Agricoltura del futuro
Fattorie verticali: aero, acqua ed idroponica a confronto
Con il diffondersi delle colture urbane e delle fattorie verticali nuovi sistemi di agricoltura che risparmiano spazio, acqua e fertilizzanti stanno prendendo piede per trasformare in realtà il desiderio di tantissimi cittadini di coltivare da sé gli ortaggi e le verdure che consumano ogni giorno.
Dietro a questa scelta ci sono motivi di salute – ad esempio essere sicuri di consumare alimenti prodotti senza pesticidi e non OGMv- economici – nulla costa meno dell’autoproduzione – ed ambientali, come riportare il verde nelle città ed abbattere le emissioni per il trasporto.
Coltivazione idroponica, acquaponica ed aeroponica sono accomunate dall’assenza del terreno; in questi sistemi le specie vegetali usano altri supporti per rifornirsi di acqua e delle sostanze nutrienti necessarie per la crescita.
Coltivazione idroponica
Cos’è l’idro-ponica. In questo tipo di coltivazione la terra è sostituita da un substrato inerte che può essere ad esempio argilla espansa, perlite, vermiculite, lana di roccia o fibra di cocco. Un sistema di irrigazione irrora il supporto di acqua e sostanze fertilizzanti, perlopiù inorganiche, necessarie per la crescita.
Risparmio d’acqua. Le fattorie verticali idroponiche in media hanno bisogno del 70% di acqua in meno di una coltura tradizionale, l’effettivo risparmio dipende dalla tipologia di inerte scelto.
Coltivazione acquaponica
Cos’è. Questo tipo di coltivazione abbina la crescita di specie vegetali all’allevamento ittico. I liquidi di scarto delle vasche vengono utilizzati per irrigare le colture che crescono velocemente grazie alle sostanze fertilizzanti presenti nelle acque di scarico che altrimenti andrebbero versate nei corsi d’acqua. Le piante si nutrono delle sostanze nocive e restituiscono acqua pulita alla vasca, diminuendo notevolmente il numero di ricambi completi necessari per la salute dei pesci.
Risparmio d’acqua. Con questo metodo di coltivazione si utilizza il 90% d’acqua in meno e le piante crescono direttamente sopra le vasche affondando le radici nel filtro che pulisce l’acqua per i pesci.
Crescita. La crescita avviene in tempi dal 30 al 50% inferiori rispetto ad una coltura tradizionale grazie alla costante fertilizzazione delle radici data dal flusso di acqua di scarico. Uno dei punti di forza di questo tipo di coltivazione è che riusa le acque, le ricicla e minimizza gli sprechi permettendo notevoli risparmi economici.
Casi studio. La Hyundai Fuel Cell Farm è alimentata da una vettura ix35 FCEV ad idrogeno della quale sfrutta il vapore acqueo di scarico e le sostanze minerali presenti negli escrementi dei pesci per far crescere un piccolo ecosistema 100% ecofriendly.
Coltivazione aeroponica
Cos’è. Questo tipo di fattorie verticali fanno a meno di un substrato in cui le piante crescono e le lasciano libere per spruzzare direttamente sulle radici vapore acqueo e sostanze nutritive. Una pompa veicola l’acqua ed il fertilizzante necessario alla crescita per tutto il sistema che interessa le radici delle piante coltivate.
Risparmio d’acqua. Mentre nella coltura tradizionale buona parte dell’acqua si spreca perché evapora e viene restituita all’atmosfera in questo modo se ne utilizza il 90% in meno in quanto quasi tutto il vapore viene assorbito dalle radici
rescita. La crescita degli orti urbani aeroponici avviene in tempi dimezzati rispetto alle coltivazioni a terra e con una resa del 30% maggiore.
