La Divina Commedia di Dante by Samuele Giannelli - Illustrated by Somo  - Ourboox.com
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La Divina Commedia di Dante

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Artwork: Somo

  • Joined Jan 2017
  • Published Books 1

Introduzione:

Ed eccoci qua, “nel mezzo del cammin di nostra vita” ci ritroviamo in una delle più grandi opere letterarie della storia.

Il racconto per ecellenza, scritto da uno dei più grandi artisti di sempre: Dante Alighieri.

Dante scrive la Divina Commedia per liberare l’ uomo dal peccato attraverso la conoscenza di quest’ ultimo.

In particolare egli voleva punire l’ estrema cupidigia di alcune persone, che aveva portato la morte di persone innocenti, ma Dante non fa solamente da guida in questo viaggio, ma deve purificarsi anch’ egli da un peccato:la superbia inellettuale.

Beh, io non voglio anticiparvi nulla ( Altrimenti non si chiamerebbe introduzione:) ) vi auguro una buona lettura e soprattutto UN BUON VIAGGIO!!!

Samuele Giannelli

 

 

2

 

 

                       1^ REGNO: INFERNO

” NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA

MI RITROVAI IN UNA SELVA OSCURA

CHE’ LA DRITTA VIA ERA SMARRITA

AHI QUANTO A DIR QUAL ERA E’  COSA DURA

ESTA SELVAGGIA E ASPRA E FORTE

CHE NEL PENSIER RINNOVA LA PAURA !!

 

 

3

L’Inferno è la prima delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri, corrispondente al primo dei Tre Regni dell’Oltretomba e il primo visitato da Dante nel suo pellegrinaggio ultraterreno.

L’Inferno è, dunque, una profonda cavità a forma di imbuto che si apre sotto Gerusalemme e raggiunge il centro della Terra. È composta da nove cerchi. Dante e Virgilio infatti percorrono il loro cammino girando lungo i cerchi che pian piano si spingono a spirale giù in profondità. Man mano che si scende, i cerchi si restringono; infatti minore è il numero dei peccatori puniti nei cerchi, che via via sono più lontani dalla superficie. I cerchi più grandi si trovano più in alto perché più diffuso è il peccato che in essi è punito e maggiore è il numero dei peccatori condannati. Più si scende, più si è lontani da Dio e maggiore è la gravità del peccato punito. L’ottavo cerchio, detto Malebolge, ha una struttura articolata, composta da 10 fossati divisi da muretti sormontati da ponticelli.

Nell’ inferno è valida la  cosiddetta “legge del contrappasso”(dal latino contra e patior, “soffrire il contrario”) è un principio che regola la pena che colpisce i peccatori mediante il contrario della loro colpa o per analogia di essa.

 

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Vediamo ora con più attenzione le pene e i peccati distribuiti nei cerchioni dell’ Inferno.

