Scoperta dei virus
Verso la fine del 1800, i botanici stavano cercando la causa del mosaico del tabacco, una malattia in grado di arrestare la crescita della pianta del tabacco e di conferire alle foglie un aspetto punteggiato a mosaico.
Il botanico olandese Brijerinck scoprì nel 1898 che l’agente che lo causava possedeva molte delle caratteristiche degli esseri viventi ma in grado di riprodursi solo all’interno di una cellula vivente. Lo denominarono VIRUS parola che in latino vuol dire veleno.
Negli anni’ 30 il microscopio elettronico ha permesso di vedere i virus per la prima volta.
La maggior parte dei virus che infettano animali, piante e batteri sono stati identificati durante la ii metà del xx secolo.
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I virus chi o cosa sono
I virus si possono considerare come entità biologiche però non rispondono a tutti i criteri con cui si definiscono i viventi, i virus infatti hanno un codice genetico ma non si riproducono in modo autonomo, possono riprodursi solo all’interno di una cellula ospite. I virus sono perciò microorganismi patogeni microscopici e sono la forma più sviluppata sulla terra.
Essi possono essere responsabili di malattie in organismi appartenenti a tutti i regni biologici: esistono infatti virus che attaccano batteri (batteriofagi), funghi, piante e animali, compreso l’uomo.
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Come è fatto un virus
Tutti i virus consistono di alcune strutture fondamentali:
_tutti posseggono un relativamente piccolo genoma costituito da DNA o RNA, che trasporta l’informazione ereditaria;
_tutti posseggono, quando all’esterno della cellula ospite, una copertura proteica(capside) che protegge questi geni;
_presentano talora un rivestimento esterno lipidico da cui sporgono delle proteine di superficie, fondamentali per il legame con le cellule;
_alcuni possiedono un ulteriore rivestimento che si chiama pericapside, di natura lipoproteica, che deriva da una struttura che ha ospitato il virus;
_alcuni posseggono strutture molecolari specializzate ad iniettare il genoma virale nella cellula ospite.
L’involucro proteico che racchiude il genoma, il capside, è costituito da capsomeri e sopra si trova un rivestimento lipoproteico detto pericapside.
Nel loro insieme, capside e acido nucleico formano il nucleocapside.
La particella completa del virus è detta virione.
Esistono virus formati solo da acidi nucleici e capside detti
“virus nudi“.
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Come si riproducono i virus
I virus si riproducono solo all’interno delle cellule ospiti.Infettano le cellule batteriche,animali, o vegetali, in modo sostanzialmente simile.Il virus tipicamente si attacca alla superficie della cellula e l’acido nucleico virale deve entrare nella cellula ospite per effettuare la sintesi dei componenti virali.Quando i componenti vengono assemblati i virus sono rilasciati dalla cellula.Tutto questo avviene mediante 2 tipi di riproduzione:il ciclo litico e il ciclo lisogeno
CICLO LITICO
_Aggancio:il fago aderisce alla superficie cellulare del batterio.
_Penetrazione:il DNA del fago entra nella cellula batterica.
_Replicazione e sintesi:il DNA del fago viene replicato e le sue proteine sintetizzate.
_Assemblaggio:le componenti del fago vengono assemblate in nuovi virus.
_Rilascio: la cellula batterica si lisa liberando molti fagi, che possono infettare altre cellule.
CICLO LISOGENO
_Aggancio:il fago aderisce alla superficie del batterio.
_Penetrazione:il DNA del fago entra nella cellula batterica.
_Integrazione: il DNA fagico si integra nel DNA batterico.
_Replicazione:il profago integrato si replica quando il DNA batterico viene replicato.
Queste cellule possono esibire nuove proprietà.
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VIROIDI E PRIONI
I Viroidi sono stati scoperti agli inizi degli anni ’70.Essi causavano malattie alle piante. Essi sono costituiti da RNAcircolare da 200 a 400 basi che non codificano per proteine.
Sfruttano interamente l’apprato metabolico dell’ospite
I Prioni sono molecole proteiche normalmente presenti sulle cellule nervose.La forma patogena della proteina sembra in gradi di indurre la trasformazione della controparte causando encefalopatie spongiformi. Così un individuo sano si ammala quando in contatto con tessuto malato. Alla fine degli anni ’80 è comparsa l’encefalopatia bovina definita dai media”morbo della mucca pazza” dovuta ai prioni.
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Published: May 6, 2019
Latest Revision: May 6, 2019
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