Casi studio. A Newark è in costruzione la fattoria aeroponica più grande del mondo, con 6400 mq di spazi coltivati completamente senza suolo. Il sistema sviluppato da AeroFarms è alimentato da pannelli fotovoltaici e riuscirà a produrre 900.000 kg di ortaggi ogni anno
Una delle principali attenzioni che bisogna avere per fare un buon orto è scegliere il momento giusto per seminare. Vi consiglio di guardare il calendario delle semine con un po’ di anticipo, in fase di progettazione. Sia perché occorre procurarsi le sementi che perché è bene preparare prima il terreno. Alcune coltivazioni preferiscono una lavorazione qualche mese prima, altre vanno concimate, quindi è meglio fare le cose per tempo. Speriamo quindi che il nostro calendario delle semine vi sia di aiuto nel programmare l’orto.
Un anno di semine
Ogni periodo dell’anno come ha le sue verdure di stagione ha anche i suoi ortaggi da seminare.
Le semine invernali
L’inverno è un periodo difficoltoso per le semine, tra dicembre e febbraio abbiamo il terreno che spesso è gelato e condizioni climatiche poco adatte alla germinazione e alla sopravvivenza delle piantine dell’orto. Ciò nonostante non mancano i lavori che si possono fare: lavorando in semenzaio a letto caldo si possono piantare le piantine in vasetti, preparandole per il trapianto primaverile. Ci sono inoltre colture che sopravvivono con una protezione anche minima: ad esempio costruendo untunnel freddo, questo è un modo per avere ortaggi freschi anche nel periodo invernale. Sempre in inverno si impiantano aglio e cipolle, che coraggiosamente affrontano l’orto gelato.
Le semine primaverili
La primavera è un periodo fondamentale per la semina: passate le gelate dell’inverno sono i mesi in cui si può finalmente seminare in pieno campo e trapiantare le piantine del semenzaio negli appezzamenti. Nei mesi di marzo, aprile e maggio quindi c’è tantissimo lavoro per l’orticoltore e tantissimi sono gli ortaggiche possono essere seminati. In primavera ci si gioca buona parte del lavoro di tutto l’anno solare nell’orto: se si mettono le piante al momento giusto il raccolto estivo e autunnale sarà ricco.
Le semine estive
Con l’arrivo dell’estate si continua a seminare nell’orto, preparando gli ortaggi invernali e quelli autunnali. Anche se a lavorare al caldo si sudano sette camice se vogliamo avere verdure fresche tutto l’anno tocca rimboccarsi le maniche persino ad agosto e tener d’occhio il calendario delle semine estive. Dopo la germinazione è fondamentale fare attenzione perché il sole forte e il caldo intenso possono mettere in difficoltà le piantine appena nate, come anche un’eventuale aridità.
Le semine autunnali
Passato il caldo estivo si passa a seminare quelle piante che non temono le prime gelate dell’inverno, come i cavoli, oppure le insalate da taglio che avendo un ciclo breve si riescono a raccogliere in autunno inoltrato, prima che il clima diventi troppo rigido.
Per prendersi cura del suolo è importante per prima cosa conoscere le caratteristiche, questo deve essere fatto analizzando il terreno del nostro orto. Non serve necessariamente un’analisi di laboratorio: possiamo ottenere con alcuni semplici prove e con una cartina tornasole molte indicazioni importanti per capire che substrato ci troviamo a coltivare. In base alla struttura fisica possiamo dividere in tipologie i terreni: ad esempio un substrato può essere argilloso, sabbioso o a medio impasto. La conoscenza del suolo comprende anche sapere il suo valore di ph, che ha un’influenza importante sulla capacità delle piante di assimilare nutrimento. Oltre a valutare la terra dobbiamo prestare attenzione anche al clima e alla posizione dell’orto. Occorre capire come disporre la coltivazione in base all’esposizione al sole e predisporre eventuali accorgimenti per limitare i danni.
Per coltivare è utile anche sapere quali sono gli elementi nutritivi: sia i tre fondamentali azoto, fosforo e potassio, che gli altri microelementi utili.
