LA RABBIA
Gianluca era un ragazzino di 12 anni come tanti altri, frequentava la seconda media e aveva tanti amici con cui condivideva la sua passione per lo sport.Ma la sua situazione familiare non era serena come quella di molti suoi amici, infatti Gianluca non aveva un buon rapporto con i propri genitori, perché fin da piccolo si sentiva non amato dal padre che non gli prestava attenzione ,non aveva mai giocato con lui e spesso lo rimproverava aspramente ad ogni piccola sua disattenzione o marachella. In realtà neanche la madre lo trattava bene, anzi appoggiava il padre perché era l’unico della famiglia che lavorava e poteva soddisfare le sue esigenze.Quindi quando il padre lo sgridava o lo prendeva a schiaffi per colpe a volte inesistenti,sua madre si girava dall’altra parte.
Nessuno conosceva questa situazione , la sua famiglia era apparentemente perfetta. Gianluca non aveva il coraggio di raccontarla ai suoi amici. Nessuno , secondo lui avrebbe capito. Non potendo sfogarsi o parlare della sua situazione, cominciò a crescere dentro di lui un’enorme rabbia , che diventò l’unico sentimento che provava costantemente. Era come un grande peso che sentiva sullo stomaco e che cresceva ogni giorno di più e voleva uscire fuori. Era sempre arrabbiato . Così cominciò a sfogare la sua rabbia verso i compagni di classe, iniziando a comportarsi come un bulletto che cercava sempre qualcuno da disturbare, da trattare male o da prendere in giro. In particolare prese di mira Elisa, una ragazza un po’ taciturna e riservata. Questa ragazzina della sua stessa età andava bene a scuola, prendeva sempre bei voti e la famiglia che la premiava sempre, però era timida
e se ne stava spesso in disparte. Anche i professori ammiravano il comportamento di Elisa e dicevano che era un buon modello da cui prendere esempio. Gianluca invidiava la situazione di Elisa e spesso per gelosia, lui con un gruppo di suoi amici, la disturbavano solo per infastidirla. Ad esempio la accerchiavano e iniziavano a spingerla dicendole tante cattiverie come quattrocchi , secchiona e figlia di papà , oppure durante il cambio di lezione le prendevano l’astuccio lanciandoselo tra di loro e alla fine facendolo finire nel cestino o addosso a lei . Alcune volte scrivevano sul suo diario brutte offese su lei e la sua famiglia.
Di certo Gianluca che era il cervello della compagnia non faceva queste cose davanti agli insegnanti perché potevano sgridarlo e mandarlo dal Preside. Però tutti i compagni già si erano accorti di tutto quello che stava accadendo e decisero di parlare con Elisa.
La ragazzina era molto timida e parlò poco dicendo soltanto che Gianluca e il suo gruppo la disturbavano molto spesso. I ragazzi le consigliarono di ribellarsi.Decisero di parlare con l’insegnante coordinatrice della classe per provare ad aiutare Elisa, la vittima ma anche il sul carnefice Gianluca.L’insegnante quando seppe ciò, disse ai ragazzi che bisognava intervenire subito. Con l’aiuto di un adulto tutto poteva risolversi. L’insegnante convocò Gianluca. Quando si presentò,l’insegnante chiese subito cosa stava succedendo e perché fosse tanto cambiato dal simpatico ragazzino che era. Era necessario capire il perché di tanta rabbia.Lui sentì per a prima volta l’appoggio di qualcuno e con le lacrime agli occhi decise di sfogarsi. Raccontò della sua famiglia e anche di ciò che il padre gli faceva e dell’indifferenza della mamma.Comportandosi male magari la mamma si sarebbe accorta di lui.
L’insegnante, decise di intervenire, con l’aiuto degli assistenti sociali. Decisero tutti,insieme al piccolo Gianluca,di parlare con un giudice. Infatti,la mattina seguente,davanti al giudice la maestra raccontò la storia del bambino e di ciò che accadeva in quella casa. Gianluca quando incrociò lo sguardo del padre,che si trovava in tribunale insieme alla madre, ne rimase molto scosso.
Venne chiamato a dire tutto ciò che sentiva Anche i genitori vennero ascoltati , non avevano capito la situazione troppo presi da i loro problemi e gli chiesero una seconda possibilità.
Con l’aiuto degli assistenti sociali fecero un percorso insieme e ritornarono ad essere una famiglia serena.
Dopo qualche tempo,quando Gianluca rientrò a scuola i compagni lo accolsero con entusiasmo. Gianluca sentì di essere un bambino come tutti gli altri. Chiese scusa ad Elisa e in seguito diventarono ottimi amici. In Gianluca la rabbia svanì e si sentì molto più sereno.
Published: May 22, 2019
Latest Revision: May 22, 2019
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