalmente datata al 750 a.C. circa[2]Cicerone afferma nel suo De oratore che Pisistrato ne aveva disposto la sistemazione in forma scritta già nel VI secolo a.C., ma si tratta di questione discussa dalla critica.[3] In epoca ellenistica fu codificata da filologi alessandrini guidati da Zenodoto nella prima edizione critica, comprendente 15.696 versi divisi in 24 libri (ciascuno corrispondente a un rotolo, che ne dettava la lunghezza).[4] Ai tempi il testo era infatti estremamente oscillante, visto che la precedente tradizione orale aveva originato numerose varianti. Ciascun libro è contraddistinto da una lettera maiuscola dell’alfabeto greco e riporta in testa un sommario del contenuto.

L’Iliade (in greco anticoἸλιάςIliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Il titolo deriva da Ílion(Ἴλιον), l’altro nome dell’antica Troia, cittadina dell’Ellesponto (e da non confondere con Ilion nell’Epiro). Ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante del poema. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale.

Tradizionalmente datata al 750 a.C. circa[2]Cicerone afferma nel suo De oratore che Pisistrato ne aveva disposto la sistemazione in forma scritta già nel VI secolo a.C., ma si tratta di questione discussa dalla critica.[3] In epoca ellenistica fu codificata da filologi alessandrini guidati da Zenodoto nella prima edizione critica, comprendente 15.696 versi divisi in 24 libri (ciascuno corrispondente a un rotolo, che ne dettava la lunghezza).[4] Ai tempi il testo era infatti estremamente oscillante, visto che la precedente tradizione orale aveva originato numerose varianti. Ciascun libro è contraddistinto da una lettera maiuscola dell’alfabeto greco e riporta in testa un sommario del contenuto.

2

IL PROEMIO

Cantami, o Diva, del Pelìde Achille

l’ ira funesta che infiniti addusse

lutti agli Achei ,molte anzi tempo all’Orco

generose travolse alme d’eroi,

e di cani e d’ augelli orrido pasto

lor salme abbandonò (così di Giove

l’ alto consiglio s’ adempìa ),da quando

primamente disgiunse aspra contesa

il re de’ prodi atride e il divo Achille

3
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