. Cerchio Peccatori Pena
. Vestibolo Pusillanimi o ignavi e angeli neutrali Rincorrono un’insegna, punti da verspe e mosconi; il sangue viene raccolto da vermi
. I
(Limbo)
Non battezzati Sono senza pena, ma anche senza speranza
. II Incontinenti: lussuriosi Sono travolti da una bufera
. III Incontinenti: golosi Sono sdraiati in una poltiglia di acqua sudicia, neve e grandine
. IV (e V) Incontinenti: avari e prodighi Spingono col petto pesanti macini, rinfacciandosi il peccato
. V Incontinenti: iracondi e accidiosi Sono immersi nella palude Stigia, perquotendosi e mordendosi l’un l’altro
. da V a VI
. VI
(la città di Dite)
Eresiarchi
(epicurei ed eretici)
Sono sepolti in avelli infuocati e con i coperchi sollevati
.
. VII
(I girone)
Violenti contro il prossimo
(omicidi e predoni)
Sono immersi più o meno profondamente nel sangue bollente
. VII
(II girone)
Violenti contro se stessi (suicidi e scialacquatori) Sono trasformati in arbusti contorti e spinosi
. VII
(III girone)
Violenti contro Dio:
bestemmiatori
(verso Dio stesso)
Sono supini in una landa infuocata su cui cade una pioggia di fuoco
. Violenti contro Dio:
sodomiti
(verso la natura)
Corrono continuamente in una landa infuocata su cui cade una pioggia di fuoco
.
. Violenti contro Dio:
usurai
(verso l’arte)
Sono seduti lungo l’argine della landa infuocata con una borsa al collo
. VIII
(I bolgia)
Fraudolenti:
seduttori e ruffiani
Corrono in due file sferzati dai demoni
.
. VIII
(II bolgia)
Fraudolenti:
adulatori
Sono immersi nello sterco
. VIII
(III bolgia)
Fraudolenti:
simoniaci
Sono ficcati a testa in giù in fori, con i piedi in fiamme
. VIII
(IV bolgia)
Fraudolenti:
indovini
Camminano con la testa torta all’indietro
. VIII
(V bolgia)
Fraudolenti:
barattieri
Sono immersi nella pece bollente
.
.
. VIII
(VI bolgia)
Fraudolenti:
ipocriti
Camminano lentamente indossando di cappe di pimbo rivestire d’oro
. VIII
(VII bolgia)
Fraudolenti:
ladri
Corrono in mezzo ai serpenti, che gli legano le mani dietro la schiena e con loro subiscono metamorfosi
.
. VIII
(VIII bolgia)
Fraudolenti:
cattivi consiglieri
Sono avvolti dalla fiamma che li arde
.
. VIII
(IX bolgia)
Fraudolenti:
seminatori di discordie
Vengono continuamente mutilati da un diavolo
. VIII
(X bolgia)
Fraudolenti:
falsari
(di metalli, di persone,
di monete, di parole)
Sono colpiti da malattie:
i falsari di metalli da lebbra scabbiosa,
i falsari di persone da furia rabbiosa,
i falsari di monete da idropisia,
i falsari di parole da febbre putrida
.
. da VIII a IX
. IX
(Caina,
Antenòra)
Traditori dei parenti,
traditori della patria
Sono immersi nel ghiaccio, con solo la testa fuori (in diverse posizioni)
. IX
(Antenòra,
Tolomea)
Traditori della patria,
traditori degli ospiti
. IX
(Giudecca)
Traditori dei benefattori Sono immersi nel ghiaccio come fuscelli

5

INSERISCO ORA ALCUNE CURIOSITA’ SUL NOSTRO VIAGGIO NELL’ INFERNO:

 

1- Sia l’Inferno che il Purgatorio e il Paradiso terminano tutti con la parola “stelle”.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle” (Inf. XXXIV, 139)
“puro e disposto a salire le stelle” (Pur. XXXIII, 145)
“l’amor che move il sole e l’altre stelle” (Par. XXXIII, 145)

 

2- Una delle citazioni più frequentemente utilizzate, “non ti curar di loro, ma guarda e passa”, è in realtà solamente una storpiatura del verso dantesco “non ragioniam di lor, ma guarda e passa” (Inf. III, 51), riferita agli ignavi dell’Antinferno: “coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo” pagano la viltà di non essersi mai schierati restando esclusi, nell’aldilà, sia dall’Inferno che dal Paradiso.

 

3-Diversi sono coloro che hanno avanzato l’ipotesi che la Divina Commedia abbia in realtà un messaggio celato o una differente interpretazione legati a una qualche setta di cui il poeta avrebbe fatto parte (i Templari o i Rosacroce o i “Fedeli d’Amore”). A sostegno di tale tesi vengono mostrati non solo il ripetersi di alcuni numeri per queste dottrine importanti (i numeri 3, 9, 13 e 33), ma anche i riferimenti alla rosa e al giglio, simboli rosacrociani, e in generale la struttura del viaggio potrebbero nascondere significati connessi a culti esoterici.

 

 

 

6

CAPOLINEA!! Siamo giunti alla fine del nostro viiaggio nel primo  dei tre mondi descritti da Dante nella sua Divina Commedia, prossima fermata : Purgatorio…

 

                                                         ” Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
                                                              e sanza cura aver d’alcun riposo,

                                    salimmo sù, el primo e io secondo,
                                                                tanto ch’i’ vidi de le cose belle

                                                          che porta ‘l ciel, per un pertugio tondo.

                                                             E quindi uscimmo a riveder le stelle.”

7

 

                    2^ regno: PURGATORIO

 

 

“Vidi presso di me un veglio solo,
degno di tanta reverenza in vista,
che più non dee a padre alcun figliuolo…

Va dunque, e fa che tu costui ricinghe
d’un giunco schietto e che li lavi ‘l viso,
sì ch’ogne sucidume quindi stinghe…”

L’alba vinceva l’ora mattutina
che fuggia innanzi, sì che di lontano
conobbi il tremolar de la marina…”

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