Gangrän (prefazione) by Beni Culturali - Illustrated by Sparacino Francesca - Ourboox.com
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Gangrän (prefazione)

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Artwork: Sparacino Francesca

  • Joined Nov 2016
  • Published Books 34

Cosa è una prefazione?

La prefazione è un testo che l’autore di un libro, o un altro artista, pone all’inizio dell’opera per illustrarne alcuni profili, quali il contenuto del libro stesso, il metodo di lavoro dell’autore, i criteri di giudizio.

Cambia da edizione a edizione e serve sia a chiarire lo scopo del libro, che a persuadere il lettore del buon investimento al momento dell’acquisto. Molto spesso vuole dare un’unità al libro, oppure si lega solo ad una novella o a un personaggio specifico (in questo caso si parla di prefazione documentativa).

Dal punto di vista tipografico, la prefazione è posta all’inizio del libro, dopo la copertina e dopo le pagine che dividono questa dal titolo (il frontespizio) e da una pagina sovente adoperata per una dedica da parte dell’autore.

La prefazione può essere di tre tipi:

-autoriale, scritta dall’autore;
-attoriale, scritta da uno dei personaggi del libro;
-allografa, scritta da terzi.

Il primo libro in cui compare una prefazione, propriamente detta, è l’Apuleio, stampato da Sweynheim e Pannartz a Roma nel 1469.

 

In questo caso l’artista ha deciso di rappresentare il suo stesso libro graficamente, attraverso una tavola di prefazione in modo da rappresentare nel modo più conciso possibile non tanto la storia, ma i sentimenti che può suscitare essa, concentrandosi soprattutto sul valore sentimentale dell’opera.

Questa prefazione quindi sarà autoriale, disegnata dall’autore stesso.

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Accenno cinematografico

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TRAINSPOTTING

 

« Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos’altro… Le ragioni? Non ci sono ragioni… Chi ha bisogno di ragioni quando ha l’eroina? »

Film drammatico del 1996 diretto da Danny Boyle, tratto dal romanzo omonimo di Irvine Welsh del 1993.

Nel 1999 il British Film Institute l’ha inserito al decimo posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.

 

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LA HAINE (L’ODIO)

 

« Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: “Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene.” Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio. »

 

Film drammatico in bianco e nero del 1995 scritto e diretto da Mathieu Kassovitz, vincitore del premio per la miglior regia al 48º Festival di Cannes.

Il film prende spunto dal fatto reale dell’uccisione di un ragazzo delle banlieue parigine da parte della polizia francese.

 

Il film fu un successo commerciale e provocò grandi polemiche in Francia per il suo punto di vista sulla violenza urbana e sulla polizia. L’allora primo ministro, Alain Juppé, organizzò una proiezione speciale del film chiedendo ai membri del suo dipartimento di partecipare. Gli agenti di polizia presenti voltarono le spalle alla proiezione in segno di protesta contro il ritratto della brutalità della polizia rappresentato dal film, forse per la crudezza veritiera delle controversie organizzative della Polizia Europea e riguardo alle decisioni dei prefetti su come reprimere manifestazioni ed azioni violente da parte dei cittadini, spesso con violenza ancora più eclatante, ottenendo un effetto inverso alla repressione desiderata.

Gangran riprende dal film la questione dei prefetti e delle polizie e la loro frequente violenza socialmente inadeguata ed anacronistica.

Nella versione originale francese, i dialoghi del film sono in verlan, un tipico gergo parigino, che consiste nell’inversione delle sillabe di una parola per crearne una nuova.

 

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SHINING

 

Shining è un film horror del 1980 diretto da Stanley Kubrick, basato sul romanzo omonimo di Stephen King.

Shining (che tradotto fedelmente significa “La luccicanza”, nome del potere paranormale del protagonista e figlio della coppia Torrance, Danny Torrance) rappresenta una tappa dell’itinerario di attraversamento-appropriazione-sfondamento dei generi cinematografici attuata da Kubrick nel corso della sua carriera.

Nel romanzo omonimo da cui il film è tratto, Stephen King rielabora in chiave thriller il topos caro alla letteratura della casa infestata da fantasmi, trasformandola in albergo e mettendola in rapporto con gli avvenimenti soprannaturali che vi accadono e che hanno per protagonisti un nucleo familiare composto da una coppia e dal loro unico figlio dotato di poteri paranormali.

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Una canzone nella storia: Petit Frère

 

La canzone è stata scelta dall’autore in quanto gli avvenimenti descritti in essa combaciano quasi perfettamente con il “plot” del libro: la periferia Bolognese, ed in particolare San Donato e la zona Pilastro, abitate da ragazzi lasciati allo sbando e spesso con difficoltà famigliari o economiche non gravi, ma comunque preoccupanti.

Il gruppo marsigliese IAM nella descrizione della loro Marsiglia descrive una Francia molto simile alla zona italiana in cui è ambientato il libro, e le loro argomentazioni sono le stesse dei rapper locali hardcore che spesso si esibiscono nei centri sociali bolognesi.

E’ quindi notevole la universalità della argomentazione trattata dall’autore.

 

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Alle origini del libro: una prefazione multimediale.

 

Nella pagina a fianco potete vedere il progetto multimediale che sta alla base del libro, frutto dell’ispirazione di due anni fa, che ha portato l’artista a Gangran: EREMOPHOBIA.

 

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