Agrigento

Agrigento, Girgenti in siciliano è un comune italiano di 59 031 abitanti, capoluogo del libero consorzio comunale di Agrigento in Sicilia.

Fondata intorno al 580 aC, Agrigento vanta un territorio in cui si insediarono  vari popoli di cui si trova traccia nell’isola. Già sede di popoli indigeni che mantenevano rapporti commerciali con egei e micenei, il territorio agrigentino vide sorgere la polis di Akragas, fondata da gelosi di origine rodio-cretese.

Raggiunse il massimo splendore nel V secolo aC, prima del declino avviato dalla guerra con Cartagine. Nel corso delle guerre puniche venne conquistata dai Romani, che latinizzarono il nome in Agrigentum.

 nel 1089 fu conquistata dai Normanni, fino al 1853 il suo territorio comprendeva anche l’odierno comune di Porto Empedocle.

È nota come Città dei Templi per la sua distesa di templi dorici dell’antica città greca posti nella cosiddetta valle dei Templi, inserita, nel 1997, tra i patrimoni dell’umanità dall’UNESCO.

Pignolata di Grotte

La  pignolata palermitana  è un  dolce tipico siciliano  del  Carnevale  molto simile agli struffoli napoletani. Buona e facilissima da preparare.

Ingredienti:

• • 2 uova

• • 2 cucchiai di zucchero

• • 2 cucchiai di olio di semi

• • farina 00: 260 gr.

• • per friggere: olio di semi di arachidi

• • per decorare: miele, zuccherini colorati

Storia della Pignolata

La pignolata  è un dolce tipico della cucina meridionale . Diffuso nelle regioni di Sicilia, Calabria e Campania, è un dolce di pasta fritta ricoperta di glassa dolce, tipico delle celebrazioni del Carnevale.

A questo dolce vengono date forme e dimensioni regolari, tendenzialmente tondeggianti ed è decorato con miele caldo e decorato con zucchero colorato per ricordare i colori del Carnevale. La “Pignoccata”, diffusa nella zona di Agrigento è presente nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali siciliani, stilata dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Con  il miele come protagonista , nello stesso periodo delle feste animate ci sono anche i “rametti” o “ramuzzi”, specie di biscotti molto poveri negli ingredienti, i metodi con il territorio ibleo patria dei più esperti produttori di miele: i “fasciddari” , da fasceddu, alveare, sciolto in una pentola senza che arrivi al bollore, con aggiunta di farina e buccia grattugiata di un agrume a scelta arancia o limone. La pasta è stende e si ritagliano i “rametti” con foglie, poi cotti in forno.

La differenza principale tra la cicerchiata, gli struffoli e la pignoccata, sta nell’impasto, e nel modo in cui viene servito il piatto. Nella pignoccata infatti, sono presenti anche un pizzico di sale e cannella, nonché delle scorze di limone candito. Veniva già realizzato al tempo della contea di Modica, ma successivamente prese a diffondersi nella zona dello Stretto, dove però viene preferito cotto in forno anziché fritto. Un tempo veniva servito in piccoli mucchietti a forma di ‘pigna’ (come gli struffoli) adagiati su foglie di limone.

La ‘Pignolata glassata’, diffusa nella zona di Messina e Agrigento e in quella di Ragusa con una sua personale variante, nasce invece nel periodo di dominazione aragonese, ed è costituita da mucchietti disposti sul piatto a forma di pigna, ricoperti in parte da glassa al limone, in parte da glassa al cioccolato (esiste anche una versione con glassa al cioccolato e al bergamotto, come alternativa a quella classica a base di cedro); anch’essa viene presentata ogni anno, durante le celebrazioni del Carnevale, ed è parte della lista dei prodotti tipici della Sicilia.

I miei ricordi

Due anni fa sono andato a Agrigento durante il periodo estivo con mio padre  ho avuto la possibilità di  assaggiare la Pignolata grazie a mio padre.

Un dolce origine Siciliano, già all’assaggio mi è subito piaciuta.

Si mangia sempre a carnevale ma anche nei giorni normali.

La prima volta l’ho assaggiata in un panificio, poi ho scoperto che mai nonna lì cucinava.

Sono stato a Agrigento 2 settimane, per 9 giorni per dolce ho mangiato la Pignolata.