Lavorazione del terreno
La struttura fisica del terreno può essere modificata e resa ottimale per accogliere sementi e piantine tramite una lavorazione meccanica. Lo scopo della preparazione del terreno è renderlo soffice, quindi facilmente permeabile dalle radici delle piante, e drenante, evitando ristagni di acqua che causerebbero marciumi. Per ottenere queste caratteristiche il suolo deve essere periodicamente vangato e zappettato. Per accogliere i semini o le giovani piante è bene anche affinare la parte superficiale preparando un letto di semina ben livellato, dove le zolle sono sminuzzate. Ci sono anche attrezzi a motore e macchine agricoleche possono aiutare in queste operazioni, come l’aratro, il ripuntatore, la vangatrice, la motozappa e il motocoltivatore.
Nell’agricoltura biologica si lavora il terreno senza interrare lo strato superficiale in profondità, per mantenere fertile e ricco di sostanza organica il nostro orto. Si evita l’aratro e si lavora quindi di forcone fino ai 30 cm (o di ripuntatore se volete usare un trattore) e di vanga solo nello strato superiore.
Una delle principali attenzioni che bisogna avere per fare un buon orto è scegliere il momento giusto per seminare. Vi consiglio di guardare il calendario delle semine con un po’ di anticipo, in fase di progettazione. Sia perché occorre procurarsi le sementi che perché è bene preparare prima il terreno. Alcune coltivazioni preferiscono una lavorazione qualche mese prima, altre vanno concimate, quindi è meglio fare le cose per tempo. Speriamo quindi che il nostro calendario delle semine vi sia di aiuto nel programmare l’orto.
Un anno di semine
Ogni periodo dell’anno come ha le sue verdure di stagione ha anche i suoi ortaggi da seminare.
Le semine invernali
L’inverno è un periodo difficoltoso per le semine, tra dicembre e febbraio abbiamo il terreno che spesso è gelato e condizioni climatiche poco adatte alla germinazione e alla sopravvivenza delle piantine dell’orto. Ciò nonostante non mancano i lavori che si possono fare: lavorando in semenzaio a letto caldo si possono piantare le piantine in vasetti, preparandole per il trapianto primaverile. Ci sono inoltre colture che sopravvivono con una protezione anche minima: ad esempio costruendo untunnel freddo, questo è un modo per avere ortaggi freschi anche nel periodo invernale. Sempre in inverno si impiantano aglio e cipolle, che coraggiosamente affrontano l’orto gelato.
Le semine primaverili
La primavera è un periodo fondamentale per la semina: passate le gelate dell’inverno sono i mesi in cui si può finalmente seminare in pieno campo e trapiantare le piantine del semenzaio negli appezzamenti. Nei mesi di marzo, aprile e maggio quindi c’è tantissimo lavoro per l’orticoltore e tantissimi sono gli ortaggiche possono essere seminati. In primavera ci si gioca buona parte del lavoro di tutto l’anno solare nell’orto: se si mettono le piante al momento giusto il raccolto estivo e autunnale sarà ricco.
Le semine estive
Con l’arrivo dell’estate si continua a seminare nell’orto, preparando gli ortaggi invernali e quelli autunnali. Anche se a lavorare al caldo si sudano sette camice se vogliamo avere verdure fresche tutto l’anno tocca rimboccarsi le maniche persino ad agosto e tener d’occhio il calendario delle semine estive. Dopo la germinazione è fondamentale fare attenzione perché il sole forte e il caldo intenso possono mettere in difficoltà le piantine appena nate, come anche un’eventuale aridità.
Le semine autunnali
Passato il caldo estivo si passa a seminare quelle piante che non temono le prime gelate dell’inverno, come i cavoli, oppure le insalate da taglio che avendo un ciclo breve si riescono a raccogliere in autunno inoltrato, prima che il clima diventi troppo rigido.
Published: May 23, 2019
Latest Revision: May 23, 2019
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