Leonardo di ser Piero da Vinci si occupò di pittura, architettura e scultura; fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista, progettista, inventore, scrittore, ingegnere e scienziato. Leonardo da Vinci è considerato uno dei più grandi geni dell’umanità.
Tra la miriade dei suoi lavori, Leonardo ci ha lasciato anche diverse favole.
Il personaggio onnipresente di queste favole è sempre la natura, nei suoi elementi: acqua, aria, fuoco, pietra, piante e animali.
L’uomo invece è quasi un intruso e, come scrisse Leonardo nel libro delle profezie, l’uomo è il guastatore di ogni cosa creata.
ll termine “favola” deriva dal latino “fabula”, che significa parlare. Ha un’origine popolare antichissima, giacché ha preceduto qualsiasi forma letteraria.
Il fine era quello di trasmettere, in forma orale, la tradizione, i principi e i valori della società. Quindi non era destinata all’educazione dei bambini, ma a dare un significato e a fornire risposte agli episodi della vita quotidiana.
Le favole sono in genere, storie in prosa o in versi molto brevi, che raccontano le vicende che hanno quasi sempre come personaggi animali (a volte anche persone o cose) pensanti e parlanti che rappresentano simbolicamente i vizi e le virtù degli individui, il cui fine di educare a comportarsi secondo le più elementari regole suggerite della maggioranza delle persone. Sono storie semplici e immediate, con un fine moralistico, che descrivono una situazione che si risolve rapidamente, perché ciò che è importante non è la storia, ma la morale e l’insegnamento che il lettore deve ricavare dalla storia.
La Sirena
Il vento era caduto, le vele si erano afflosciate sull’albero; nella notte appena rischiarata dalla nuova luna la nave dondolava leggermente sullo specchio nero dell’acqua, quando la sirena cantò.
Parve ai marinai di sentire un fruscio come di una brezza leggera; poi come una musica che salisse dal mare profondo; poi come una voce dolcissima, mai udita prima; e finalmente il canto li avvinse a uno a uno in un sonno senza risveglio.
La sirena, infatti, quando i marinai furono addormentati, montò sulla nave, li toccò uno dopo l’altro con la sua mano micidiale, e tutti, senza accorgersene, passarono, sognando, dal sonno alla morte.
Il calore del cuore
Due giovani struzzi erano disperati. Ogni volta che si mettevano a covare le uova, il peso del loro corpo le rompeva. Un giorno decisero di andare a chiedere consiglio ai loro genitori che abitavano dall’altra parte del deserto.
Corsero per molti giorni e molte notti, e finalmente arrivarono al nido della vecchia madre.
– Madre dissero, siamo venuti a chiederti come possiamo fare per covare le uova. Ogni volta che ci proviamo si rompono.
– La madre li ascoltò, poi rispose: Ci vuole un altro calore.
– E quale? Domandarono gli struzzi.
– Il calore del cuore. Voi dovete guardare le vostre uova con amore, pensando alla creatura che ci dorme dentro; lo sguardo e la pazienza lo risveglieranno.
Gli struzzi ripartirono e quando la femmina ebbe deposto un altro uovo, si misero a guardarlo con amore, senza perderlo mai di vista. Passarono così molti giorni; quando, ormai, erano allo stremo delle forze, l’uovo incominciò a cigolare, s’incrinò, si ruppe, e una piccola testa di struzzo fece capolino dal guscio.
Published: Mar 27, 2019
Latest Revision: Mar 27, 2019
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