Jean Piaget e lo svilppo cognitivo by Chiara Mancini - Illustrated by Beatrice Bonfiglioli     Chiara Mancini - Ourboox.com
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Jean Piaget e lo svilppo cognitivo

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Artwork: Beatrice Bonfiglioli Chiara Mancini

  • Joined Nov 2017
  • Published Books 2

BIOGRAFIA

Jean Piaget nasce a Neuschatel in Svizzera nel 1896. Dopo la sua laurea in scienze naturali(1918) e il dottorato in zoologia inizia a interessarsi di psicologia, lavorerà infatti nel laboratorio di psicologia sperimentale di Binet, dove si occuperà di test mentali, mostrando un particolare interesse verso le risposte errate dei test bensì alle risposte corrette delle prove.

Già in questa fase inizia a maturare il suo progetto: spiegare lo sviluppo del pensiero infantile e adolescenziale per avere una migliore comprensione della mente adulta.

Nel 1921 lavorerà a Ginevra presso l’istituto J.J. Rosseau (centro di ricerca sullo sviluppo infantile e sull’educazione) dove svolge importanti ricerche sullo sviluppo del bambino.

Successivamente Piaget osservando minuziosamente il comportamento dei suoi tre figli, raccoglie una grande quantità di dati che elabora in importanti pubblicazioni sul pensiero del bambino nella prima infanzia (La nascita dell’intelligenza nel bambino- 1936).

A Piaget è attribuita inoltre la fondazione di una nuova disciplina, ovvero l’epistemologia genetica, che corrisponde allo studio della corrispondenza tra l’evoluzione cognitiva del bambino e lo sviluppo evolutivo della storia umana.

Morirà a Ginevra il 16 Settembre 1980

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 EPISTEMOLOGIA GENETICA

Durante il suo periodo di permanenza nell’università di Ginevra si interessa particolarmente ai problemi dell’epistemologia , l’interesse per questa scienza lo porta a fondare una nuova disciplina

Epistemologia: disciplina che studia la natura e i fondamenti della conoscenza nei suoi aspetti generali e scientifici

L’epistemologia genetica  interessata allo studio delle origini (la genesi) della conoscenza, l’epistemologia genetica spiega anche il processo tramite il quale un essere umano sviluppa le sue abilità cognitive nel corso della sua vita, a partire dalla nascita ed attraversando stadi di sviluppo, con particolare attenzione ai primi anni dello sviluppo cognitivo, disciplina che studia le origini dello sviluppo cognitivo del bambino associandolo allo sviluppo evolutivo della storia umana

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INTELLIGENZA

L’intelligenza è una forma evoluta e complessa di adattamento, attraverso cui l’uomo conosce l’ambiente e interviene attivamente su esso per modificarlo.

L’adattamento è un processo che presuppone continui cambiamenti, in quanto le nuove esperienze pongono al bambino sempre nuovi bisogni e problemi di soddisfare e risolvere.

Alla base di queste trasformazioni per Piaget ci sono due schemi mentali: L’assimilazione e l’accomodamento

Assimilazione: è il processo attraverso cui si ha esperienza del mondo esterno per mezzo di schemi già in nostro possesso

Accomodamento: è la modificazione degli schemi e dei concetti in base a nuove esperienze che forniscono nuove informazioni

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STADIO SENSOMOTORIO (da 0 a 2 anni)

L’espressione sensomotorio deriva dal fatto che il bambino agisce mediante schemi bastati sulla percezione (senso) e il movimento (motorio)

Per Piaget in questo stadio avviene uno sviluppo eccezionale del bambino che acquisisce principalmente i concetti di:

Intenzionalità: Il bambino non vive più in uno stato di fusione con la realtà, ma comprende di essere un ente distinto da essa, per questo inizia a esplorare la realtà che lo circonda

Pensiero rappresentativo: Viene acquisito verso la fine del secondo anno di vita, consiste nella capacità di rappresentare mentalmente le azioni prima di compierle

Permanenza dell’oggetto: Il pensiero rappresentativo permette al bambino di tenere conto degli spostamenti invisibili degli oggetti, che continuano ad esistere anche se il bambino non li vede

E manifesta:

 

L’imitazione differita: il bambino imita ciò che fanno gli adulti o i suoi coetanei sulla base di un ricordo, non vedendoli nell’immediato, imitandoli anche con i gesti oltre che con il linguaggio

