Tre profili composti di Arcimboldo by 4A  - Illustrated by Angelica & Andrea - Ourboox.com
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Tre profili composti di Arcimboldo

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Artwork: Angelica & Andrea

Angelica, Andrea, Arcimboldo, Ana
  • Joined May 2019
  • Published Books 1

LA VITA di Giuseppe

Arcimboldi        o

Arcimboldo         o

Arcimboldus  

(Milano, 1526 – Milano, 1593)

nasce a Milano come figlio d’arte ovvero da una famiglia di pittori.

Egli ha vissuto nel sedicesimo secolo ed è stato un pittore manierista italiano.

La carriera artistica di Arcimboldo cominciò in famiglia a vent’anni circa. Il padre infatti era un pittore che eseguiva le opera a carattere religioso e aveva una importante bottega a Milano. Arcimboldo ha vissuto anche a Vienna e a Praga.

Il pittore delle “teste composte” dopo la sua morte viene rapidamente dimenticato fino al Novecento quando viene riscoperto dai maestri del Surrealismo come Salvador Dalì.

 

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LO STILE DI  ARCIMBOLDUS

 

Arcimboldo è noto soprattutto per le “Teste Composte”, ritratti scherzosi eseguiti combinando tra loro oggetti della natura e elementi di vario genere: prodotti ortofrutticoli, pesci, uccelli, nuvole, libri,  collanine ecc.

Questo modo di rappresentare i ritratti nella sua epoca era molto insolito, oggi diremmo perciò che è stato un pittore moderno.

Arcimboldus può essere considerato un grande innovatore che ha introdotto l’interesse per il senso del grottesco, ma anche per il fatto che cerca di rappresentare la realtà quotidiana.

In copertina abbiamo scelto di mettere un autoritratto di Arcimboldo dal quale emergono anche le sue doti tecnico-pittoriche di grande ritrattista figurativo.

Da questo quadro si capisce che la rappresentazione di figure non propriamente reali è stata una sua precisa scelta artistica.

 

 

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IL MANIERISMO arcimboldiano

La pittura di Arcimboldus è un gioco stupefacente e giocoso.

Come abbiamo già accennato Giuseppe Arcimboldo quindi dipinge spesso i ritratti compositi a partire da semplici elementi di natura.

Il Manierismo è un periodo della storia dell’Arte che si colloca tra il Rinascimento e il periodo Barocco.

Il termine “maniera” è  sostanzialmente sinonimo di stile (stile di un artista, stile dominante in un’epoca).

Nel manierismo di Arcimboldo vengono ribaltati i concetti classici del bello e i suoi dipinti di primo impatto possono apparire anche “mostruosi”.

Così nei suoi dipinti il volto è rappresentato in modo insolito, quasi come una caricatura, attraverso la natura e quindi non completamente in modo reale.

Arcimboldo nel suo stile pittorico sostanzialmente vuole suscitare la meraviglia e ci induce ad interrogarci su opera, ma soprattutto sembra voler farci sorridere.

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Unione tra l’uomo e la natura nei

TRE RITRATTI COMPOSTI:

 

 

 

LA PRIMAVERA

L’UOMO ACQUA

IL BIBLIOTECARIO

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LA PRIMAVERA

(del 1563)

 

Tra le sue opere più celebri sono le quattro tavole raffiguranti le quattro stagioni:

PrimaveraEstateAutunno e Inverno.

 

In questo dipinto viene rappresentata la Primavera, la prima stagione dell’anno. Si tratta di un ritratto, profilo di una donna composta da una grande varietà di fiori, con il capo rivolto verso a sinistra.

Tutta la figura ha origine da una composizione floreale, la pelle del viso e le labbra sono petali rosa, i capelli sono un bouquet variopinto e rigoglioso, gli occhi sono bacche di belladonna. Una collana di margherite ne orna il collo, mentre il corpo è coperto da una vasta selva di differenti foglie tra le quali spuntano fuori delle fragoline di bosco.

Se si osserva più a lungo l’immagine del ritratto della primavera, quell’immagine si fa sempre più morbida e rimane impressa la bellezza dei fiori che la compongono. I fiori sono di tanti colori sgargianti, cioè molto vivaci e giocosi.

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L’UOMO ACQUA

(del 1568)

 

Il secondo un po’ inquietante profilo composto dipinto da Arcimboldi che abbiamo scelto si ricollega all’elemento Acqua.

E’ tra le sue opere più conosciute facente parte di una serie sui quattro elementi: AriaFuocoTerraAcqua.

 

La scelta degli oggetti anche in questo caso non è casuale.

 

In questo profilo di un uomo possiamo notare il mondo sottomarino, un groviglio di pesci e di crostacei, ci sono anche dei coralli e delle perle.

Per cui in questo profilo cerchiamo di individuare tanti prodotti derivanti dal mare, fondali marini: il pesce della regina con la corona (come lo chiama Andrea), il pesce luna (occhio), lo scorfano, il polpo (spalla), molva occhiona (barba), la razza (guancia), la murena (naso), la canocchia, il cavalluccio marino e la foca monaca (testa, sopra l’orecchio), persino uno piccolo squalo (bocca), ma troviamo anche sul petto la tartaruga, il granchio, la rana, oltre ad un orecchino e la collana creati simbolicamente da perle marine.

 

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IL BIBLIOTECARIO

(del 1566)

 

Il terzo ritratto da noi scelto è noto come il bibliotecario in cui l’artista ritrae il suo committente usando appunto dei libri. La sua professione è evidente dal momento che è sommerso da una quantità di volumi.

Questo profilo rispetto ai precedenti due è quasi monotematico e non si ricollega alla natura. L’uomo non ha una sua personalità, è veramente un “uomo-libro” con la barba e ricoperto, quasi nascosto da una tenda.

L’altra caratteristica che possiamo cogliere ed osservare dunque è che questo uomo ha una barba molto lunga che potrebbe rappresentare un uomo colto o saggio.

 

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