”Tra i fischi ed i cori dei tifosi ero nel bel mezzo del campo con una palla tra i piedi… un suono assordante aveva interrotto i cori”.
Sadio era un ragazzino che abitava in un povero paesino nel centro della Costa d’Avorio, aveva un grande sogno: vincere la coppa d’ Africa rappresentando la propria nazione, ma soprattutto avere una vita migliore insieme alla sua famiglia, che in quel momento era in condizioni precarie.
Mentre tornava a casa dopo una lunga giornata di lavoro, vide un suo amico che correva verso di lui. Appena questi lo raggiunse, lo avvisò di un possibile torneo che si sarebbe svolto nel week-end.
Al torneo Sadio e i suoi amici superarono le qualificazioni sino ad arrivare alla finale.
Purtroppo persero la finale, ma Sadio riuscì a dimostrare quanto valeva e l’osservatore che era lì per guardare la partita, viste le sue notevoli capacità, gli proponeva di giocare nelle giovanili di una squadra del campionato ivoriano: l’Asec Mimomas. Sadio non riusciva a crederci e accettò.
Dopo qualche anno, in un grande palazzo in città, Sadio rivideva la sua famiglia che ormai non era più in condizioni precarie grazie ai suoi aiuti.
Il ragazzino, diventato adulto aveva cominciato a giocare in prima squadra. In quei giorni, Ibrahima Kavara, selezionatore della nazionale ivoriana lo chiamò e gli disse
“Buongiorno, sono il selezionatore della nazionale ivoriana”
‘’Buongiorno, mi dica tutto’’
“In questi giorni ci stavamo chiedendo se avresti piacere far parte della nazionale ivoriana”.
“Sarebbe un onore” rispose Sadio.
“Tra un mese ci saranno gli allenamenti per prepararsi alla coppa d’Africa, ci vedremo lì”
“Grazie, arrivederci” salutò il ragazzo.
Durante la coppa d’Africa, nella prima partita della fase ai gironi, il mister decise di schierarlo titolare, per testare le sue prestazioni ad alti livelli.
‘’Non riuscivo ad entrare in partita, era finito il primo tempo e non sentivo più le gambe, avevo un gran senso di nausea. Mentre nello spogliatoio pensavo tra me e me, mi sono ricordato di quello che mi aveva detto il l’allenatore che avevo incontrato al provino
“Ragazzo, hai talento da vendere, dimostralo in campo quando comincerai’’.
Questo mi ha dato carica e motivazione.’’
La squadra rientrata in campo nel secondo tempo era completamente cambiata: i giocatori erano più decisi. La partita era terminata 1-0 per la Costa d’Avorio.
Dopo questa partita, la nazionale ivoriana aveva passato le qualificazioni con ottimi risultati e aveva proseguito con le partite degli ottavi, quarti e semifinale sino ad arrivare alla finale contro il Ghana, la nazionale africana più forte in quel momento.
Era il giorno della finale, c’era una grande tensione negli spogliatoi di entrambe le squadre, avevano schierato Sadio titolare.
Nel tunnel l’ansia era alle stelle, … molti giocatori avversari si scambiavano parole di sfida.
Una volta entrati, tra i fischi ed i cori dei tifosi, Sadio era nel bel mezzo del campo con una palla tra i piedi un suono assordante aveva interrotto i cori. La partita stava andando per il verso giusto, la squadra di Sadio stava dominando e con un contropiede fulmineo avevano segnato il primo gol del match.
La sfida tra le due nazionali continuò per molto tempo, ma senza riuscire a concludere a rete.
“E fu proprio con un altro contropiede, che morbida palla mi arrivava in testa, la indirizzai verso la porta di neve e la partita si concluse con il risultato di 2-0.’’
Così la Costa d’Avorio aveva vinto la coppa d’Africa.
Published: Nov 7, 2018
Latest Revision: Nov 7, 2018
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