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Piaget suddivide ulteriormente l’intelligenza sensomotoria in altri sei stadi:

 

I) L’esercizio dei riflessi (primo mese-parte del secondo)

II) Le reazioni circolari primarie (2-4 mesi)

III) Le reazioni circolari secondarie (4-8 mesi)

IV) Coordinazione delle reazioni circolari secondarie (8-12 mesi)

V) Reazioni circolari terziarie (18-24 mesi)

VI) Invenzione di nuovi mezzi mediante combinazioni mentali (18-24 mesi)

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STADIO PREOPERATORIO (da 2 a 6/7 anni)

Nello stadio preoperatorio si affina sempre di più una vera e propria forma di ragionamento, seppur con particolari limiti, che però Piaget vede come una caratteristica tipica (non come una mancanza o qualcosa di negativo), il bambino manca infatti del concetto di conservazione e reversibilità.

 

. Conservazione : un oggetto non cambia ne di forma ne di contenuto pur cambiando la sua disposizione nello spazio

 

. Reversibilità : Quel concetto per il quale il bambino è in grado di compiere ragionamenti inversi o contrari (ricostruire al contrario un processo mentale messo in atto)

 

esempio

Marco ha un fratello di nome Carlo, se si pone a Marco la domanda “Hai un fratello?” Marco risponderà ovviamente di sì, che ha un fratello di nome Carlo, ma se gli si pone la domanda

“Carlo ha un fratello?” Marco risponderà di no, perchè non in grado di compiere il ragionamento inverso

 

 

 

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. Con l’acquisizione del linguaggio verbale il bambino potenzia la comunicazione e apprende attraverso essa nuovi concetti

. Il pensiero rappresentativo si affina sempre di più, il bambino sa immaginare diverse sequenze di azioni prima di compierle in vista dei propri scopi e risolve problemi sempre più complessi (disegnare, costruire oggetti, fare lavoretti..)

 

.Egocentrismo: è una delle caratteristiche principali di questo periodo che consiste nella difficoltà di valutare oggetti e situazioni da un punto di vista altrui, il bambino pone infatti se stesso al centro del mondo e crede che tutto quanto esista solo perchè esiste anche lui. Ovviamente questo comportamento si riversa anche nel pensiero

 

Egocentrismo intellettuale :Tendenza involontaria di guardare la realtà solo dal proprio punto di vista

 

esempio

Esperimento delle tre montagne

 

 

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STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE (da 7 a 11 anni)

In questo stadio il bambino è in grado di compiere operazioni mentali reversibili, ovvero ha la capacità di ricostruire al contrario processi mentali messi in atto

es. Un oggetto che cambia forma non diventa più grande o più piccolo

 

Questo gli permette di risolvere calcoli matematici concretamente (all’interno di un decimale, dato che il bambino rappresenta i numeri sulle dita delle mani), inoltre le nuove capacità operative permettono al bambino di affinare la sua capacità di classificazione e di comprendere l’idea di serie (seriazione)

 

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Classificazione: Il bambino in questa fase è in grado di compiere più classificazioni contemporaneamente

 

esempio: palline di legno

 

Si presentano al bambino un insieme di palline di legno di diverso colore, di cui la maggior parte è di colore scuro.

si pone al bambino “Viene una collana più lunga con tutte le palline scure o tutte le palline di legno?”

Un bambino prima dello stadio delle operazioni concrete risponderà “con tutte le palline scure” dato che ancora non è in grado di classificare gli oggetti in base a più di una caratteristica

 

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Seriazione: la capacità di compiere operazioni mentali reversibili, permette al bambino di comprendere l’idea di serie, grazie a questo il bambino sa mettere in ordine più oggetti in base a una o più caratteristiche

 

Esempio

Un bambino di 7/8 anni è in grado di mettere più di due bastoncini in ordine di lunghezza, un bambino ad esempio di 5 anni non riuscirebbe nel compito, perchè non in grado di mettere in ordine più di due oggetti (di costruire una serie)

 

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 Vita affettiva e sociale

Il bambino è in grado di superare l’egocentrismo della fase precedente, è proprio in questo periodo infatti che si pongono le basi del rispetto reciproco e nascono le prime vere amicizie, i ragazzi infatti si attribuiscono reciprocamente un valore personale equivalente, da qui nascono nuove forme di sentimenti morali

 

La morale prima eteronoma (dipendente dall’autorità dell’adulto) diventa autonoma, ovvero frutto di una regola scelta e condivisa, sarà infatti proprio nello stadio delle operazioni concrete che il bambino inizierà a divertirsi con giochi di regole.

