Giovanni Boccaccio

Giovanni Boccaccio nacque nel 1314, a Certaldo o forse a Firenze, da padre Boccaccino e da madre ignota, probabilmente di umili origini.

Ha sempre vissuto nella mancanza di sua madre, ad occuparsi di lui ci fu il padre. Il padre impiegato nella banca dei Bardi, a Napoli, ciò portò ad egli il trasferimento dal padre. La vicinanza a corte Angioina suscitò in Boccaccio la creatività. Il padre lo invitò a studiare diritto canonico, ma lui durante il percorso di studi conobbe molti poeti, appassionandosi della letteratura.

Iniziò la sua carriera nei borghi di Napoli, suscitando in Boccaccio lo spirito creativo. Già a Napoli iniziò a scrivere le prime opere come il Filostrato, il Filocolo, opere trattanti storie d’amore, e il Teseida concluso a Firenze.

Nel 1340 venne chiamato dal padre, a Firenze per motivi di crisi economica. Nonostante ciò continuò a scrivere le sue opere come l’Elegia di Madonna Fiammetta, e Ninfale fiesolano.

Nel 1348, scatenatasi l’epidemia della peste nera, perse amici e famiglia. Dopo questo periodo dal 1349 al 1353 scrisse il Decameron.

Questa opera, una delle più importanti, è un insieme di 100 novelle, che parla di alcuni ragazzi scappati dalla città in campagna per sfuggire alla peste. Questi ragazzi ogni giorno sceglievano un re e una regina e a loro volta sceglievano un argomento da trattare al giorno.

Negli ultimi anni della sua vita venne chiamato dal comune di Firenze, per leggere in pubblico la Commedia di Dante Alighieri, soprannominata da lui “Divina”. Si fermò al VII cerchio dell’Inferno per problemi di salute.

Nel 21 dicembre 1375 muore a Certaldo.