Froebel si colloca in una corrente molto creativa della pedagogia moderna: il Romanticismo pedagogico tedesco. Froebel riprende le idee di Rousseau e di Pestalozzi e le approfondisce e rinnova. Il suo pensiero riceve influssi anche da Novalis e Goethe, e in particolare dalla filosofia della natura di Schelling.
Nel pensiero di Froebel la natura è manifestazione immanente del divino, di un Dio che la compenetra e al contempo la trascende in quanto principio unificatore e motore. Se tutto proviene dall’unità e ad essa tende, lo scopo naturale di tutte le attività, e quindi soprattutto di quella formativa, è aspirare al raggiungimento di tale unità tra uomo, natura e divinità. “L’educazione deve dunque svolgere e rappresentare nell’uomo il divino, che è in lui, che costituisce la sua essenza, elevare il divino alla consapevolezza.” In quanto partecipe dell’opera divina, la natura è sempre buona e così è, nella sua genuinità e spontaneità, l’infanzia, “depositaria della voce di Dio”, che l’educazione deve soltanto lasciare sviluppare. Secondo Froebel bisogna quindi dare al bambino la possibilità di immergersi nella natura, di sperimentarla, di parteciparvi con sentimento, di riviverla attraverso l’attività artistica e il gioco. “L’educazione deve guidare e condurre l’uomo alla chiarezza su di sé e dentro di sé, alla pace con la natura e all’unione con Dio
Published: Nov 2, 2017
Latest Revision: Dec 30, 2018
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