 

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STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (da 12 anni in poi)

In questo stadio dello sviluppo il pensiero diviene astratto, il pensiero si basa su ipotesi, cioè sull’enunciazione puramente verbale dei problemi

I progressi realizzati nel pensiero comportano trasformazioni della personalità del soggetto che comincia a riflettere sul suo futuro, sui valori e le tradizioni della nostra cultura.

L’adolescente comincia a sentirsi alla pari con gli adulti ma nel contempo diverso, sente il bisogno di formarsi una propria personalità diversa da quella degli altri, costruendosi un proprio pensiero e proprie idee, iniziando a maturare i suoi principi e i suoi ideali

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IL GIOCO

Il gioco è un’attività ludica finalizzata al piacere che non ha come obbiettivo il raggiungimento di uno scopo

 

Piaget attribuisce una grande importanza al gioco, che sostiene determinante nello sviluppo del bambino, infatti il gioco riveste un importantissimo ruolo nello sviluppo senso motorio, affina le capacità intellettive ed è determinante nella creazione delle prime relazioni sociali.

Piaget attribuirà ad ogni stadio dello sviluppo cognitivo del bambino una diversa tipologia di gioco:

. Stadio sensomotorio: gioco di esercizio

. Stadio preoperatorio: gioco simbolico

. Stadio delle operazioni concrete: gioco di regole

. Stadio delle operazioni formali: gioco di costruzione

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GIOCO DI ESERCIZIO

 

Il gioco di esercizio, tipico dello stadio sensomotorio, consiste nel ripetere azioni per il puro gusto di farlo.

 

Sono esempi di gioco di gioco di esercizio:

. Scuotere oggetti (per vedere cosa succede)

. Osservare il movimento delle mani

. Toccare, mettere in bocca

. Giocare con la voce

 

I giochi di esercizio però non interessano solo lo stadio sensomotorio, possono anche riguardare comportamenti complessi dell’adulto, come ad esempio le parole crociate

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GIOCO SIMBOLICO

 

Il gioco simbolico (stadio preoperatorio) è una rappresentazione mentale del bambino che immagina o rappresenta mentalmente ciò che vorrebbe essere, i bambini imitano per esempio il mondo degli adulti o si immedesimano in diversi personaggi

 

esempio

Un semplice manico di scopa può diventare la groppa di una cavallo in una corsa sfrenata nella prateria

 

Il gioco simbolico serve quindi al bambino per realizzare desideri e sogni che la realtà gli impedisce, ha infatti una funzione catartica (liberazione) dove il bambino che ha realizzato il suo sogno si sente liberato e più leggero, perchè ha provato quell’emozione anche se attraverso la sua immaginazione

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GIOCO DI REGOLE

 

Corrisponde a un gioco dove il bambino deve rispettare delle precise regole per poter giocare, inizialmente il bambino non rispetta le regole, pensa infatti che siano una semplice invenzione da parte degli adulti finalizzata a farlo perdere, il bambino crede questo a causa della sua morale eteronoma (dipendente dall’autorità dell’adulto, le regole sono solo delle imposizioni da parte degli adulti non venendo così pienamente comprese)

 

Solo con l’acquisizione di una morale autonoma (stadio delle operazioni concrete) il bambino interiorizza le regole e comprende la loro importanza per il corretto funzionamento del gioco

 

Attraverso il gioco di regole il bambino mette alla prova le proprie abilità, aiutano molto le capacità di socializzazione essendo giochi di natura sociale che richiedono il superamento dell’egocentrismo

 

La comprensione delle regole inoltre pone le basi per la comprensione delle prime regole morali

 

Sono esempi di gioco di regole il nascondino o i giochi da tavolo come le carte o gli scacchi

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GIOCO DI COSTRUZIONE

Il gioco di costruzione è un’attività a metà strada fra l’attività fine a se stessa (gioco) e le attività che hanno uno scopo pratico (lavoro), Trae la sua forza dal desiderio del bambino di oltrepassare il piano della pura fantasia, per realizzare qualcosa di concreto

esempio

Invece di rappresentare una nave con un pezzo di legno il ragazzo (stadio delle operazioni formali) ne costruisce una in miniatura

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